Non ti pago!: differenze tra le versioni

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{{S|film commedia}}
{{Film
|titolo italiano= Non ti pago!
|immagine = Nontipago.jpg
|didascalia = [[Giorgio De Rege]], Eduardo, Peppino, Titina e [[Vanna Vanni]] in una scena del film
|titololingua originale= Non= ti[[Lingua pago!italiana|italiano]]
|paese = [[regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]
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|durata = 72 min
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|genere = Commedia
|genere 2 = Drammatico
|regista = [[Carlo Ludovico Bragaglia]]
|soggetto = [[Eduardo De Filippo]]
|sceneggiatore = [[Carlo Ludovico Bragaglia]]
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|produttore esecutivo = |
||casa produzione = Cines
|casa distribuzione italiana = [[Ente nazionale industrie cinematografiche|E.N.I.C.]]
|attori = * [[Eduardo De Filippo]]: don Ferdinando Quagliuolo
|attori=
* [[Eduardo De Filippo]]: don Ferdinando Quagliuolo
* [[Peppino De Filippo]]: Procopio Bertolini
* [[Titina De Filippo]]: Concetta, moglie di Ferdinando
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* [[Aristide Garbini]]: uomo derubato del portafoglio
* Ernesto Bianchi: uno dei fratelli Cingallegra
|fotografo = [[Rodolfo Lombardi]]
|montatore = [[Gabriele Varriale]]
|effetti speciali =
|musicista = [[Giulio Bonnard]]
|scenografo = [[Alfredo Montori]]
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|sfondo =
}}
'''''Non ti pago!''''' è un [[film]] del [[1942]] diretto dal regista [[Frosinone|frusinate]]da [[Carlo Ludovico Bragaglia]], tratto[[adattamento cinematografico]] dalldell'[[Non ti pago|omonima commedia]] di [[Eduardo De Filippo]].
 
==Trama==
Don Ferdinando è il titolare di un bancolotto, ereditato dal padre, dove vi lavora anche Dondon Procopio. Don Ferdinando nonostante la sua posizione, è un accanito ma sfortunato giocatore del lotto, contrariamente al suo impiegato la cui fortuna è praticamente costante. Don Procopio infatti vince con cadenza praticamente settimanale, e questo gli ha permesso nel tempo di concedersi diversi lussi, su tutti quello di acquistare la vecchia casa di Dondon Ferdinando. venduta da questL'ultimo perché gli faceva impressione continuare a vivere nella stessa casa dove vi era morto poco tempo prima il padre. Don Ferdinandouomo nutre quindi una profonda antipatia per il sottoposto, derivata da diversi fattori: Don Procopio vince sempre, vive in quella che una volta era casa di Don Ferdinando, e non da meno,oltretutto insidia sua figlia Stella. Ora però Dondon Ferdinando si accinge a spendere una importantegrossa cifra per una macchinosa giocata al lotto.

Fatti i doverosi rituali da tipicadella [[smorfia napoletana]], arriva a chiedere l'aiuto del padre defunto affinché possa avere finalmente un colpo di fortuna. Il colpo di fortuna immancabilmente arriva, ma altrettanto immancabilmente è Dondon Procopio a gioire per l'ennesima vincita. Egli si presenta infatti emozionatissimo a casa di Dondon Ferdinando, annunciando di aver centrato una quaterna da 400450.000 lire (pari a oltre 200250.000 euro di oggi) grazie ai numeri suggeritigli in sogno proprio dal padre di Dondon Ferdinando e chiedendo poi la mano di Stella. È la goccia che fa traboccare il vaso.: Dondon Ferdinando è adiratissimoadirato, non solo perché per l'ennesima volta lo vede perdente di fronte al suo impiegato, ma soprattutto perché percepisce la beffa che quest'ultimo abbia vinto proprio con i numeri del padre. Con uno stratagemma quindi sottrae la ricevuta della giocata a Dondon Procopio rivendicandone i diritti e tenendola per sé (qui pronuncerà la frase titolo della commedia "Non ti pago!"). Da qui inizia un calvario per i due. Da un lato Dondon Ferdinando che cerca di trovare testimonianzeun o cavillicavillo che possano eventualmentepossa giocare a suo favore in tribunale, dadall'altro un lato Dondon Procopio che cerca di risolvere pacificamente la faccenda. Il primo cerca addirittura di sostenere che il padre non sapesse che il figlio si era trasferito, e che sia apparso in sogno credendo di trovare su quel letto lui anziché Dondon Procopio. Ma naturalmente sono considerazioni che non tengono. Finalmente vistosi ormaiMesso alle strette, Dondon Ferdinando è costretto a restituire al suo rivale il biglietto, non prima però di avere lanciato su di lui maledizionile variesue ed assortitemaledizioni.

Ormai soddisfatto, Dondon Procopio esce da casa di Dondon Ferdinando, ma ruzzola dalle scale rompendosi una gamba. È il primo di una serie di funesti episodi, che in breve tempo convincono Dondon Procopio della forza delle maledizioni lanciategli da Dondon Ferdinando. Il fortunato vincitore ormai non ne può più, e in un gesto di esasperazione, chiede a Dondon Ferdinando di riprendersi il biglietto, purché faccia cessare la sfortuna che lo ha colpito. Qui però è il protagonista che si rende finalmente conto della follia che ha colpito tutti, e in uno slancio di lucidità, acconsente affinché Dondon Procopio possa fidanzarsi con sua figlia Stella, con la vincita che verrà portata in dote.
 
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