Sambiase: differenze tra le versioni

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{{nd|l'omonima famiglia|Sambiase Sanseverino}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Sambiase
|Panorama = NeveSambiase2005CataudoChiesa Matrice Sambiase.jpg
|Didascalia = Facciata della [[Chiesa di San Pancrazio (Lamezia Terme)|Chiesa Matrice di San Pancrazio]]
|Didascalia= Corso Vittorio Emanuele, monumento a Giovanni Nicotera e particolare della Chiesa Matrice
|Stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 4
|Tipo = [[Circoscrizione di decentramento comunale|circoscrizione]]
|Divisione amm grado 1 = Calabria
|Divisione amm grado 2 = Catanzaro
|Divisione amm grado 3 = Lamezia Terme
|Latitudine gradi = 38
|Latitudine minuti = 58
|Latitudine secondi = 00
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 16
|Longitudine minuti = 17
|Longitudine secondi = 00
|Longitudine EW = E
|Altitudine = 187
|Superficie = 57.33
|Note superficie =
|Abitanti = 2000026175
|Note abitanti = Approssimativamente
|Aggiornamento abitanti =
|Codice postale = 88046 (ex 88048)
|Codice statistico = 079160 (ex 079105)
|Codice catastale = M208 (ex H742)
|Nome abitanti = sambiasini
|Patrono = [[Sansan BiagioFrancesco di Paola]], e [[Sansan Francesco di PaolaBiagio]]
|Festivo = 32 febbraioaprile -e 2 giugno, dall'1 al 3 febbraio
|Sito = http://www.comune.lamezia-terme.cz.it/
}}
'''Sambiase''' {{cn|("''SambijasiSambijàsi''" in [[dialetto sambiasinocalabrese|calabrese]])}} è una delle [[Circoscrizione di decentramento comunale|circoscrizioni comunali]] della [[Città d'Italia#Calabria|città]] di [[Lamezia Terme]]. È stato un [[Comuni d'Italia soppressi#Calabria|comune autonomo]] sino al [[1968#Eventi|1968]] (allorquando contava {{formatnum:18149}} abitanti), anno dell'unificazione con [[Nicastro]] e [[Sant'Eufemia Lamezia]] per la nascita del nuovo comune<ref name = "Costituzione">{{Cita legge italiana|tipo= legge|anno= 1968|mese= 01|giorno= 04|numero= 6|titolo= Costituzione del comune di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro.|articolo= |originale= |data= |cid= }}</ref>, del quale costituisce il secondo quartiere più popoloso. Nel territorio dell'ex comune sono presenti la sede centrale del municipio, le [[Terme di Caronte|terme]] e l'ente fiera.
 
{{torna a|Lamezia Terme}}
'''Sambiase''' {{cn|("''Sambijasi''" in dialetto sambiasino)}} è una delle [[Circoscrizione di decentramento comunale|circoscrizioni comunali]] della [[Città d'Italia#Calabria|città]] di [[Lamezia Terme]]. È stato un [[Comuni d'Italia soppressi#Calabria|comune autonomo]] sino al [[1968#Eventi|1968]], anno dell'unificazione con [[Nicastro]] e [[Sant'Eufemia Lamezia]] per la nascita del nuovo comune<ref name = "Costituzione">{{Cita legge italiana
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== Storia ==
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=== Periodo magno-greco ===
A Sambiase e [[Sant'Eufemia Lamezia]] sono state ritrovate le rovine dell'antica città di [[Terina]], i gioielli, le monete di origini greche come il "tesoretto di Acquafredda" e il "tesoro di Sant'Eufemia". Nel 2010 a Sambiase sono state ritrovate tombe greche intatte nella loro bellezza, esse sono state osservate per giorni da grandi studiosi e poi per una settimana esposte gratuitamente. Secondo la leggenda terinea, la sirena [[Ligea (mitologia)|Ligea]] morì nella [[piana di Sant'Eufemia]] fondando la grande polis, lì infatti bagnata dal torrente sambiasino Bagni, "inquinato" positivamente dalle [[terme di Caronte]], vi era situata la tomba della sirena. A confermare l'ipotesi che Terina fosse situata in contrada Terravecchia (Sant'Eufemia Lamezia) e San Sidero (Sambiase) erano e sono molti, italiani, calabresi e stranieri, come l'[[Paolo Orsi|Orsi]], il Milligen, e il professore sambiasino Enrico Borrello che al riguardo della storia sambiasina e limitrofa scrisse importanti libri tra cui "Sambiase, storia della città e del suo territorio". Secondo il prof. Borrello la principale prova è l'incisione dell'[[Abbazia benedettina di Sant'Eufemia]] XVII sec. Enrico Borrello diceva che le rovine in epoca normanna erano maestose ed evidentissime al punto che [[Roberto il Guiscardo]] fece inscrivere in ricordo alla città, nell'abbazia benedettina fatta edificare da lui, ''vetus civitas''. Molti gli scrittori dell'epoca latina ed ellenica che rivolgono importanti pagine alla ormai perduta [[Terina]], come Lico (greco) e [[Plinio il Vecchio|Plinio]] (romano).
 
Secondo la leggenda terinea, la sirena Ligea morì nella [[piana di Sant'Eufemia]] fondando la grande polis, lì infatti bagnata dal torrente sambiasino Bagni, "inquinato" positivamente dalle [[terme di Caronte]], vi era situata la tomba della sirena. A confermare l'ipotesi che Terina fosse situata in contrada Terravecchia (Sant'Eufemia Lamezia) e San Sidero (Sambiase) erano e sono molti, italiani, calabresi e stranieri, come l'[[Paolo Orsi|Orsi]], il Milligen, e il professore sambiasino Enrico Borrello che al riguardo della storia sambiasina e limitrofa scrisse importanti libri tra cui "Sambiase, storia della città e del suo territorio". Secondo il prof. Borrello la principale prova è l'incisione dell'abbazia di Sant'Eufemia XVII sec. Enrico Borrello diceva che le rovine in epoca normanna erano maestose ed evidentissime al punto che [[Roberto il Guiscardo]] fece inscrivere in ricordo alla città, nell'abbazia benedettina fatta edificare da lui, ''vetus civitas''. Molti gli scrittori dell'epoca latina ed ellenica che rivolgono importanti pagine alla ormai perduta [[Terina]], come [[Lico]] (greco) e [[Plinio il Vecchio|Plinio]] (romano).
 
Di Terina non solo la ricchezza economica, politica e sociale era conosciuta, ma anche per le [[Terme di Caronte|terme]] importanti anche in epoca romana. Le antiche [[terme di Caronte]] in Sambiase erano conosciute come ''Aghes'', infatti il Milligen, grande studioso della storia, fece della secolare ipotesi che nella moneta simbolo delle rovine, non fosse scritto ''Ares'' sulla pietra ma ''Aghe'' o ''Aghes''. Come già detto la fonte sulfurea dell'ora remoto vulcano di Sambiase sfociava nel torrente dei bagni che dalla contrada Caronte di Sambiase scendeva fino a contrada Terravecchia a Sant'Eufemia dove bagnava e purificava la tomba della fanciulla con i piedi d'uccello (Ligea). Inoltre durante lavori per il monastero della Madonna del Carmine nel rione Cafaldo del centro storico di Sambiase sono stati ritrovati resti di un mosaico di una villa greca.
 
UnDi altroTerina non solo la ricchezza economica, politica e sottovalutatosociale esponenteera conosciuta, ma anche per le [[Terme di Caronte|terme]] importanti anche in epoca romana. Le antiche terme di Caronte in Sambiase erano conosciute come ''Aghes'', infatti il Milligen, grande studioso della storia, fece della secolare ipotesi che nella moneta simbolo delle rovine, non fosse scritto ''Ares'' sulla pietra ma ''Aghe'' o ''Aghes''. Come già detto la fonte sulfurea dell'ora remoto vulcano di Sambiase sfociava nel torrente dei bagni che dalla contrada Caronte di Sambiase scendeva fino a contrada Terravecchia a Sant'Eufemia dove bagnava e purificava la tomba della fanciulla con i piedi d'uccello (Ligea). Inoltre durante lavori per il monastero della Madonna del Carmine nel rione Cafaldo del centro storico di Sambiase sono stati ritrovati resti di un mosaico di una villa greca. Altri resti sottovalutati della [[Magna Grecia]] delnel quartiere di [[Lamezia Terme]]<ref>{{Cita èlibro|autore=L. Leone e F. Stancati|titolo=Nicastro e il cosiddettoterritorio lametino nel tempo|edizione=2009|editore=Gigliotti Editore|città=Lamezia Terme,}}</ref>, sono ''i ruderi delle "mura siculari''secolari", consideratoconsiderati da molti, un importante complesso monumentale. Secondo le teorie che fondano la storia della tecnologia delle costruzioni l'accostamento e la sedimentazione (fase naturale) di grossi cocci di pietra, superficialmente elementari e ruvide, quindi non lavorate, caratterizzano il primo periodo della cultura architettonica della dell'[[antica Grecia antica]]. Secondo il Borrello queste ed altre mura derivano da un famoso villaggio della [[Magna Grecia]], Melea. A questa affermazione è contrapposta però una serie di studi recentemente eseguiti sulle antiche mura e su tabule romane compresa la peuntigeriana, che affermano il passaggio della strada romana [[Via Capua-RhegiumRegium|Popilia]] che collegava [[Reggio Calabria]] a [[Capua (città antica)|Capua]], dalle mura, quindi di maggiore rilevanza storica.
 
=== Periodo italico e romano ===
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Durante il [[Impero Romano|dominio Romano]] della [[Calabria]] l'odierna Sambiase di [[Lamezia Terme]] era chiamata Le Torri, ''Ad Turres'', in latino. Il nome Due Torri deriva dalle due maestose torri che erano situate nel territorio, precisamente nella frazione Caronte, di cui non è rimasto niente. L'antica Le Torri era citata anche nell'antica [[Tavola Peutingeriana|tabula Peutingeriana]] insieme alle ''Aquae Angae'' oggi [[Terme di Caronte]] denominate così dai Romani, e l'abbazia dei Santi [[Quaranta martiri di Sebaste|Quaranta Martiri]] presso le terme romane stesse.
 
I Romani apprezzavano le [[terme di Caronte]], dette ''Aghe'' in greco e ''Aquae Ange'' in latino. Antonino Pio fece inscrivere nella tabula sia le terme sia l'importante villaggio Le Torri luogo di "ristoro" per i carri in cui passava la [[Via Capua-RhegiumRegium|via Popilia]]. Gli antichi itinerari romani erano di due tipi: ''picta'' (illustrava le vie e le stazioni graficamente) e ''scripta'' (che descriveva le vie e le stazioni testualmente).
 
Molti erano gli scrittori ed i poeti che conobbero ''Ad Turres'' di persona, descrivendola come una cittadina serena e prospera nel settore agricolo, soprattutto, famosa nella regione bretta-lucana e in tutt'[[Italia]], sfruttata dai romani per il suo olio e il suo vino, ma anche per i cereali.
 
=== Periodo bizantino ===
Nel VII secolo tornarono a Le Torri sotto i greci di [[Bisanzio]] la cultura e la lingua greca. I [[Monaci basiliani|basiliani]] fuggiti dall'oriente e dalla [[Sicilia]] in balìa degli arabi si stanziarono nel territorio di [[Calabria]] e di Sambiase. Il nome dell'insediamento rurale, divenuto poi rilevante città dell'impero in ambito religioso, spirituale ed economico, cambiò da Due Torri a San Biagio. Molte famiglie, visti i [[Impero bizantino|bizantini]] salvezza dai magnati che li sopprimevano si depositarono attorno ai monasteri basiliani (si ebbe dunque il ripopolamento della nuova San Biagio) nei numerosi monasteri sambiasini molti contadini dal [[Monte Mancuso|Mancuso]], dal [[Reventino]] e dalla vicina ''Neocastrum'' ([[Nicastro]]) si spostarono a San Biagio istituendo presso di esso e dei suoi numerosi e bellissimi monasteri veri e propri casali, fattorie, villaggi agricoli e veri centri industriali nella nuova e prosperosa città di purezza e religione, il vasto territorio di San Biagio colmo di cittadini e monasteri fu diviso e le varie zone chiamate come i santi orientali.
 
Tutto ciò avvenne anche grazie alla profonda amicizia che univa San Biagio con [[Taranto]] e [[Amalfi]]. Da qui inizia la grande attività di esportazione dei prodotti samblasei che continua e aumenta nel corso della ricca storia del quartiere lametino, infatti lo sviluppo del mercato portò San Biagio grande potenza mercantile e agricola.
I numerosi monasteri bizantini non solo arricchivano l'economia e la demografia di San Biagio ma precedevano la futura corte culturale dei grandi paesi monarchici come, [[Francia]], [[Regno di Sicilia]], [[Regno di Napoli]] ecc. L'unica differenza è che i monasteri nella città erano moltissimi quindi le attività culturali erano dello stesso numero dei luoghi di culto, centri luminosi di cultura letteraria e scientifica. I centri culturali quindi i monasteri bizantini che erano nel territorio dell'odierna Sambiase di [[Lamezia Terme]] erano San Pietro, San Filippo, Sant'Ermì, Sant'Elia, San Nicola, SSSanti Quaranta Martiri, Santa Venere, Santa Trada, una gigantesca chiesa di ordine ortodosso e infine San Biagio. Quest'ultima chiesa venne edificata su un edificio ellenistico costruito forse dagli antichi terinei, questo avvenne nel VII secolo. San Biagio divenne quindi protettore del luogo e darà luogo alla fiera che si tiene ancor'oggi "Santu Vrasu", la fiera risale dunque a quell'epoca ha quindi circa 1410 anni. Nel territorio sono situate numerosi resti di monasteri basiliani. Sambiase in quel periodo si espanse ancora e conobbe un periodo di rinascita dopo la riconquista di GiustinianoAndricciola.
 
=== Periodo normanno ===
Nell'XI secolo scesero in [[Italia]] per pellegrinaggio popolazioni barbariche dalla [[Scandinavia]], esse trovarono nel [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] fortuna grazie all'alleanza di [[Melo di Bari|Melo]], marchese di Bari, contro i greci di [[Bisanzio]]. Ad entrare nella storia del sud furono i figli di [[Tancredi d'Altavilla]] (in particolare [[Roberto il Guiscardo]]), questi scesero e conquistarono numerosi territori bizantini e longobardi. I normanni quindi conquistarono [[Campania]], [[Lucania]] e [[Puglia]] scesero in [[Calabria]] dove trovarono ripetute difficoltà, conquistarono ''[[Cosenza|Cosentia]]'' e tutto il territorio della Calabria del nord. Continuarono la spedizione contro il più potente baluardo bizantino, [[Reggio Calabria|Reggio]], ma furono sconfitti e dovettero accontentarsi di [[Martirano (Italia)|Martirano]], [[Nicastro]] e [[Maida]].
 
Il più importante esponente della cultura normanna dell'epoca, il [[Goffredo Malaterra|Malaterra]], ci racconta della sosta di due giorni a San Biagio, precisamente alle [[terme di Caronte]], delle truppe del Guiscardo che le rafforzò. ''Iuxta aquas calidas'', ''biduo permansit'', così scrisse lo storico dei normanni delle terme di Sambiase. Nell'anno 1059 [[Roberto il Guiscardo]] diede incarico al fratello [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero]] di conquistare la ricca [[Calabria]] promettendogli l'intero territorio della regione. Nel 1060 l'ultimo baluardo bizantino cadde nelle mani dei normanni, Roberto divenne duca di Puglia e di Calabria. Durante il periodo d'oro che il [[Ducato di Calabria]] attraversò con i normanni la regione venne divisa in castri, e Sambiase venne annessa al castro di [[Nicastro]].
 
Sambiase venne infeudata ai Sanseverino di [[Martirano (Italia)|Martirano]] nel XII e conobbe un lunghissimo periodo di prosperità quando Giacomo Sambiase (era un [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]]) parente del duca di Calabria e Puglia e conte di Sicilia, [[Roberto il Guiscardo]], prese il potere che gli fu concesso dalla grande imperatrice [[Costanza d'Altavilla]] per evitare persecuzioni del Malo a dicapitodiscapito della famiglia Sanseverino, l'Imperatrice dell'impero svevo e regina del regno normanno che nel grande universo imperiale non dimenticò mai le proprie radici normanne difendendo sempre l'Italia normanna.
 
L'università era amministrata come: podestà regia, podestà baronale, parlamento, amministrazione della giustizia. Sambiase non cedette alle forti pressioni di [[Nicastro]] e divenne una potente università di gran lunga superiore (economicamente e culturalmente) al castro stesso, risiedevano qui molte e importanti cariche istituzionali del regno degli [[Altavilla]] e degli [[Suebi|svevi]] che ammiravano il grande patrimonio faunistico e naturale di Sambiase. L'università di Sambiase fu esempio di grande organizzazione politica e sociale, infatti nonostante le enormi perdite subite a causa dell'annessione a [[Nicastro]], Sambiase era e restò sempre grande potenza economica della Terra Giordana.
 
[[Federico II di Svevia|Federico II]] fece costruire un castello a [[Nicastro]] per trascorrere le vacanze nella [[Piana di Sant'Eufemia|piana]], particolarmente nei boschi dell'antica università per le sue amate battute di caccia, egli rivalorizzò l'antica badia dei Santi [[Quaranta martiri di Sebaste|Quaranta Martiri]] e soprattutto il grande monastero di San Costantino arricchendoli di tesori.
 
=== Periodo angioino e aragonese ===
Il feudo di Sambiase durante il dominio francese fu tra i più ricchi dell'intero regno, il [[Regno di Napoli]] come entità politica riconosceva la potenza di Sambiase che aveva il monopolio per la coltivazione dell'olio e dell'uva nell'intera [[Calabria]], [[Basilicata]] e [[Puglia]], e tra i primi paesi del meridione. Quando [[Ferdinando I di Napoli|Ferrante d'Aragona]] passò [[Nicastro]] a contea, l'università di Sambiase prese ancora più potere ed ebbe sempre più influsso politico su [[Napoli]]. Nel 1806 [[Giuseppe Bonaparte]] insediò al sud la politica napoleonica abolendo i feudi, nella seconda metà del XIX Sambiase diviene comune autonomo, {{Senza fonte|ciò però peggiorò le condizioni del neonato comune.}} Nel 1848 si svolse una lacerante battaglia rivoluzionaria per la liberazione della [[Calabria]] dal regno borbonico delle due Sicilie, la battaglia dell'Angitola, che segnò per sempre la storia spagnola in [[Calabria]].
 
=== XX secolo ===
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:SambiaseLamezia DuomoTerme Giovanni- NicoteraChiesa 67dell'Annunziata (frontal).jpgJPG|thumb|rightminiatura|upright=0.9|Facciata della [[Chiesa di San Pancraziodell'Immacolata (SambiaseLamezia Terme)|Chiesa Matricedell'Immacolata]]|alt=]]
[[File:Lamezia Terme - Chiesa dell'Annunziata (frontal).JPGjpg|thumbminiatura|upright=0.9|[[Chiesa dell'Annunziata (Lamezia Terme)|Chiesa dell'Annunziata (detta anche di Santa Lucia)]]|alt=]]
La* [[Chiesa di San Pancrazio (SambiaseLamezia Terme)|chiesaChiesa Matrice]], fuviene distruttamenzionata dalin terremotoun documento del 1638,1595 macon il nome di Arcipretale di [[San Pancrazio]] e attesta che fu riedificatacostruita per volere dell'Università di Sambiase, fu più volte distrutta e ricostruita a causa di pocovari dopoterremoti. ÈInizialmente dedicata alla [[Madonna delle Grazie]], è a tre [[navata|navate]], ha nove [[altare|altari]] ed ha una [[cupola]] con pregevoli lavori in stucco. Vi si conservano numerosi affreschi e opere attribuite al Pallone e a [[Mattia Preti]], opere trafugate negli anni da ladri. Nel [[Coro (architettura)|coro]] si possono ammirare quattro affreschi del Pallone, che sono,: il Profeta Davide, il [[Cenacolo]], San Pancrazio e la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] col [[Bambino Gesù|bambino]]. Sono conservate molte statue di notevole pregio tra cui la [[Madonna delle Grazie]], San Pancrazio e il [[Sacro Cuore di Gesù]] nell'altare del [[Santissimo Sacramento]].[[File:Santuario Porto Salvo Sambiase.jpg|miniatura|Santuario della Madonna di Porto Salvo ]]
[[File:Lamezia Terme - Chiesa dell'Immacolata (frontal).JPG|thumb|upright=0.9|Chiesa dell'Immacolata]]
* [[Santuario di San Francesco di Paola (Lamezia Terme)|Santuario di San Francesco di Paola]]. La chiesa, conosciuta anticamente con il nome di chiesa della ''Madonna degli Infermi,'' risale alla seconda metà del 1400. II 20 giugno 1508, l'[[arcidiacono]] della [[Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Lamezia Terme)|cattedrale]] Giovanni De Senatorelli, concede l'esistente chiesa e il convento annesso all'[[Ordine dei Minimi]] di San ''[[Francesco da Paola|San Francesco di Paola]].'' I padri Minimi l'acquisiscono ufficialmente il 3 aprile 1520. Per ringraziare il donatore dopo la sua morte, avvenuta nel 1522, i frati seppelliscono i suoi resti all'interno della chiesa stessa. Il terremoto del 1638 la distrusse completamente e fu poi ricostruita con le offerte dei cittadini. Dopo il disastroso terremoto, il popolo sambiasino chiese che San Francesco fosse proclamato protettore di Sambiase. E così, col decreto del 12 luglio 1664, [[Terremotopapa dellaUrbano CalabriaVIII]] deldichiarava 27e marzoproclamava, 1638#28''iuxta marzo:preces,'' PianaSan Francesco di SantPaola principale Patrono di Sambiase. L'Eufemia|terremoto[[Ordine deldei 1638Minimi]], col suo apostolato, ha fatto sì che i fedeli siano sempre più attratti da una devozione verso la distrussefigura completamentedel Santo; e fuquesto poiè ricostruitastato conmotivo ledi offertecomprovati deibenefici cittadinispirituali nonché di crescita spirituale alla luce del suo luminoso esempio di vita. I Minimi vi rimasero fino al 1866, anno in cui dovettero abbandonarlo a causa delle continue soppressioni, per poi ritornarvi occasionalmente fino al 1955, anno in cui la chiesa di San Francesco è diventata parrocchia con i Minimi. IlL'edificio 2è giugnoricco di tele raffiguranti la vita del [[Francesco da Paola|Santo paolano]] o della Vergine Maria. Custoditi gelosamente sono il busto ligneo di San Francesco e il simulacro della Madonna del Miracolo, patrona dei Minimi. Nel 2017 la chiesa di San Francesco di Paola viene innalzata a santuario [[Diocesi di Lamezia Terme|diocesano]] dal vescovo di Lamezia Terme [[Monsignore|Monsmons.]] [[Luigi Antonio Cantafora]], durante la celebrazione della festa in onore di San Francesco. All'interno della chiesa sono custoditi il busto ligneo di San Francesco e la statua della Madonna del Miracolo.
{{vedi anche|Chiesa di San Pancrazio (Sambiase)|Chiesa del Carmine (Lamezia Terme)|Madonna di Porto Salvo}}
*
;Chiesa di San Pancrazio (Matrice)
* Santuario della Madonna di Porto Salvo. Il piccolo [[santuario]] è situato al di fuori del paese, in una zona di campagna che dalla chiesetta ha preso, appunto, il nome di ''Portosalvo.'' Non corrisponde al vero che la chiesa fu fatta erigere da un brigante, il quale essendo sfuggito alla giustizia fece erigere a devozione la chiesa. Mentre che la [[Chiesa (architettura)|chiesa]] fu fatta edificare da un nobile feudatario di nome Gregoraci, il quale scampò da una tempesta mentre navigava al largo del [[golfo di Sant'Eufemia]] facendo erigere la chiesetta come ''ex voto'' allo scampato pericolo di morte,è frutto di fantasia perché i Gregoraci arrivano a Sambiase nell'800. La chiesa è di pertinenza della Congrega della SS. Immacolata di Sambiase e nella Platea della Congrega la chiesa è presente sin dai primi del '600. Nel 1989 il vescovo Vincenzo Rimedio ha elevato la chiesa della ''Madonna di Porto Salvo'' a terzo santuario diocesano, dopo quello di [[Conflenti]] e di [[Santuario di Dipodi|Dipodi]]. Lo stesso santuario, nell'anno 2000, ha fatto parte del circuito del giubileo.
La [[Chiesa di San Pancrazio (Sambiase)|chiesa Matrice]] fu distrutta dal terremoto del 1638, ma fu riedificata poco dopo. È a tre [[navata|navate]], ha nove [[altare|altari]] ed ha una cupola con pregevoli lavori in stucco. Vi si conservano numerosi affreschi e opere attribuite al Pallone e a [[Mattia Preti]], opere trafugate negli anni da ladri. Nel [[Coro (architettura)|coro]] si possono ammirare quattro affreschi del Pallone, che sono, il Profeta Davide, il [[Cenacolo]], San Pancrazio e la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] col [[Bambino Gesù|bambino]].
* Chiesa della Madonna del Carmine. Da un Bollario Carmelitano risulta che Mons. Antonio Facchinetti, poi [[Papapapa Innocenzo IX]], fondò nel 1566 il Conventoconvento del [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Carmine]] in un luogo ove ricadevano i ruderi di una piccola chiesa dedicata a San Giovanni, appartenuta ai [[Ordine di San Benedetto|Benedettini]] di Sant'Eufemia, presso il sito bizantino di San Blasio. La [[Chiesa del Carmine (Lamezia Terme)|chiesa]] venne rimaneggiata alla fine del Settecento con la costituzione della volta e del parato a stucchi che all'interno comprende i dipinti murari e all'esterno contorna le finestre della parete destra. Nel 1809 con decreto fu affidata ai Padri Minimi che vi officiarono fino al 1886, quando per l'incameramento al Demanio dei beni conventuali, voluto dallo Stato Unitario, questi religiosi dovettero andarsene. Nel 1887 lo [[Stato]] consegnò il complesso edilizio al [[Comune]] che utilizzò parte del [[convento]] adibendolo a [[Prigione|carcere]] mentre la chiesa fu riaperta al [[culto]] e dedicata alla ''Madonna del Carmelo.''
 
* Chiesa dell'Annunziata (detta di Santa Lucia). In questa chiesa c'era già, nel 1601, una [[Congregazione religiosa]] sotto il titolo di San Giovanni, al quale Santo era intitolata prima la chiesa stessa. Poi la congregazione edificò una propria cappella nella [[Chiesa di San Pancrazio (Lamezia Terme)|chiesa matrice]] e la chiesa passò al nome dell'[[Annunciazione|Annunziata]]. La piccola e abbandonata chiesetta custodisce le statue raffiguranti la [[passione di Cristo]], dette nel dialetto locale ''Mistiari,'' in cui ogni statua, nella processione del [[Venerdì santo]], è portata da rappresentanti di una categoria sociale: ''[[Gesù|Gesù morto]]'' dai religiosi; ''[[Agonia di Gesù al Getsemani|Gesù nell’orto]]'' dai contadini; ''[[Flagellazione di Gesù|Gesù legato alla colonna]]'' dai muratori; l{{'}}''[[Ecce Homo]]'' dai barbieri; ''[[Crocifissione di Gesù|Gesù Crocifisso]]'' dai falegnami; ''[[San Giovanni Evangelista]]'' dagli impiegati; la ''[[Madonna Addolorata]]'' dalle vedove o da coloro che hanno perso figli. Un'altra statua è quella di ''Gesù caricato della Croce.'' Le statue risalgono tutte al 1600. La chiesa dell’Annunziata è tra le più belle e le più antiche di Sambiase. In modo particolare, nella sua facciata di [[Stile Gotico|stile gotico]] con sfumature arabe si possono ammirare degli ornamenti colorati, ormai cancellati dal tempo e dall’incuria dell’uomo, posti come riquadro superiore delle due nicchie laterali inferiori poste al lato destro e a sinistro della porta centrale, dove all’interno vi dovevano essere collocate delle statue. Mentre le nicchie poste in alto dell’ingresso della porta vi dovevano essere dei disegni cui ornamento superiore è fatto a scaglia di pesce. Il [[campanile]] è molto particolare nella sua forma e bellezza. L’interno della chiesa è composto da due [[Navata|navate]], una rettangolare e l’altra semicircolare. Sopra l’ingresso vi è posto il coro con un organo ligneo, mentre una statua di [[Santa Lucia]] è racchiusa in una nicchia posta sull’altare.
;Santuario di San Francesco di Paola
* [[Chiesa dell'Immacolata (Lamezia Terme)|Chiesa dell'Immacolata]]. Edificata probabilmente nella seconda metà del [[Cinquecento]], è tuttora sede della ''Venerabile [[Congregazione]] Laicale dell'[[Immacolata Concezione]],'' esiste un documento del 1762 indirizzato al Re [[Ferdinando IV di Borbone]], rinvenuto nella sagrestia della chiesa stessa. Di [[Stile Barocco|stile barocco]], è ad una sola navata. Una nicchia sull'altare maggiore contiene la statua della ''Madonna Immacolata.''
La chiesa, conosciuta anticamente con il nome di chiesa della Madonna degli Infermi, risale alla seconda metà del 1400. II 20 giugno 1508, l'[[arcidiacono]] della [[Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Lamezia Terme)|cattedrale]] Giovanni De Senatorelli, concede l'esistente chiesa e il convento annesso all'[[Ordine dei Minimi]] di San [[Francesco di Paola]]. I padri Minimi l'acquisiscono ufficialmente il 3 aprile 1520. Per ringraziare il donatore dopo la sua morte, avvenuta nel 1522, i frati seppelliscono i suoi resti all'interno della chiesa stessa. Il [[Terremoto della Calabria del 27 marzo 1638#28 marzo: Piana di Sant'Eufemia|terremoto del 1638]] la distrusse completamente e fu poi ricostruita con le offerte dei cittadini. I Minimi vi rimasero fino al 1866, anno in cui dovettero abbandonarlo a causa delle continue soppressioni, per poi ritornarvi occasionalmente fino al 1955, anno in cui la chiesa di San Francesco è diventata parrocchia con i Minimi. Il 2 giugno 2017 la chiesa di San Francesco di Paola viene innalzata a santuario [[Diocesi di Lamezia Terme|diocesano]] dal vescovo di Lamezia Terme [[Monsignore|Mons.]] [[Luigi Antonio Cantafora]], durante la celebrazione della festa in onore di San Francesco. All'interno della chiesa sono custoditi il busto ligneo di San Francesco e la statua della Madonna del Miracolo.
* Chiesa dell'Addolorata. La chiesetta, dedicata alla [[Madonna Addolorata]], è situata nel rione ''Miraglia,'' che costituisce il centro storico di Sambiase. Monsignor Pasquale Caputo, che fu parroco di quella chiesa e storico locale, scriveva: [...] "''La tradizione popolare asserisce che anticamente in quel luogo dove oggi sorge la chiesa vi era un [[romitorio]] dedicato ai [[Madonna Addolorata|Sette Dolori della Beata Vergine]] e che successivamente, per devozione alla Beata Vergine Maria, gli abitanti del posto vi costruirono la chiesa".'' Attualmente la chiesa è affidata alla cura dei [[Ordine dei Minimi|Padri Minimi]] di [[San Francesco di Paola]]. L'interno è abbastanza semplice. Al lato sinistro della navata è presente una nicchia contenente l'antica statua dell'Addolorata, con sotto [[Morte di Gesù|Gesù morto]]. Al lato destro la statua di [[Santa Liberata]] in croce. Sull'altare maggiore la statua lignea della ''Madonna Addolorata'' che si porta in processione a settembre.
 
* Cappella di San Rocco. La chiesa di ''[[San Rocco]]'', già romitaggio, era una filiale della chiesa matrice. A causa di un'alluvione del [[Cantagalli (torrente)|torrente Cantagalli]], fu chiusa per molto tempo, quindi riaperta dall'arciprete Renda. Nell'archivio comunale si trova una ''«Platea dei beni della Venerabile Chiesa di S. Rocco»'', del 1769. Una cosa molto interessante è la data che è stata trovata sulle due piccole [[Campana|campane]]. Una di queste è stata offerta da don Giuseppe de Fiore precisamente alla chiesa di San Rocco: ''«ecclesiæ Sancti Rocci»'', nel 1401; l'altra, più piccola, porta la data del 1494, ma non il nome dell'offerente. Quindi si può dedurre che la chiesa di San Rocco è una delle più antiche del luogo. Verso la fine degli anni ’70 del Novecento, la chiesa di S. Rocco, tra le più antiche del [[centro storico]], viene abbattuta per ragioni di urbanistica. Tale decisione venne accolta con rammarico e sgomento dalla popolazione di Sambiase. Per "compensazione" fu eretta, nel centro del quartiere popolare Piazza - Villaggio Kennedy (ingresso ovest di Sambiase), la cappella dedicata al [[San Rocco|Santo Pellegrino di Montpellier]], restaurata nel 1994 e anch'essa ufficiata dai [[Ordine dei Minimi|Padri Minimi]] di [[Francesco da Paola|San Francesco di Paola]].
;Santuario della Madonna di Porto Salvo
* Chiesa di Santa Maria delle Grazie. La parrocchia di ''[[Madonna delle Grazie|Maria SS. delle Grazie]]'', esiste dal 1986. La tipologia architettonica della chiesa parrocchiale si basa sul puro "fondamentalismo geometrico" che s'intravede nella forma irregolare dei disegno, con diverse disconnessioni ed astrazioni. Lo spazio liturgico è a pianta rettangolare, mentre la zona del celebrante ha un soffitto piano [[Affresco|affrescato]] e un "recinto" di luce zenitale che abbraccia tutto il [[presbiterio]] attraverso ampie [[Vetrata|vetrate]] artistiche. Sulla parete esterna del presbiterio è presente una bellissima scultura lignea raffigurante il [[Crocifissione di Gesù|Cristo in croce]]. Sul lato destro, entrando, lo spazio si dilata in un ambiente prolungamento della sequenza dell'assemblea stessa dove è disposta la cappella dell'Eucaristia nonché il luogo per il sacramento della penitenza. Il [[fonte battesimale]], distinto dall'aula, di forma quadrata, è situato in prossimità dell'ingresso. La sagrestia è situata accanto al presbiterio. Lateralmente all'ingresso è presente la scultura in legno della ''[[Madonna delle Grazie]],'' donata a devozione del parroco Don Enzo Pujia e della comunità parrocchiale nel 1987. La stessa statua è stata [[Incoronazione|incoronata]] nel giugno del 1990.
È un piccolo e semplice santuario, nel suo interno si custodisce una meravigliosa statua della [[Madonna di Porto Salvo]], insieme alla tela, situata sull'altare maggiore, che raffigura il miracolo della Madonna.
* Chiesa di Santa Maria Goretti. La parrocchia di Santa [[Maria Goretti]] è situata nel rione Savutano, ed è di nuova costituzione essendo stata eretta con Decreto di Erezione Canonica del 1º novembre 2005 emesso da mons. [[Luigi Antonio Cantafora]]. La necessità di erigere la presente parrocchia è nata in quanto l'area dove doveva sorgere il complesso parrocchiale, ricadente nell'area della parrocchia di [[Maria (madre di Gesù)|Santa Maria delle Grazie]], negli ultimi anni ha visto l'aumento della densità abitativa, diventando, pertanto, per molte persone un centro attrattivo, non solo religioso, per attività culturali-ricreative. Pertanto il progetto del complesso parrocchiale ha mirato a promuovere una migliore vivibilità dell'intera zona. Il 18 settembre 2003, simbolicamente, alla presenza sia delle autorità civili che di quelle religiose, si è celebrata la posa della prima pietra dell'erigendo edificio di culto e nel mese di aprile dell'anno 2014 è stata ufficialmente e solennemente inaugurata.
 
* Chiesa di Santa Rita da Cascia. La chiesa si trova nella frazione ''Gabella''. Fu una delle prime chiese delle frazioni montane. Alla giurisdizione della [[Chiesa di San Pancrazio (Lamezia Terme)|matrice]] fu connessa l'ufficiatura di ''[[Santa Rita]]''. Nei primi mesi dell'anno 1991, il cappellano Giovanni Cozzolino e la collaborazione di un gruppo di volontari hanno trasformato la chiesetta in un tempietto.
;Chiesa del Carmine
* Chiesa di San Giovanni Battista. La chiesa di ''[[San Giovanni Battista]]'' nella frazione di ''Acquadàuzano'' fu costruita sul suolo offerto gratuitamente da Domenico Cuda che contribuì ,anche,fattivamente alla raccolta degli oboli ,volontari,per la costruzione.Nel 1991, con la [[benedizione]] di mons Vincenzo Rimedio, è stata inaugurata e aperta al culto.
Da un Bollario Carmelitano risulta che Mons. Antonio Facchinetti, poi [[Papa Innocenzo IX]], fondò nel 1566 il Convento del [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Carmine]] in un luogo ove ricadevano i ruderi di una piccola chiesa dedicata a San Giovanni, appartenuta ai [[Ordine di San Benedetto|Benedettini]] di Sant'Eufemia, presso il sito bizantino di San Blasio. La [[Chiesa del Carmine (Lamezia Terme)|chiesa]] venne rimaneggiata alla fine del Settecento con la costituzione della volta e del parato a stucchi che all'interno comprende i dipinti murari e all'esterno contorna le finestre della parete destra. Nel 1809 con decreto fu affidata ai Padri Minimi che vi officiarono fino al 1886, quando per l'incameramento al Demanio dei beni conventuali, voluto dallo Stato Unitario, questi religiosi dovettero andarsene. Nel 1887 lo [[Stato]] consegnò il complesso edilizio al [[Comune]] che utilizzò parte del [[convento]] adibendolo a [[Prigione|carcere]] mentre la chiesa fu riaperta al [[culto]].
* [[Basilica di Sant'Andrea delle Fratte|Chiesa della Madonna del Miracolo]]. Si trova nella frazione Acquafredda. La sua costruzione è frutto prezioso della tenace volontà delle [[Suore del Bambino Gesù]]<ref>{{Cita web|url=https://www.infantjesussisters.org/italy|titolo=Italy|sito=Infant Jesus Sisters|lingua=en|accesso=2021-09-19}}</ref> e dei [[Ordine dei Minimi|Padri Minimi]], che volevano onorare la loro protettrice dedicandole un piccolo tempio. Dopo tantissime difficoltà, finalmente il giorno 11 agosto dello stesso anno [[1991]], a quattro mesi di distanza dalla dedicazione della chiesa di Acquadauzano, venne solennemente benedetta e inaugurata con grande affluenza di popolo di quella frazione e di quelle viciniori. Mons. Vincenzo Rimedio, in quello stesso giorno, celebrò la prima liturgia eucaristica della chiesa di Acquafredda.
 
* Chiesa di Santa Teresina. La chiesa di [[Santa Teresa del Bambin Gesù]], situata nella frazione Piano Luppino, è sorta nel 2004 per volere di don Pasquale Luzzo, col contributo degli abitanti del luogo. Festeggia la titolare della chiesa giorno 1º ottobre.
;Chiesa dell'Annunziata
In questa chiesa c'era già, nel 1601, una [[Congregazione religiosa]] sotto il titolo di S. Giovanni, al quale Santo era intitolata prima la chiesa stessa. Poi la congregazione edificò una propria cappella nella [[Chiesa di San Pancrazio (Sambiase)|chiesa matrice]] e la chiesa passò al nome dell'[[Annunciazione|Annunziata]]. Inoltre la chiesa custodisce le statue dei "Mistiari", raffiguranti la passione e la morte di Gesù. La chiesa è conosciuta anche come "chiesa di Santa Lucia" poiché sull'altare maggiore si trova una statua della Santa.
 
;Chiesa dell'Immacolata
Edificata probabilmente nella seconda metà del [[Seicento]], è stata sede dell'omonima Congregazione, come si evince da un documento del 1762 indirizzato al re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]], rinvenuto nella [[Sagrestia]]. La chiesa, sull'altare maggiore, possiede una bella statua lignea e antica dell'Immacolata e la altre statue sono: l'Ecce Homo, Gesù Bambino, Santa Caterina, San Giuseppe, San Pasquale e Sant'Anna. È decorata con affreschi sulle pareti e i cittadini ne sono molto devoti.
 
;Chiesa dell'Addolorata
La chiesa è situata nel rione Miraglia. Si narra che anticamente esisteva un [[Eremo|romitorio]] dedicato alla Madonna dei Sette Dolori, e di conseguenza, gli abitanti costruirono la chiesetta.
 
;Cappella di San Rocco
Anticamente, in piazza Diaz (oggi piazza 5 Dicembre), vi era una chiesa dedicata a [[San Rocco]], per un periodo fu chiusa al culto per un'inondazione del vicino torrente, poi fu riaperta, ma dopo pochi anni venne demolita per ragioni di urbanistica. Questo causò molta tristezza negli animi degli abitanti, e perciò venne costruita una chiesetta nel Villaggio Kennedy.
 
Inoltre sono presenti altre chiese, sparse tra centro, periferie e frazioni.
 
=== Architetture civili ===
* Casa di [[Francesco Fiorentino]];
* Casa di [[Franco Costabile]];
* Palazzo Vescio (già Franzì);
* Palazzo [[Giovanni Nicotera]];
* Palazzo Genovese;
* Teatro Politeama.;
* Teatro Grandinetti;
* Palazzo Cerra;
* Palazzo Renda;
* Palazzo Comunale (ex Monastero dei Padri Minimi di S. Francesco di Paola);
* Casa Comunale (ex Carcere).
 
=== Altro ===
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* Corso [[Vittorio Emanuele I di Savoia|Vittorio Emanuele]];
* Corso della Repubblica;
* Piazza 5 Dicembredicembre (già piazza Diaz);
* Piazza Botticelli;
* Piazza [[Francesco Fiorentino]];
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* Via [[Guglielmo Marconi]];
* Villa di piazza Garibaldi;
* Monumento ai caduti in guerra di Sambiase, in piazza 5 Dicembredicembre;
* Busto di Francesco Fiorentino, nell'omonima piazza;
* Busto di Giovanni Nicotera, su corso Vittorio Emanuele;
* Statua di San Francesco, in piazza Fiorentino;
* Statua di San Nicola, nell'omonima piazzetta;
* Fontana del satiro e della ninfa, in piazza 5 Dicembredicembre.
* Storica Fontana Cafaldo;
* Le Tre Fontane della Miraglia;
* Mensa Ponderaria;
* Antica Meridiana.
 
=== Siti archeologici ===
;Grotte del monte Sant'Elia
La presenza umana sul territorio [[lametino]] molto probabilmente ci riconduce al periodo [[neolitico]]. Questo grazie al materiale protostorico ritrovato nelle grotte del monte Sant'Elia. Tra il 1914 ed il 1923, [[Paolo Orsi]] nel svolgere a più riprese la ricognizione in questo territorio in particolare nell'area carsica del monte Sant'Elia ebbe il modo di registrare nel suo taccuino il ritrovamento ed il recupero da parte dei carabinieri di materiali fittili protostorici riferibili secondo il suo giudizio all'età [[Neolitico|neolitica]].
 
;Mura secolari
Secondo le teorie che fondano la storia della tecnologia delle costruzioni, l'accostamento e la sedimentazione (fase naturale) di grossi cocci di pietra, superficialmente elementari e ruvide, quindi non lavorate, caratterizzano il primo periodo della cultura architettonica della dell'[[antica Grecia antica]]. Secondo il Borrello queste ed altre mura derivano da un famoso villaggio della [[Magna Grecia]], Melea. A questa affermazione è contrapposta però una serie di studi recentemente eseguiti sulle antiche mura e su tabule romane compresa la peuntigeriana, che affermano il passaggio della strada romana [[Via Capua-RhegiumRegium|Popilia]] che collegava [[Reggio Calabria]] a [[Capua (città antica)|Capua]], dalle mura, quindi di maggiore rilevanza storica.
 
;Monastero di San Costantino
L'antico monastero [[Monaci basiliani|basiliano]] di San [[Costantino (re della Dumnonia)|Costantino]] è situato in località San Sidero, è annessa al monastero una [[cappella]] dedicata alla [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Beata Vergine del Carmine]]. È di proprietà del barone Nicotera di Martà.
 
=== Aree naturali ===
* Parco "Mitoio": a nord dell'abitato delle [[terme di Caronte]], in un'oasi naturalistica di 250 ettari, è stato recuperato un anfiteatro con 2.500{{formatnum:2500}} posti consentendo così a tutti i cittadini di godere di una splendidadella [[macchia mediterranea]];
* Parco Naturalistico Gancìa.
 
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=== Tradizioni e folclore ===
'''Feste in onore dei Santi'''
* 1, 2, 3 febbraio: festa in onore di San [[Biagio di Sebaste|Biagio]], da cui deriva il nome "Sambiase", nella [[Chiesa della Madonna del CarmeloCarmine al(Lamezia rioneTerme)|chiesa Cafaldo.della CelebreMadonna èdel la fiera, chiamata appunto "di San Biagio", che si snoda in tutto il paese ed è molto partecipataCarmelo]];
* [[Venerdì santo]]: nel centro storico si svolge la processione dei "Mistiari", nella quale vengono portate delle statueantiche ligneestatue che rappresentano la [[Passione di Gesù|passione]], e [[Crocifissione di Gesù|morte]] e [[risurrezione]] di [[Cristo]], custodite nella [[Chiesa dell'Annunziata (Lamezia Terme)|chiesetta dell'Annunziata]];
* 31 maggio, 1, 2 giugno: festa in onore di San [[Francesco da Paola|San Francesco di Paola]], patrono dell'ex comune di Sambiase, ora compatronoprotettore di Lamezia Terme;
* 24 giugno: festa in onore di San [[Giovanni Battista]], nella frazione di Acquadauzano;
* UltimaTerza domenica di giugno: festa in onore della [[Madonna delle Grazie]] nel rione Stradella;
* 6 luglio: festa in onore di Santa [[Maria Goretti]], nel rione Savutano;
* 16 luglio: festa in onore della [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Beata Vergine del Carmine]], nel rione Cafaldo;
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* 11 agosto: festa in onore della Madonna del Miracolo, nella frazione di Acquafredda;
* 16 agosto: festa in onore di [[San Rocco]], nel Villaggio Kennedy;
* Fine18 agosto: festa in onore della [[Maria Addolorata|Madonna Addolorata]], nella frazione San Minà, in seguito ad una apparizione durante la seconda guerra mondiale;
* 8 settembre: festa in onore della Madonna delle Grazie nella chiesa Matrice;
* Seconda domenica di settembre: festa in onore della [[Madonna di Porto Salvo]] con la tradizionale sagra dei fichi d'India locali;
* Terza domenica di settembre: festa in onore della Madonna Addolorata nel rione Miraglia;
* 1º ottobre: festa in onore di [[Teresa di Lisieux|Santa Teresa del Bambin Gesù]], nella frazione di Piano Luppino;
* 8 dicembre: festa in onore dell'[[Immacolata Concezione]] con una messa nell'antica chiesetta omonima e un omaggio floreale alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]];
* 11, 12, 13 dicembre: festa di in onore di [[Santa Lucia]], la cui statua viene portata nella chiesa di San Francesco dalla chiesetta dell'Annunziata e festeggiata con un solenne triduo.
 
'''Fiere'''
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== Cultura ==
==== Musei ====
;Museo etnografico "Luogo della Memoria"
Il museo etnografico si sostanzia in un interno di casa lametina con oggetti delle arti e dei mestieri che tanto ci dice della vita dei calabresi di un tempo. Quasi mille oggetti propri dell'arredo familiare sono riuniti per gruppi tematici in sette stanze (stanza da letto, cucina, lavori agricoli, artigianato) e una piccola biblioteca.
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Come molte località della [[Calabria]], Lamezia Terme ha una tradizione agricola radicata, soprattutto nella zona di Sambiase, noto per la produzione di diverse varietà di colture tipicamente mediterranee. Le produzioni più diffuse nel comune sono:
* l'[[Olea europaea|olivo]], principalmente della varietà [[Carolea]], dal quale si produce l'olio d'oliva [[Lametia (olio)|Lametia DOP]] dal tipico gusto forte;
* la [[Vitis|vite]], dalla quale si producono ottiminumerosi vini tra cui sei vini [[Denominazione di origine controllata#Calabria|DOC]]: [[Lamezia bianco]], [[Lamezia rosato]], [[Lamezia rosso]], [[Lamezia novello]], [[Lamezia rosso riserva]] e [[Lamezia Greco]];
* il [[Castanea sativa|castagno]] ed il [[faggio]];
* diverse erbacee come il [[frumento]], l'[[Avena sativa|avena]] ed il [[granturco]];
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{{vedi anche|Terme di Caronte}}
Nei pressi di Sambiase e più precisamente nella frazione di Caronte, sono situate le omonime [[Terme di Caronte|terme]], conosciute dagli antichi bruzi, greci, romani, bizantini, normanni e dagli ispanico-francesi. Le [[Sorgente idrotermale|fonti termali]] di Caronte esistono sin dall'antichità, grandi personaggi della storia italiana e soprattutto della storia europea classica e medievale tra i quali l'imperatore romano [[Antonino Pio]], [[Roberto il Guiscardo]] e probabilmente suo fratello [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero]]. L'archeologo [[Paolo Orsi]] ribadisce testualmente: "le terme di Sambiase furono conosciute anche nell'antichità per i loro effetti salutari, e tutto induce a credere s'abbiano a identificare con le ''Aquae Angae'' di cui vi è anche un ricordo nella bella monetazione [[Terina|terinese]]". Le acque solfuree della sorgente Caronte hanno proprietà terapeutiche adatte a diverse patologie anche per la loro giusta temperatura, circa 39&nbsp;°C, che consente di utilizzarle senza alcun intervento.
 
== Curiosità ==
* La famiglia del politico e magistrato [[Oscar Luigi Scalfaro]] è originaria di Sambiase;
* La cantautrice statunitense [[Alicia Keys]] è figlia di Terri Augello, un avvocato di origini italiane<ref>[http://www.calabriansmostfamous.com/alicia-keys/ Alicia Keys | Calabrians Most Famous<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, i cui bisnonni emigrarono da Nicastro e Sambiase.
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Chiesa di San Pancrazio (Lamezia Terme)|Chiesa di San Pancrazio (Sambiase)]]
*
* [[Chiesa del Carmine (Lamezia Terme)]]
* [[Comuni d'Italia soppressi]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.comune.lamezia-terme.cz.it|Sito istituzionale del Comune di Lamezia Terme}}
* {{cita web|http://www.prolocolameziaterme.it|Sito ufficiale della Pro Loco di Lamezia Terme}}
* {{cita web|http://www.lameziastorica.it|Sito sulla storia di Lamezia Terme}}
* {{cita web|http://www.sambiase.com|Sito sulla storia e tradizione di Sambiase}}
* {{cita web|httphttps://www.comune.lamezia-terme.cz.it/nodeit/148page/sambiase|CenniSambiase storicinel susito Sambiaseufficiale del comune di Lamezia Terme}}
 
{{Portale|Calabria}}
 
[[Categoria:Sambiase| ]]
[[Categoria:Comuni della Calabria soppressi]]
[[Categoria:Frazioni e quartieri di Lamezia Terme]]