Cerami: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{F|centri abitati della Sicilia|Marzo 2021}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Cerami
|Panorama = Cerami .jpg
|Didascalia = Panorama di Cerami
|Bandiera = Cerami-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Cerami-Stemma.png
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|Divisione amm grado 2 = Enna
|Amministratore locale = Silvestro Chiovetta
|Partito = [[lista civica]] '' Guardiamo oltre - Chiovetta sindaco''
|Data elezione = 10/06/-6-2018
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Abitanti = 1968
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 novembre 2017.
|Aggiornamento abitanti = 30-11-2017
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Capizzi]] (ME), [[Cesarò]] (ME), [[Gagliano Castelferrato]], [[Mistretta]] (ME), [[Nicosia (Italia)|Nicosia]], [[Troina]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 2134
|Diffusività =
|Nome abitanti = ceramesi
|Patrono = [[sant'Ambrogio]]
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|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Cerami (province of Enna, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Cerami nellanel provincialibero consorzio comunale di Enna
}}
 
'''Cerami''' (''Cirami'' in [[lingua siciliana|siciliano]]<ref>{{citaCita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | GARZANTIGarzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=190 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/190 }}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:1968Popolazione|ITA}} abitanti<ref situatoname="template indivisione amministrativa-abitanti" /> del [[provincialibero consorzio comunale di Enna]], in [[Sicilia]].
 
== Geografia fisica ==
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== Origini del nome ==
L'[[etimologia]] del nome ha probabilmente origine dadal [[Lingua greca|greco]] ''kèramoskamos'', καμος, il cui significato è ''[[argilla]] cotta'', o anche da ''[[kerma|kamas]],'' macigno. Secondo un'altra ipotesi l'origine potrebbe anche trovarsi nel ricordo di una cittadina greca dell'Asia Minore, di nome ''Kerme'', che sorgeva sulle rive del golfo omonimo. I [[Kerameikos|Keramei]] era un popolo dell'[[Attica]] che si insediarono nella [[Sicilia]] meridionale. Un alto feudatario di [[Ruggero il Normanno]], si chiamava Theophanes KerameusKameus, progettista, forse, della [[Cappella Palatina (Palermo)|Cappella Palatina]] di [[Palermo]].<ref>Biblio : vedi "Federico II" , di David Abulafia, ed. Einaudi.</ref>
 
== Storia ==
Il territorio era già frequentato in epoca preistorica, come dimostra il ritrovamento del [[menhir di Cerami|complesso di menhir]], trovato ai piedi del ''Monte Mersi'', che probabilmente aveva funzioni astronomiche.<ref>{{cita web|url=https://www.esperonews.it/2021012394033/categoria-g-z/sicilia/megalitismo-preistorico-scoperto-in-sicilia-il-primo-complesso-di-menhir-orientati-astronomicamente/|titolo=Megalitismo preistorico: scoperto in Sicilia il primo complesso di Menhir orientati astronomicamente|accesso=1º luglio 2024}}</ref><ref>{{cita web|url=https://alloranews.com/culture/la-valle-dei-menhir-di-cerami-sicilia-enna-un-tesoro-archeologico-tutto-da-scoprire/|titolo=La “Valle dei Menhir” di Cerami (Sicilia-Enna) un tesoro archeologico tutto da scoprire|accesso=1º luglio 2024}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.archeologiaviva.it/17764/menhir-di-cerami/|titolo=Menhir di Cerami e megalitismo mediterraneo |accesso=1º luglio 2024}}</ref>
 
Le origini del borgo sono antiche, e con ogni probabilità risalgono ai greci. I reperti archeologici venuti alla luce nei saggi di scavi effettuati in via Roma nel [[1971]] fanno collocare le origini di Cerami tra il IV ed il V secolo a.C. La carenza di fonti impedisce la ricostruzione della storia delle origini di Cerami.
 
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=== La processione dell'alloro e i santi protettori ===
La processione dell'[[alloro]], detta ''a 'ntrata u lauru'', ricorda il trionfale ingresso dei normanni a Cerami. E ancora la tradizione popolare attribuisce a questo popolo il nome di alcune contrade, come quelle di ''Ruggero'', ''Mille'' e ''Evangelico''. Soprattutto nel culto religioso, nella particolare devozione ad alcuni santi, i normanni lasciarono l'impronta più duratura, specie per l'opera che condussero in seguito alla ben nota [[Battaglia di Cerami]]. Non esistono documentazioni di chiese di Cerami, prima di quelle fatte costruire da [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero d'Altavilla]] e dai suoi immediati successori. Le prime infatti pare siano quelle di [[San Giorgio]] e [[San Michele]], due santi che secondo la leggenda intervennero nella battaglia combattuta dai Normanni contro i [[Saraceni]] nel [[1063]] nei pressi di Cerami, favorendo la vittoria dei cristiani.
 
La chiesa di San Giorgio non esiste più, quella di San Michele, soggetta a trasformazioni nel tempo, è in gran parte crollata. Varie sono le interpretazioni circa la leggenda dell'apparizione di San Giorgio, leggenda che venne cantata da [[Giuseppe Fedele Vitale]], [[Lionardo Vigo Calanna|Lionardo Vigo]] e [[Tommaso Balli]]. Secondo la leggenda locale intervenne pure alla battaglia [[San Michele Arcangelo]], verso cui la devozione è ancora viva. Tangibile fu altresì a Cerami l'impronta del nucleo "lombardo". Questo paese, sebbene non figuri tra gli ''oppida lombardorum'', tuttavia, dà testimonianza che ebbe la presenza di latini e [[Lombardi di Sicilia|lombardi]].
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=== L'Ottocento e l'era moderna ===
L'Ottocento fu un secolo di ulteriore risveglio nella vita di Cerami. La [[Rosso (famiglia)|famiglia Rosso]] è sempre la guida del paese, tranne qualche parentesi. Cresce ancora la popolazione, che nel 1852 arriva a 5.162{{formatnum:5162}} unità.<ref>Un po' meno del doppio della popolazione attuale.</ref> Il centro della vita paesana si sposta verso sud. Due avvenimenti scuotono, in questo periodo, la vita di Cerami. Nel [[1848]] il popolo si ribella contro la [[tassa sul macinato]]. Nel [[1860]], durante disordini popolari, viene trucidata la famiglia Fego. Cerami non rimase estranea agli ideali risorgimentali, mazziniani, repubblicani, tenuti vivi da due uomini, Francesco Paolo Schifani prima, torturato dai borbonici, e l'avvocato Giuseppe Anello poi, che agiva in stretto rapporto di collaborazione con Antonio Giuseppe Schiaccitano di Capizzi. L'Anello lasciò delle lettere di Mazzini, andate smarrite o distrutte. Si restaurano, si abbelliscono in questo secolo, le chiese. La borghesia locale acquista una certa potenza; gareggia, o cerca di gareggiare, con le famiglie nobili dei paesi vincitori, insegue la ricchezza, mira ai posti di comando. Non mancano esperti muratori, scalpellini, falegnami, come dice Pagliaro Bordone, accanto ai quali lavorano altri venuti da fuori. Non c'era infatti a Cerami un artigianato come a Nicosia, Capizzi, [[Troina]], dove gli artigiani erano quasi degli artisti e formavano maestranze, pur attingendo e copiando da varie e diverse scuole. Langue la vita religiosa, malgrado le frequenti feste in onore dei vari santi.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Fino al secolo scorso vi erano ben ventiquattro chiese. Oggi ne esistono solo nove, di cui sette nel centro abitato: la matrice, dedicata a [[Sant'Ambrogio|Sant' Ambrogio]], [[Sant'Antonio Abate|Sant'Antonio abate]], [[Madonna del Carmelo]], [[San Sebastiano]], [[San Benedetto]], [[San Giuseppe]] delle anime del purgatorio, San BiaggioBiagio, e due [[insone]]in zone rurali, anche se oggi risultano lambite dall'espansione edilizia: la chiesetta del Crocifisso, detta del Signore della Santetta, ed il santuario della [[Madonna della Lavina]]. Inoltre sono ancora visibili, ai piedi della rocca del castello, lato nord-est, i ruderi della chiesa di San Michele, e dell'omonimo convento. Nel contesto dell'architettura ceramese va segnalato il portale di casa De Angelis, nella centrale via Umberto, che, viste le sue condizioni quasi fatiscenti, rischia di andare perduto.
[[File:Cerami - Ponte (medioevale) di Cicerone sul fiume Cerami - panoramio.jpg|miniatura|Ponte Vecchio o ponte di Cicerone]]
Fuori dal centro abitato è presente il cosiddetto "Ponte Vecchio" ( o "Ponteponte di Cicerone"), un antico ponte costruito in epoca normanna in uno dei crocevia più importanti della Sicilia medievale.
 
=== Architetture religiose ===
* [[Chiesa madre (Cerami)|Chiesa madre]].
* [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Cerami)|Chiesa di Sant'Antonio abate]]
* [[Chiesa della Madonna del Carmelo]]. Varie ed estese sono le discordanze sull'epoca di erezione di questa chiesa. Gli storici sono giunti alla conclusione che intorno al 1530 venne eretto il ''Convento dei [[Carmelitani Scalzi|Carmelitani]]'' con annessa una chiesetta, la quale nel [[1620]] venne ingrandita, o parzialmente ricostruita ed abbellita dal portale. L'ipotesi è confortata dall'esame stilistico del tempio. Particolarmente bello ed originale è, nella sua entità, il gruppo del portale di chiara intonazione [[Barocco|barocca]]. Anche qui, purtroppo, il cemento ha compiuto la sua opera. In questa chiesa si trova uno dei trentatré crocifissi lignei scolpiti da [[Umile da Petralia|Frate Umile da Petralia]]. Si tratta di un'opera, quella di Cerami, da collocare nel periodo della piena maturità artistica del Francescano.
* Chiesa di San Sebastiano. Fino al 1600 una chiesa dedicata a San Sebastiano sorgeva vicino a Porta Umbria, ad occidente del castello. Fu nel 1612 che per iniziativa di un sacerdote si decise di costruire, in onore dello stesso santo, una nuova chiesa, la quale sorge poco distante dalla vecchia, di cui oggi sono visibili due archi. L'attuale chiesa di San Sebastiano ha subito, nel tempo, lavori di restauro, nonché aggiunte e modifiche, e fu, agli inizi del secolo scorso, causa di un'accesa lite tra l'omonima confraternita ed il clero locale, a causa delle prepotenze di quest'ultimo. La chiesa è ad unica navata. La facciata è severa, inquadrata da pilastri e da paraste bugnate. La decorazione è sobria. Nel complesso la chiesa mostra i caratteri essenziali dell'architettura tardorinascimentale.
* Chiesa di San Benedetto. Nessuna notizia precisa si ha sulla data di erezione. La sua conoscenza è legata al santuario della Madonna della Lavina. Dall'esame stilistico si può dedurre che questa chiesa, nella sua attuale struttura, tranne la facciata, risale alla prima metà del Settecento. Le suore [[benedettine]], andato distrutto il loro monastero, che sorgeva in contrada Lavina, dove oggi sorge il santuario omonimo, si sarebbero trasferite in uno nuovo, costruito in un quartiere, in quel tempo periferico rispetto al centro abitato, ma non sappiamo quando ciò avvenne. Il monastero, nel secolo scorso, venne incamerato dallo Stato ed in seguito alienato in favore dei privati, che lo trasformarono in case di abitazione. La chiesa è a pianta centrale, di tipo tardobarocco. Belli e delicati gli [[stucco|stucchi]]. In questa chiesa si conservano la preziosa ''[[pala d'altare|pala]]'' trecentesca della Madonna della Lavina ed una tela, raffigurante l'Assunta, di [[Giuseppe Rapisardi]]. Si sa che vi erano molte altre opere artistiche di gran pregio.
 
== Tradizioni e festività ==
Nel paese, i festeggiamenti in onore dei santi sono il fulcro delle tradizioni locali. Le feste religiose, sono sei, oltre quella del venerdì santo. Due, quella in onore di San Michele e l'altra detta dell'"Incontro", a maggio e quattro nel periodo estivo, in onore di Sant'Antonio Abate, della Madonna del Carmelo, di Sant'AntonioSan AbateSebastiano, diprotettore Sandella Sebastiano,città e della Madonna della Lavina. Particolare curioso: è quasi ignorato il patrono, SanSant' Ambrogio, mentre è oggetto di devozione il protettore, San SebastianoVescovo.
[[File:A' Nisciuta, Trionfale uscita di Sant'Antonio Abate sull'artistico fercolo. Cerami, ultima domenica di luglio.jpg|miniatura|''A' Nisciuta,'' Trionfale uscita di Sant'Antonio Abate, Ultima domenica di luglio]]
Le festività, quasi tutte concentrate nel periodo estivo, hanno inizio il penultimo sabato del mese di maggio, con i festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo. La prima domenica di luglio avviene la "Festa dell'incontro" che vede sfilare in processione la statua di San Michele Arcangelo, la statua di San Giuseppe e la tavola quattrocentesca di Maria Santissima di Lavina, saranno quest'ultimi due i protagonisti dell'incontro.
 
L'ultima domenica di luglio ha luogo la Festa di Sant'Antonio Abate, inserita nel 2021 all'interno della '''Rete Italiana per la Salvaguardia e Valorizzazione delle feste di Sant'Antonio Abate'''.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://reteitaliana.santantuono.it/festa-di-santantonio-abate-a-cerami/|titolo=Festa di Sant'Antonio Abate a Cerami - Rete Italiana per la Salvaguardia e Valorizzazione delle Feste di Sant'Antonio Abate|data=2021-09-18|accesso=2025-04-08}}</ref> La festa, preceduta il giorno prima dalla "Cavalcata", si caratterizza per la ''"Nisciuta"'', ossia la trionfale uscita del santo, posto sull'artistico fercolo.
Le festività, quasi tutte concentrate nel periodo estivo, hanno inizio l'ultimo sabato del mese di maggio, con i festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo. La prima domenica di luglio avviene l'"incontro" tra San Giuseppe e Maria Santissima, mentre l'ultima domenica si svolgono i festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate i quali sono preceduti, il giorno prima, dalla "Cavalcata". La seconda domenica di agosto si celebra la ricorrenza della Madonna SS. del Carmelo. Il 28 si festeggia il Protettore San Sebastiano. Questa ricorrenza è preceduta il giorno 27 dalla "Ntrata u lauru''"<ref>Trad. Sic. "''Entrata dell'alloro''"</ref>: si tratta di una sfilata di bandiere di alloro che i credenti portano di peso sulla testa. La sera precedente in ognuna di queste feste, ogni confraternita annuncia l'evento con rulli di tamburo, portando in processione le reliquie dei rispettivi Santi per le vie del paese, per giungere con i vespri nelle chiese interessate. Le festività si chiudono il 7 e l'8 settembre con le celebrazioni in onore della Madonna della Lavina della quale sono devoti tanto i ceramesi quanto le popolazioni dei paesi vicini. Suggestivo è poi il lungo pellegrinaggio attraverso cui i fedeli, la notte fra il 6 e il 7 settembre, rendono omaggio alla Madonna: partendo dal paese vicino, [[Troina]], i pellegrini raggiungono a piedi, molti anche scalzi, al santuario. Inoltre Cerami, insieme a [[Nicosia (Italia)|Nicosia]], ospita uno dei più vivaci carnevali di [[Sicilia]].
 
Le festività, quasi tutte concentrate nel periodo estivo, hanno inizio l'ultimo sabato del mese di maggio, con i festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo. La prima domenica di luglio avviene l'"incontro" tra San Giuseppe e Maria Santissima, mentre l'ultima domenica si svolgono i festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate i quali sono preceduti, il giorno prima, dalla "Cavalcata". La seconda domenica di agosto si celebra la ricorrenza della Madonna SS. del Carmelo. Il 28 si festeggia il Protettore San Sebastiano. Questa ricorrenza è preceduta il giorno 27 dalla "''Ntrata u lauru''"<ref>Trad. Sic. "''Entrata dell'alloro''"</ref>: si tratta di una sfilata di bandiere di alloro che i credenti portano di peso sulla testa. La sera precedente in ognuna di queste feste, ogni confraternita annuncia l'evento con rulli di tamburo, portando in processione le reliquie dei rispettivi Santi per le vie del paese, per giungere con i vespri nelle chiese interessate. Le festività si chiudono il 7 e l'8 settembre con le celebrazioni in onore della Madonna della Lavina della quale sono devoti tanto i ceramesi quanto le popolazioni dei paesi vicini. Suggestivo è poi il lungo pellegrinaggio attraverso cui i fedeli, la notte fra il 6 e il 7 settembre, rendono omaggio alla Madonna: partendo dal paese vicino, [[Troina]], i pellegrini raggiungono a piedi, molti anche scalzi, al santuario. Inoltre Cerami, insieme a [[Nicosia (Italia)|Nicosia]], ospita uno dei più vivaci carnevali di [[Sicilia]].
Da diversi anni si svolge inoltre a Cerami durante il periodo estivo la sagra del "cavatieddu atturratu" (tipico dolce del paese) e dei "pipi ciramisi"( una varietà di peperoni piccanti coltivata nelle campagne contigue).
 
== Sport ==
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{{ComuniAmminPrec |Nome = Silvestro Chiovetta |Inizio = 11 giugno 2018 |Fine = ''in carica'' |Partito = [[lista civica]]|Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Il comune è interessato dalle seguenti direttrici stradali:
 
* {{simbolo|Strada Statale 120 Italia.svg|62}}.[[strada statale 120 dell'Etna e delle Madonie|dell'Etna e delle Madonie]]
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery heights="150">
File:Cerami chiesa madre Sant'Ambrogio.JPG|La chiesa madre
File:Cerami chiesaChiesa Sant'Antonio Abate, Cerami.JPGjpg|Chiesa di Sant'Antonio abateAbate
File:Cerami chiesa San Sebastiano.JPG|Chiesa di San Sebastiano
fileFile:Cerami_Corso_RomaCerami Corso Roma.jpg|Corso Roma
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Cerami}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://www.reginamundi.info/icone/lavina.asp | 2 = L'icona della Madonna della Lavina | accesso = 23 giugno 2009 | dataarchivio = 17 maggio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090517024824/http://www.reginamundi.info/icone/lavina.asp | urlmorto = sì }}
 
{{Comuni del Parco dei Nebrodi}}