Yakovlev Yak-1: differenze tra le versioni

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{{Infobox aeromobile
|Aeromobile=aereo_militare
|Nome = Yakovlev Yak-1
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|Tipo = [[aereo da caccia]]<br />[[cacciabombardiere]]
|Equipaggio = 1
|Progettista = {{bandiera|SUN 19231936-1955}} [[OKB]] [[A. S. Yakovlev Design Bureau|115]]
|Costruttore = {{bandiera|SUN 19231936-1955}} industrie statali Unione Sovietica
|Data_ordine =
|Data_accettazione =
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|Data_entrata_in_servizio = 1940
|Data_ritiro_dal_servizio = [[1950]]
|Utilizzatore_principale = {{bandiera|SUN 19231936-1955}} [[Voenno-vozdušnye sily SSSR|V-VS]]
|Altri_utilizzatori = {{bandiera|POL}} [[Siły Powietrzne]]<br />{{bandiera|YUG 1943-1992}} [[Jugoslovensko ratno vazduhoplovstvo i protivvazdušna odbrana|RV i PVO]]
|Esemplari = 8&nbsp;800 <ref name=YDB>{{Cita|Yak-1|in ''www.yak.ru''|YDB}}.</ref>
|Costo_unitario =
|Sviluppato_dal =
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|Altro =
|Note =
|Ref = dati estratti da Уголок неба<ref name=AW>{{Cita|Яковлев Як-1|in ''www.airwar.ru''|AW}}.</ref> tranne dove indicato
}}
Lo '''Yakovlev Yak-1''' ({{russo|Яковлев Як-1}}) era un [[aereo da caccia|caccia]]/[[cacciabombardiere]] ad [[Ala (aeronautica)|ala bassa]] progettato dall'[[OKB|OKB 115]] diretto da [[Aleksandr Sergeevič Jakovlev]]<ref group=N>La denominazione del "costruttore" risulta scritta in modo diverso da quella del "progettista" poiché nel secondo caso la [[traslitterazione]] del cognome è effettuata secondo il sistema "ISO 9", impiegato come standard convenzionale nelle pagine di Wikipedia in lingua italiana.</ref> e sviluppato in [[Unione Sovietica]] all'inizio degli [[anni 1940|anni quaranta]].
 
Con le sue ali di legno e lo scheletro in tubi di acciaio, lo Yak-1 era un velivolo agile, maneggevole e, cosa altrettanto importante, di facile manutenzione e affidabile.<ref name=ROSN71>{{Cita|Snedden, 1997|p. 71|ROSN}}.</ref> Risultò il migliore [[aereo da caccia|caccia]] in servizio nelle [[Voenno-vozdušnye sily SSSR|Voenno-vozdušnye sily]] (V-VS), l'[[aeronautica militare]] sovietica, al tempo dell'[[operazione Barbarossa]] nel [[1941]], quando si ritrovò ad essere utilizzato contro la pressante azione bellica [[Germania nazista|tedesca]] contribuendo, nei dodici mesi successivi, ad arginare l'avanzata degli invasori combattendo in una situazione strategica sfavorevole.
Tuttavia fu il caccia sovietico che, in assoluto, subì le perdite maggiori in combattimento contro la [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]].<ref name="Bergström p.132">Bergström 2008, p. 132.</ref>
 
Lo Yak-1 fu il capostipite di una famiglia di modelli che sarebbero stati prodotti, nel corso del conflitto, in più di 37&nbsp;000 esemplari.<ref name=PAMA77>{{Cita|Matricardi, 2006|p. 77|PAMA}}.</ref><ref name=BG388>{{Cita|Gunston, 1998|p. 88|BG3}}.</ref><ref name=JEET163>{{Cita|Ethell, 1995|p. 163|JEET}}.</ref>
 
== Storia del progetto ==
VistaSul lafinire crescentedegli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo]], divenuta evidente l'obsolescenza dei propri caccia con [[motore radiale]] all’epoca in servizio<ref name=YGDK3>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 3|YGDK}}.</ref> (quali il [[monoplano]] [[Polikarpov I-16]] ed ili [[biplano|biplani]] [[Polikarpov I-15|I-15]] e [[Polikarpov I-153|I-153]]<ref group=N>La sigla «I» indica un aereo da caccia, dal russo «Истребитель», traslitterato «Istrebitel’».</ref>) ed in considerazione dei venti di guerra che spiravano da qualche tempo in [[Europa]], i responsabili della difesa sovietica emiserochiesero nelcon [[1939]]urgenza unala specificarealizzazione perdi unaun macchinaaereo da caccia di nuova generazione, caratterizzatacaratterizzato da prestazioni complessive piùconsiderevolmente elevatemigliori rispetto a quelle degli aerei in servizio, ancheda sepoter nonprodurre necessariamentein piùserie armatanel edminor agiletempo deipossibile<ref precedentiname=YGDK3/>.
 
Secondo alcuni fin dagli ultimi mesi del 1938, Aleksandr Jakovlev (ben introdotto negli ambienti di vertice sovietici<ref name=GKK68>{{Cita|Gordon, Kommissarov e Kommissarov, 2005|p. 68|GKK}}.</ref>) aveva già discusso direttamente con [[Iosif Stalin]] della possibilità di realizzare un moderno aereo da caccia, promettendo di realizzarne un [[prototipo]] nell’arco di un anno<ref name=HHST4>{{Cita|Stapfer, 1986|p. 4|HHST}}.</ref>. Egli ottenne pertanto la priorità assoluta e, unitamente al proprio staff, si gettò a capofitto nella realizzazione del progetto.
Gli uffici di progettazione (OKB) presentarono quattro modelli, tre dei quali vennero approvati ed avviati alla produzione in serie.<br />Nell'insieme il migliore si dimostrò quello progettato da Aleksandr Sergeevič Yakovlev, già progettista di [[aereo da competizione|aerei da competizione]] ed [[aliante|alianti]]. Il [[prototipo]], designato '''I-26''', non risultò essere né il più veloce né il meglio armato del lotto ma dotato di maggiore agilità ed il più equilibrato dei tre che giunsero alla produzione.
 
L’aereo fu pensato in quattro diverse varianti: quella denominata "I-26" era rappresentata da un aereo da caccia "tattico" da impiegare alle quote medio-basse; ad essa si affiancarono una variante da addestramento ("I-27"), una per un caccia d’alta quota ("I-28") ed una il cui armamento principale era costituito da cannoni ("I-30")<ref name=GKK68/><ref name=BGYG60>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 60|BGYG}}.</ref>.
Come premio per la sua realizzazione, Yakovlev fu decorato con l'[[Ordine di Lenin]] ({{russo|Орден Ленина}}, ''Orden Lenina''), la più alta decorazione concessa dall'[[Unione Sovietica]], ed ottenne un premio di 100&nbsp;000 [[rublo|rubli]] assieme ad un'automobile.
<ref name=PAMA77/>
 
La realizzazione del progetto progredì speditamente, anche perché l’OKB di Jakovlev passò direttamente al completamento del prototipo, saltando la fase di [[mockup]], agevolato rispetto ad altri OKB anche dai già sottolineati buoni rapporti con i vertici sovietici. In circa otto mesi dall’avvio del progetto, il prototipo del nuovo caccia effettuò le prove di [[rullaggio]] all’esterno dell’impianto di costruzione<ref name=GKK68/><ref name=YGDK5>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 5|YGDK}}.</ref>.
==== Modelli successivi ====
Verso la fine del [[1941]] iniziò anche la costruzione di un biposto, lo '''[[Yakovlev Yak-7|Yak-7]]''', ma i compiti addestrativi di questa macchina furono presto superati dalle esigenze operative e pertanto, data la sorprendente maneggevolezza dimostrata, ne fu intrapresa la conversione in un vero caccia monoposto, lo Yak-7B, che godeva dei 1.260 cavalli del motore VK-105PF, in luogo dell'originario. Non è chiaro se la trasformazione in macchina "combattente" fosse dovuta alle necessità o se lo consigliarono le qualità del mezzo.
 
L'aereo così realizzato riprendeva concetti e componenti già sperimentati sull'[[aereo da addestramento|addestratore]] [[acrobazia aerea|acrobatico]] [[Yakovlev UT-1|UT-1]] realizzato pochi anni prima, così come risultava esteriormente influenzato dalle forme del [[Morane-Saulnier MS.406]], evidentemente condizionato dall'impiego di motori dall'origine comune<ref name=HHST4/>.
Furono prodotti 6.300 Yak-7, portando il totale degli Yak di prima generazione a circa 15.000.<br />Furono usate in prima linea sia nel modello monoposto che biposto, specialmente questi ultimi in compiti di osservazione aerea.
 
Ribattezzato internamente all'OKB "Bellezza"<ref group=N>In russo «Красавец», traslitterato «Krasavec».</ref><ref name=AGEI238>{{Cita|L'Aviazione, 1988|p. 238|AGEI}}.</ref><ref name=COF>{{Cita|Yakovlev Yak 1|in ''www.century-of-flight.net''|COF}}.</ref> il prototipo "I-26" fu portato in volo per la prima volta il 13 gennaio del 1940 e fu il primo dei circa {{formatnum:8700}} esemplari costruiti e capostipite di una serie di modelli (in ordine cronologico: [[Yakovlev Yak-7|Yak-7]], [[Yakovlev Yak-9|Yak-9]] e [[Yakovlev Yak-3|Yak-3]]), usciti dalle catene di montaggio tra il 1940 ed il 1946 e destinati a lasciare una traccia importante nella storia dell'aviazione<ref name=AGEI238/>. Alla fine, come premio per la sua realizzazione, Jakovlev sarebbe stato decorato con l'[[Ordine di Lenin]] (la più alta decorazione concessa dall'Unione Sovietica), ed avrebbe ottenuto un premio di 100&nbsp;000 [[rublo|rubli]] assieme ad un'automobile<ref name=PAMA77/><ref name=EAPM>{{Cita|Angelucci e Matricardi, 1977|p. 239|EAPM}}.</ref>.
Sebbene gli Yak-1 fossero poi superati dai successivi [[Yakovlev Yak-3|Yak-3]] e [[Yakovlev Yak-9|Yak-9]], fino al 1943 restarono molto importanti per le missioni da caccia a quote medio-basse.
[[File:Yakovlev I-26 and Yak-1 (early) side-view silhouettes.png|sinistra|miniatura|Confronto tra i profili del prototipo I-26 e dei primi Yak-1 di serie.]]
I primi risultati delle [[prove di volo]] furono tuttavia contrastanti: da un lato l’aereo si presentava maneggevole, docile ai comandi, semplice nella manutenzione e veloce quasi quanto stimato nei calcoli progettuali; per contro emersero problemi di surriscaldamento del motore, di scarsa robustezza della struttura alare e di inadeguato funzionamento dei sistemi di bloccaggio del [[carrello d'atterraggio]]. Proprio all’inadeguata robustezza strutturale del sistema di ritrazione del carrello fu attribuita la causa dell’incidente occorso il 27 aprile del 1940, in occasione del 43° volo del primo prototipo, che costò la vita al [[pilota collaudatore]] Ûlian Ivanovič Piontkovskij. I test proseguirono con il secondo prototipo che, già ultimato, fu riportato in fabbrica per le opportune modifiche<ref name=YGDK10>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 10|YGDK}}.</ref>. Le prove del secondo prototipo svolte dal costruttore furono relativamente brevi, perché già il 1º giugno l'aereo fu affidato al "NII VVS KA" <ref group=N>In russo «Научно-Исследовательский Институт Военно-Воздушных Сил Красной Армии», traslitterato «Naučno-Issledovatel’skij Institut Voenno-Vozdušnyh Sil Krasnoj Armii», cioè «Istituto di ricerca dell'aeronautica militare dell'Armata Rossa»</ref> per le prove di accettazione.
 
In ogni caso le prove presso le strutture della V-VS erano state precedute (nel mese di maggio) dalla direttiva governativa che richiedeva la produzione in serie su larga scala dell'I-26<ref name=YGDK10/>; questo fatto, senza precedenti nelle procedure di accettazione degli aerei da combattimento sovietici, con ogni probabilità non era da ascrivere solo alle capacità diplomatiche di Jakovlev, ma anche alla perizia dimostrata dai vertici militari nell'intuire le potenzialità del mezzo ed alla loro abilità nel correre un rischio calcolato accorciando, in tal modo, i tempi di sviluppo del nuovo caccia<ref name=YGDK11>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 11|YGDK}}.</ref><ref name=GKK70>{{Cita|Gordon, Kommissarov e Kommissarov, 2005|p. 70|GKK}}.</ref>.
Inizialmente furono determinanti nel consentire alla V-VS di resistere all'attacco tedesco e poi, oltre a continuare a battersi accanitamente, posero le basi di una dinastia che giunse secondo alcune fonti a 37.000 discendenti, persino più numerosi dei [[Bf-109|Bf 109]] e forse degli [[Ilyushin Il-2 Šturmovik|Ilyushin Il-2]].
 
Un primo lotto di undici velivoli fu realizzato a scopo valutativo: sostanzialmente ogni esemplare prodotto differiva da quello precedente poiché l'esperienza progressivamente maturata nel corso delle prove veniva messa a frutto al più presto<ref name=BGYG67>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 67|BGYG}}.</ref>; il primo di questi aerei fu portato in volo il 7 giugno del 1940 e tutti gli esemplari compirono una serie intensiva di prove presso l'11° IAP<ref group=N>Dal russo «Istrebitel’nyi Aviacionnyj Polk», cioè «Reggimento Aereo da Caccia».</ref><ref name=BGYG67/>. La produzione in serie, avviata nel maggio del 1940, stentò in un primo tempo a garantire un elevato numero di aerei completati, tanto che alla fine dell'anno 1940 furono solamente sessantaquattro gli I-26 (la cui designazione era nel frattempo definitivamente in Yak-1, secondo il nuovo sistema adottato nel dicembre del 1940<ref name=YGDK13>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 13|YGDK}}.</ref><ref name=GKK72>{{Cita|Gordon, Kommissarov e Kommissarov, 2005|p. 72|GKK}}.</ref>) presi in carico dalle autorità militari<ref name=GKK73>{{Cita|Gordon, Kommissarov e Kommissarov, 2005|p. 73|GKK}}.</ref>.
 
All'avvio dell'[[Operazione Barbarossa]] l'aviazione sovietica aveva in servizio 399 caccia Yak-1, affiancati da altri caccia moderni quali il [[Mikoyan-Gurevich MiG-1|MiG-1]] e il [[Lavochkin Gorbunov Gudkov LaGG-1|LaGG-1]] ma molti furono distrutti a terra per l'inatteso sviluppo degli eventi mentre molti dei reparti erano nel pieno delle attività di addestramento con i nuovi aerei e, pertanto, carenti di piloti esperti e pronti al combattimento<ref name=HHST5>{{Cita|Stapfer, 1986|p. 5|HHST}}.</ref>.
 
Malgrado lo Yak-1 fosse considerato dalla [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]] il più pericoloso dei caccia sovietici operativi sul fronte orientale, si trattava per altro di un velivolo ancora in piena fase di sviluppo e molte delle criticità riscontrate dai piloti emersero direttamente nel corso delle missioni operative; in particolare il [[carrello d'atterraggio]] ed il motore [[Klimov M-105|M-105P]] costituivano all'epoca le maggiori fonti di preoccupazione per gli equipaggi<ref name=GKK74>{{Cita|Gordon, Kommissarov e Kommissarov, 2005|p. 74|GKK}}.</ref>.
 
Nel corso del 1941 lo Yak-1 fu interessato ad alcuni considerevoli cambiamenti: in primo luogo, a partire dall'estate, gli aerei cominciarono ad uscire dalle linee di montaggio dotati dei motori M-105PA (invariati nella potenza erogata<ref name=BGYG68>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 68|BGYG}}.</ref>, ma rinforzati nel [[Basamento (meccanica)|basamento]] e nelle [[biella (meccanica)|bielle]]<ref name=GKK74/>); all'inizio dell'autunno l'armamento fu integrato con l'impiego di sei proiettili a razzo [[RS-82]] (tre sotto ogni semiala), mentre poco dopo furono introdotte modifiche al carrello ed agli impianti di bordo<ref name=GKK74/>. Più o meno in contemporanea venne approntata anche una versione invernale dello Yak-1, caratterizzata dal carrello dotato di sci al posto delle classiche ruote e da accorgimenti destinati a renderne più facile l'impiego nel rigido clima dell'inverno russo: il [[fluido refrigerante]] dei radiatori fu integrato con glicole, l'olio degli impianti lubrificanti fu diluito con benzina mentre fu utilizzata una copertura del vano motore di spessore più elevato. Infine gli aerei furono ricoperti di una soluzione lavabile di colla e gesso impiegata per nascondere la colorazione estiva e rendere i velivoli meno visibili nell'ambiente innevato<ref name=GKK75>{{Cita|Gordon, Kommissarov e Kommissarov, 2005|p. 75|GKK}}.</ref>. Nel complesso, tuttavia, queste modifiche appesantirono gli aerei, riducendone le prestazioni sia in termini di velocità massima che di tempi di salita in quota<ref name=GKK75/>.
 
Dalla primavera del 1942 furono però realizzati alcuni esemplari "alleggeriti", inizialmente a titolo sperimentale, dotati di venticinque modifiche espressamente studiate per consentire un significativo risparmio nel valore del peso complessivo; le modifiche di maggior rilievo riguardarono la rimozione di due mitragliatrici e dei relativi serbatoi di munizioni e l'impiego di rivestimenti autosigillanti nei serbatoi di carburante, in sostituzione del precedente sistema che prevedeva un impianto per l'immissione nei serbatoi progressivamente svuotati dal carburante, di un gas non infiammabile<ref name=YGDK28>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 28|YGDK}}.</ref>. Il risparmio di peso complessivamente ottenuto raggiunse i 162&nbsp;[[chilogrammo|kg]], garantendo agli aerei una velocità massima leggermente più elevata ma permettendo di migliorarne in modo apprezzabile la manovrabilità in verticale<ref name=YGDK28/>. Per contro la rinuncia all'armamento più leggero non diminuì l'efficacia dell'aereo in quanto il maggior numero di successi degli Yak-1 era garantito dall'utilizzo del cannone frontale<ref name=YGDK29>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 29|YGDK}}.</ref>. I risultati della sperimentazione furono tuttavia destinati allo sviluppo di altri modelli, in particolare lo Yak-3, mentre si decise di non modificare la versione già in produzione dello Yak-1<ref name=YGDK29/>.
 
In tema di risparmio del peso e di recupero delle prestazioni velocistiche ebbe impatto negativo la decisione, presa in ambito governativo (sempre nella primavera del 1942), di realizzare una versione [[cacciabombardiere]] dello Yak-1: a tale scopo furono eliminati gli agganci subalari per i proiettili a razzo RS-82, sostituiti da rastrelliere per bombe (una per semiala) in grado di trasportare bombe per un peso totale massimo di 200&nbsp;kg (FAB-25, FAB-50 oppure FAB-100<ref group=N>«Фугасные Авиабомбы», traslitterato in «Fugasnye Aviabomby»: «bomba aeronautica ad alto potenziale»</ref>)<ref name=YGDK29/>. La modifica, che incideva sulle prestazioni del caccia già per il solo effetto aerodinamico determinato dalla presenza della rastrelliera (cui si aggiungeva l'incremento del peso dovuto alle bombe), non risultò gradita ai piloti ma venne in ogni caso mantenuta su tutti gli esemplari realizzati, fino al termine della produzione di serie<ref name=YGDK30>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 30|YGDK}}.</ref>.
 
Nei mesi successivi l'evoluzione dello Yak-1 proseguì sotto diversi aspetti, facendone il più efficace modello di caccia sovietico (per quanto non ancora all'altezza degli aerei della Luftwaffe<ref>{{Cita|I-26 / YAK-1|in ''www.airvectors.net''|GrGo}}.</ref>). Fu modificato l'armamento, riviste le prese d'aria e i condotti di scarico del motore e modificato il ruotino posteriore del carrello d'atterraggio. Le modifiche più sostanziali riguardarono però la [[cabina di pilotaggio]] (che adottò un [[Cupolino (aeronautica)|cupolino]] suddiviso in tre pezzi, completamente trasparente che garantì maggiore visibilità posteriore anche in virtù del contemporaneo abbassamento della parte superiore della fusoliera) e il motore. In questo caso si passò ad impiegare la variante M-105PF<ref group=N>Dal russo «М-105ПФ» dove «Форсированный», traslitterato in «Forsirovanny» e tradotto letteralmente «Forzato», sta a indicare lo sforzo per migliorarlo.</ref> dopo l'infelice tentativo di utilizzare il [[Klimov VK-106|Klimov M-106]]<ref name=BGYG71>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 71|BGYG}}.</ref>. Queste ultime modifiche portano alcune delle fonti bibliografiche a definire il modello Yak-1B<ref name=BGYG69>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 69|BGYG}}.</ref> oppure Yak-1M<ref name=HHST12>{{Cita|Stapfer, 1986|p. 12|HHST}}.</ref> ma senza che vi sia indicazione circa denominazioni ufficialmente attribuite dalle autorità sovietiche.
 
== Tecnica ==
=== StrutturaCellula ===
Lo Yak-1 era costruito mantenendo la soluzione della struttura "mista", già impiegata in precedenza nella realizzazione degli aerei da competizione progettati da Aleksandr Jakovlev: la [[fusoliera]] era costituita da un traliccio d'[[acciaio]] con la parte anteriore rivestita in [[duralluminio]] mentre la sezione posteriore era rivestita in [[legno]]<ref name=YGDK5/> (altra fonte indica [[compensato]]<ref name=BGYG61>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 61|BGYG}}.</ref>) ricoperto da tela; le [[ala (aeronautica)|ali]] erano interamente in legno e realizzate in un singolo pezzo (con conseguenze poco gradite in termini di trasporto e di manutenzione presso i reparti di volo)<ref name=YGDK5/>. Tutte le superfici di controllo (nelle ali e nell'[[impennaggio]]) furono realizzate in duralluminio con rivestimento in tela <ref name=YGDK5/>.
Costruito con una robusta struttura "mista", data da una [[fusoliera]] costituita da un traliccio d'[[acciaio]] con un rivestimento d'[[alluminio]] e [[ala (aeronautica)|ali]] in [[legno]], questo piccolo [[Aereo da caccia|caccia]] beneficiava dell'esperienza del progettista nel costruire macchine da competizione.<br />
{{Doppia immagine verticale|sinistra|Yakovlev Yak-1 first series.jpg|Yakovlev Yak-1B.jpg||Confronto tra un esemplare di Yak-1 ed uno di Yak-1B; apprezzabili le diversità nelle forme del cupolino e della zona posteriore della fusoliera}}
Il disegno della fusoliera era molto semplice e pulito, con strutture lineari, una coda piuttosto grande e un buon livello di visibilità.
La [[cabina di pilotaggio]] era inizialmente annegata nella fusoliera: la linea della "schiena" dello Yak-1 arrivava all'estremità superiore del [[Cupolino (aeronautica)|cupolino]], costituito da tre elementi di cui quello centrale scorrevole all'indietro. Una modifica realizzata direttamente sul campo consistette nella riduzione del diametro della parte posteriore della fusoliera dello Yak-1 consentendo, mediante l'abbassamento della "schiena", di realizzare uno dei primi cupolini "a goccia" che permetteva ai piloti una migliore visibilità posteriore. Questa modifica fu particolarmente apprezzata e ben presto introdotta come standard di serie<ref name=HHST10>{{Cita|Stapfer, 1986|p. 10|HHST}}.</ref>.
Era un velivolo molto robusto, di semplice realizzazione e grande facilità di manutenzione, cose che per i sovietici contavano molto. Gli stabilimenti che lo producevano furono arretrati di 1.600&nbsp;km per non essere occupati dai tedeschi, ma anche così la produzione rimase elevata ed entro l'anno pare vi fossero 500 aerei in servizio.
 
Il [[carrello d'atterraggio]] era di tipo classico e retrattile, caratterizzato dalla [[Carreggiata (veicoli)|carreggiata]] piuttosto ampia; le gambe principali incorporavano un sistema con [[Ammortizzatore|ammortizzatori]] oleopneumatici e si ritraevano verso il centro del velivolo trovando alloggiamento nello spessore alare; il portello di chiusura era separato in due elementi<ref name=BGYG61/>. Inizialmente il ruotino di coda era retrattile e mobile, ma in un secondo momento fu reso fisso e non sterzante. La soluzione con ruotino retrattile (ma dotato di sportelli non richiudibili) fu ripresa e resa definitiva negli esemplari identificati come Yak-1M/Yak-1B<ref name=HHST12/>.
Nel frattempo furono attuati alcuni cambiamenti, nei limiti di una macchina priva di potenziali di crescita per il motore adottato e la struttura assai pesante. Dopo alcune modifiche "campali" consistenti nel segare il dorso di vari velivoli, si decise che anche nella linea di produzione gli aerei avrebbero dovuto essere costruiti con la parte posteriore della fusoliera ribassata, dando vita allo '''Yak-1M''', caratterizzato da una [[tettuccio]] "a goccia", tra i primissimi esempi di questa naturale evoluzione rispetto ai caccia con la fusoliera "a gobba".
 
Durante il primo inverno di guerra gli Yak-1 prodotti furono dotati di equipaggiamento specificamente studiato per l'impiego in condizioni di bassa temperatura e da piste [[neve|innevate]]; fu quindi realizzato un apposito carrello retrattile dotato di [[sci]] al posto delle [[ruota|ruote]] che permettevano all'aereo di non rimbalzare e, grazie all'incremento della lunghezza delle gambe, di ridurre considerevolmente il rischio di piantare il muso a terra durante l'atterraggio<ref name=YGDK21>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 21|YGDK}}.</ref>.
L'[[ala (aeronautica)|ala]] aveva una forma intermedia tra ellittica e quella trapezoidale, con estremità arrotondate. Al loro interno non erano alloggiate armi, ma un [[carrello d'atterraggio|carrello]] a carreggiata larga.<br />
I primi 1.000 Yak-1 erano sprovvisti di radio. L'installazione di apparati radio divenne frequente a partire dalla primavera 1942 ed obbligatoria dall'agosto 1942.<ref name= "Drabkin p. 146.">Drabkin 2007, p. 146.</ref> Ma le radio sovietiche erano inaffidabili e con portata insufficiente, così erano spesso rimosse per ridurre il peso.
 
=== Motore ===
[[File:Klimov M-105 Yakovlev Museum Moscow Sep93 (16964522520).jpg|thumb|Un esemplare di motore [[Klimov M-105]].]]
Ai piloti francesi del Normandie-Niemen l'aereo in generale sembrò estremamente "ispirato" al [[Dewoitine D.520]] e analogamente a quest'ultimo aveva un [[motore aeronautico|motore]] [[motore V12|12 cilindri a V]] con un [[cannone automatico|cannone]] [[calibro (arma)|calibro]] 20&nbsp;mm sparante dal mozzo dell'elica, ma il motore di per sé era molto più potente di quello francese. Esso era davvero di scuola "francese" dal momento che derivava dall'[[Hispano-Suiza 12Y]], e incidentalmente la potenza erogata era quella di cui i D.520 avrebbero avuto bisogno. I radiatori erano sotto il muso e la fusoliera, per l'olio e il liquido rispettivamente.
Quando lo Yak-1 era ancora in fase di progetto, vi era l'intenzione di equipaggiarlo con il motore a 12 [[cilindro (meccanica)|cilindri]] [[motore a V|a V]] raffreddato [[raffreddamento a liquido|a liquido]] M-106<ref name=YGDK5/> (in seguito denominato Klimov VK-106); era inoltre previsto che nella successiva fase di sviluppo si sperimentasse l'impiego del motore M-105 (unità dotata di [[sovralimentazione tramite compressore volumetrico]])<ref name=YGDK7>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 7|YGDK}}.</ref> e, durante un ulteriore stadio evolutivo, fosse installato il più recente [[Klimov VK-107]] (all'epoca ben lontano dalla fase di produzione in serie)<ref name=YGDK10 />.
 
Nella realtà dei fatti l'OKB 115 dovette fare i conti con i problemi nella fase di collaudo del motore VK-106, che non gli consentirono di superare lo stadio di prototipo, e con la lunga fase di sviluppo che permise al VK-107 di passare alla produzione di serie solamente sul finire della guerra. Lo Yak-1 fu quindi motorizzato, fino alla fine della propria vita operativa, dal Klimov M-105: si trattava di un [[motore V12]] raffreddato a liquido dalla [[cilindrata]] di 35,1&nbsp;[[litro|L]] frutto dello sviluppo, curato da [[Vladimir Yakovlevich Klimov]], del motore M-100 (copia costruita su [[licenza (economia)|licenza]] del motore franco-spagnolo [[Hispano-Suiza 12Y]]).
 
La prima versione, M-105P, montata sugli aerei di serie era in grado di sviluppare circa {{converti|1050|CV|kW|lk=on|abbr=on}} di [[potenza (fisica)|potenza]], ma ben presto gli Yak-1 ricevettero la variante M-105PA che, invariata nella potenza erogata, risultava modificata nel basamento e nelle bielle con apprezzabile miglioramento in termini di affidabilità. A partire dall'estate del 1942 gli Yak-1M/1B furono equipaggiati con la versione M-105PF che garantì ai velivoli prestazioni migliori, potendo erogare la potenza di circa {{converti|1200|CV|kW|lk=off|abbr=on}}.
 
=== Sistemi e impianti ===
La produzione in serie dello Yak-1 fu interessata da un progressivo miglioramento delle caratteristiche dei velivoli, grazie anche all'introduzione di nuovi impianti ed accessori utili, se non addirittura fondamentali, al miglior utilizzo degli aerei nelle missioni di combattimento.
 
I primi apprezzabili camibiamenti furono introdotti sul finire del 1941 e riguardarono l'installazione di una luce d'atterraggio nel bordo d'entrata dell'ala sinistra (i primi aerei usciti dalle catene di montaggio ne erano completamente privi)<ref name=BGYG68/><ref name=HHST11>{{Cita|Stapfer, 1986|p. 11|HHST}}.</ref> e l'impiego di un sistema di riempimento dei serbatoi di carburante con gas di scarico inerti (debitamente raffreddati), sistema che in un secondo tempo fu soppresso<ref name=BGYG68/>.
 
Particolarmente contrastato fu l'impiego dell'apparato radio di bordo: i primi 1&nbsp;000 esemplari ne erano del tutto sprovvisti<ref name=ARDR146>{{Cita|Drabkin, 2007|p. 146|ARDR}}.</ref><ref name=YGDK19>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 19|YGDK}}.</ref>; la loro installazione divenne frequente a partire dalla primavera 1942 ed obbligatoria dall'agosto 1942<ref name=ARDR146/>; secondo altra fonte, già dalla fine tutti gli aerei erano dotati di apparati riceventi e solamente uno ogni dieci<ref name=BGYG68/><ref name=YGDK19/> di completi apparati ricetrasmittenti RSI-4<ref name=BGYG68/>; il ritardo nell'utilizzo dell'impianto di comunicazione radio viene attribuito alla scarsa affidabilità delle apparecchiature che le rendevano un inutile aggravio di peso<ref name=YGDK19/>.
 
Con la comparsa della variante Yak-1M/1B fu introdotto il comando elettrico per il rilascio dei carichi offensivi, che sostituì il precedente sistema pneumatico comandato da cavi metallici<ref name=BGYG69/>.
 
=== Armamento ===
Il progetto dell'I-26 prevedeva che l'armamento fosse costituito da un [[Cannone automatico|cannone]] [[ShVAK]] [[calibro (armi)|calibro]] 20&nbsp;mm, sparante attraverso il [[Mozzo (meccanica)|mozzo]] dell'[[elica]], e da quattro [[mitragliatrice|mitragliatrici]] [[ShKAS]] calibro 7,62&nbsp;mm disposte due per lato del muso, una al di sopra ed una al di sotto del motore, sincronizzate per sparare attraverso il disco dell'elica<ref name=BGYG61/><ref name=YGDK7/>, tuttavia il primo prototipo non fu dotato di armi, al fine di velocizzarne l'approntamento e portarlo in volo quanto prima possibile<ref name=YGDK7/>.
Nel muso esisteva lo spazio per due [[mitragliatrice|mitragliatrici]] [[ShKAS]] calibro [[7,62 × 54 mm R|7,62 mm]]. Sia queste che il cannone [[ShVAK]] calibro [[20 × 99 mm R|20 mm]] erano armi di assoluta eccellenza come [[cadenza di tiro]], leggerezza ed altre qualità, benché il peso dei proiettili e la dotazione munizioni (120 colpi da 20 e 750 da 7,62) non fossero totalmente adeguati per valorizzare appieno le loro qualità complessive. Il sistema di puntamento era costituito da un collimatore a riflessione, come le realizzazioni straniere dell'epoca.
[[File:Ракетные снаряды РС-82.jpg|miniatura|verticale|Due proiettili a razzo del tipo [[RS-82]].]]
Il secondo prototipo fu equipaggiato con il cannone ShVAK, con serbatoio contenente 120 proiettili, e le due mitragliatrici ShKAS superiori, con 380 proiettili ciascuna; le due mitragliatrici inferiori non furono installate<ref name=BGYG62>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 62|BGYG}}.</ref>; gli [[organi di mira]] prevedevano un apparato a riflessione di tipo PBP-1<ref name=BGYG62/>. La dotazione di munizioni fu incrementata rispettivamente a 135 proiettili per il cannone e 750 per ciascuna mitragliatrice nel terzo prototipo, ultimato nel mese di settembre del 1940<ref name=BGYG62/>; quest'ultima fu anche la configurazione utilizzata per la produzione in serie.
 
Numerosi degli Yak-1 impiegati nei combattimenti attorno a Mosca nell'autunno del 1941 furono equipaggiati con sei proiettili a razzo RS-82 utilizzati sia nel combattimento aria-aria (anche contro le formazioni dei bombardieri nemici<ref name=YGDK23>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 23|YGDK}}.</ref>), sia per gli attacchi contro bersagli al suolo<ref name=BGYG68/>. Un ordine del 12 maggio del 1942, accolto con rammarico sebbene volto a preservare le prestazioni nel combattimento ravvicinato (in particolare contro i [[Messerschmitt Bf 109|Messerschmitt Bf 109F]]), determinò la dismissione di queste munizioni per gli Yak-1<ref name=BGYG68/>. Negli stessi giorni di maggio del 1942 gli Yak-1 furono destinati ad operare come cacciabombardieri ed equipaggiati con rastrelliere per il trasporto di bombe (una per ogni semiala); le bombe utilizzabili variavano dai 25 ai 100&nbsp;kg di peso ciascuna<ref name=BGYG69/>.
Il sistema di mira controllava anche "l'arma segreta" dei caccia sovietici, i [[razzo|razzi]] non guidati [[RS-82]]. Per quanto riguarda le armi, spesso le mitragliatrici leggere erano sostituite da una pesante, consentendo un migliore volume di fuoco. Alla fine della produzione, nel muso erano alloggiate due mitragliatrici [[Berezin UB]] calibro [[12,7 × 108 mm|12,7&nbsp;mm]] con 700 colpi complessivi.
 
Negli esemplari identificati come Yak-1M/1B le due mitragliatrici ShKAS furono rimpiazzate da una singola [[Berezin UB|Berezin UBS]] dotata di 200 proiettili; negli esemplari prodotti a partire dal mese di marzo del 1943 i serbatoi per le munizioni furono ampliati, per consentire di alloggiare 140 proiettili per il cannone ShVAK e 240 per la mitragliatrice UBS<ref name=BGYG69/>. Il sistema di puntamento, dimostratosi inaffidabile, fu sostituito da un semplice mirino ad anello del tipo VV-1<ref name=BGYG69/>.
Come s'è detto, nelle ali erano presenti i razzi RS-82 (largamente diffusi nella V-VS, ma una novità per le altre aviazioni), impiegati per attacchi al suolo, attacchi ai [[bombardiere|bombardieri]] e per "spaventare" i caccia. Pesavano 24 chili per cui gli effetti, se colpivano, erano garantiti, ma erano piuttosto imprecisi e dovevano essere lanciati a distanze ridotte. Al posto dei 6 razzi furono in seguito installati agganci per due bombe da 50 o 100 chili, meno spettacolari ma più efficaci contro obiettivi al suolo (o almeno così si credette).
 
== Impiego operativo ==
Allo scoppio della [[GrandeFronte Guerraorientale Patriottica(1941-1945)|grande guerra patriottica]], l'industria sovietica aveva prodotto 425 Yak-1, ma, il 22 giugno 1941, primo giorno dell'[[Operazione Barbarossa|invasione tedesca]], soltanto 92 macchine erano operative nei distretti militari occidentali e la maggior parte fu distrutta dalla [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]] nei primissimi giorni di guerra.<ref name=ARDR146/>
<ref name= "Drabkin p. 146."/>
 
I primi combattimenti rivelarono che lo Yak-1 era migliore del [[Messerschmitt Bf 109|Bf 109]]E, ma inferiore al Bf 109F, il suo principale avversario. Il caccia russo era più lento ed inferiore in velocità di salita a tutte le quote. Sebbene potesse completare un cerchio alla stessa velocità del Bf 109, la mancanza di automatismi rendeva il duello aereo un affare complicato per lo Yak-1, richiedendo al pilota una notevole concentrazione (un Bf 109, con i suoi [[Ipersostentatore|slat]] automatici, aveva una velocità di stallo inferiore ed era più stabile in virate strette e in figure acrobatiche sul piano verticale).<ref name= "Drabkin p. 146."ARDR146/>
Il suo armamento era troppo leggero ma per ridurre il peso, furono fatte modifiche sia su aerei al fronte, sia su una trentina di macchine di serie: le mitragliatrici [[ShKAS]] [[calibro (arma)|calibro]] [[7,62 × 54 mm R|7,62 mm]] furono rimosse, lasciando solo il singolo cannone ShVAK. Questi aerei alleggeriti erano molto apprezzati dai piloti più esperti, per i quali una riduzione dell'armamento era accettabile: i combattimenti nel novembre 1942 rivelarono un assai più favorevole rapporto perdite/vittorie. Inoltre, nell'autunno del 1942, apparve lo Yak-1B equipaggiato con il più potente motore M-105P e una singola mitragliatrice UBS da 12,7&nbsp;mm, invece delle due ShKAS. Sebbene l'impiego di un'unica [[mitragliatrice pesante]] non incrementasse molto il volume di fuoco, la UBS si dimostrò più efficace della coppia di mitragliatrici dal calibro di un [[fucile]]. Inoltre sullo Yak-1 il collimatore PBP fu rimosso – a causa della pessima qualità delle ottiche&nbsp;– e sostituito con il precedente, più semplice, modello VV, ad anello.<ref name=AWEG113>{{Cita|Williams e Gustin, 2003|p. 113|AWEG}}.</ref>
<ref name= "Williams and Gustin p. 113.">Williams and Gustin 2003, p. 113.</ref>
Così modificato, lo Yak-1 risultò molto gradito ai piloti. Per il pilota sovietico Nikolai G. Golodnikov, nel complesso, considerate le sue caratteristiche tattiche e tecniche, lo Yak-1B era al livello del Messerschmitt Bf 109G.<ref name= "Drabkin p. 135.">Drabkin 2007, p. 135.</ref>
I piloti volontari francesi del celebre ''Groupe Normandie-Niémen'' della Francia libera, quando fu formato, nel marzo 1943, selezionarono proprio lo Yak-1, nella versione -1M, con tettuccio "a goccia" e fusoliera posteriore ribassata.<ref name= "Gunston p. 203.">Gunston 1980, p. 203.</ref> L'unità francese ebbe il suo primo scontro il 5 aprile 1943, volando da Poltriani-Zavod, a sudovest di Mosca. Ma i francesi ebbero le loro prime perdite appena otto giorni dopo, quando tre Yak-1 furono abbattuti durante uno scontro con alcuni [[Focke-Wulf Fw 190]], di tre dei quali fu rivendicato l'abbattimento. Grandi vittorie si alternavano a cocenti sconfitte. Il 22 settembre 11 Yak “francesi” sorpresero un Gruppe di [[Junkers Ju-87]] Stuka non scortato da caccia e ne abbatterono 9 senza perdite. Ma durante la battaglia aerea di Smolensk nove piloti francesi furono uccisi e due feriti gravemente. Nel corso della prima campagna di Russia, il Normandie-Niémen perse 23 piloti e rivendicò 72 abbattimenti.<ref name= "Morgan pp. 22-23.">Morgan 1999, pp. 22-23.</ref>
 
Così modificato, lo Yak-1 risultò molto gradito ai piloti. Per il pilota sovietico Nikolai G. Golodnikov, nel complesso, considerate le sue caratteristiche tattiche e tecniche, lo Yak-1B era al livello del Messerschmitt Bf 109G.<ref name=ARDR135>{{Cita|Drabkin, 2007|p. 135|ARDR}}.</ref>
Lo Yak-1 fu anche l'aereo di [[Lydia Litvyak]], la donna pilota da caccia più famosa di tutti i tempi. La Litvyak pilotava una versione “base” (completa di asta dell'antenna) dello Yak-1, identificata dal numero “44 giallo”. Prestò servizio nell'unità 296.IAP che poi divenne il 73.Gv.IAP, nel maggio 1943. La Litvyak fu abbattuta ed uccisa in combattimento il 1º agosto 1943 a 22 anni, dopo almeno 11 vittorie individuali e tre di gruppo.<ref name= "Morgan p. 31.">Morgan 1999, p. 31.</ref>
 
I piloti volontari francesi del celebre ''[[Normandie-Niémen|Groupe Normandie-Niémen]]'' della [[France libre|Francia libera]], quando il reparto fu formato, nel marzo 1943, selezionarono proprio lo Yak-1, nella versione -1M, con tettuccio "a goccia" e fusoliera posteriore ribassata.<ref name=BG1203>{{Cita|Gunston, 1980|p. 203|BG1}}.</ref> L'unità francese ebbe il suo primo scontro il 5 aprile 1943, volando da Poltriani-Zavod, a sudovest di Mosca. Ma i francesi ebbero le loro prime perdite appena otto giorni dopo, quando tre Yak-1 furono abbattuti durante uno scontro con alcuni [[Focke-Wulf Fw 190]], di tre dei quali fu rivendicato l'abbattimento. Grandi vittorie si alternavano a cocenti sconfitte. Il 22 settembre 11 Yak “francesi” sorpresero un Gruppe di [[Junkers Ju 87]] Stuka non scortato da caccia e ne abbatterono 9 senza perdite. Ma durante la battaglia aerea di Smolensk nove piloti francesi furono uccisi e due feriti gravemente. Nel corso della prima campagna di Russia, il Normandie-Niémen perse 23 piloti e rivendicò 72 abbattimenti.<ref name=HUMO22-23>{{Cita|Morgan, 1999|pp. 22-23|HUMO}}.</ref>
 
Lo Yak-1 fu anche l'aereo di [[Lidija Litvjak]], la donna pilota da caccia più famosa di tutti i tempi. La Litvyak pilotava una versione “base” (completa di asta dell'antenna) dello Yak-1, identificata dal numero “44 giallo”. Prestò servizio nell'unità 296.IAP che poi divenne il 73.Gv.IAP, nel maggio 1943. La Litvjak fu abbattuta ed uccisa in combattimento il 1º agosto 1943 a 22 anni, dopo almeno 11 vittorie individuali e tre di gruppo.<ref name=HUMO31>{{Cita|Morgan, 1999|p. 31|HUMO}}.</ref>
 
La mimetizzazione invernale dei caccia russi era praticamente bianca; spesso erano montati sci retrattili, che tuttavia limitavano le prestazioni in volo. Questo faceva sì, assieme ad altri problemi di produzione, che le prestazioni dei caccia russi fossero spesso inferiori ai valori dichiarati, nonostante la piccola differenza tra peso a vuoto e a pieno carico.
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I caccia tedeschi d'inverno erano praticamente bloccati a terra, non essendo forniti di sci al posto del carrello d'atterraggio.
 
L'importanza di questo modello nella Secondaseconda Guerraguerra Mondialemondiale è spesso sottovalutato. Le convenzioni sovietiche per la denominazione degli aerei nascondono il fatto che lo Yak-1 ed i suoi successori — Yak-7, Yak-9 e Yak-3 — erano essenzialmente lo stesso modello, come per le numerose versioni dello [[Supermarine Spitfire]] o del [[Messerschmitt Bf 109]]. E se gli Yak fossero considerati un unico modello, i 37.&nbsp;000 velivoli prodotti ne farebbero l'aereo da caccia costruito nel maggior numero di esemplari della storia.<ref name=BG388/><ref name=JEET163/> Le perdite furono in proporzione le più alte tra tutti i modelli di caccia impiegati dall'Unione Sovietica, sia nazionali, sia stranieri. Tra il 1941 e il 1945 ammontarono a 3&nbsp;336 aerei, 325 nel 1941, 1&nbsp;301 l'anno seguente, 1&nbsp;056 nel 1943, 575 nel 1944 e 79 nei primi quattro mesi del 1945.<ref name="Bergström p.132"CHBE132>{{Cita|Bergström, 2008, |p. 132|CHBE}}.</ref>
 
== Utilizzatori ==
[[File:Jaki 1 w Starym Zadybiu.jpg|thumbminiatura|Yak-1 in livrea polacca.]]
;{{FRALib}}
* [[Forces aériennes françaises libres]]
** [[Normandie-Niémen]]
;{{YUG 1943-1992}}
* [[Jugoslovensko ratno vazduhoplovstvo i protivvazdušna odbrana]]
;{{POL}}
* [[Siły Powietrzne]]
;{{SUN 1923-1955}}
* [[Voenno-vozdušnye sily SSSR|Sovetskie Voenno-vozdušnye sily]]
 
== Velivoli comparabili ==
;{{USA 1912-1959}}
* [[Curtiss P-40]]
;{{SUN 1923-1955}}
* [[Lavochkin Gorbunov Gudkov LaGG-3]]
;{{ITA 1861-1946}}
* [[Macchi M.C.202]]
;{{DEU 1933-1945}}
* [[Messerschmitt Bf 109]]
;{{GBR}}
* [[Supermarine Spitfire]]
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro |titolo =L'Aviazione - Grande enciclopedia illustrata |autore = |volume = 12 |capitolo =Yakovlev Yak-1 |editore =Istituto Geografico De Agostini |città =Novara |anno =1988 |lingua = |pp= 238-9 |ISBN =no |cid =AGEI}}
 
* {{Cita libro |titolo =Guida agli aeroplani di tutto il mondo - La seconda guerra mondiale (II) |autore =Enzo Angelucci |autore2= Paolo Matricardi |capitolo=Yakovlev Yak-1 |editore =Arnoldo Mondadori Editore |città =Milano |anno =1977 |lingua = |p= 239 |ISBN =no |cid =EAPM}}
* {{Cita libro |titolo =Bagration to Berlin - The final Air Battle in the East 1944-45 |autore =Christer Bergström |editore =Classic Publications |città =Hersham - UK |anno =2008 |lingua =en |ISBN =978-1-903223-91-8 |cid =CHBE}}
* {{Cita libro |titolo =BarbarossaAerei &della theII retreatguerra tomondiale Moscow|autore =Chris The Red Air Force at War – Recollections of Fighter Pilots on the Eastern FrontChant |autore traduttore=ArtemAntonio DrabkinSantilli |editore =Pen & Sword MilitaryL'Airone |città =Barnsley - UKRoma |anno =20072008 |lingua =en |p= 312 |ISBN =1978-88-844157944-563910-36 |cid =ARDRCHCH}}
* {{Cita libro |titolo =AircraftBarbarossa of& the retreat to Moscow – The Red Air Force Worldat War II– Recollections of Fighter Pilots on the Eastern Front |autoreurl =Jeffrey Lhttps://archive.org/details/barbarossaretrea0000unse Ethell|autore =Artem Drabkin |editore =HarperPen Collins& PublisherSword Military |città =GlasgowBarnsley - UK |anno =19952007 |lingua =en |ISBN =01-0084415-470849563-03 |cid =JEETARDR}}
* {{Cita libro |titolo =Aircraft of World War II |url =https://archive.org/details/collinsjanesairc0000ethe |autore =Jeffrey L. Ethell |editore =Harper Collins Publisher |città =Glasgow |anno =1995 |lingua =en |ISBN =0-00-470849-0 |cid =JEET}}
* {{Cita libro |titolo =Yakovlev's Piston-Engined Fighters |autore =Yefim Gordon |autore2 =Dmitriy Khazanov |editore =Midland Publishing |città =Hinckley - UK |anno =2002 |lingua =en |ISBN =1-85780-140-7 |cid =YGDK}}
* {{Cita libro |titolo =OKB Yakovlev - A History of the Design Bureau and its Aircraft |autore =Yefim Gordon |autore2 =Dmitriy Komissarov |autore3= Sergey Komissarov |editore =Midland Publishing |città =Hinckley - UK |anno =2005 |lingua =en |ISBN =1-85780-203-9 |cid =GKK}}
Riga 150 ⟶ 194:
* {{Cita libro |titolo =The Illustrated Directory of Fighting Aircraft of World War II |autore =Bill Gunston |editore =Salamander Book Limited |città =Londra |anno =1998 |lingua =en |ISBN =1-84065-092-3 |cid =BG3}}
* {{Cita libro |titolo =Yakovlev Aircraft since 1924 |autore =Bill Gunston |autore2 =Yefim Gordon |editore =Putnam |città =Londra |anno =1997 |lingua =en |ISBN =0-85177-872-0 |cid =BGYG}}
* {{Cita libro |titolo =Aircraft of World War II - Development, Weaponry, Specifications |url =https://archive.org/details/aircraftofworldw0000jack |autore =Robert Jackson |editore =Amber Books |città =Leicester - UK |anno =2003 |lingua =en |ISBN = 1-85605-751-8 |cid =ROJA}}
* {{Cita libro |titolo =Aerei Militari: caccia e ricognitori |autore =Paolo Matricardi |editore =Mondadori Electa |città =Milano |anno =2006 |lingua = |ISBN = no |cid =PAMA}}
* {{Cita libro |titolo =Gli assi Sovietici della Seconda guerra mondiale |autore =Hugh Morgan |editore =Edizioni del Prado/Osprey Aviation |città = |anno =1999 |lingua = |ISBN = 84-8372-239-9 |cid =HUMO}}
* {{Cita libro |titolo =World War II Combat Aircraf |url =https://archive.org/details/isbn_9780752516844 |autore =Robert Snedden |editore =Parragon Book |città =Bristol |anno =1997 |lingua =en |ISBN = 0-7525-1684-1 |cid =ROSN}}
* {{Cita libro |titolo =Flying guns: The development of aircraft guns, ammunition and installations 1933-45 |autore =Anthony G. Williams |autore2 =Emmanuel Gustin |editore =Airlife |città =Ramsbury (MA) - USA |anno =2003 |lingua =en |ISBN = 1-84037-227-3 |cid =AWEG}}
 
=== Pubblicazioni ===
* {{Cita libro |titolo =Yak Fighter |collana =Aircraft In Action |volume =78 |autore =Hans Heiri-Stapfer |editore =Squadron/Signal publications |città =Carrollton (TX) - USA |anno =1986 |lingua =en |ISBN = 0-89747-187-3 |cid =HHST}}
 
== Velivoli comparabili ==
;{{USA 1912-1959}}
* [[Curtiss P-40]]
;{{SUN 1923-1955}}
* [[Lavochkin Gorbunov Gudkov LaGG-3]]
;{{ITA 1861-1946}}
*[[Macchi M.C.202]]
;{{DEU 1933-1945}}
*[[Messerschmitt Bf 109]]
;{{GBR}}
*[[Supermarine Spitfire]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Yakovlev Yak-1}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|autore=Greg Goebel |url=http://www.airvectors.net/avyak1.html |titolo=Yak Piston Fighters |accesso=16 ottobre 2018 |lingua=en |editore= |sito=AirVectors |data=1º marzi 2018 |cid=GrGo}}
* {{cita web|url=https://www.militaryfactory.com/aircraft/detail.asp?aircraft_id=555 |titolo=Yakovlev Yak-1 (Krasavyets) Single-Seat Fighter Aircraft |accesso=24 settembre 2018 |lingua=en |editore= |sito=MilitaryFactory.com |data=2 aprile 2017 |cid=MFA}}
* {{cita web|autore=Maksim Starostin|url=http://www.aviastar.org/air/russia/yak-1.php |titolo=Yakovlev Yak-1 |accesso=7 marzo 2010 |lingua=en |editore= |sito=Virtual Aircraft Museum |data= |cid=AVS}}
* {{cita web |autore= |url=http://www.century-of-flight.net/Aviation%20history/photo_albums/timeline/ww2/2/Yakovlev%20Yak%201.htm |titolo=Yakovlev Yak 1 |accesso=24 settembre 2018 |lingua=en |editore= |sito=The History of Flight |data= |cid=COF |dataarchivio=18 novembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121118232935/http://www.century-of-flight.net/Aviation%20history/photo_albums/timeline/ww2/2/Yakovlev%20Yak%201.htm |urlmorto=sì }}
* {{cita web|autore=Gaëtan Pichon |url=http://www.avionslegendaires.net/avion-militaire/yakovlev-yak-1-yak-7/ |titolo=Yakovlev Yak-1/Yak-7 |accesso=24 settembre 2018 |lingua=fr |editore= |sito=avionslegendaires.net |data= |cid=avle}}
* {{cita web|autore=|url=http://www.yak.ru/ENG/FIRM/HISTMOD/yak-1.php |titolo=Yak-1 |accesso=7 marzo 2010 |lingua=en |editore= |sito=A.S.Yakovlev design bureau |cid=YDB}}
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{{Yakovlev}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Aviazione|guerra}}
{{Portale|aviazione|guerra}}
 
[[Categoria:Aerei militari della seconda guerra mondiale|Yakovlev Yak-001]]