Lugo (Italia): differenze tra le versioni

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{{nd|altre località italiane omonime|Lugo#Italia|nocat=1}}
{{organizzare|La voce non segue il [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato|modello di voce]] nell'impostazione e nei contenuti di alcune sezioni, ridondanti e ricche di informazioni non enciclopediche.}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Lugo
|Panorama =Lugo BaraccaLa epiazza Pavaglionedel mercato (Lugo, 010424Italy).JPGjpg
|Didascalia =
|Bandiera = Lugo (Italia)-GonfaloneBandiera.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stemma=Lugo (Italia)-Stemma.png
|Stato = ITA
|Voce stemma=
|Grado amministrativo = 3
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 1 = Emilia-Romagna
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 12 =Emilia-Romagna Ravenna
|Amministratore locale = Elena Zannoni
|Divisione amm grado 2=Ravenna
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Amministratore locale=Davide Ranalli
|Data elezione = 10-6-2024
|Partito=[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezionerielezione =9-6-2014
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Ascensione, [[Belricetto]], Bizzuno, Ca' di Lugo, Campanile, Chiesanuova, Ciribella, Frascata, Giovecca, Malcantone, Passogatto, San Bernardino, San Lorenzo, San Potito, Santa Maria in Fabriago, Torre, [[Villa San Martino (Lugo)|Villa San Martino]], Viola, [[Voltana]], [[Zagonara]]
|Abitanti=32321
|Divisioni confinanti = [[Alfonsine]], [[Bagnacavallo]], [[Bagnara di Romagna]], [[Conselice]], [[Cotignola]], [[Fusignano]], [[Massa Lombarda]], [[Mordano]] (BO), [[Sant'Agata sul Santerno]]
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 settembre 2017.
|Zona sismica = 2
|Aggiornamento abitanti=30-9-2017
|Gradi giorno = 2468
|Sottodivisioni=Ascensione, [[Belricetto]], Bizzuno, Ca' di Lugo, Campanile, Chiesanuova, Ciribella, Frascata, Giovecca, Malcantone, Passogatto, San Bernardino, San Lorenzo, San Potito, Santa Maria in Fabriago, Torre, [[Villa San Martino (Lugo)|Villa San Martino]], Viola, [[Voltana]], [[Zagonara]]
|Nome abitanti = lughesi
|Divisioni confinanti=[[Alfonsine]], [[Bagnacavallo]], [[Bagnara di Romagna]], [[Conselice]], [[Cotignola]], [[Fusignano]], [[Massa Lombarda]], [[Mordano]] (BO), [[Sant'Agata sul Santerno]]
|Patrono = [[sant'Ellero di Galeata|sant'Illaro]]; compatrono [[san Francesco di Paola]]
|Zona sismica=2
|Festivo = 15 maggio
|Gradi giorno=
|PIL =
|Diffusività=
|PIL procapite =
|Nome abitanti=lughesi
|Mappa = Map of comune of Lugo (province of Ravenna, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Patrono=[[sant'Ellero di Galeata|Sant'Illaro]]; compatrono [[san Francesco di Paola]]
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Lugo nella provincia di Ravenna
|Festivo=15 maggio
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Lugo (province of Ravenna, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Lugo nella provincia di Ravenna
}}
 
'''Lugo''' (''Lug'' in [[lingua romagnola|romagnolo]]<ref>{{cita web|url=https://www.dialettoromagnolo.it/uploads/5/2/4/2/52420601/ludla_ottobre_novembre_18_k2.pdf|titolo=''La Voja''|sito=dialettoromagnolo.it|accesso=23 maggio 2020}}</ref>, impropriamente detto anche '''Lugo di Romagna'''<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lugo.ra.it/Comune/Comunicazione-e-Informazione/Comunicati-stampa/Anno-2016/Luglio-2016/12.LUGOCONTEMPORANEA.16-Centro-Storico-di-Lugo-di-Romagna|titolo=12.LUGOCONTEMPORANEA.16|sito=comune.lugo.ra.it|accesso=13 novembre 2018|dataarchivio=14 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181114103403/http://www.comune.lugo.ra.it/Comune/Comunicazione-e-Informazione/Comunicati-stampa/Anno-2016/Luglio-2016/12.LUGOCONTEMPORANEA.16-Centro-Storico-di-Lugo-di-Romagna|urlmorto=sì}}</ref> (''Lugho ''Lugo indi [[lingua romagnola|romagnolo]]Ravenna'') è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:32321Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Ravenna]] in [[Emilia-Romagna]].
 
È situato nella [[Pianura Padana|bassa pianura romagnola]], in un’area interessata da opere di bonifica idraulica e attraversata da una rete di canali. L’impianto urbano, di origine medievale, presenta una maglia viaria riconducibile alla centuriazione romana, con un nucleo storico in cui si trovano la [[Rocca estense di Lugo|Rocca Estense]] e il Pavaglione, porticato settecentesco di funzione mercatale<ref>{{Cita web|url=https://websit.labassaromagna.it/PavVT/|titolo=PAVAGLIONE DI LUGO|sito=websit.labassaromagna.it|accesso=2025-05-21}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=Italiano|url=https://www.lugoinromagna.it/it/articles/71/il-pavaglione-quadriportico-del-centro-di-lugo.html|titolo=Il Pavaglione, quadriportico del centro di Lugo|sito=www.lugoinromagna.it|accesso=2025-05-21}}</ref>. La posizione lungo direttrici viarie e ferroviarie ne ha determinato il ruolo di centro amministrativo e mercato per il comprensorio circostante.
== Geografia e clima ==
Lugo è situata nel settore nord occidentale dell'ampia e fertile pianura alluvionale che circonda [[Ravenna]], fra i fiumi [[Santerno]] e [[Senio]]. Il territorio comunale è attraversato da una fitta rete di canali, fra i quali il Canale dei Molini di [[Castel Bolognese]], che hanno modellato queste terre, un tempo allagate, attraverso la bonifica.<br />Il clima che caratterizza Lugo, così come tutte le zone interne pianeggianti della [[Romagna]], è di tipo temperato subcontinentale, con inverni piuttosto freddi ed umidi ed estati calde ed afose. In autunno e in primavera si formano le nebbie che riducono la visibilità. In inverno possono sopraggiungere nevicate e venti forti da nord-est (bora), e gelate nei giorni in cui c'è il sole con temperature molto basse.
Riguardo quest'ultima cosa, nel febbraio 2012 durante la grande ondata di freddo che investì l'Italia oltre le copiose nevicate si raggiunsero i -11&nbsp;°C in diversi giorni grazie all'effetto [[albedo]].
 
È nota per la figura di [[Francesco Baracca]], [[asso dell'aviazione]] della [[Prima guerra mondiale]], cui è dedicato un monumento e un museo<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.museobaracca.it/|titolo=Museo Baracca|accesso=2025-05-21}}</ref>.
== Toponimo ==
{{Citazione necessaria|Il nome Lugo deriva dal latino "lucus Dianae", bosco consacrato a Diana.
 
== Geografia fisica ==
Un'altra ipotesi è quella che il toponimo possa derivare dal dio celtico [[Lúg]], dio della luce e delle arti, a prova del fatto che i terreni dove sorge oggi il paese di Lugo furono abitati anche prima della colonizzazione romana.}}
=== Territorio ===
Lugo si trova nel settore nord-occidentale della pianura alluvionale che circonda [[Ravenna]], tra i fiumi [[Santerno]] e [[Senio]]. Il territorio comunale è caratterizzato da una rete idrografica artificiale e naturale, comprendente il Canale dei Molini di [[Castel Bolognese]] e altri corsi d’acqua derivati da interventi di bonifica. La superficie comunale misura 117,06 km² e include diverse frazioni, distribuite sia in prossimità del capoluogo sia nelle aree rurali circostanti.
 
=== StoriaClima ===
Il clima che caratterizza Lugo, così come tutte le zone interne pianeggianti della [[Romagna]], è di tipo temperato subcontinentale, con inverni piuttosto freddi e umidi ed estati calde e afose. In autunno e in primavera si formano le nebbie che riducono la visibilità. In inverno possono sopraggiungere nevicate e venti forti da nord-est (bora), e gelate nei giorni in cui c'è il sole con temperature molto basse. Riguardo quest'ultima cosa, nel febbraio 2012 durante la grande ondata di freddo che investì l'Italia, oltre le copiose nevicate si raggiunsero i -11°C in diversi giorni grazie all'effetto [[albedo]].
=== Preistoria e antichità ===
In città sono stati rinvenuti i resti di un villaggio neolitico della [[Cultura di Sasso-Fiorano]] ([[V millennio a.C.|quinto millennio a.C.]]) e tracce di colonizzazione romana. La campagna dove oggi sorge Lugo, come del resto tutto il territorio conquistato dai romani, fu interessata al fenomeno della [[centuriazione]]. Considerando come [[decumano]] massimo la [[Via Emilia]], il decumano di Lugo era il XX. La centuriazione romana si fermò al sito di Fabriago. Ciò significa che, oltre, esistevano le [[Valle Padusa|valli paludose]]. Il [[Cardine (storia romana)|kardo]] corrispondente a Lugo (l'odierna strada provinciale «Quarantola», nome dalla lampante etimologia centuriale) terminava a nord con un porto vallivo. Nei documenti dell'Alto Medioevo è chiamato S. Giovanni ''in Lyba'' (da cui prenderà nome una delle valli più grandi della valle Padusa, la ''valle Liba'').
[[File:Lugo6.jpg|thumb|upright=0.9|Il Pavaglione.]]
 
== Origini del nome ==
A partire dal [[V secolo]] d.C. iniziò un periodo di peggioramento climatico. Il raffreddamento della temperatura durò ben tre secoli causando il progressivo spopolamento del territorio tra i fiumi [[Santerno]] e [[Senio]] (ovvero dove sorgerà Lugo)<ref>Norino Cani, ''Lugo e la Bassa Romagna tra Ostrogoti, Bizantini e Longobardi (V-VIII secolo)'', Lugo, 2012.</ref>. Senza la manutenzione umana dei canali e dei corsi d'acqua naturali, il territorio si riempì progressivamente delle acque fluviali ristagnanti. I fiumi tornarono a spagliare nella pianura. Dopo alcuni secoli, il livello del terreno al tempo dei romani rimase coperto da circa 1,5 metri di depositi alluvionali. La temperatura tornò ottimale nell'[[VIII secolo]].<br />
Il toponimo Lugo deriva dal [[lingua latina|latino]] ''lūcus'', "bosco religioso" o "sacro", che, a livello popolare, si è conservato solo in toponomastica<ref>{{cita libro|titolo=Dizionario di toponomastica|editore=UTET|città=Torino|anno=1990|p=428|isbn=88-02-07228-0}}</ref>.
Solo a partire dal [[XIII secolo]] la rete di strade ortogonali, tipica della centuriazione, fu ricostruita, anche se le dimensioni del reticolo non coincisero con quelle dei tempi dei romani: le vie ortogonali infatti furono allineate ai cardini e decumani del territorio di Ravenna<ref>{{cita|A. Vasina|p. 172.|Vasina, 1995}}</ref>.
 
=== MedioevoStoria ===
{{Vedi anche|Storia di Lugo}}
[[File:Statuti Lugo.jpg|thumb|upright=0.9|Frontespizio degli Statuti della comunità lughese (1493)]]
L’area di Lugo fu frequentata sin dalla Preistoria, con insediamenti neolitici attribuiti alla [[Cultura di Sasso-Fiorano]] e successivi stanziamenti di popolazioni celtiche<ref>Non è attestata la presenza degli Etruschi né degli Umbri, pur presenti in varie parti della pianura cispadana.</ref>. In [[Storia romana|epoca romana]] (III-II secolo a.C.) il territorio fu interessato dalla [[centuriazione]] e da un popolamento sparso, con asse viario principale lungo la [[via Emilia]]. Dopo un periodo di rarefazione insediativa tra V e VIII secolo, dovuto anche a mutamenti climatici e idrografici, la riorganizzazione agraria medievale portò alla formazione della ''massa sancti Hilari'', nucleo originario dell’abitato.
[[File:Lugo-disegno rocca.jpg|thumb|upright=0.9|Disegno (di anonimo) della rocca estense (XV secolo)]]
 
Nel 1037 è citato per la prima volta nei documenti un ''castrum'' (fortificazione)<ref>{{cita|A. Vasina|p. 179.|Vasina, 1995}}</ref>. Agli inizi del XIII risale la fondazione del libero comune. Tra XIII e XIV secolo Lugo passò sotto il controllo di diverse signorie e poteri comunali, fino all’ingresso stabile nei domini estensi nel 1437<ref>{{Cita news|autore=Samuele Taroni|url=http://www.regioneromagna.org/?q=e-rumagnol|titolo=L'origine della Romagna estense|pubblicazione=È Rumagnol|città=Forlì|data=marzo 2013|p=3|accesso=13 marzo 2013|cid=no}}</ref>. Durante il governo estense furono realizzate opere idrauliche sul [[Santerno]], tracciate nuove strade, sviluppate attività mercantili e favorita la presenza della comunità ebraica<ref name="ebraica3">AA.VV., ''La comunità ebraica a Lugo di Romagna'', Lugo, Walberti 1795, 2014.</ref>.
Nell'Italia bizantina il territorio era organizzato in "fondi" (dal [[lingua latina|latino]] ''fundus'', podere = appezzamento di circa 60 ettari). Un insieme di ''fundi'' (poderi), tutti dello stesso proprietario, con almeno una chiesa costituiva una ''massa''. Nella zona a sud delle attuali via Villa-via Cento vi era un agglomerato di fondi denominato ''massa sancti Hilari'' (o ''Ilarii''). È importante spiegare da dove viene la dedicazione, perché è connessa con l'origine di Lugo. Nel VI secolo [[Ellero di Galeata|Sant'Ilaro]] (Ellero) fondò un monastero a [[Galeata]], località dell'[[Appennino forlivese]]. Dopo la sua morte il monastero divenne una stazione di sosta nel cammino in direzione della valle del Tevere (e quindi di Roma), tanto che in paese fu allestito un ospizio per pellegrini. Si può dedurre, quindi, l'esistenza di un percorso nord-sud (parallelo e alternativo rispetto alla via Romea ravennate) le cui tappe erano: [[Ferrara]], [[Argenta]], il porto vallivo di ''Lyba'', le vie Quarantola e Felisio, la [[via Emilia]] sino a [[Forlì]], poi il superamento degli Appennini attraverso la [[valle del Bidente]], lungo la quale si trova Galeata<ref>AA. VV., ''Le Vie dei Romei nella Regione Emilia-Romagna'', Bologna 1997, Regione Emilia-Romagna. Assessorato Turismo.</ref>.
 
Nel 1598 Lugo passò allo [[Stato Pontificio]], mantenendo alcune prerogative locali. Nei secoli XVII e XVIII consolidò il ruolo di centro di mercato e di scambio per la [[Romagna]], con il [[Pavaglione]] come struttura mercatale principale. In questo periodo si svilupparono attività legate alla [[seta]] e si dotò la città di edifici pubblici come il [[Teatro Rossini (Lugo)|teatro]] e il Collegio Trisi. Nel 1796 fu teatro di una rivolta contro le truppe napoleoniche, conosciuta come [[Sommossa e Sacco di Lugo]].
La maggior parte dei ''fundi'' che componevano la ''massa sancti Hilari'' era di proprietà dei monasteri dell'[[arcidiocesi di Ravenna-Cervia|arcidiocesi di Ravenna]]<ref>I monasteri di San Martino Confessore, Sant'Andrea Maggiore e Santa Maria in Cereseo.</ref>, pur ricadendo nella [[diocesi di Imola]]. Nel territorio non vi era una fonte battesimale: esercitavano la loro giurisdizione le pievi di Barbiano<ref>Il più antico documento che attesta la giurisdizione di Barbiano è datato 1037.</ref> e di Bagnacavallo (San Pietro ''in Sylvis'').
 
Nell’Ottocento, dopo la [[Restaurazione]], Lugo fu coinvolta nei moti risorgimentali e nel 1859 entrò a far parte del [[Regno di Sardegna]], poi [[Regno d'Italia]]. L’economia rimase prevalentemente agricola, con un mercato settimanale di rilievo sovraregionale, ma si svilupparono anche attività industriali e cooperative. Alla fine del secolo si affermarono movimenti politici di orientamento repubblicano e socialista.
Appartenevano alla pieve di S. Stefano in Barbiano i fondi<ref>{{cita|A. Vasina|p. 178.|Vasina, 1995}}</ref>:
# "Cento" (citato per la prima volta il 14 novembre [[950]])<ref>Esiste una menzione più antica di un fondo ''Cento'', che è citato in un documento del [[782|782 d.C.]], ma la sua localizzazione appare incerta.</ref>
# "Biancanigo" (la cui più antica attestazione risale al 18 febbraio [[981]])<ref>Nel documento in questione sono nominati insieme i fondi di ''Centum et Blancanicum quae sunt in Massa Sancti Hilari''. Il fondo Cento, dunque, faceva parte, assieme al fondo Biancanigo, della ''massa Sancti Hilari''.</ref>
# "Stiliano" (citato per la prima volta in un documento del [[1071]]; in esso sorgeva l'unica chiesa della ''massa'', intitolata a Sant'Ilaro)
Appartenevano alla pieve di San Pietro ''trans Sylvas'' (vecchio nome di S. Pietro ''in Sylvis'') i fondi:
# "Sala" (di esso si ha notizia il 15 gennaio [[964]])
# ''Marcianiculo'' o ''Marzanigolo'' (che compare dall'anno 1033)
# "Lucus" (che trova menzione nel [[1111]]).
 
Durante la [[prima guerra mondiale]] Lugo visse l'epopea di [[Francesco Baracca]], asso dell'aviazione mondiale capace di abbattere 34 aerei nemici. Durante il conflitto la città subì perdite significative. Nel corso della [[seconda guerra mondiale]] il fronte si attestò lungo il [[Senio]] fino alla liberazione, avvenuta il 10 aprile 1945 ad opera di reparti alleati. Nel dopoguerra la città consolidò il proprio ruolo di centro amministrativo e commerciale della Bassa Romagna, con una progressiva espansione urbana. <br/>
Nel [[1037]] è citato per la prima volta nei documenti un ''castrum'' (fortificazione)<ref>{{cita|A. Vasina|p. 179.|Vasina, 1995}}</ref>. Attorno al ''castrum sancti Hilari'' iniziarono a formarsi dei ''burgus'', ovvero i primi nuclei di abitazioni. Durante la lotta tra Papato e Impero (1154-1183) nel [[1161]] i [[conti di Cunio]], alleati di [[Federico I Barbarossa]], strapparono la ''massa sancti Hilari'' alla Chiesa ravennate<ref>{{cita|M. Martelli|p. 47|Martelli, 1984}}</ref>. Nel [[1198]] il legato di [[papa Innocenzo III]] ottenne la sua restituzione e nel [[1202]] l'arcivescovo di Ravenna, Alberto Oselletti, iniziò la costruzione delle prime fortificazioni in una nuova zona, posta 1,5 km a nord della massa. L'abitato era costituito da un nuovo ''castrum'' attorno al quale erano stanziati i borghi di Brozzi e Cento<ref>{{cita|G. Baldini|p. 25|San Giacomo, 2015}}</ref>. All'interno della cittadella fortificata vi erano anche una chiesa intitolata a San Giacomo, e l'ospedale di S. Maria della Scala. La chiesa di San Giacomo fu la seconda in assoluto del territorio lughese dopo la chiesetta della massa di Sant'Ilaro.
Tra gli eventi recenti si ricorda l’[[Alluvione dell'Emilia-Romagna del 2023]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/lugo-sottacqua-linondazione-arriva-dopo-le-22-pavaglione-allagato-920d7a62|titolo=Lugo sott’acqua L’inondazione arriva dopo le 22 Pavaglione allagato|sito=Il Resto del Carlino|accesso=2023-05-19}}</ref>.
 
===Simboli===
Nel [[1218]] il ''castrum'' fu conquistato e distrutto dai Faentini (guidati dal podestà Talamaccio di Cremona), cui si allearono i conti di Cunio. I lughesi dovettero accettare le condizioni del vincitore per ottenere la pace: smantellamento della fortificazione, pagamento di un riscatto per gli ostaggi e trasferimento di molti abitanti nel contado faentino, su terre che necessitavano di nuove braccia da lavoro. Negli anni immediatamente successivi il livello di vita dei lughesi peggiorò notevolmente. Nei documenti dell'epoca l'abitato è definito semplicemente come ''villa''. Risale al [[1224]] il primo documento nel quale appare l'antico nome di Lugo: è una [[bolla pontificia|bolla]] di [[papa Onorio III]] in cui il pontefice conferma a Simeone, arcivescovo di Ravenna, i possedimenti dell'arcidiocesi ravennate. Vi si legge ''villam Luci cum curtibus''<ref>Si veda la ricostruzione etimologica fatta nel XVIII secolo da [[Francesco Leopoldo Bertoldi]]: ''Notizie istoriche dell'antica selva di Lugo''. Faenza: Rinaldi, 1794.</ref>, che in testi cronologicamente successivi diventa ''villa lugi''. La pronuncia gutturale della "g" determinò poi l'attuale toponimo.
[[File:Lugo (Italia)-Stemma.svg|sinistra|senza_cornice|141x141px|Stemma di Lugo]]
La [[blasonatura]] ufficiale dello stemma di Lugo è la seguente:<ref name=AralCiv>{{Cita web |url=http://www.araldicacivica.it/comune/lugo/ |titolo=Lugo |sito=Araldicacivica |accesso=16 marzo 2023}}</ref>
{{Citazione|Di rosso, alla croce d'argento, ritrinciata e pomata nel capo e ai lati, patente in punta, accantonata alla destra del capo da una [[Colomba (araldica)|colomba]] dello stesso metallo, volante verso il fianco destro dello scudo, con un ramoscello verde di olivo tenuto nel becco. Ornamenti esteriori da Città.<ref>{{Cita web|url=https://www.notiziarioaraldico.info/2023031719611/il-nuovo-stemma-di-lugo/|titolo=Il "nuovo" stemma di Lugo|data=2023-03-17|accesso=22 maggio 2023}}</ref>}}
 
La descrizione del gonfalone è la seguente:<ref name=AralCiv />
Il popolamento del territorio riprese alla metà del secolo. Il borgo di Brozzi, edificato attorno alla chiesa di San Giacomo (ricostruita nel borgo dopo che la cittadella era stata smantellata), divenne il più popoloso<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lugo.ra.it/Citta-e-territorio/Arte-e-Cultura/Chiese/Chiesa-di-S-Onofrio/scheda%201.htm|titolo=L'organizzazione del territorio|accesso=31 marzo 2016}}</ref>. I campi furono bonificati dalle acque e la rete ortogonale di romana memoria fu ricostruita, partendo da ciò che era sopravvissuto: in alcune zone più elevate, infatti, l'antico disegno centuriale non si era cancellato del tutto. Dal 1232 Rainiero di Cunio tenne in pugno la cittadina per sedici anni<ref>{{cita|M. Martelli|p. 57|Martelli, 1984}}</ref>. Nel 1248 Rainiero dovette cedere il potere al Senato di [[Bologna]], che aveva ottenuto da [[papa Innocenzo IV]] la sovrintendenza generale sulla Romagna<ref>{{cita|M. Martelli|p. 61|Martelli, 1984}}</ref>. Lugo venne nominata sede del distretto che comprendeva i centri abitati della diocesi d'Imola a nord della [[via Emilia]] (''subtus Stratam''). A Lugo si insediò il podestà. In un documento del 1256 Lugo tornò ad essere denominata ''castrum''. Nel [[1273]] il comune<ref>La prima attestazione dell'esistenza di un comune risale al 1213, prima ancora che apparisse il toponimo ''Lugo''. Cfr. {{cita|A. Vasina|p. 184.|Vasina, 1995}}</ref> acquistò il plebato di Santa Maria in Fabriago (5.200 ettari), aumentando notevolmente la propria superficie<ref>{{cita news|autore=Giovanni Baldini|titolo=750 anni fa Lugo "comprò" il plebato di Fabriago|pubblicazione=Giornale di massa|data=febbraio 2014}}</ref>. Iniziò un movimento migratorio convergente dai paesi vicini.
{{Citazione|drappo di bianco…}}[[File:Lugo (Italia)-Gonfalone.png|200px|right|Gonfalone civico]]
Lo stemma è stato riconosciuto ufficialmente con decreto del [[Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato|Capo del Governo]] del 7 marzo 1929 mentre il gonfalone ha ricevuto sanzione con il D.C.G. del 1º febbraio 1936.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?6209 |titolo=Lugo |sito=Archivio Centrale dello Stato, Ufficio araldico - Fascicoli comunali |accesso=16 marzo 2023}}</ref>
 
Il Comune fa anche uso di una bandiera di bianco<ref name="AralCiv" />.
Durante le guerre che coinvolsero la Chiesa e le [[Signorie]] per il possesso delle terre romagnole nel corso dei secoli XIII e XIV, Lugo passò più volte di mano. Nel [[1278]] fu restituita dai [[Guelfi]] bolognesi alla Santa Sede. Dieci anni dopo, nel [[1288]], la distinzione ''subtus/super Stratam'' fu cancellata. Nel [[1296]] fu definitivamente distrutto il ''castrum'' di Cunio. L'anno seguente Lugo fu conquistata dalla compagnia di [[Uguccione della Faggiuola]], alla testa dei [[Ghibellini]] romagnoli. Uguccione lasciò un segno indelebile del suo passaggio: aggiunse alla Rocca il gran mastio che ancora oggi porta il suo nome. Il predominio di Uguccione fu di breve durata: il 29 aprile [[1299]] Lugo tornò alla Chiesa ravennate in base a un trattato tra guelfi (Bologna) e ghibellini (Imola, Faenza, Cesena e Forlì)<ref>{{cita|M. Martelli|p. 65|Martelli, 1984}}</ref>. Nel [[1307]] gli arcivescovi la donarono al comune di [[Bologna]]. Appena due anni dopo fu presa dai conti di [[Cunio]] (insediatisi nella rocca di [[Barbiano (Cotignola)|Barbiano]]) e data nuovamente alla Chiesa ravennate. Affidata nel [[1333]] al governo della famiglia [[Guido da Polenta|da Polenta]] di Ravenna, nel [[1338]] fu presa dai [[Pepoli]] di Bologna, ai quali fu sottratta nel [[1352]] dai [[Visconti]] di [[Milano]] (che la tennero fino al [[1367]]).<ref>[[Lucio Gambi]], «Il censimento del cardinale Anglic in Romagna nell'anno 1371» in ''Rivista Geografica Italiana'', dicembre 1947, pp.221-249.</ref>
 
Lo stemma cittadino riprende il simbolo dell'[[arcidiocesi di Ravenna|arcivescovo di Ravenna]] da cui dipendeva Lugo, riportato anche in numerosi documenti e monumenti di epoca bizantina: una croce d'altare dalla quale si invola la colomba della pace.<ref>{{cita web|url= https://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/stemmi/316/html |titolo= Stemma del Comune di Lugo |sito= Regione Emilia-Romagna}}</ref>
La Lugo trecentesca era un ''castrum'' circondato da quattro borghi: Brozzi, Santa Maria, Cento e Codalunga.<ref>La strada principale di ciascun quartiere era: Brozzi = Corso Mazzini; Santa Maria = Corso Garibaldi; Cento = la via omonima; Codalunga = via Matteotti. Nel borgo Codalunga si insediò nel XVII secolo il [[ghetto]] ebraico, conferendo alla contrada il nuovo nome di "Ghetto", che conserva ancora oggi.</ref>. Nella ''[[Descriptio provinciæ Romandiolæ]]'' del [[1371]] (documento fiscale fondamentale per la conoscenza della bassa Romagna), Lugo comparve come ''castrum'' di medio-piccole dimensioni (579 ''fumantaria'' contro i 1025 di Bagnacavallo). Era comunque presente da anni un mercato del bestiame e delle merci esente da dazi.
 
Negli anni 2022-2023 il Consiglio Comunale ha chiesto l'aggiornamento di stemma e gonfalone per rispecchiare il titolo di città conferito da [[Papa Pio VII]]. I nuovi vessilli sono stati consegnati dal Prefetto di Ravenna al Sindaco durante una cerimonia il 16 dicembre 2023<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.lugo.ra.it/Novita/Comunicati-stampa/Una-mattinata-intensa-dedicata-alla-storia-di-Lugo.-Il-Prefetto-consegna-nelle-mani-del-Sindaco-la-fascia-tricolore-della-Citta|titolo=Il Prefetto consegna nelle mani del Sindaco la fascia tricolore della “Città”|accesso=16 gennaio 2024}}</ref>
Nel [[1367]] Lugo passò alla Chiesa ravennate, ma non definitivamente. Il 28 febbraio [[1376]] il feudo entrò per la prima volta nell'orbita del casato degli [[Este]] di [[Ferrara]]<ref>{{cita|M. Martelli|p. 80|Martelli, 1984}}</ref>. Il marchese Nicolò II lo prese in affitto dalla Santa Sede per otto anni. La concessione fu rinnovata più volte finché, nel [[1395]] [[Manfredo da Barbiano|Manfredo]] e [[Giovanni da Barbiano]] la sottrassero agli Este con l'inganno. Nonostante nel [[1408]] venissero sconfitti dalle milizie del cardinale [[Baldassarre Cossa]], i [[da Barbiano]] conservarono la signoria di Lugo fino al [[1436]]<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 96-97|Martelli, 1984}}</ref>. In quell'anno lasciarono definitivamente la [[Romagna]] e presero possesso del castello di [[Belgioioso]], in Lombardia. Negli anni seguenti [[Niccolò III d'Este]] (1383-1441) autorizzò la costruzione di nuove case nel perimetro della cinta urbana giacché gli abitanti di Barbiano e [[Zagonara]], dopo la distruzione dei due castelli, rispettivamente nel [[1409]] e nel [[1424]], furono fatti trasferire a Lugo.
 
=== Lugo nel Ducato di FerraraOnorificenze ===
Lugo è tra le [[città decorate al valor militare per la guerra di liberazione]], insignita della [[medaglia di bronzo al valor militare]] per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{cita web|url= http://www.istitutonastroazzurro.it/comunedilugo.html |titolo= Comune di Lugo |sito= Istituzioni Decorate di Medaglia di Bronzo al Valor Militare }}</ref>:{{Onorificenze
L'anno seguente si compì il passaggio definitivo di Lugo agli Este di Ferrara. Il 24 gennaio [[1437]] Nicolò III acquistò dalla Chiesa il territorio di Lugo, divenendone così proprietario. Gli Este superarono la concorrenza di Nicolò Piccinino, comandante al servizio del duca di Milano<ref>{{Cita news|autore=Samuele Taroni|url=http://www.regioneromagna.org/?q=e-rumagnol|titolo=L'origine della Romagna estense|pubblicazione=E' Rumagnol|data=marzo 2013|città=Forlì|pagina=3|accesso=13 marzo 2013|cid=no}}</ref>. I nuovi signori confermarono i privilegi del mercato del bestiame, restaurarono ed ampliarono la rocca e posero Lugo come capoluogo dei propri possedimenti in Romagna. Vi fissarono la sede del Commissario ducale, il rappresentante estense in tutta la [[Romandiola]], e del [[Massaio|massaro]]. Affrancarono Lugo dalla giurisdizione ecclesiastica di Barbiano; fecero costruire la ''via nova'' (oggi via Fiumazzo), strada rettilinea che tagliava diagonalmente la centuriazione.
|immagine = Valor militare bronze medal BAR.svg
 
|nome_onorificenza = Medaglia di bronzo al valor militare
Con gli Este Lugo divenne il più importante centro amministrativo, oltre che mercantile, della Romagna estense. Gli Este si occuparono anche del riassetto del [[Santerno]], il fiume che solca il territorio lughese. Nel [[1460]] il letto del [[Santerno]] fu innalzato; divenne il primo fiume ad essere arginato e condotto nel [[Po di Primaro]]. L'investimento necessario per realizzare l'opera costò 33703,13,8 lire<ref>{{cita|M. Martelli|p. 146|Martelli, 1984}}</ref>, ripartite tra Ferrara e Lugo. Dopo che il fiume fu messo in sicurezza, sorsero lungo le sue rive nuovi centri abitati, sia a sud che a nord di Santa Maria in Fabriago. A sud si ebbero Ca' di Lugo (fondata nel punto di intersezione tra la nuova strada voluta dagli Este e il Santerno) e San Lorenzo ''in Selva'' (1473); a nord Bizzuno (1472) e San Bernardino ''in Selva'' (1475)<ref>AA. VV., ''L'uomo e le acque in Romagna. Alcuni aspetti del sistema idrografico nel '700'', Bologna, CLUEB, 1981, pag. 11.</ref>.
|collegamento_onorificenza = valor militare
 
|motivazione = Centro partigiano fra i più attivi di Romagna, con notevole valore di combattenti e popolazione resistette alla ferrea occupazione tedesca e alle conseguenti repressioni, organizzando efficacemente nel suo C.L.N. la rischiosa clandestina tutela della popolazione locale e di altre fuggiasche di località vicine, evacuate e distrutte. Fra opposti schieramenti della linea gotica, affiancò sul fronte del Senio le sue formazioni partigiane alle forze alleate, con queste partecipando all’azione liberatrice, conclusiva dell’aspra lotta che, durante sedici mesi, partigiani e popolo di Lugo di Romagna condussero a prezzo di ingenti perdite, fra caduti e feriti, e massicce distruzioni. Lugo di Romagna, 8 settembre 1943 - 10 aprile 1945
Dalla fine del XV secolo, al mercato settimanale si affiancò una fiera annuale, fissata nei giorni 15 e 16 agosto (Festa della Beata Vergine del Molino)<ref>Nei secoli seguenti, la data della Fiera fu spostata due volte: [[papa Clemente VIII]] la spostò ai giorni 22-24 di agosto, infine nella seconda metà del Settecento fu fissata dal 20 agosto al 6 settembre.</ref>. Nel [[1474]] il comune di Lugo acquistò la contea di Donigallia (territorio compreso tra Lugo e [[Fusignano]]); l'anno seguente incamerò Guercinoro (sito nella zona dell'attuale [[Villa San Martino (Lugo)|Villa San Martino]]). Nel [[1506]] furono determinati i confini settentrionali. Nell'aprile di quell'anno gli Este stipularono un compromesso con il Comune di Ravenna, all'epoca soggetto alla [[Repubblica di Venezia]], con cui furono fissati i confini tra le rispettive giurisdizioni. In conseguenza di questo atto, passarono agli Este tutti i territori a sud della «via Reale» (odierna [[Strada statale 16 Adriatica|S.S. “Adriatica”]]). Su queste terre sorgeranno gli abitati di [[Giovecca]], Frascata e [[Voltana]].
|data = 22 luglio 1982
 
Negli anni tra il [[1516]] e il [[1518]] il governatore di Lugo ottenne il permesso dal duca di Ferrara di revisionare gli Statuti cittadini per uniformarli a quelli ferraresi. I nuovi Statuti furono approvati da [[Alfonso I d'Este]] il 29 novembre 1518<ref>{{cita|M. Martelli|p. 128 (Nota 45)|Martelli, 1984}}</ref>. Nel [[1528]] il duca di Ferrara strinse un'alleanza con l'imperatore [[Carlo V]], che garantì la sicurezza dei confini del ducato contro eventuali attacchi dell'esercito pontificio. Il duca però dovette accettare la presenza di ben 4.000 soldati spagnoli sul suo territorio. I soldati furono acquartierati a Lugo e la popolazione locale dovette contribuire al loro mantenimento<ref>{{cita|M. Martelli|p. 126|Martelli, 1984}}</ref>. Nel [[1544]] Lugo si dotò di un grande orologio da torre. Fu eretto sul frontone del palazzo comunale<ref>{{cita|M. Martelli|p. 132|Martelli, 1984}}</ref>. Nella prima metà del [[XVI secolo]] sorsero in tutta la Romagna i [[Monte di Pietà|Monti di Pietà]] per combattere la piaga dell'[[usura]]. Il Monte di Lugo fondato il 22 aprile 1546<ref name="ReferenceA">{{cita|M. Martelli|p. 139|Martelli, 1984}}</ref>.
 
=== Dagli Estensi allo Stato Pontificio ===
 
Nel [[1598]], estintosi il ramo diretto dei signori d'Este, il loro Ducato ritornò allo [[Stato della Chiesa]], com'era stato pattuito nell'iniziale investitura. Lugo, così come i territori circostanti, furono inseriti nella neonata [[Legazione di Ferrara (1598-1796)|Legazione di Ferrara]].
 
<div style="float:right; font-size:90%; width:240px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|allign=right|width=50%|border=1px|col1=blue|col2=white|col3=white|font-size=110%|titolo=Popolazione ebraica a Lugo|contenuto=
*606 nel 1613
*242 nel 1703
*ca. 400 nel 1732<ref>L'aumento fu dovuto alle immigrazioni.</ref>
*643 nel 1797
*456 nel 1811
----
<small>Fonte: don Mino Martelli, ''Storia di Lugo di Romagna in chiave francescana'', Walberti, Lugo, 1984.</small>
}}
</div>
Nel [[1598]] [[papa Clemente VIII]] intraprese un viaggio nei nuovi territori e sostò anche a Lugo. Il pontefice ordinò la chiusura dei ghetti esistenti, consentendo la sopravvivenza dei soli ghetti di Ferrara, Cento e Lugo. Molti ebrei si trasferirono nella cittadina romagnola. Dapprima la popolazione ebraica visse accanto a quella cristiana (la [[sinagoga]] era situata nell'odierno vicolo Strozzi). Per essere riconosciuti, portavano sul cappello un distintivo giallo detto lo "Sciamannino"<ref name="Filippi">{{cita libro|Daniele| Filippi | Il ritorno del Busto di Sant'Ilaro | 2011|Edit Faenza| Faenza}}</ref>. Negli anni successivi si cominciò a parlare della costruzione di un [[ghetto]] anche a Lugo. Nel [[1636]] gli ebrei stessi concordarono con il comune l'ubicazione del ghetto in via Codalunga (attuale via Matteotti). Tre anni dopo tutti gli ebrei di Lugo si erano trasferiti nella nuova zona, sinagoga compresa. Alla metà del secolo gli ebrei erano 606 su 6.000 lughesi, pari al 10% dell'intera popolazione.<ref>«Il nuovo Diario-Messaggero», 14 marzo 2015, pag. 24.</ref>
[[File:Lugo 1642.jpg|thumb|upright=0.9|Pianta della città di Lugo nel 1642]]
 
Nel [[XVII secolo]] il problema della regimentazione delle acque dei fiumi Santerno e Senio si acuì enormemente. Dopo la rotta del Santerno del 1597 (o 1598), furono effettuati nuovi interventi. Nonostante ciò, si ebbero nuove inondazioni a San Bernardino e a Lavezzola. Bonifiche successive furono svolte a San Bernardino, ma negli anni successivi le rotte, alternate, del Senio e del Santerno divennero eventi normali, trasformando le zone di San Lorenzo e San Bernardino in paludi<ref name="ponseggi">{{cita web|url=http://www.ponseggi.it/sabbatino/STOLUG.html|titolo=Storia di Lugo|accesso=5 aprile 2016}}</ref>
 
Come se non bastassero le inondazioni, il Seicento lughese fu funestato anche dalla [[peste]]. L'[[Peste del 1630|epidemia del 1630]] (la “peste manzoniana”) provocò un calo di circa duemila abitanti, facendo scendere la popolazione dalle 5756 unità del 1583 alle 3818 del 1632<ref>{{cita|M. Martelli|p. 157|Martelli, 1984}}</ref>. Infine, fra il 1641 e il 1644 Lugo fu coinvolta nella [[guerra di Castro]]: mille lughesi vennero arruolati. Si ebbero morti e povertà per il passaggio delle truppe sul territorio<ref name="ponseggi"/>.
 
Nel [[1612]] vi erano cinque ospedali a Lugo, tutti gestiti da religiosi: della Madonna (detto anche degli Infermi o del Limite); di Sant'Antonio; del Corpus Domini; di S. Croce (o dei Poveri di Cristo); di San Rocco. Nel [[1675]] si aggiunse un sesto, quello di S. Onofrio<ref>{{cita|M. Martelli|p. 152|Martelli, 1984}}</ref>.<br />
Nel corso del secolo sorsero le prime tre industrie: fabbricazione di polvere da [[schioppo]] (1639); produzione del ghiaccio (nella rocca, in via Cento e nelle fosse di S. Francesco); del filo del [[baco da seta]]. Il permesso di istituire il mercato della seta era stato ottenuto nel [[1609]] da Roma<ref>{{cita|M. Martelli|p. 149|Martelli, 1984}}</ref>
Nel [[1688]] fu inaugurato un pozzo idrico nella piazza; nel [[1695]] fu avviata la selciatura delle vie principali, sull'imitazione delle grandi città<ref>{{cita|M. Martelli|p. 148|Martelli, 1984}}</ref>. Alla fine del XVII secolo Lugo contava 5353 abitanti.
 
=== Il XVIII secolo ===
Il secolo XVIII fu per la gran parte un periodo di pace in Romagna. La città di Lugo crebbe in prosperità e ricchezza.<br />
Il mercato del mercoledì iniziò ad attirare gente anche da altre città. I generi maggiormente trattati erano: [[Triticum|grano]] e altri [[cereali]], [[uva|uve]] e [[vino|vini]], [[bovini]] e, soprattutto, la [[seta]], i cui bozzoli (che erano richiesti anche dai mercanti toscani) venivano commerciati a quintali<ref>Il fiorente commercio di bozzoli di seta continuò fino al XX secolo inoltrato.</ref>.
Situata in posizione centrale fra le tre Legazioni di Bologna, Ferrara e Romagna, Lugo era divenuta il principale emporio dei tre territori e la città più ricca del ravennate. La Fiera del paese, che si teneva ogni due anni, era la più ricca di tutto lo Stato Pontificio, dopo quella di [[Senigallia]]. <br />
Alla metà del XVIII secolo Lugo si era dotata anche di un moderno teatro, uno dei primi teatri settecenteschi della Romagna<ref>Oggi denominato [[Teatro Rossini (Lugo)|Teatro Rossini]], la costruzione risale al 1757-61.</ref>; in città aveva sede dal [[1674]] un istituto di istruzione superiore come il Collegio Trisi; dapprima rilasciò solo la laurea in [[Diritto civile]]; a partire dal [[1706]] anche quella in [[Filosofia]]<ref name="ReferenceB">{{cita|M. Martelli|p. 153|Martelli, 1984}}</ref>. In questo periodo, Lugo contava circa 6.000 abitanti.
 
Negli ultimi decenni del secolo la città si arricchì di nuove opere, destinate ad incidere sulla vita sociale degli abitanti. Su progetto dell'architetto ferrarese Giuseppe Campana venne realizzato un ampio quadriportico, innestato sul loggiato già eretto nel XVI secolo: il Pavaglione, una struttura concepita a scopo commerciale. Ultimato nel [[1783]], il Pavaglione divenne la sede della Fiera biennale.<ref>Oggi il Pavaglione ospita un terzo appuntamento: ogni seconda domenica del mese (esclusi luglio ed agosto) all'interno del quadriportico si tiene il mercatino dell'antiquariato.</ref> Nello stesso periodo avvennero: il trasferimento del Collegio Trisi da via Codalunga (attuale via Matteotti) ad un ampio Palazzo che si affaccia sul Pavaglione (1774)<ref>Oggi Palazzo Trisi, sede della biblioteca comunale.</ref>, la ristrutturazione della Chiesa del Carmine, l'edificazione della nuova chiesa di San Francesco, la costruzione di un nuovo ponte in pietra sul [[Senio]] e la sistemazione di varie strade e piazze<ref>{{cita libro|AA. | VV. | La Romagna nella Legazione ferrarese | 1988 | Centro Studi Romandiola | Lugo}}</ref>. Il 27 settembre [[1789]] fu inaugurato il nuovo orologio da torre, che segnava anche i quarti d'ora. Nel [[1796]] aprì il nuovo grande ospedale di S. Maria del Limite<ref>Situato in fondo a via Garibaldi, oggi ospita la sede di una banca.</ref>.
 
Alla fine del XVIII secolo la città contava 8.000 abitanti e con il contado superava i 16.000. La popolazione si poteva dividere in cinque ceti: il ceto patrizio, o dei ''signori'' (una trentina di famiglie molto ricche, che abitavano generalmente in via Codalunga<ref>L'odierno Corso Matteotti.</ref>); il ceto ecclesiastico (formato da clero secolare e clero regolare); dottori e notai; il ceto dei mercanti; quello degli artigiani.
 
Il secolo terminò con un evento bellico che a Lugo lasciò tracce profonde: il [[sommossa e sacco di Lugo|sacco dei francesi]]<ref>In precedenza, Lugo era già stata vessata da truppe straniere, a causa della sua prosperità: aveva dovuto versato un tributo di 30.000 scudi al passaggio di truppe straniere durante le [[Guerra di successione polacca|guerre di successione di Polonia]] (1733-39) e d'[[Guerra di successione austriaca|Austria]] (1740-48).</ref>. Nel [[1796]] l'esercito di [[Napoleone]] invase l'Italia. Alla caccia di bottino, le truppe francesi si spinsero fino alla Bassa Romagna. Tutte le città e i paesi incontrati alzarono [[bandiera bianca]]. Solo a Lugo i napoleonici incontrarono resistenza.<br />La rivoltà cominciò il 30 giugno quando durante l'opera di requisizione, venne confiscato anche il veneratissimo busto del patrono [[Sant'Ellero di Galeata|Sant'Illaro]]. Fu gettato sopra gli altri oggetti, come un qualsiasi soprammobile. Il popolo insorse per il grave oltraggio e, appoggiato dai conti Manzoni e dal clero, mise in fuga i soldati e si impossessò del paese. Intervenne il vescovo di [[Imola]], il cardinal Chiaramonti (futuro [[papa Pio VII]]) che, temendo il peggio, propose una mediazione. Ma i sollevati non accettarono. La vendetta francese fu dura: dopo un primo assalto, che fu respinto, il 7 luglio i napoleonici, guidati dal generale [[Pierre François Charles Augereau|Augereau]], abbatterono le resistenze a colpi di cannonate. Per un giorno intero Lugo fu teatro di un terribile saccheggio.
 
Nel [[1798]] i francesi introdussero in tutta la [[Repubblica Cisalpina]] la [[coscrizione obbligatoria]] per i maschi dai 18 ai 26 anni. L'aliquota lughese fu indicata in 39 unità poi largamente superata<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 241-242|Martelli, 1984}}</ref>. Le guerre delle coalizioni anti-francesi si susseguirono, così come si susseguì il passaggio di truppe sul territorio lughese: nel solo anno 1799 ben 9.168 soldati (sommando francesi e austriaci) transitarono per Lugo<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 245|Martelli, 1984}}</ref>.
 
=== XIX secolo ===
La dominazione francese ebbe termine nel [[1814]]. Con la [[Restaurazione]] Lugo tornò a far parte dello Stato Pontificio, ritornando nella [[Legazione di Ferrara]]. Nel [[1817]] [[papa Pio VII]] concesse a Lugo il [[Titolo di città in Italia|titolo di Città]], anche in riconoscimento della resistenza armata ai francesi di 21 anni prima.
 
Negli anni seguenti si diffusero a Lugo, come in tutti i principali centri della Romagna pontificia, le idee mazziniane e sorsero circoli [[Carboneria|carbonari]]. Nel [[1831]] molti lughesi parteciparono ai moti rivoluzionari; i repubblicani costituirono la Guardia nazionale, corpo di cittadini armati. L'intervento dell'esercito austriaco ne impose lo scioglimento. Nel [[1848]] lo Stato Pontificio introdusse la Guardia civica, un corpo militare formato dai ceti urbani, per la tutela dell'ordine pubblico.
 
Nel [[1848]] allo scoppio della [[seconda guerra d'indipendenza]], il Papa dichiarò la neutralità dello Stato della Chiesa. Nonostante ciò, 250 lughesi si arruolarono volontari e combatterono in [[Veneto]] inquadrati nel Battaglione del Senio.<br />L'anno seguente, tre alte personalità di Lugo ebbero un ruolo preminente nella nascita della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana del 1849]]: [[Giacomo Manzoni (politico)|Giacomo Maria Manzoni]], Silvestro Gherardi e Giacomo Pescantini, che furono membri della Costituente. I primi due fecero anche parte del governo: Manzoni fu ministro delle Finanze, Gherardi fu titolare dell'Istruzione. Nel [[1855]] Lugo fu tra le città colpite dall'epidemia di [[colera]] che attraversò la Romagna.
 
L'amministrazione pontificia in Romagna terminò definitivamente nel [[1859]], il 13 giugno i liberali lughesi nella Rocca di Lugo costituirono un governo provvisorio. Il 27 dicembre dello stesso anno furono ridisegnate le circoscrizioni territoriali; il Comune di Lugo, insieme a tutta la [[Romandiola]] fu aggregato alla [[Provincia di Ravenna]].
L'11-12 marzo 1860 si tenne nelle ex Legazioni pontificie il [[Plebisciti risorgimentali#Plebisciti del 1860|plebiscito di annessione al Regno di Sardegna]]. Il 17 marzo [[1861]] fu proclamato il Regno d'Italia. Nel [[1866]] 450 lughesi parteciparono come volontari alla [[terza guerra d'indipendenza]], l'anno dopo in 200 seguono Garibaldi nella campagna dell'Agro romano che terminò tragicamente a Mentana. Vi morirono due lughesi: il conte Giulio Bolis e Francesco Bosi<ref>Il garibaldino Valentino Stoppa lo ricorda nelle sue memorie.</ref>
 
La nota «Inchiesta Agraria [[Stefano Jacini|Jacini]]» ([[1871]]) traccia un quadro della gestione del territorio di Lugo negli anni immediatamente successivi alla nascita del Regno d'Italia. L'economia lughese non aveva subito grandi variazioni. L'occupazione principale continuava ad essere l'agricoltura:
* I braccianti a ore ricevevano un salario giornaliero di 1 lira/1,5 lire<ref>Per le donne il salario spaziava da 0,60 a 1 lira all'ora.</ref>
* I coltivatori diretti prendevano la terra in affitto a 120-180 lire/ettaro. La rendita oscillava fra le 132 e le 198 lire/ettaro.
* I piccoli proprietari, una minoranza della popolazione, possedevano in media 10-12 ettari di terra<ref>Giovanni Baldini, «L'avvocato lughese dell'Inchiesta Jacini», ''Giornale di massa'', n. 5/2011, pag. 14.</ref>.
 
Il terreno era coltivato soprattutto a [[cereali]]. La frutticoltura era ancora di là da venire: su 11.000 ettari coltivabili, solo 16 erano destinati ad alberi da frutta. La [[Canapa (tessile)|canapa]] occupava il 5% della superficie. Nel 1869 la produzione di [[baco da seta]] era di 582 quintali (dieci anni più tardi aumentarono a 1.243).
Nel circondario lughese si contavano circa 18&nbsp;000 [[bovini]]. Lugo si qualificava all'epoca soprattutto come grande emporio, in virtù del tradizionale mercato del mercoledì (in essere fin dal Medioevo), che col tempo aveva acquisito una dimensione sovraregionale.
 
Alla fine dell'Ottocento si affermarono tra i lughesi i movimenti socialista e repubblicano quale alternativa politica e amministrativa ai moderati e monarchici. Le giunte guidate dal repubblicano radicale [[Ercole Bedeschi]] dal [[1885]] al [[1890]] diedero vita ad importanti esperienze innovative in campo economico e sociale (ad esempio, costruzione di case per gli operai e fondazione di cooperative). Le istituzioni più importanti erano la Banca Popolare, il Canapificio, la «Società fra le Arti Costruttrici» e la «Società edificatrice di case operaje». Lugo vantava anche la più ricca Società di Mutuo Soccorso della Romagna, con una sezione femminile con più di 200 socie e un capitale di 17.363,59 lire.
 
Seguirono amministrazioni moderate, salvo la parentesi repubblicana nel primo decennio del Novecento. Dopo la tragedia della [[prima guerra mondiale]], nel [[1920]] fu eletto il primo sindaco [[socialista]] di Lugo, Giovanni Foschini, ma nel [[1922]] fu estromesso con la violenza da parte dei [[fascisti]].
[[File:Mercato Lugo 1927-9.jpeg|thumb|Il tradizionale mercato del mercoledì (1927-1929)]]
 
=== Il XX secolo ===
[[File:Lugo inaugurazione monumento Baracca.jpeg|thumb|Inaugurazione del monumento dedicato a [[Francesco Baracca]] (giugno 1936).]]
Durante la [[prima guerra mondiale]], Lugo diede all'aviazione militare nazionale l'asso [[Francesco Baracca]], medaglia d'[[oro]] al valore militare. Oltre 400 furono i militari lughesi morti in guerra o a causa della guerra. Nel [[1936]] fu inaugurato l'imponente monumento in onore dell'aviatore lughese e il corso cittadino fu intitolato ''via Baracca''.
 
Durante la [[Seconda guerra mondiale]] il fronte stazionò lungo il fiume [[Senio]] dal dicembre del [[1944]] al 10 aprile [[1945]], quando Lugo fu liberata. I primi ad entrare nella cittadina furono i soldati indiani dell'Esercito britannico (''1st Jaipur Infantry''). Un monumento, sito in un angolo tra via Mentana e viale Europa, ricorda il loro sacrificio.
 
Lugo è tra le [[Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione]]. Inoltre è stata insignita della [[Medaglia di Bronzo al Valor Militare]] per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante il conflitto.<ref>{{cita web|url=http://www.istitutonastroazzurro.it/comunedilugo.html|titolo=Testo della motivazione}}</ref> Risorta rapidamente dalle rovine della guerra, grazie all'operosità dei suoi abitanti ed alla stabilità amministrativa, oggi Lugo riveste un importante ruolo nell'economia romagnola come centro di scambi e di commercializzazione per i prodotti agricoli della Bassa Romagna.
 
Nel [[1969]] la città si è arricchita di un nuovo quartiere, «Madonna delle Stuoie», che è diventato il quarto quartiere di Lugo (dopo Cento, Brozzi e Ghetto). Costruito nell'area dietro la ferrovia, il rione prende il nome dalla chiesa parrocchiale che, a sua volta, deriva probabilmente dal fatto che la zona era sempre stata bassa. Nei secoli passati aveva subito periodiche inondazioni, che l'avevano fatta diventare palude. Vi erano cresciuti giunchi e canne palustri, che venivano usati per costruire stuoie, da ciò il titolo ''La Madòna dal Stur'' (in [[lingua romagnola|romagnolo]]).
 
Il 21 dicembre [[1973]] aprì i battenti la [[discoteca]] «Baccara Music Hall». Il locale divenne ben presto uno dei più frequentati della [[Romagna]]. Si esibirono dal vivo: [[Amália Rodrigues]], [[Ray Charles]] e [[Gloria Gaynor]] in coppia (1º febbraio 1976), [[Charles Aznavour]] in coppia con [[Mia Martini]] (5 ottobre 1977), [[Donna Summer]] (16 ottobre 1977), [[Alan Sorrenti]] (12 febbraio 1978)<ref>Giovanni Baldini, ''Il gran regista del Baccara e della Vie en Rose'', in «Giornale di massa», agosto 2018, pagg. 10-11.</ref> e [[Vasco Rossi]] (1982).
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di cittàCittà Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = CittàTitolo di città in dell'Italia
| motivazione = Concessione sovrana di [[papa Pio VII]]<ref>{{cita web|url=httphttps://www.academia.edu/18290745/Citt%C3%A0_e_quasi_citt%C3%A0_in_Romagna_nei_secoli_XVII-XIX._Forlimpopoli_Brisighella_Lugo_Argenta|titolo=Città e quasi città in Romagna nei secoli XVII-XIX. Forlimpopoli, Brisighella, Lugo, Argenta|accesso=12 dicembre 2016}}</ref>
| data = [[1817]]
}}Il [[Consiglio d'Europa]] ha decorato Lugo con:
* «Bandiera d'Onore d'Europa» (1996);
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== MonumentiArchitetture storicireligiose ===
[[File:Il Carmine di Lugo di Romagna (13187589783).jpg|miniatura|Chiesa del Carmine]]
==== Rocca estense ====
[[File:Lugo - chiostro di s Francesco 1120260.JPG|miniatura|Chiostro di San Francesco (Collegiata)]]
È il monumento più caratteristico della città. Esempio di architettura fortificata, fu costruita sopra un precedente fortilizio. Gli [[Este]]nsi la modificarono e ristrutturarono più volte: i loro interventi riguardarono soprattutto le bastionature ed il rafforzamento delle torri. L'aspetto attuale della fortezza è tuttora quello del tempo degli Este, alla metà del Cinquecento. <br />
Dopo la devoluzione del Ducato Estense allo Stato Pontificio (1598), la fortezza ha perso rilevanza strategica ed è stata adibita a sede delle attività del governatore pontificio. Le modifiche alla Rocca sono continuate nei secoli seguenti: risalgono alla fine del Settecento l'impianto del [[giardino pensile]] e la sostituzione del lato bastionato ad est con l'attuale porticato. Fa eccezione il torrione posto a nord-ovest, il cosiddetto "mastio di [[Uguccione della Faggiola]]" (Signore di Lugo nel 1297), che ha invece mantenuto il suo aspetto originale. Nell'Ottocento l'edificio venne leggermente amplificato con la costruzione di nuove sale di rappresentanza. In una di esse è conservato un ritratto di [[Gioacchino Rossini]], che fu consigliere comunale per alcuni anni. La Rocca fu sede del governatore pontificio fino al [[1859]]; poi fu incamerata dal Regno d'Italia.<br />
Attualmente la Rocca Estense ospita gli uffici dell'amministrazione comunale. Negli anni successivi al Duemila è stato restaurato tutto il [[piano nobile]]. Una curiosità: sulle pareti esterne della Rocca crescono una rara e particolare varietà di piante di [[capperi]]. Nell'Ottocento, grazie alla raccolta affidata a privati e alla rivendita, rientravano fra le entrate del bilancio comunale. Attualmente i capperi vengono raccolti da incaricati del Comune, conservati in [[salamoia]] e offerti in dono agli ospiti e alle delegazioni ufficiali in visita alla città.
[[File:Lugo5.jpg|thumb|upright=0.9|I portici del Pavaglione]]
==== Pavaglione ====
È un quadriportico di circa 100 metri di lato (copre quindi l'area di un [[ettaro]]). Il primo atto della costruzione di quello che divenne il Pavaglione si ebbe nel [[1570]], quando il duca [[Alfonso II d'Este]] ordinò lo smantellamento delle fortificazioni circostanti la rocca, per fare posto alla fiera annuale e al mercato settimanale<ref name="ReferenceA"/>. La prima loggia costruita aveva lo scopo di fornire ricovero alle milizie e riparo ai mercanti in occasione del mercato settimanale; solo successivamente la funzione commerciale prese il sopravvento su quella militare. Negli anni seguenti il portico diventò famoso per il mercato dei bozzoli dei bachi da seta, fino ad essere indicato come "Padiglione de' folicelli da seta", poi "Paviglione" e infine "Pavaglione". Costruito in più fasi, fino al [[1780]] esisteva un unico portico. In quell'anno il consiglio comunale deliberò l'ampliamento della struttura. Il nuovo progetto (firmato dall'architetto ferrarese Giuseppe Campana) comportò l'erezione di tre porticati da innestare su quello già esistente. L'inaugurazione avvenne in occasione della fiera del [[1784]]<ref>{{cita|M. Martelli|p. 208|Martelli, 1984}}</ref>. Raro esempio di architettura settecentesca ad uso civile, anticipa concezioni urbanistiche moderne. I portici ospitano ancora oggi numerose attività commerciali. Dal [[1895]], sopra uno dei quattro lati (lato est) fa bella mostra di sé un orologio meccanico, ancora perfettamente funzionante, restaurato nel [[2008]]. Tra il 1910 e il 1937 fu posto al centro del piazzale un monumento in onore di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]]. Nel [[1917]] sono state apposte nel porticato di ponente le due lapidi di marmo in memoria di [[Cesare Battisti]] e [[Guglielmo Oberdan]] ancora visibili<ref name="Walter Berti 2005, p. 21">Walter Berti (a cura di), ''Lugo nel 900. Una storia di Lugo nel XX secolo'', Walberti, Lugo 2005, p. 21.</ref>.
 
==== TeatroIn Rossinicittà ====
* La Collegiata dei Santi Francesco ed Ilaro, conosciuta dagli abitanti come "Collegiata", fu edificata come chiesa del convento francescano tra il 1233 (anno dell'arrivo dei Frati minori a Lugo) e il 1238<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 58-9|Martelli, 1984}}.</ref>. Fu consacrata e dedicata al Santo il 24 marzo [[1254]]. Vi sono sepolti i [[Da Barbiano|conti di Barbiano]], [[vicario apostolico|vicari apostolici]] di Lugo. Nel [[1438]] il Comune deliberò di allargare le mura per includere il complesso francescano. Nel [[1471]] al convento fu aggiunto il chiostro<ref>Nacque così il quinto borgo di Lugo: Poligaro (o Policaro). Gli altri erano
{{vedi anche|Teatro Rossini (Lugo)}}
</ref>. Il chiostro è il monumento più antico di Lugo dopo la rocca<ref>{{cita|M. Martelli|p. 110|Martelli, 1984}}.</ref>. Il pozzale al centro del chiostro, anch'esso quattrocentesco, è un [[monolito]] in pietra d'Istria. Nel [[1760]] fu decisa la demolizione della chiesa e la sua ricostruzione dalle fondamenta. I lavori, affidati all'esperto architetto imolese [[Cosimo Morelli]], durarono dal 1762 al [[1772]]: il 1º settembre di quell'anno venne riaperta al culto. All'interno è scandita da quattro cappelle per parte che conservano opere settecentesche di artisti locali, fra le quali spicca nella grande [[pala d'altare]] la tela raffigurante San Francesco, dipinta da [[Benedetto dal Buono]]. L'organo fu costruito nel 1780 dal [[venezia]]no Giovanni Ghinei. Alla fine del secolo XVIII gli invasori francesi cacciarono i monaci; la chiesa fu affidata a un sacerdote del clero secolare. Nel [[1826]] [[papa Leone XII]] la eresse a chiesa parrocchiale<ref>Fu la terza parrocchia di Lugo, dopo San Giacomo e San Francesco di Paola.</ref> e ne affidò la cura al cardinale lughese [[Francesco Bertazzoli]] (1754-1830), canonico della collegiata dei Santi Petronio e Prospero (poi San Giacomo Maggiore). Due anni dopo il Bertazzoli decise di trasferire il titolo di collegiata alla chiesa del Morelli, che essa porta tuttora. La dotò di fonte battesimale e modificò il suo nome, associando Sant'Ilaro, patrono di Lugo, a San Francesco. Da allora la chiesa è diventata il punto di riferimento della comunità, dove si svolgono le più importanti celebrazioni liturgiche<ref>Vittorio Tampieri, «La Storia» in ''Guida della Collegiata dei Santi Francesco e Ilaro in Lugo'', Imola, 2015.</ref>. Vi è venerata l'immagine della Madonna del Rosario, custodita dal 1950<ref>Vi è stata trasferita dalla chiesa del Limite, adattata a uffici della Banca del Monte.</ref>; il suo giorno di festa è la prima domenica di ottobre. Uno dei dipinti più pregevoli conservati al suo interno è la tela di [[Giacomo Zampa]] (1731-1808) che raffigura l'incontro tra [[Sant'Antonio da Padova]] ed [[Ezzelino III da Romano]]. Dal 6 agosto [[1850]] alla morte vi esercitò il suo ministero il Venerabile don Carlo Cavina (1820-1880).
Teatro all'italiana con sala scandita su quattro ordini di palchi cui si aggiunge il loggione, costruito fra il 1757 e il 1761 e intitolato a [[Gioachino Rossini]] nel 1859. Durante la [[seconda guerra mondiale]] l'edificio venne gravemente danneggiato dai bombardamenti. Il teatro, restaurato, ha riaperto nel [[1986]].
* Chiesa di San Giacomo Maggiore (chiesa del rione Brozzi). Già esistente prima della distruzione dell'insediamento avvenuta nel 1218, è la più antica chiesa di Lugo ancora esistente<ref>{{cita|G. Baldini|p. 26|San Giacomo, 2015}}.</ref>. Originariamente era situata dentro l{{'}}''oppidum'', la cittadella fortificata<ref>Si trovava pressappoco dalle parti del bar Jolly (loggia del Pavaglione, n. 84).</ref>. Nel 1229, in piena fase di ricostruzione del paese, fu nominata chiesa di [[giuspatronato]] della comunità (lo rimase fino al XV secolo). Era sede delle assemblee consiliari del comune, nonché degli incontri solenni e giurati<ref>{{cita|A. Vasina|p. 185.|Vasina, 1995}}</ref>. Nella chiesa, intitolata ai “Santi Ilaro e Giacomo”, fu conservata a lungo una [[reliquia]] di [[Ellero di Galeata|Sant'Ilaro]], il patrono dei lughesi<ref>La reliquia rimase in San Giacomo fino al 1526, quando fu trasferita nella chiesa dei Carmelitani, dove si trova tuttora.</ref>. Nell'anno 1300 fu la prima chiesa lughese ad ottenere un [[battistero]]<ref>{{cita|G. Baldini|p. 27|San Giacomo, 2015}}.</ref>. Nel 1390 la chiesa venne ricostruita al di fuori della cittadella fortificata, nella via in cui si trova. Nel [[1734]] ricevette il titolo di [[collegiata]], che poi fu trasferito alla chiesa dei Francescani nel 1826<ref>{{cita|G. Baldini|p. 34|San Giacomo, 2015}}.</ref>. Dal 1741 al 1923 fu intitolata ai “Santi Petronio e Prospero”<ref>{{cita|G. Baldini|p. 37|San Giacomo, 2015}}.</ref>. Bombardata durante l'ultimo conflitto mondiale, è stata riaperta al culto il 23 dicembre [[1956]]. All'interno è conservata una statua che ritrae la Madonna addolorata, risalente al [[XVII secolo]], opera della bottega dei Paganelli, artisti lughesi. Nel 1985 è stato realizzato un nuovo battistero.
====Altri monumenti====
[[File:Sant'Ilaro reliquiario.jpg|miniatura|100px|Reliquiario con teca in argento e oro di [[Ellero di Galeata|Sant'Illaro]]. Anno [[1689]], chiesa del Carmine]]
; Palazzo Trisi
[[File:Sant'Ilaro busto.jpg|miniatura|150px|Busto in argento di [[Ellero di Galeata|Sant'Illaro]]. Anno [[1961]], chiesa del Carmine]]
Palazzo signorile del [[XVIII secolo]] fatto costruire dall'omonima famiglia di possidenti locali. Il palazzo ospitò il Collegio Trisi, fondato oltre 150 prima. Nel suo testamento, Fabrizio Trisi (1580-1630), infatti, aveva devoluto parte del suo patrimonio alla fondazione di un collegio a lui intitolato dove mantenere dieci giovani lughesi meritevoli<ref>Il numero degli alunni variò nel corso degli anni, stabilizzandosi intorno alle cinque unità.</ref>. Il Collegio voluto da Trisi entrò in attività nel [[1674]]. La prima sede fu in via Codalunga (attuale via Matteotti). Dapprima rilasciò solo la laurea in legge; a partire dal 1706 anche quella in filosofia<ref name="ReferenceB"/>. Nel [[1760]] il consiglio comunale deliberò l'erezione del nuovo collegio, da situarsi in un palazzo di nuova costruzione. I lavori furono eseguiti tra il [[1764]] e il [[1774]] sotto la guida dell'architetto imolese [[Cosimo Morelli]]. Ebbe due funzioni: scuola pubblica e istituto d'istruzione superiore. La scuola pubblica fu aperta già nel [[1772]], quando i lavori erano ancora in esecuzione. Il Collegio Trisi era dotato di una biblioteca giuridica aperta al pubblico, che costituì il primo nucleo dell'attuale biblioteca civica.
* Chiesa di San Francesco di Paola (chiesa del rione Cento) – Fondata come chiesa di Santa Maria del Trivio<ref>L'incrocio in questione (''trivium'') è quello tra via Cento e la perpendicolare via del Limite (attuale corso Garibaldi).</ref> (con annesso ospedale) nel [[XIII secolo]], la sua origine è connessa al popolamento del ''burgus'' Cento, uno dei due borghi principali di Lugo nel XIII secolo. Tra il 1335/40 e il 1370 la chiesa fu ricostruita<ref name="cintura">{{cita web|url=http://www.cassiciaco.it/navigazione/monachesimo/devozioni/mariana/cintura/lugo.html|titolo=Lugo di Romagna|accesso=1º novembre 2017}}</ref>. Nel [[1390]] il parroco dell'antica chiesa della ''massa sancti Hilari'' vi si trasferì perché il luogo in cui sorgeva, all'epoca sito fuori dalle mura, era troppo esposto alle rapine ed alle scorrerie delle bande armate. Egli porto con sé le reliquie conservate nella chiesa abbandonata. Il titolo di parrocchia fu trasferito al nuovo luogo di culto, che fu rinominato “Santa Maria del Trivio e Sant'Ilaro”<ref name="cintura" />. Da allora Santa Maria iniziò a contendere il primato di principale tempio cittadino all'altra chiesa parrocchiale di Lugo, San Giacomo Maggiore. Negli anni successivi si arricchì di altre reliquie del santo<ref>Su richiesta del Comune di Lugo, l'Abate di Galeata donò alla città un osso del braccio e una parte del cranio</ref>. Nel [[1583]] la popolazione delle due parrocchie di Lugo ammontava rispettivamente a {{formatnum:3056}} anime (San Giacomo) e {{formatnum:2700}} (Santa Maria). L'antagonismo fu rinverdito nel XVII secolo e continuò nel secolo seguente. Nella corsa al primato, Santa Maria batté sul tempo San Giacomo diventando la prima chiesa lughese ad ottenere il titolo di collegiata (dicembre 1733)<ref>Bolla ''Sacri Apostolici ministerii'' di [[papa Clemente XII]] del 4 dicembre [[1733]].</ref>. Ma dopo soli otto anni i titoli della chiesa furono rivoluzionati: la [[Santa Sede]] dispose la soppressione della parrocchia (e quindi della collegiata) e la sua riedificazione a [[San Francesco di Paola]] (bolla ''Copiosus in misericordia Deus'' di [[papa Benedetto XIV]] del 3 maggio 1741). Il titolo parrocchiale fu restituito già nel 1757. Dal [[1838]] poté di nuovo fregiarsi del nome di Sant'Ilaro, che venne aggiunto come co-titolare della parrocchia. Nel 1886 iniziarono i lavori di edificazione della nuova chiesa, che fu inaugurata il 23 aprile 1890<ref>{{cita news|autore=Matteo Pirazzoli|url=|titolo=Per San Francesco di Paola un doppio giubileo|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=5 novembre 2020||pp =32-33}}</ref>. Infine, nel [[1921]] la chiesa riebbe il battistero<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 177-178|Martelli, 1984}}.</ref>. All'interno è conservato un pregevole [[Gruppi scultorei raffiguranti il Compianto sul Cristo morto|Compianto sul Cristo morto]] in [[terracotta]] policroma risalente al [[XVI secolo]]. Nella Cappella del Sacramento si venera la Madonna della Cintura, una delle sculture lignee più antiche della Romagna. In un'altra cappella è venerata la Madonna del Rosario.
; Villa Malerbi
Residenza di campagna della famiglia Malerbi, tra cui i canonici Giuseppe (1771-1849) e Luigi (1776-1843). Rinomati musicisti, fondarono una delle prime scuole della Romagna. I fratelli Malerbi ebbero fra i loro allievi (negli anni 1802 e 1803) il giovane [[Gioachino Rossini]]. Tra il 1910 e il 1929 la scuola fu diretta da [[Francesco Balilla Pratella]], che accrebbe notevolmente il prestigio dell'istituto. La villa, risalente ai primi anni del [[XIX secolo]], è oggi sede della Scuola di Musica "Malerbi". All'inizio del XXI secolo l'edificio è stato oggetto di un lungo restauro, terminato nel [[2012]].
;Casa-Museo Gioachino Rossini
Edificio abitato per lungo tempo dalla famiglia di [[Gioachino Rossini]]. All'interno, si possono ammirare alcuni documenti che attestano il legame del compositore con la città. Attualmente è sede di esposizioni di arti figurative.
;Monumento a Francesco Baracca
Monumento realizzato nel [[1936]] in onore dell'eroe della [[prima guerra mondiale]] [[Francesco Baracca]], nativo di Lugo. L'opera è dello scultore [[Domenico Rambelli]] di [[Faenza]] (1886-1972), che ne fu anche l'ideatore. La base è realizzata in [[cemento armato]] rivestito di [[travertino]]. Al fianco della statua in bronzo del pilota vi è un'enorme ala alta 27 metri.
;Porta San Bartolomeo
Porta medievale di cui la data di costruzione è ignota. Deve il nome alla vicinanza di un oratorio dedicato a san Bartolomeo.
;Cimitero Ebraico
Il cimitero ebraico di Lugo, inaugurato nell'attuale sede nel 1877, testimonia la presenza, nel passato, di un'importante comunità ebraica nella città. La comunità si formò nel [[XVI secolo]], durante la dominazione estense. Molte famiglie si stabilirono nel ducato estense profughe dalla Spagna. Nel [[1639]] a Lugo fu costruito il Ghetto, seguito pochi anni dopo dal cimitero ebraico. Inizialmente il luogo sacro fu edificato vicino a corso Matteotti. Nel [[1877]] trovò sistemazione nella sede attuale (via di Giù). Nel XIX secolo il cimitero arrivò a contenere 600 sepolture. Dopo la fondazione del Regno d'Italia e la parificazione degli Ebrei agli altri cittadini dello Stato, molte famiglie furono attratte dello stile di vita delle grandi città<ref>Prima gli ebrei non si potevano spostare liberamente sul territorio.</ref>; iniziò così l'emigrazione delle famiglie più abbienti verso Bologna e altre importanti città.
;Palazzo Drei
Palazzo dell'alta borghesia locale, appartenuto a una ricca famiglia di possidenti, composta dall'unica figlia dell'industriale Arrigo Foschini, Romea, che era stata anche proprietaria terriera per un certo tempo, e dal medico condotto di Lugo Giulio Drei. Dopo la morte del dottor Drei il palazzo andò in rovina e fu venduto allo stilista Angelo Cairoli.
 
* [[Chiesa del Carmine (Lugo)|Chiesa del Carmine]] – La chiesa, nella quale si venera Sant'Ilaro, patrono della città, fu costruita dai carmelitani nel Cinquecento e già nel 1526 vi furono collocate le [[reliquie]] e il busto argenteo di Sant'Ilaro provenienti da un più antico oratorio ormai in abbandono. Nel Seicento fu realizzato il chiostro. L'edificio religioso fu completamente ricostruito nel Settecento dall'architetto [[Canton Ticino|ticinese]] Francesco Ambrogio Petrocchi e la nuova chiesa fu inaugurata il 14 maggio 1772. All'interno della chiesa sono conservati alcuni dipinti di Guidaccio da Imola, tra cui una pregevole ''Madonna del Carmine'' ([[1481]]), titolare della chiesa insieme a Sant'Ilaro, nonché due organi di epoca barocca tuttora funzionanti: un grande strumento del [[1799]] di [[Gaetano Callido]] ed uno del Galli, su cui si esercitò il giovane [[Gioachino Rossini]].<ref>{{cita web|url=https://edicoladelcarmine.suasa.it/Lugo.html|titolo= Chiesa della Beata Vergine del Carmine di Lugo|accesso=3 aprile 2022}}</ref>.
=== Chiese ===
* Chiesa di S. Maria delle Grazie (chiesa del rione Ghetto). Costruita nel [[1612]]. L'edificio è ad un'unica navata con volta a botte. Vi officiavano i frati della Confraternita delle Stimmate di S. Francesco. Custodisce al suo interno un dipinto intitolato alla "Beata Vergine delle Grazie". Datato [[1512]], fu realizzato da un soldato francese di stanza a Lugo, pochi giorni prima di combattere nella sanguinosa [[Battaglia di Ravenna (1512)|Battaglia di Ravenna]]<ref>{{Cita web|url=https://www.bassaromagnamia.it/poitofintrests/chiesa-di-s-maria-delle-grazie/|titolo=Chiesa di S. Maria delle Grazie|accesso=28 marzo 2024}}</ref>. L'immagine, che raffigura la Madonna con il divin figlio tra le braccia, è molto venerata dai lughesi.
; in città:
* Chiesa di Sant'Onofrio – Fondato come oratorio nel [[1679]], è stata per secoli la chiesa di uno degli ospedali cittadini. Al suo interno contiene grandi ovali nei quali [[Ignaz Stern]] (discepolo del [[Carlo Cignani|Cignani]]), raffigurò la vita del santo a cui è dedicata. Sconsacrata nel [[1910]], dal [[1992]] la proprietà dell'edificio è passata all'[[Azienda sanitaria locale]]. Dal 2008 al 2012 è stato oggetto di restauro. In base ad un accordo col Comune, la chiesa può essere utilizzata come sede di mostre e di incontri culturali.
* Chiesa della [[Collegiata]] dei SS. Francesco ed Ilaro, conosciuta comunemente come "Collegiata". Fu edificata come chiesa del convento francescano tra il 1233 e il 1238<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 58-9|Martelli, 1984}}</ref> (i [[Frati Minori Conventuali|francescani]] erano giunti in paese alcuni anni prima)<ref name="ReferenceC">{{cita|A. Vasina|p. 185.|Vasina, 1995}}</ref>. Vi furono sepolti i [[Da Barbiano|conti di Barbiano]], [[vicario apostolico|vicari apostolici]] di Lugo. Nel [[1471]], quando l'area su cui insiste il convento fu inserita dentro le mura cittadine, fu aggiunto il chiostro<ref>Nacque così il quinto borgo di Lugo: Poligaro (o Policaro).</ref>. Il chiostro è il monumento più antico di Lugo dopo la rocca<ref>{{cita|M. Martelli|p. 110|Martelli, 1984}}</ref>. Il pozzale al centro del chiostro, anch'esso quattrocentesco, è un [[monolito]] in pietra d'Istria. Nel [[1760]] fu decisa la demolizione della chiesa e la sua ricostruzione dalle fondamenta. I lavori, affidati all'esperto architetto imolese [[Cosimo Morelli]], durarono dal 1762 al [[1772]]: il 1º settembre di quell'anno venne riaperta al culto. Alla fine del secolo XVIII gli invasori francesi cacciarono i monaci; la chiesa fu affidata a un sacerdote del clero secolare. Nel [[1826]] [[Papa Leone XII]] la eresse a chiesa parrocchiale<ref>Fu la terza parrocchia di Lugo, dopo San Giacomo e San Francesco di Paola.</ref> e ne affidò la cura al cardinale lughese [[Francesco Bertazzoli]] (1754-1830), canonico della Collegiata dei SS. Petronio e Prospero (oggi San Giacomo Maggiore). Due anni dopo il Bertazzoli decise di trasferire il titolo di Collegiata alla chiesa del Morelli, che essa porta ancora oggi. La dotò di fonte battesimale e modificò il suo nome, associando a San Francesco Sant'Ilaro patrono di Lugo. Da allora la chiesa è diventata il punto di riferimento della comunità, dove si svolgono le più importanti celebrazioni liturgiche<ref>Vittorio Tampieri, «La Storia» in ''Guida della Collegiata dei Santi Francesco e Ilaro in Lugo'', Imola, 2015.</ref>. Vi è venerata l'immagine della Madonna del Rosario, custodita dal 1950<ref>Vi è stata trasferita dalla chiesa del Limite, oggi adattata ad uffici della Banca del Monte.</ref>; il suo giorno di festa è la prima domenica di ottobre. Uno dei dipinti più pregevoli conservati al suo interno è la tela di [[Giacomo Zampa]] (1731-1808) che raffigura l'incontro tra Sant'Antonio da Padova ed Ezzelino da Romano. Dal 6 agosto [[1850]] alla morte vi esercitò il suo ministero don Carlo Cavina (1820-1880).
* Chiesa di S. Giacomo Maggiore (chiesa del rione Brozzi). Già esistente prima della distruzione dell'insediamento avvenuta nel 1218, è la più antica chiesa di Lugo attualmente esistente<ref>{{cita|G. Baldini|p. 26|San Giacomo, 2015}}</ref>. Originariamente era situata dentro l'''oppidum'', la cittadella fortificata<ref>Si trovava pressappoco dalle parti del bar Jolly (loggia del Pavaglione, n. 84).</ref>. Nel 1229, in piena fase di ricostruzione del paese, fu nominata chiesa di [[giuspatronato]] della comunità (lo rimase fino al XV secolo). Era sede delle assemblee consiliari del comune, nonché degli incontri solenni e giurati<ref name="ReferenceC"/>. Nella chiesa, intitolata ai “Santi Ilaro e Giacomo”, fu conservata a lungo una [[reliquia]] di [[Ellero di Galeata|Sant'Ilaro]], il patrono dei lughesi<ref>La reliquia rimase in San Giacomo fino al 1526, quando fu trasferita nella chiesa dei Carmelitani, dove si trova tuttora.</ref>. Nell'anno 1300 fu la prima chiesa lughese ad ottenere un [[battistero]]<ref>{{cita|G. Baldini|p. 27|San Giacomo, 2015}}</ref>. Nel 1390 la chiesa venne ricostruita al di fuori della cittadella fortificata, nella via in cui si trova attualmente. Nel [[1734]] ricevette il titolo di [[Collegiata]], che poi fu trasferito alla chiesa dei Francescani nel 1826<ref>{{cita|G. Baldini|p. 34|San Giacomo, 2015}}</ref>. Dal 1741 al 1923 fu intitolata ai “Santi Petronio e Prospero”<ref>{{cita|G. Baldini|p. 37|San Giacomo, 2015}}</ref>. Bombardata durante l'ultimo conflitto mondiale, è stata riaperta al culto il 23 dicembre [[1956]]. All'interno è conservata una statua che ritrae la Madonna addolorata, risalente al [[XVII secolo]], opera della bottega dei Paganelli, artisti lughesi. Nel 1985 è stato realizzato un nuovo battistero.
* Chiesa di S. Francesco di Paola (chiesa del rione Cento) – Fondata come chiesa di Santa Maria del Trivio (con annesso ospedale) nel [[XIII secolo]], per secoli contese il primato di principale tempio cittadino alla chiesa di San Giacomo Maggiore. Entrambe conservavano una reliquia di Sant'Ilaro. La sua origine è connessa al popolamento del ''burgus'' Cento, uno dei due borghi principali di Lugo nel XIII secolo. La nuova chiesa fu costruita tra il 1335/40 e il 1370<ref name="cintura">{{cita web|url=http://www.cassiciaco.it/navigazione/monachesimo/devozioni/mariana/cintura/lugo.html|titolo=Lugo di Romagna|accesso=1º novembre 2017}}</ref>. Nel [[1390]] il parroco dell'antica chiesa della ''massa sancti Hilari'' si trasferì nel nuovo luogo di culto: la sua chiesa non era più sicura perché, essendo fuori dalle mura, era esposta alle rapine ed alle scorrerie delle bande armate. Egli porto con sé le reliquie esistenti nella chiesa abbandonata. Il titolo di parrocchia fu trasferito al nuovo luogo di culto, che fu rinominato “S. Maria del Trivio e S. Ilaro”<ref name="cintura"/>. Successivamente si arricchì di altre reliquie del santo<ref>Su richiesta del Comune di Lugo, l'Abate di Galeata donò alla città un osso del braccio e una parte del cranio</ref>. Nel [[1583]] la popolazione delle due parrocchie di Lugo ammontava rispettivamente a 3.056 anime (San Giacomo) e 2.700 (Santa Maria). L'antagonismo fu rinverdito nel XVII secolo e continuò nel secolo seguente. Nella corsa al primato, Santa Maria batté sul tempo San Giacomo diventando la prima chiesa lughese ad ottenere il titolo di collegiata (dicembre 1733)<ref>Bolla ''Sacri Apostolici ministerii'' di [[papa Clemente XII]] del 4 dicembre [[1733]].</ref>. Ma dopo soli otto anni i titoli della chiesa furono rivoluzionati: la [[Santa Sede]] dispose la soppressione della parrocchia (e quindi della collegiata) e la sua ridedicazione a [[San Francesco di Paola]]. Il titolo parrocchiale fu restituito già nel 1757. Per riavere il battistero, invece, la chiesa dovette aspettare il [[1921]]<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 177-178|Martelli, 1984}}</ref>. All'interno è conservato un pregevole [[Gruppi scultorei raffiguranti il Compianto sul Cristo morto|Compianto sul Cristo morto]] in [[terracotta]] policroma risalente al [[XVI secolo]].
* Chiesa del Carmine – È il tempio in cui si venera Sant'Ilaro, patrono della città. Fu fondata come chiesa del convento dei Padri Carmelitani nel [[1480]]. Nel [[1526]] vi furono collocate le [[reliquie]] e il busto argenteo di S. Ilaro (vedi ''infra''), sotto la custodia dell'Ordine. Nel Seicento fu realizzato il chiostro. Nel [[XVIII secolo|Settecento]] si decise di ricostruire la chiesa dalle fondamenta. I lavori, su progetto dell'architetto locale Francesco Ambrogio Petrocchi, iniziarono nel [[1748]]; la nuova chiesa fu inaugurata il 14 maggio [[1772]]. All'interno della chiesa sono presenti alcuni dipinti di Guiduccio da Imola, tra cui una pregevole Madonna del Carmine ([[1481]]), titolare della chiesa insieme a Sant'Ilaro, una statua della Vergine (in legno di Val Gardena), nonché due organi di epoca barocca tuttora funzionanti: un grande strumento del [[1799]] di [[Gaetano Callido]] ed uno del Galli, su cui si esercitò il giovane [[Gioachino Rossini]].
* Chiesa di S. Maria delle Grazie (chiesa del rione Ghetto). Costruita nel [[1612]]. L'edificio è ad un'unica navata con volta a botte. Vi officiavano i frati della Confraternita delle Stimmate di S. Francesco. Custodisce al suo interno un dipinto intitolato alla "Beata Vergine delle Grazie". Datato [[1512]], fu realizzato da un soldato francese di stanza a Lugo, pochi giorni prima di combattere nella sanguinosa [[Battaglia di Ravenna (1512)|Battaglia di Ravenna]]. L'immagine, che raffigura la Madonna con il divin figlio tra le braccia, è molto venerata dai lughesi.
* Chiesa di Sant'Onofrio – Fondato come oratorio nel [[1679]], è stato per secoli uno degli ospedali cittadini. Sconsacrata nel [[1910]], dal [[1992]] la proprietà dell'edificio è passata all'[[Azienda sanitaria locale]]. Dal 2008 al 2012 è stato oggetto di restauro. In base ad un accordo col Comune, la chiesa può essere utilizzata come sede di mostre e di incontri culturali. Al suo interno contiene grandi ovali nei quali [[Ignaz Stern]] (discepolo del [[Carlo Cignani|Cignani]]), raffigurò la vita del santo a cui è dedicata.
* Chiesa del Suffragio – Risalente al [[1720]], ospita alcuni apprezzabili dipinti di Stern e dei lughesi Benedetto del Buono e Carlo Ruina. All'interno della chiesa è presente un organo del 1844 realizzato da Cesare e Quintino Rasori e restaurato nel 1999.
* Chiesa dei Cappuccini - Edificata tra il [[1947]] e il [[1951]], presenta al centro una scultura ispirata al tema biblico della [[Pietà (arte)|pietà]]. Una delle cappelle laterali è dedicata ai martiri lughesi della [[seconda guerra mondiale]]. I Cappuccini furono presenti a Lugo dal [[1575]]. IlDurante numerola [[peste del 1630]] i Cappuccini diedero il loro contributo al servizio degli appestati. Tra il 1666 e il 1706 il convento fu ampliato più volte e fu fornito di una buona biblioteca. La comunità subì le due soppressioni napoleoniche (1798 e 1805)<ref name="Damati">Alfonso D'Amati, "Appunti per una storia dei monaciDomenicani scesea considerevolmenteLugo", nelin AA.VV., ''Romagna Romandiola. Le istituzioni religiose nella storia del territorio'', Lugo Walberti 2001, pp. 93-119.</ref> e quella italiana del [[XX1866]]<ref>Leggi secolodi [[eversione dell'asse ecclesiastico]]. GliI ultimi fratimonaci lasciarono il convento nelil 31 dicembre 1866.</ref>. La comunità fu in entrambi i casi ricostituita. Nel 1915 i frati cappuccini furono chiamati a svolgere l'assistenza spirituale nell'ospedale civile. Nel [[19741945]], donandolola allachiesa comunitàfu lugheserovinata dai bombardamenti alleati (30 marzo e 6 aprile). OggiFu èdecisa sedela dellademolizione per costruire quella attuale, mentre per il convento fu scelta la riparazione<ref name="Damati"Casa della/>. caritàA Spartire dal 1968 il numero dei monaci scese considerevolmente. FrancescoGli dultimi frati lasciarono il convento nel [[1984]], donando l'Assisi"edificio alla Chiesa lughese<ref name="Leardo Mascanzoni 2005 pp. 87-101">Leardo Mascanzoni, ''Romagna Romandiola. Le istituzioni religiose nella storia del territorio'', in «Rivista di Storia della Chiesa in Italia», LIX, n. 1 (gennaio-giugno 2005), pp. 87-101.</ref>. Da allora l'ex convento è sede della Casa della carità "San Francesco d'Assisi", struttura assistenziale per persone non autosufficienti;
* San Gabriele Arcangelo: apertainaugurata ale consacrata il culto16 nelottobre [[19781982]], è l'ultima chiesa costruita a Lugo (nome completo: Chiesa di San Gabriele Arcangelo in San Benedetto Abate)<ref>{{Chiese italiane|48797|Chiesa di San Gabriele Arcangelo in San Benedetto Abate|12 agosto 2019|stampa=sì}}</ref>. È situata innella periferia est, vicino al nuovo tracciato della [[Strada statale 253 San Vitale|strada provinciale San Vitale]]. È la chiesa dell'omonima parrocchia, l'ultima in ordine di tempo ad essere eretta nella cittadina.
 
;==== nelNel forese: ====
* Oratorio di Croce Coperta – Uno dei più antichi luoghi di culto lughesi, è situatasituato esattamente a un [[miglio romano]] dal centro<ref name="ref_A">Norino Cani, ''Lugo e la Bassa Romagna tra Ostrogoti, Bizantini e Longobardi (V-VIII secolo)'', Lugo, 2012.</ref>. ApertaDi alorigine cultoaltomedievale, nella [[1441]]<ref>{{cita|G.data Baldini|pdi edificazione è sconosciuta. 28|SanNel Giacomo,1465 2015}}era in stato di abbandono: il vescovo di Imola la affidò ai Carmelitani che la restaurarono</ref>Anna Tamburini, fu''Lugo, restauratail daivolto Carmelitanidella nelcittà'', CinquecentoEdizioni eEssegi, nel1993, Seicentop. 85.</ref>. Nel [[1802]] fu completamente spogliata e messa in vendita. L'acquistò Gian Antonio Bolis per salvarla dalla distruzione (1803)<ref>{{cita|M. Martelli|p. 248|Martelli, 1984}}. L'interno è completamente decorato con un ampio ciclo di [[affresco|affreschi]] devozionali che caratterizza questa chiesa come un unicum nel panorama romagnolo.</ref><ref>Estinta la famiglia Bolis, la chiesetta passò a Guglielmo Tamburini, medico condotto e nonno del successivo Guglielmo, [[Podestà (fascismo)|podestà]] di Lugo dal 1927 al 1931.</ref>.
* [[Chiesa di Campanile|Pieve di Campanile]] – Sita in campagna, a circa 10&nbsp;km nord di Lugo, è un antico complesso ecclesiale comprendente una chiesa altomedievale e un campanile ancora intatto risalente all'[[XI secolo]]. La chiesa, originariamente a tre navate, è stata ricostruita dopo che fu devastata dalle esondazioni del fiume [[Santerno]]. La forma attuale, a navata unica, risale al [[XVI secolo]]. Nell'[[Alto Medioevo]] il complesso fece parte della rete di pievi rurali che sostituì l'amministrazione romana del territorio. La pieve fu al centro di una vasta zona, delle dimensioni di circa 5.2005200 ettari.
* Chiesa di Ascensione - A pochi km da Lugo, fu edificata nel [[1534]]. La chiesa ha dato il nome al piccolo centro abitato sorto nei dintorni.
* Oratorio di Passogatto, dedicatointitolato alla [[Madonna di Loreto]], l'unico con questa dedicazione nella [[diocesi di Imola]]. Pregevole esempio di [[architettura barocca]], l'edificio (edificato tra il 1709 e il 1715) è a forma di [[croce greca]], con quattro cappelle ornate da grandi conchiglie. All'interno è conservata una [[pala d'altare]] di fine '600 con nicchia entro la quale è posta l'immagine della Vergine, databile alla seconda metà del XVI secolo<ref>Don Davide Sandrini, «Il nuovo Diario-Messaggero», 3 settembre 2020, p. 32.</ref>.
 
==== Devozione mariana ====
In generale, il Centro Storico di Lugo spicca per il suo ''sincretismo architettonico''. Nella centrale Piazza dei Martiri, si affacciano edifici (come Rocca, Pavaglione, Monumento a Francesco Baracca) totalmente diversi tra loro per epoca di costruzione, stile architettonico e finalità dell'edificio stesso. Questa curiosa miscellanea, che trova comunque una sua ragion d'essere, fa del centro storico di Lugo un riconosciuto esempio di valore assoluto di sincretismo applicato all'architettura.
* Santuario della Madonna del Molino: la chiesa fu costruita dopo un evento miracoloso. La tradizione fa risalire l'accadimento al 17 maggio [[1496]]. Quel giorno un mercante, proveniente da [[Faenza]] diretto a Ferrara, rovesciò nei pressi di Lugo il suo carro, mandando in frantumi un'immagine della Vergine, in gesso bianco, che portava con sé. Alcuni bambini del posto ricomposero i frammenti; riunitisi in preghiera, l'immagine emise una potente luce e si ricompose senza segni apparenti di rottura<ref>{{cita web|url=http://www.madonnadelmolino.it/index.php/il-santuario/le-origini|titolo=Il Santuario. Le origini|accesso=2 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref>. La Madonnina fu collocata in una piccola cappella. Un anno dopo (27 aprile 1497) fu inaugurata una chiesa in un luogo chiamato popolarmente "Molinaccio" (da un vecchio mulino situato circa 1,5&nbsp;km dal centro del paese). All'interno venne collocata l'immagine prodigiosa<ref name="Leardo Mascanzoni 2005 pp. 87-101" />. La cura santuario fu affidata ai [[Ordine dei frati predicatori|frati domenicani]]. La costruzione iniziò nel [[1516]]; nel [[1538]] la chiesa fu consacrata<ref name="Leardo Mascanzoni 2005 pp. 87-101" />. I Domenicani custodirono l'immagine fino al [[1866]], anno delle leggi sull'[[Eversione dell'asse ecclesiastico|incameramento dei beni ecclesiastici]] e del loro allontanamento dalla città. Nel [[1894]] il Comune restituì il santuario alla [[diocesi di Imola]]<ref name="Tampieri 2016" />. Due anni dopo l'immagine della Madonna, che dai tempi napoleonici non era più uscita dalla chiesa, fu portata in processione tra le strade di Lugo. L'iniziativa ebbe un enorme successo: ventimila pellegrini accorsero per partecipare alla processione. Negli anni trenta del [[XX secolo]] il plurisecolare santuario fu ricostruito su progetto dell'architetto Corrado Capezzuoli; i lavori si protrassero dal [[1939]] al [[1943]]<ref>L'inaugurazione della nuova chiesa si ebbe il 29 maggio 1943.</ref>. Il 13 aprile [[1951]] fu elevata alla dignità di [[basilica minore]]. L'immagine della Madonna del Molino è invocata per le guarigioni da infermità. La sua ricorrenza cade il 15 agosto. Dal 1º febbraio 1984 la chiesa è anche sede parrocchiale. L'area prospiciente il santuario fu la sede originaria della Fiera di Lugo, nata nel 1550. La fiera, che si teneva nei giorni 15 e 16 agosto (i giorni dell'[[Assunzione di Maria|Assunzione al cielo]] di Maria), venne spostata in centro in seguito ad un incendio che si sviluppò proprio durante lo svolgimento della manifestazione, il 16 agosto 1628<ref>Il nuovo Diario-Messaggero, 8 agosto 2024, p. 14. Infine, nella seconda metà del Settecento fu fissata dal 20 agosto al 6 settembre.</ref>. La Madonna del Molino è parrocchia dal 1º gennaio 1984;
* Chiesa di Santa Maria delle Grazie: vi è venerata l'immagine che prende il nome di “Madonna del Ghetto”, poiché la chiesa si trova nel quartiere un tempo abitato dagli ebrei. L'immagine è attestata fin dal [[XVI secolo]]. È invocata per guarigioni da malattie e protezione da calamità naturali. La sua ricorrenza cade il lunedì di [[Pentecoste]].
 
;==== Chiese non più esistenti ====
* Chiesa del convento domenicano – LI primi monaci dell'[[Ordine dei frati predicatori]] si insediòinsediarono a Lugo nel [[1492]]. NelSubito [[1497]]iniziarono ricevetteroi inlavori custodiadi costruzione del convento con l'immagineannesso orto, elemento essenziale della Verginevita chemonastica eradei venerataDomenicani. Il 27 aprile 1497 i frati ricevettero in custodia una piccolachiesa cappellarurale ain ovestcui delera paesecustodita (nelun'immagine luogodella doveVergine oggi(poi sorgedivenuta ilnota santuario)<refcome name="LeardoMadonna Mascanzonidel 2005Molino", pp.''vedi 87-101"/>sopra'') che compiva prodigi. Quanto al loro luogo di culto, convento e chiesa furono edificati nellin un terreno donato loro dalla comunità nel fondo Cento<ref>La strada di accesso alla chiesa fu realizzata nel 1648, antesignana dell'attuale via Giuseppe Compagnoni.</ref>. La chiesa, a tre navate, fu consacrata nel [[1508]]; e il chiostro fu realizzato nel [[1521]];. Nel 1539 la comunità domenicana lughese ottenne il riconoscimento ufficiale di "convento formale"<ref>Per ottenere questo riconoscimento una comunità doveva raggiungere il numero di 12 frati.</ref>. Nel 1568 fu ultimato il campanile a pigna fuche aggiuntoaffianca nella [[1568]]chiesa<ref>{{cita|M. Martelli|p. 134|Martelli, 1984}}.</ref>. Come ogni convento domenicano, anche il convento di Lugo si dotò di una biblioteca. Il fondo fu accresciuto, nel tempo, con le donazioni di numerosi cittadini<ref>Con la soppressione del convento, avvenuta nel XIX secolo, il patrimonio librario fu fatto confluire interamente nella biblioteca comunale.</ref>. I frati fondarono uno ''Studium'' che rilasciò la laurealauree in teologia<ref name="Tampieri 2016">Vittorio Tampieri, ''Terz'ordine domenicano, da più di un secolo "preziosa presenza nelle nostre contrade"'', ne «Il nuovo Diario-Messaggero», 19 novembre 2016, p. 26.</ref>. Nel [[1753]] monsignor Tomaso Emaldi (1706-1762), nobile lughese, istituìresidente pressoa loRoma dove svolgeva il prestigioso incarico di bibliotecario privato di papa [[Benedetto XIV]], finanziò l''Studium''istituzione di una cattedra di teologia dogmatica e morale<ref>. Tra i docenti che insegnarono nella "Cattedra Emaldiana" va ricordato [[Francesco Gaude]]. Si laurearono presso lo ''Studium'' domenicano due illustri lughesi: [[Francesco Bertazzoli]] e [[Giuseppe Compagnoni]].</ref>. Nel [[18661862]] i domenicani furono espulsi da Lugo e nel 1866 il convento, venne incamerato tra i [[Eversione dell'asse ecclesiastico|beni confiscati dallo Stato]],; divenneil unaFondo per il culto destinò l'ex convento a caserma mentre la chiesa fu ridotta a magazzino. DuranteMantenne questa destinazione fino a quando, il 26 dicembre 1944, durante la [[seconda guerra mondiale]], lafu chiesa fucompletamente distrutta daida un bombardamentibombardamento: rimase solo il complesso conventuale e parte delil campanile. Tra il 1998 e il 2000 l'ex complesso conventuale è stato ristrutturato. Oggied è oggi utilizzato come [[residenza sanitaria assistenziale]] (RSA).
Altre chiese non più esistenti nella città di Lugo sono<ref>''Percorsi del sacro. Chiese e cappelle scomparse nella città di Lugo'', «Il nuovo Diario-Messaggero», 2 marzo 2013, pp. 16-17.</ref>:
* Chiesa del convento degli [[Agostiniani]] (in via Tellarini);
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* Chiesa di Sant'Anna (in via G. Compagnoni);
* Chiesa di Gesù e Maria (rasente al vicolo dei Cappuccini);
* Chiesa di Santa Maria del popoloPopolo (già della"Della nascita di Maria", nell'angolo tra piazza Trisi e corso Garibaldi). Anche quest'ultima aveva un ospedale annesso.
 
==== AreeCimitero d'interesseebraico ====
Il primo cimitero ebraico di Lugo si trovava non lontano dal ghetto (sito in via Codalunga), tra gli attuali viale T. Masi e Viale Dante. Esistente sin dal [[XV secolo]], col passare dei secoli divenne troppo angusto per una comunità sempre più popolosa. Ne fu costruito uno nuovo nella prima metà del XVIII secolo, di dimensioni doppie rispetto al precedente<ref>Ines Miriam Marach in (AA.VV.), ''Bassa Romagna ritrovata. I 10 luoghi della memoria'', Tempo al Libro, 2021, pp. 114-117.</ref>. Nel XIX secolo il cimitero arrivò a contenere 600 sepolture. Nel 1863 la zona dov'era ubicato il cimitero divenne zona residenziale. Divenne necessario individuare per il cimitero ebraico una nuova collocazione. Dopo lunghe trattative con l'amministrazione comunale, nel [[1877]] venne inaugurato il cimitero nell'attuale sede (via di Giù). Con l'unità d'Italia e l'emancipazione degli ebrei, molte famiglie furono attratte dello stile di vita delle grandi città<ref>Prima gli ebrei non si potevano spostare liberamente sul territorio.</ref>; iniziò così l'emigrazione delle famiglie più abbienti verso Bologna e altre importanti città. Il cimitero è attualmente in uso (e visitabile) ed appartiene alla Comunità ebraica di [[Ferrara]].
* Insediamento neolitico – L'insediamento neolitico è stato individuato nel 1982 al centro del bacino di estrazione di una fornace. I reperti ceramici e litici raccolti all'atto del rinvenimento hanno permesso sin da allora di attribuire l'insediamento al [[Neolitico|Neolitico Antico]] e più precisamente alla Cultura di Fiorano. Il sito non è attualmente visitabile.
=== Architetture civili ===
==== Pavaglione ====
<gallery>
File:Lugo - Il Pavaglione.jpg|Il Pavaglione
File:Lugo6.jpg|Il timpano
File:Lugo4.jpg|Piazza Mazzini
File:Lugo5.jpg|I portici del Pavaglione
</gallery>È un [[quadriportico]] di circa 100 metri di lato (copre quindi l'area di un [[ettaro]]) situato di fronte alla rocca estense. Il primo atto della costruzione di quello che divenne il Pavaglione si ebbe nel [[1570]], quando il duca [[Alfonso II d'Este]] ordinò lo smantellamento delle fortificazioni circostanti la rocca, per fare posto al mercato settimanale<ref name="ReferenceA">{{cita|M. Martelli|p. 139|Martelli, 1984}}.</ref>. La prima loggia costruita aveva lo scopo di fornire ricovero alle milizie e riparo ai mercanti in occasione del mercato settimanale; solo successivamente la funzione commerciale prese il sopravvento su quella militare. Negli anni seguenti il portico divenne famoso per il mercato dei bozzoli dei bachi da seta, fino ad essere indicato come "Padiglione de' folicelli da seta", poi "Paviglione" e infine "Pavaglione". Il termine "pavaglione", infatti indica un luogo recintato, e spesso coperto, in cui si svolgono le operazioni di vendita dei bozzoli. I lughesi, vista la fiorente attività di commercio del prezioso lepidottero, decisero di realizzare una struttura permanente, dedicata espressamente al mercato dei [[baco da seta|bachi da seta]].
 
Costruito in più fasi, fino al [[1780]] esisteva un unico portico. In quell'anno il consiglio comunale deliberò l'ampliamento della struttura. Il nuovo progetto (firmato dall'architetto ferrarese Giuseppe Campana) comportò l'erezione di tre porticati da innestare su quello già esistente. Campana, facendosi ispirare dalle forme costruttive dell'antichità [[Architettura greca classica|greca]] e [[Architettura romana|romana]], costruì tre lati del vasto quadriportico realizzando due logge più lunghe a una corsia (i bracci nord e sud) e una loggia più corta (il braccio ovest) a doppia corsia. Per uniformità, duplicò la corsia della loggia estense. Gli archi erano sostenuti «da pilastri a base quadra, uniti da cornice semplice e divisi nella continuità con frontespizi a pilastri rettangolari (due per parte nei loggiati più lunghi), fatti di un [[fornice]] a maggior respiro, in mezzo a due aperture minori architravate, con sovrastanti riquadri»<ref>«Il Messaggero», Lugo, 20 aprile 1946, n. 25. La struttura concepita da Campana è rimasta immutata fino ad oggi.</ref>. Sul loggiato di ponente fece innalzare un [[Attico (architettura)|attico]] con grandiosa [[cimasa]], sovrastante tutto il foro mercantile. Il quadriportico fu inaugurato nel settembre 1783, in occasione della Fiera<ref>{{cita|M. Martelli|p. 208|Martelli, 1984}}.</ref>. <br />
La lapide dedicatoria al [[Legazione di Ferrara (1598-1796)|legato di Ferrara]] cardinale [[Francesco Carafa della Spina di Traetto|Francesco Carafa di Traetto]] recita come segue:
 
{{citazione|Mercato tra i più frequentati d'Italia<br/>
Per la strettezza del portico e per le botteghe provvisorie<br/>
non sufficientemente adatto ai mercanti, né sicuro per le merci<br/>
il Cardinale Francesco Carafa, napoletano, Legato di Ferrara<br/>
affinché nulla per l'avvenire mancasse al richiamo dei mercanti<br/>
allo sviluppo del commercio, all'ornamento del Comune<br/>
ed infine alla comodità di quanti vi convengono<br/>
dall'area totalmente vuota ed irregolare<br/>
ridotto a questa forma maestosa con portici ed abbellimenti<br/>
aggiuntavi una guardia a presidio<br/>
ampliò e nuovo e intatto dedicò anno 1783|Lapide dedicatoria del Pavaglione|Emporium Italiae frequentissimum<br/>
porticus angustiis ac temporariis tabernis<br/>
nec mercatoribus satis aptum nec mercibus tutum<br/>
Franciscus Card. Carafa Neap. Ferrar. Legatus<br/>
ne quid in posterum adliciendis negotiatoribus<br/>
nundinis amplificandis municipio ornando<br/>
confluentium denique commoditati deesset<br/>
ex area prorsus vacua et abnormi<br/>
in augustam hanc. formam cum porticibus et ornamentis<br/>
addito stationario milite<br/>
ampliavit et sub. ascia ded. an. MDCCLXXXIII|lingua=La}}
 
Raro esempio di architettura settecentesca ad uso civile, il Pavaglione anticipò concezioni urbanistiche moderne. I portici ospitano ancora numerose attività commerciali. Il "vecchio" loggiato (cioè il lato est) sopravvisse fino al [[1867]], quando fu abbattuto e ricostruito con uno stile identico agli altri tre porticati. A dirigere le decorazioni fu incaricato il pittore bolognese [[Luigi Samoggia]], che eseguì l'ornamento delle finestre rettangolari ed effettuò il disegno del parapetto. Per il [[facciata|frontespizio]] Samoggia optò per una soluzione uniforme con quello del lato ovest (dove compare la dedica legatizia). Nel [[Timpano (architettura)|timpano]] del nuovo loggiato fece raffigurare lo stemma della città. Anche la tinteggiatura generale venne stabilita dal Samoggia. Infine, nel [[1895]] fu collocato un orologio meccanico, opera del maestro Clodoveo Franchini di Bologna<ref>«Il Messaggero», Lugo, 24 agosto 1946, n. 31. Di sera l'orologio veniva regolarmente illuminato.</ref>, ancora perfettamente funzionante (è stato restaurato nel [[2008]]).
 
Nel [[1917]] sono state apposte nel porticato di ponente le due lapidi di marmo in memoria di [[Cesare Battisti]] e [[Guglielmo Oberdan]] ancora visibili<ref name="Walter Berti 2005, p. 21">Walter Berti (a cura di), ''Lugo nel 900. Una storia di Lugo nel XX secolo'', Walberti, Lugo 2005, p. 21.</ref>. Tra il 1910 e il 1937 fu posto al centro del piazzale un monumento in onore di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]].
 
==== Teatro Rossini ====
[[File:Lugo_teatro_rossini.jpg|thumb|Teatro Rossini]]
Il [[Teatro Rossini (Lugo)|Teatro Rossini]] è un teatro all'italiana con sala scandita su quattro ordini di palchi cui si aggiunge il loggione, costruito nel 1758 su progetto dell'architetto Francesco Ambrogio Petrocchi con il coinvolgimento un paio d'anni più tardi dell'architetto Antonio Galli Bibiena, inaugurato il 15 agosto 1761 con una rappresentazione del "Catone in Utica" di [[Pietro Metastasio]]<ref>L. Baldinini Senni, M. Pagani, M. Rocchi, ''op, cit.'', pp. 3-5.</ref> e intitolato a [[Gioachino Rossini]] nel 1859. Durante la [[seconda guerra mondiale]] l'edificio venne gravemente danneggiato dai bombardamenti. Il teatro, restaurato, ha riaperto nel [[1986]].
 
==== Palazzo Trisi ====
Palazzo signorile del [[XVIII secolo]] progettato da [[Cosimo Morelli]]. Fu fatto costruire dal Comune per riunire in un'unica moderna sede le scuole pubbliche e il Collegio Trisi. La storia del Collegio può essere distinta in due parti. Fu fondato per donazione testamentaria del nobile Fabrizio Trisi (1580-1630) il quale volle che parte del suo patrimonio, nonché la sua residenza, fossero impiegate nella fondazione di un collegio a lui intitolato dove mantenere dieci giovani lughesi meritevoli<ref>Il numero degli alunni variò nel corso degli anni, stabilizzandosi intorno alle cinque unità. Le famiglie Cassani, Belletti e Taroni godettero del privilegio di poter far iscrivere i propri membri senza affrontare l'esame di ammissione.</ref>. Affidò infine la gestione dell'istituzione all'amministrazione comunale. Il Collegio voluto da Trisi entrò in attività nel [[1674]] grazie alle sollecitazioni del vescovo Costanzo Zani sul Consiglio comunale. La prima sede fu in via Codalunga (oggi via Matteotti) nella casa del nobile. Dapprima rilasciò solo la laurea in legge; a partire dal 1706 anche quella in filosofia<ref name="ReferenceB">{{cita|M. Martelli|p. 153|Martelli, 1984}}. Per l'istruzione femminile si dovette attendere il 1765 con la scuola delle Maestre Pie.</ref>. Nel [[1760]] il consiglio comunale deliberò l'accorpamento del Collegio Trisi con le scuole pubbliche lughesi. Cominciò così la seconda fase della vita dell'istituzione. Si decise di finanziare la costruzione di un nuovo palazzo dove alloggiare il Collegio e le scuole. A quel tempo esistevano a Lugo tre scuole pubbliche: elementare, «Grammatica inferiore» (per lo studio della [[lingua latina]]) e «scuola maggiore», dove si insegnavano Umanità e Retorica<ref name="Medri84">{{cita news|autore=Sante Medri|url=|titolo=Il Collegio Trisi di Lugo e la formazione della «Libraria» nei secoli XVII e XVIII|pubblicazione=Studi Romagnoli|data=1984 (XXXV)}}</ref>. La sede di via Codalunga fu chiusa nel 1763; l'anno seguente iniziarono i lavori, che si conclusero nel [[1774]]. Le scuole pubbliche furono aperte già nel [[1772]], quando i lavori erano ancora in esecuzione. Il Collegio Trisi era dotato di una biblioteca giuridica aperta al pubblico, che divenne municipale durante la dominazione francese e fu aperta al pubblico nel [[1803]].
 
==== Villa Malerbi ====
[[File:Scuolamalerbi.jpg|thumb|La scuola di musica intitolata ai fratelli Malerbi]]
Fu la residenza di campagna della famiglia Malerbi, che abitava in centro dov'è attualmente Largo della Repubblica. La villa, costruita nei primi anni del [[XIX secolo]], fu ereditata da Pietro Malerbi (1890-1954), ultimo discendente maschio della famiglia. Nel 1949 (primo centenario della morte del canonico Giuseppe, suo antenato) egli la donò al Comune di Lugo, a patto che diventasse sede della scuola comunale di musica. Dal 1950 è sede dell'Istituto musicale pareggiato «Giuseppe e Luigi Malerbi», tuttora in attività. Il suo primo direttore fu Luigi Penazzi, che fu anche l'ultimo direttore della scuola musicale privata fondata dai fratelli Malerbi. Nella prima metà del XX secolo la scuola era stata diretta dal noto compositore [[Francesco Balilla Pratella]] (1910-1929), che accrebbe notevolmente il suo prestigio. Il «Fondo Malerbi», costituito dagli spartiti delle opere dei due fratelli (catalogato nel 1984 da Lauro Malusi) è conservato presso la Biblioteca comunale. All'inizio del XXI secolo Villa Malerbi è stata oggetto di un lungo restauro, terminato nel [[2012]].
 
==== Palazzo Drei ====
Palazzo dell'alta borghesia locale, appartenuto a una ricca famiglia di possidenti, composta dall'unica figlia dell'industriale Arrigo Foschini, Romea, che era stata anche proprietaria terriera per un certo tempo, e dal medico condotto di Lugo Giulio Drei. Dopo la morte del dottor Drei il palazzo andò in rovina e fu venduto allo stilista Angelo Cairoli.
 
=== Architetture militari ===
==== Rocca estense ====
[[File:ROCCA ESTENSE Lugo di Romagna.jpg|miniatura|La Rocca estense]]
La [[Rocca estense di Lugo|Rocca estense]] è il monumento più caratteristico della città. Esempio di architettura fortificata, fu costruita sopra un precedente fortilizio. Gli [[Este]] la modificarono e ristrutturarono più volte: i loro interventi riguardarono soprattutto le bastionature ed il rafforzamento delle torri. L'aspetto della fortezza è ancora quello della metà del XVI secolo, al tempo degli Este. Dal 1847 la rocca estense ospita gli uffici dell'amministrazione comunale.
 
==== Porta San Bartolomeo ====
Porta medievale; la data di costruzione è ignota. Deve il nome alla vicinanza di un oratorio dedicato a san Bartolomeo.
 
=== Altri monumenti ===
 
==== Ala di Baracca ====
[[File:Panoramica del monumento a Baracca - Lugo.jpg|miniatura|Ala di Baracca]]
L'[[Ala di Baracca]] è il monumento realizzato nel [[1936]] in onore dell'eroe della [[prima guerra mondiale]] [[Francesco Baracca]], nativo di Lugo. L'opera è dello scultore [[Domenico Rambelli]] di [[Faenza]] (1886-1972), che ne fu anche l'ideatore. La base è realizzata in [[cemento armato]] rivestito di [[travertino]]. Al fianco della statua in bronzo del pilota vi è un'enorme ala alta 27 metri.
=== Siti archeologici ===
L'insediamento neolitico è stato individuato nel 1982 al centro del bacino di estrazione di una fornace. I reperti ceramici e litici raccolti all'atto del rinvenimento hanno permesso sin da allora di attribuire l'insediamento al [[Neolitico|Neolitico Antico]] e più precisamente alla Cultura di Fiorano. Il sito non è visitabile.
 
=== Aree naturali ===
Le due aree naturali di maggior pregio site nel territorio di Lugo sono il Parco del Loto e il Canale dei Mulini di Castel Bolognese, Lugo e Fusignano e il Parco del Loto. Nel [[2011]] sono entrate a far parte di un'[http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/parchi-natura2000/aree-protette/are/arera04 «Area di Riequilibrio Ecologico»] che si estende tra i Comuni di Lugo e [[Fusignano]] per 7179 ettari. L'area comprende anche la "Ex cava Gattelli" e la Vasca di laminazione del canale Brignani.
[[File:Parco del loto - come si passeggia sulle acque.jpg|miniatura|Uno scorcio dello specchio d'acqua del Parco del Loto]]
* Parco del Loto – In un terreno sfruttato precedentemente come cava di argilla è stato ricavato uno specchio d'acqua che ospita numerose specie di fiori di [[loto]] e [[ninfee]]. Pur avendo una vocazione naturalistica, è situato in un ambito tipicamente urbano, a ridosso del centro storico della città. All'interno del parco sono presenti [[Stagno (acqua)|stagni]], prati, arbusteti e un piccolo boschetto. Il Parco si estende su una superficie di 77.252 metri quadrati. Nel periodo settembre 1995 - agosto 1996 è stato fatto un censimento della vegetazione presente che ha portato al rilevamento di ben 202 specie<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lugo.ra.it/Citta-e-territorio/Tempo-libero/Parchi-e-Giardini/Il-Parco-del-Loto|titolo=Il Parco del Loto|accesso=19 marzo 2017}}</ref>. Per quanto riguarda la fauna, sono state rilevate diverse specie di uccelli, tra i quali, il [[cardellino]], l'[[usignolo di fiume]], lo stamaparnazzo, il [[pendolino europeo]], la [[folaga]], il marascello, il [[tarabusino]], la [[gallinula|gallinella]], il [[beccamoschino]], la [[capinera]], la tortora reale, la [[cinciallegra]], la carabattola, il [[saltimpalo]], la [[nitticora]], l'[[averla]], il [[Alcedo atthis|martin pescatore]] e l'[[airone cinerino]].
* Parco del Loto – In un terreno sfruttato precedentemente come cava di [[argilla]] è stato ricavato uno specchio d'acqua che ospita numerose specie di fiori di [[loto]] e [[ninfee]]. Pur avendo una vocazione naturalistica, è situato in un ambito tipicamente urbano, a ridosso del centro storico della città. All'interno del parco sono presenti [[Stagno (acqua)|stagni]], prati, arbusteti e un piccolo boschetto. Il Parco si estende su una superficie di {{formatnum:77252}} metri quadrati. Nel periodo settembre 1995 - agosto 1996 è stato fatto un censimento della vegetazione presente che ha portato all'accertamento di ben 202 specie<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lugo.ra.it/Citta-e-territorio/Tempo-libero/Parchi-e-Giardini/Il-Parco-del-Loto|titolo=Il Parco del Loto|accesso=19 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170320052315/http://www.comune.lugo.ra.it/Citta-e-territorio/Tempo-libero/Parchi-e-Giardini/Il-Parco-del-Loto|dataarchivio=20 marzo 2017|urlmorto=sì}}</ref>. Per quanto riguarda la fauna, sono state rilevate diverse specie di uccelli, tra i quali, il [[cardellino]], l'[[usignolo di fiume]], il [[pendolino europeo]], la [[folaga]], il [[tarabusino]], il [[Tachybaptus ruficollis|tuffetto]], il [[Phalacrocorax carbo|cormorano]], il [[Picus viridis|picchio verde]], [[Dendrocopos major|picchio rosso maggiore]], la [[gallinula|gallinella]], il [[beccamoschino]], la [[capinera]], la tortora reale, la [[cinciallegra]], il [[saltimpalo]], la [[nitticora]], l'[[averla]], il [[Alcedo atthis|martin pescatore]] e l'[[Ardea cinerea|airone cenerino]].
* Canale dei Molini di Castel Bolognese, Lugo e Fusignano – Storica via d'acqua e fonte di approvvigionamento per le attività produttive (mulini e piantagioni) del lughese, fu costruito a partire dal [[1389]]. Nasce a Tebano, fra [[Castel Bolognese]] e [[Faenza]], e sfocia nel [[Canale in Destra Reno|Canale di bonifica in Destra Reno]], per una lunghezza totale di 38&nbsp;km. Il canale giunge a Lugo dalla frazione Zagonara: qui si può osservare un'area protetta di 12 ha, il "podere Gagliardi". Alle porte della città, nel punto di attraversamento di via Villa, si trova il "Ponte delle lavandaie". L'opera risale al Seicento ed è tuttora in buono stato: sono ancora ben conservati i gradoni (ricavati dall'argine) su cui si sedevano le lavandaie. Un tempo, infatti, l'acqua del canale era utilizzata per lavare e sciacquare i panni. Fino al secondo dopoguerra era ancora visibile il Mulino di Figna (dal nome della famiglia di mugnai), situato nelle vicinanze di Porta Brozzi<ref>Walter Berti (a cura di), ''Lugo nel 900. Una storia di Lugo nel XX secolo'', Walberti, Lugo 2005, p. 122.</ref>. Dopo aver attraversato in un tratto sotterraneo via De' Brozzi (la [[Strada statale 253 San Vitale|strada statale San Vitale]]), il canale prosegue la sua corsa verso nord, giungendo nella frazione Bizzuno, che lambisce ad ovest. Poi entra nel territorio di Fusignano. La gestione del manufatto è di competenza del [[Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale]].
* Canale dei Molini di Castel Bolognese, Solarolo, Lugo e Fusignano – Storica via d'acqua e fonte di approvvigionamento per le attività produttive (mulini e coltivazioni) del lughese, fu costruito a partire dal [[1389]] per dare acqua ai mulini di Castel Bolognese. Nasce dal fiume [[Senio]] a Tebano, in territorio di [[Castel Bolognese]], e sfocia nel [[Canale in Destra Reno|Canale di bonifica in Destra Reno]], per una lunghezza totale di 38&nbsp;km. Prima di raggiungere Lugo il canale passa dalla frazione Zagonara: qui si può osservare un'area protetta di 12 ha, il "podere Gagliardi"<ref>{{cita web|url=https://bitbudrio.files.wordpress.com/2011/12/canale-mulini.pdf|titolo=Il Canale dei Mulini di Lugo. Alla scoperta degli itinerari storico naturalistici|accesso=22 dicembre 2020}}</ref>. Passata Zagonara, il canale prosegue lambendo Lugo sul lato occidentale. Alle porte della città si trova il "Ponte delle lavandaie". L'opera risale al Seicento ed è in buono stato: sono ancora ben conservati i gradoni (ricavati dall'argine) su cui si sedevano le lavandaie. Un tempo, infatti, l'acqua del canale era utilizzata per lavare e sciacquare i panni. Fino al secondo dopoguerra era ancora visibile il Mulino di Figna (dal nome della famiglia dei mugnai), situato nelle vicinanze di Porta Brozzi<ref>Walter Berti (a cura di), ''Lugo nel 900. Una storia di Lugo nel XX secolo'', Walberti, Lugo 2005, p. 122.</ref>. Dopo aver attraversato in un tratto sotterraneo via De' Brozzi (la [[Strada statale 253 San Vitale|strada statale San Vitale]]), il canale prosegue la sua corsa verso nord, giungendo alla frazione Bizzuno, che lambisce ad ovest. Poi entra nel territorio di Fusignano. La gestione del manufatto è di competenza del [[Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale]].
* A metà tra il parco urbano e l'oasi naturalistica, la Piccola Oasi "Lilly e i vagabondi" è un parco didattico privato situato lungo la riva destra del Canale dei Molini (vedi ''supra''), a sud dell'abitato di Lugo. Si estende per circa 20.000&nbsp;m² e comprende due vasti canneti palustri, circondati da ampie zone di fitta macchia boschiva conservata allo stato naturale.
* A metà strada tra il parco urbano e l'oasi naturalistica, la Piccola Oasi "Lilly e i vagabondi" è un parco didattico privato situato lungo la riva destra del Canale dei Molini, a sud dell'abitato di Lugo. Si estende per circa {{formatnum:20000}} m² e comprende due vasti canneti palustri, circondati da ampie zone di fitta macchia boschiva conservata allo stato naturale.
 
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2015]]2023 gli stranieri residentierano nel comune sono {{formatnum:3812}}3942, ovveropari lall'11,7792% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=httphttps://demo.istat.it/str2015app/index.html|editore?i=ISTAT|titoloP03&l=Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2015 per sesso e cittadinanza|accesso=28 gennaio 2017it}}</ref>:
 
=== Lingue e dialetti ===
{{Div col}}
{{Vedi anche|Lingua romagnola}}
# [[Romania]], {{formatnum:1089}}
Accanto alla lingua italiana, è parlato il [[Lingua romagnola|romagnolo]] nella sua locale variante.<br />
# [[Marocco]], 701
Mentre le frazioni lughesi rientrano a pieno titolo nell'assetto linguistico della pianura ravennate-forlivese, la parlata tipica del centro storico di Lugo presenta una serie di particolarità proprie. In particolare, i dittonghi ravennati-forlivesi /eə,oə/ sono confluiti in /e,o/, col risultato che i ravennati /'peəl,'pel/ "palo, pelo" e /'meəl,'mel/ "male, miele" diventano rispettivamente omofoni /'pel,'pel/e /'mel,'mel/. Anche le vocali nasali sono diverse: ai ravennati /'vẽ, kə̃, 'bõ/ "vino, cane, buono" corrispondono i lughesi /'vɛĩ, 'kɛ̃, 'boũ/.<ref>{{Cita libro|autore=Daniele Vitali|wkautore=Daniele Vitali (glottologo)|autore2=[[Davide Pioggia]]|titolo=Dialetti Romagnoli|ed=2|anno=2016|editore=Pazzini Editore|capitolo="Il dialetto di Lugo"}}</ref>
# [[Albania]], 362
# [[Polonia]], 191
# [[Cina]], 172
# [[Repubblica di Macedonia|Macedonia]], 143
# [[Ucraina]], 141
# [[Nigeria]], 129
# [[Tunisia]], 127
# [[Senegal]], 118
{{Div col end}}
 
=== Religione ===
;Parrocchie
Nel comune di Lugo sono presenti quindici [[parrocchie]] facenti parte della [[diocesi di Imola]]:
* nell'abitato: Santi Francesco e Ilaro (conosciuta come “Collegiata”), principale, [http://www.sanfrancescodipaolalugo.it/vita/vita_parrocchiale.htm San Francesco di Paola] (co-patrono), San Giacomo Maggiore, San Gabriele, Madonna del Molino e Santi Simone e Giuda in Madonna delle Stuoie.
* nel forese: Ascensione, Belricetto, San Bernardino in Selva, Giovecca, San Lorenzo in Selva, [http://www.parrocchiasantamariafabriago.it/ Santa Maria in Fabriago], Voltana, Chiesanuova di Voltana e Zagonara.
 
==== Parrocchie ====
Vi sono inoltre tre parrocchie facenti parte della [[diocesi di Faenza-Modigliana|diocesi di Faenza]]: Bizzuno, San Potito e Villa San Martino.<br />
Nel comune di Lugo sono presenti quindici [[parrocchie]] facenti parte della [[diocesi di Imola]], vi sono inoltre tre parrocchie facenti parte della [[diocesi di Faenza-Modigliana]]<ref>Nell'abitato: Santi Francesco e Ilaro (conosciuta come “Collegiata”), principale, San Francesco di Paola (co-patrono), San Giacomo Maggiore, San Gabriele, Madonna del Molino e Santi Simone e Giuda in Madonna delle Stuoie. Nel forese: Ascensione, Belricetto, San Bernardino in Selva, Giovecca, San Lorenzo in Selva, Santa Maria in Fabriago, Voltana, Chiesanuova di Voltana e Zagonara.</ref>.
Lugo è sede di vicariato. Rientrano nel territorio vicariale anche due parrocchie del comune di Cotignola: [[Barbiano (Cotignola)|Barbiano]] e [[Budrio (Cotignola)|Budrio]]. Fino al XIV secolo Lugo rientrò nella giurisdizione della pieve di Barbiano. Il capovolgimento si ebbe per opera del duca di Ferrara: con il passaggio di Lugo sotto il dominio degli Este, la città divenne sede di vicariato e si affrancò definitivamente dalla pieve di Barbiano.
 
Lugo è sede di vicariato. Rientrano nel territorio vicariale anche due parrocchie del comune di Cotignola: [[Barbiano (Cotignola)|Barbiano]] e [[Budrio (Cotignola)|Budrio]]. Fino al XIV secolo Lugo rientrò nella giurisdizione della pieve di Barbiano. Il capovolgimento si ebbe per opera del duca di Ferrara: con il passaggio di Lugo sotto il dominio degli Este, la città divenne sede di vicariato e si affrancò definitivamente dalla pieve di Barbiano.
;Devozione mariana
Due sono i luoghi di devozione mariana:
* Santuario della Madonna del Molino: la chiesa fu costruita dopo un evento miracoloso legato a un'immagine della Vergine. La tradizione fa risalire l'accadimento al 17 maggio [[1496]]. Quel giorno un mercante, proveniente da [[Faenza]], rovesciò il suo carro in località Molinaccio (circa 1,5&nbsp;km dal centro del paese), mandando in frantumi l'immagine della Vergine, in gesso bianco, che portava con sé. Alcuni bambini del posto ricomposero i frammenti; riunitisi in preghiera, l'immagine emise una potente luce e si ricompose senza segni apparenti di rottura<ref>{{cita web|url=http://www.madonnadelmolino.it/index.php/il-santuario/le-origini|titolo=Il Santuario. Le origini|accesso=2 aprile 2016}}</ref>. Il santuario fu edificato nel luogo in cui avvenne il miracolo ad opera dei [[Ordine dei frati predicatori|Frati domenicani]]. La costruzione iniziò nel [[1516]]; nel [[1538]] la chiesa fu consacrata<ref name="Leardo Mascanzoni 2005 pp. 87-101"/>. I Domenicani custodirono l'immagine fino al [[1866]], anno delle leggi sull'[[Eversione dell'asse ecclesiastico|incameramento dei beni ecclesiastici]]. Nel [[1894]] il Comune restituì il Santuario alla [[Diocesi di Imola]]<ref name="Tampieri 2016"/>. Negli anni trenta del [[XX secolo]] il santuario fu ricostruito; i lavori si protrassero dal [[1939]] al [[1943]]<ref>L'inaugurazione della nuova chiesa si ebbe il 29 maggio 1943.</ref>. L'immagine della Madonna del molino è invocata per le guarigioni da infermità. La sua ricorrenza cade il 15 agosto.
* Chiesa di S. Maria delle Grazie: vi è venerata l'immagine che prende il nome di “Madonna del Ghetto”, poiché la chiesa si trova nel quartiere un tempo abitato dagli ebrei. L'immagine è attestata fin dal [[XVI secolo]]. È invocata per guarigioni da malattie e protezione da calamità naturali. La sua ricorrenza cade il lunedì di [[Pentecoste]].
 
;==== Il culto di Sant'Ilaro ====
Il culto di Sant'Ilaro è antico quanto le origini di Lugo. Sin dalle origini i primi abitanti del luogo scelsero Sant'Ilaro come loro protettore. Una chiesa a lui dedicata, Sant'Ilaro in Stiliano, situata nel fondo Stiliano della ''massa Sancti Hilari'' (vedi la sezione ''Storia''), era documentata fin dall'anno [[1071]]. La chiesa conservava una [[croce]] di ferro al centro della quale era raffigurato il santo. Risale alla metà del XIII secolo la più antica attestazione di Sant'Ilaro come [[Santo patrono|patrono]] di Lugo: sulla campana della chiesa fu impressa, in latino, l'iscrizione "Sant'Ilaro difenda il suo popolo" con la datazione [[1264]]<ref>. La devozione all'abate di Galeata era dettata dalla gratitudine per i numerosi benefici ricevuti nei secoli in occasione di scontri bellici e calamità naturali. Nel 1493 gli Statuti del Comune di Lugo riconobbero la data del 15 maggio (anniversario della morte di Sant'Ilaro) come giorno festivo.</ref>. Alla fine del [[XIV secolo]], a causa delle ripetute alluvioni che avevano colpito il territorio tra i fiumi Santerno e Senio, gli abitanti del fondo Stiliano si trasferirono nel centro abitato. A quel tempo vi erano in Lugo due chiese: San Giacomo Maggiore e Santa Maria. Il borgo di San Giacomo era allora il più popoloso, pertanto i nuovi abitanti si trasferirono vicino alla chiesa di Santa Maria. La chiesa, intitolata a S.Santa Maria del Trivio, fu rinominata “S.“Santa Maria del Trivio e S. Sant'Ilaro”. LaNel chiesa[[1477]] sitail nelComune fondochiamò Stilianoi fuCarmelitani affidataper allaaffidare curaloro deila Padricustodia Carmelitani,di chiamatiquella alsita principionel delfondo [[XVStiliano<ref>Emanuele secolo]]Boaga, dal"I vicinoCarmelitani conventonella diRomagna Massaestense", Lombarda<ref>{{cita|M.in Martelli|pAA.VV., 135|Martelli,''Romagna 1984}}</ref>Romandiola. FuLe ilistituzioni [[ducareligiose dinella Ferrara]]storia [[Borsodel dterritorio'Este]]', (1413-1471)Lugo, aWalberti, decidere2001, dipp. affidare143-154. ilI cultomonaci delprovennero santodal evicino laconvento custodiadi delleMassa sueLombarda</ref>. [[reliquie]]Dopo agliil stessi1480 monaci.i EssiCarmelitani pertantoottennero siil trasferironopermesso di trasferirsi all'interno delle mura ([[1480]]). Successivamente fondarono la Chiesa del Carmine con annesso convento, terminato nel [[1523]] e vi trasferirono il titolo di Sant'Ilaro<ref>Nel [[1613]] la Confraternita che custodiva la chiesa di Sant'Ilaro in Stiliano si trasferì a Santa Maria, sancendo l'abbandono del più antico luogo di culto in Lugo. {{cita libro|AA. | VV. | La Romagna nella Legazione ferrarese | 1988 | Centro Studi Romandiola | Lugo}}</ref>. Nel [[1526]] viil furonoComune trasferiteottenne lealcune [[reliquia|reliquie]] del santo: una croce di ferro, un osso del braccio e una parte del cranio. Furono affidate ai Carmelitani, che da allora le hanno custodite ininterrottamente fino ad oggi<ref>Nel [[1689]] questala parte del cranio venne racchiusa in una teca d'argento.</ref>. Da allora le reliquie sono sotto la custodia dell'Ordine. Nel [[1708]] i Carmelitani fecero realizzare un busto di argento massiccio raffigurante Sant'Ilaro: all'interno vi posero le reliquie del santo. Nel [[1793]] il Comune di Lugo fece costruire un tronetto in legno dorato (stile impero) su cui fu posto il busto. Ancora oggi iI Carmelitani sono i custodi del culto del santo e del busto in argento che lo ritrae.
 
==== Istituti religiosi ====
Nel [[1872]] il sacerdote Carlo Cavina ([[Castel Bolognese]], 1820 - Lugo, 1880) e suor Teresa Fantoni ([[San Felice sul Panaro]], n. 1822), fondaronopochi anni dopo aver fondato la scuola“Piccola “SanCasa di San Giuseppe” e(comprendente una scuola di lavoro, una scuola materna ed elementare, oltre a corsi di [[catechismo]])<ref>''Scuola San Giuseppe una storia lunga 150 anni'', ne «Il nuovo Diario-Messaggero», 19 settembre 2019.</ref>, crearono, con il sostegno del [[Diocesi di Imola|vescovo]], le [[Figlie di San Francesco di Sales]], [[Congregazione religiosa|congregazione]] tuttora attiva e presente in diversi Pesipaesi del mondo. A Lugo sono note come “le suore del San Giuseppe”, nome dell'istituto d'istruzione superiore dove insegnano tuttora.
A Lugo sono note come “le suore del San Giuseppe”. Nel [[1926]] la superiora generale, madre Anna Ricci Mingani, fondò all'interno dell'istituto una scuola magistrale. Anch'essa fu la prima del paese e del circondario. L'Istituto San Giuseppe è una [[scuola paritaria]] che comprende scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado e centro di formazione professionale.
 
Nel [[1888]] fu fondata la congregazione delle [[Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante]] per opera delil [[venerabile]]<ref>La dichiarazione di Venerabilitàvenerabilità risale al 26 giugno 2006.</ref> mons.monsignor Marco Morelli (1834-1912) e di madre Margherita Ricci Curbastro (1856-1923) diedero vita all'Istituto delle [[Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante]], dedicato all'educazione delle fanciulle del popolo e alla loro promozione attraverso il lavoro. Dall'agosto [[2013]] la Madre Superiora generale è suor Rossella Bergna.<ref>{{cita web|url=http://www.pavaglionelugo.net/2013/08/suor-rossella-bergna-superiora-generale.html|titolo=Suor Rossella Bergna Superiora generale|accesso=3 gennaio 2013|dataarchivio=5 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201205175912/http://www.pavaglionelugo.net/2013/08/suor-rossella-bergna-superiora-generale.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
I [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|Carmelitani]] sono presenti a Lugo sin dal 1477. È l'unico convento attualmente esistente in paese.<br />
È esistito anche un convento di monache agostiniane, il «Monastero delle Adoratrici perpetue del Sacro Cuore». Fondato durante il pontificato di [[papa Pio IX]] (1846 - 1878), il convento fu chiuso negli anni sessanta del [[XX secolo]] e dichiarato estinto nel 2002<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.biz/atti/2002/20020042/02A01417.htm|titolo=Gazzetta Ufficiale n. 42 del 19 febbraio 2002|accesso=28 agosto 2012}}</ref>.
I [[Famiglia salesiana|Salesiani]] fondarono una casa a Lugo nel [[1892]]. Furono attivi con una scuola fino al [[1963]], anno in cui si trasferirono a Bologna<ref>{{cita web|url=http://www.salesian.online/wp-content/uploads/2019/07/4-Motto-150-anni-di-apporto-costruttivo-dei-Salesiani-all’unificazione-e-al.pdf|titolo=Emilia-Romagna/San Marino (1846-2010)|accesso=1º marzo 2020}}</ref>. Tra le persone illustri che studiarono al ginnasio dei salesiani vanno annoverati [[Francesco Baracca]]<ref>{{cita web|url=http://www.museobaracca.it/Francesco-Baracca|titolo=Francesco Baracca|accesso=1º marzo 2020}}</ref> e il generale [[Ruggero Bonomi]].
 
È esistito anche un convento di monache agostiniane, il «Monastero delle Adoratrici perpetue del Sacro Cuore». Fondato durante il pontificato di [[papa Pio IX]] (1846 - 1878), il convento fu chiuso negli anni sessanta del [[XX secolo]] e dichiarato estinto nel 2002<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.biz/atti/2002/20020042/02A01417.htm|titolo=Gazzetta Ufficiale n. 42 del 19 febbraio 2002|accesso=28 agosto 2012}}</ref>.<br />
=== Associazioni ===
Dal 1890 al 2019 sono state presenti in città per 129 anni consecutivi le [[Figlie di Maria Ausiliatrice]], [[istituto religioso]] femminile. Hanno fondato una [[scuola paritaria]] e una società polisportiva, che sono tuttora in attività<ref>''Figlie di Maria Ausiliatrice lasciano Lugo'', ne «Il nuovo Diario-Messaggero», 6 giugno 2019, p. 21.</ref><ref>«Il nuovo Diario-Messaggero», 4 luglio 2019, p. 19.</ref>.
Il più antico circolo cittadino lughese tuttora esistente è il «Silvio Pellico», nato nel [[1919]]. Fu fondato da Vito Montanari (Lugo 1894-1984), che ne è stato il presidente più illustre. Il circolo rappresenta un punto di riferimento nel panorama educativo e culturale cittadino.<br />L'associazione culturale più importante è il «Caffè letterario», che organizza una stagione di appuntamenti con grandi autori. Sono invitati sempre personaggi di livello nazionale. Il Caffè letterario dà prestigio a Lugo, facendone un centro tra i più noti in Romagna nel campo della divulgazione letteraria. Nei suoi primi dieci anni di attività sono stati organizzati 475 incontri, 17 maratone letterarie, 26 mostre, 36 conferenze e 26 serate musicali.<ref>{{cita news|autore=Michela Ricci|titolo=Lugo, 10 anni di Caffè letterario. «Qui gli scrittori si sentono a casa»|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=7 febbraio|accesso=17 febbraio 2015}}</ref>
 
=== Tradizioni e folclore ===
Lugo conta diverse associazioni di volontariato, riunite dal [[2001]] in un coordinamento cittadino. Presidente del sodalizio fin dalla sua fondazione è Maria Giovanna Ranieri, fondatrice di numerose associazioni a favore delle persone più svantaggiate. L'associazione cittadina che conta il maggior numero di soci è probabilmente l'«Associazione per lo sviluppo della cultura». Fondata nel [[1986]], organizza i corsi dell'Università per Adulti di Lugo e conta oltre 1.500 soci<ref>Dato del 2011.</ref>. Tra le maggiori realtà figurano anche: «[[Contesa estense|Contesa estense Città di Lugo]]», che ogni anno organizza il Palio della Caveja; «Rione Ghetto», omonimo quartiere della cittadina; «Istituto Storico della Resistenza e dell'Età contemporanea».
La Contesa Estense si svolge ogni anno a Lugo nella settimana del 15 maggio, festa di Sant’Ilaro, patrono della città. L’evento rievoca la sosta del duca Borso d’Este nel 1471, diretto a Roma per ricevere l’investitura papale sui territori della Romandiola (nome che gli Este diedero ai loro possedimenti in Romagna). La manifestazione comprende cortei storici, spettacoli e soprattutto la disfida al tiro alla fune tra i quattro rioni cittadini, che si sfidano contemporaneamente per conquistare il Palio della Caveja.
 
Dal 1437 al 1598 Lugo fu sotto il dominio estense, periodo che garantì pace e prosperità, tanto da farla considerare la capitale della Romandiola. L’associazione organizzatrice promuove ricerche e attività culturali legate alla storia e alle tradizioni cittadine.
== Cultura ==
=== Biblioteche e musei ===
* '''Biblioteca Trisi'''. È sita nel Palazzo Trisi, palazzo signorile del [[XVIII secolo]] (Vedi ''Monumenti storici''). Il nucleo originale è costituito dalla raccolta libraria del "Collegio Trisi", avviata nel [[1674]], comprendente testi giuridici. In epoca napoleonica, con la soppressione degli ordini religiosi, la biblioteca inglobò anche i fondi librari dei conventi Francescani e Domenicani lughesi. Oggi la biblioteca civica gestisce un patrimonio di circa 170.000 volumi. Nel [[2001]] il Comune ha acquisito il "Fondo [[Francesco Balilla Pratella|Pratella]]", che accorpa oltre duemila unità, tra documenti, libri e immagini. Altre biblioteche di Lugo aperte al pubblico sono: «Il Tondo» e la raccolta del Liceo scientifico «Ricci Curbastro».
* '''Museo «Francesco Baracca»'''. Museo storico dedicato all'[[Francesco Baracca|aviatore lughese]]. Situato nella sua casa natale, il museo ospita due aeroplani d'epoca: il G91-Y e lo SPAD VII, aereo del 1917 sul quale Baracca conseguì una delle sue 34 vittorie (il velivolo è stato restaurato nel 1990). Su di un fianco della fusoliera compare lo stemma personale dell'aviatore, il cavallino rampante che, adottato da [[Enzo Ferrari]], è diventato noto in tutto il mondo. Inoltre, sono in esposizione circa 300 pezzi, tra cimeli personali dell'eroe e documenti della sua epoca. Nel [[2014]] la storica sede del museo è stata sottoposta ad importanti lavori di consolidamento antisismico. Il museo ha riaperto con un nuovo allestimento il 23 maggio [[2015]]<ref>{{cita news|titolo=Il museo Francesco Baracca riapre i battenti|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=23 maggio 2015}}</ref>. La maggiore novità è la presenza di un [[simulatore di volo]] collegato a un modello digitale del terreno ad alta risoluzione. Il programma, dotato di una modalità interattiva, consente all'utente di prendere posto all'interno della carlinga, azionare i comandi e partire per un volo per qualsiasi destinazione del mondo<ref>''Dal museo Baracca ora si può decollare per ogni destinazione'', «il nuovo Diario-Messaggero», 30 gennaio 2016, p. 22.</ref>. Il museo Baracca è uno dei sei musei italiani interamente dedicati alla memoria dell'aviazione nazionale.
[[File:Scuolamalerbi.jpg|thumb|upright=1.1|La scuola di musica intitolata ai fratelli Malerbi]]
* Una delle istituzioni cittadine più importanti di Lugo è la '''Scuola di musica «Malerbi»''', fondata all'inizio del [[XIX secolo]] dai fratelli Giuseppe e Luigi Malerbi (i primi insegnanti del celebre [[Gioachino Rossini]]), che ogni anno accoglie nuovi musicisti in erba. Dal 1930 al 1951 fu direttore della scuola Luigi Penazzi, garantendo all'istituto efficienza e qualità.
 
La Contesa estense è stata ufficializzata nel 1969 come Ricostruzione storica.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.bassaromagnamia.it/events/palio-della-contesa-estense/|titolo=Palio della Contesa Estense|sito=Bassa Romagna Mia|accesso=2025-09-19}}</ref>
=== Teatro ===
A Lugo hanno sede due teatri:
* [[Teatro Rossini (Lugo)|Teatro Rossini]] (intitolato a [[Gioachino Rossini]]), che offre un programma di prosa, concerti e lirica. La stagione operistica è dedicata in prevalenza al periodo barocco;
* Cinema teatro "San Rocco" (nato nel [[1964]]) che, oltre ad offrire una rassegna di commedie in [[lingua romagnola]], è l'unico cinema di prima visione rimasto aperto in paese<ref>Fino agli anni ottanta del [[XX secolo]] a Lugo vi erano quattro cinema, oltre al San Rocco.</ref>.
 
=== MezziIstituzioni, d'informazioneenti e associazioni ===
Il più antico circolo cittadino lughese è il «Silvio Pellico», nato nel dicembre [[1919]]<ref>Pietro Bedeschi, ''Il Movimento cattolico nella Diocesi d'Imola'', Grafiche Galeati, Imola 1973, p. 65.</ref>. Fu fondato da Vito Montanari ([https://www.flickr.com/photos/79918201@N07/51157316587 un ritratto], Lugo 1894-1984), che ne è stato il presidente più illustre<ref>Montanari fu anche presidente della Gioventù cattolica, dell'Azione cattolica diocesana e consigliere nazionale della Gioventù Italiana di [[Azione Cattolica]].</ref>. Il circolo rappresenta un punto di riferimento nel panorama educativo e culturale cittadino.
;testate cartacee
 
L'associazione culturale il «Caffè letterario», organizza serate di presentazioni di libri alla presenza degli autori. Sono invitati personaggi di livello nazionale.<ref>{{cita news|autore=Michela Ricci|titolo=Lugo, 10 anni di Caffè letterario. «Qui gli scrittori si sentono a casa»|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=7 febbraio}}</ref>
A Lugo hanno una propria redazione due quotidiani che coprono il territorio romagnolo: «[[Corriere Romagna]]» e «[[il Resto del Carlino]]».
;testate online
* «Pavaglionelugo.net» (fondato nel 2007).
 
=== EventiCultura e ricorrenze ===
Lugo viene menzionata nell''<nowiki/>'[[Orlando Furioso]]'' (canto 3, par. 41) di [[Ludovico Ariosto]], nelle ''Istorie Fiorentine'' (libro Quinto, cap. 22) di [[Niccolò Machiavelli]] e ne ''Il Trecentonovelle'' (novella CCXXIII) di [[Franco Sacchetti]].
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|titolo = La Contesa estense
|contenuto =
La manifestazione, che si tiene la seconda domenica di maggio, è la principale rievocazione storica che si svolge a Lugo. Si vuole ricordare un evento accaduto nel [[1471]], quando Lugo era il principale possedimento degli [[Este]] in Romagna: il passaggio del corteo di [[Borso d'Este]], marchese di Ferrara, in viaggio verso Roma per essere investito del titolo di Duca. Durante la sosta a Lugo gli furono tributati grandi onori e festeggiamenti.<br />I protagonisti della Contesa sono i quattro rioni cittadini:
* Rione de' Brozzi,
* Rione Cento,
* Contrada del Ghetto,
* Rione Madonna delle Stuoie.
 
=== Biblioteche ===
La Contesa estense si articola in quattro eventi:
Biblioteca Trisi. È sita nel Palazzo Trisi, palazzo signorile del [[XVIII secolo]] (Vedi ''Monumenti storici''). Il nucleo originale è costituito dalla raccolta libraria del Collegio Trisi, avviata nel [[1674]], comprendente testi giuridici. In epoca napoleonica, con la soppressione degli ordini religiosi, la biblioteca inglobò anche i fondi librari dei conventi Francescani e Domenicani lughesi. Nel 1803 divenne Biblioteca municipale<ref name="Medri84" />. La biblioteca civica gestisce un patrimonio di circa {{formatnum:170000}} volumi. Nel [[2001]] il Comune ha acquisito il "Fondo [[Francesco Balilla Pratella|Pratella]]", che accorpa oltre duemila unità, tra documenti, libri e immagini. L'istituzione conserva un patrimonio di raccolte storiche e fondi speciali considerevole<ref>{{cita web|url=http://www.bibliotecatrisi.it/Le-raccolte/Raccolte-storiche-e-Fondi-speciali|titolo=Raccolte storiche e Fondi speciali|accesso=7 gennaio 2019}}</ref>. Altre biblioteche di Lugo aperte al pubblico sono: «Il Tondo» e la raccolta del Liceo scientifico "Ricci Curbastro".
* Palio della Caveja (dal 1969);
* Palio degli sbandieratori (introdotto nel 1978);
* Palio dei musici (dal 1980);
* Palio di San Franceschino (manifestazione musicale introdotta nel 2010).
 
=== Scuole ===
La somma dei punti (da 1 a 4) ottenuti dai quattro rioni nelle suddette competizioni crea la classifica finale. Il primo rione classificato vince la Contesa estense.
Nel territorio comunale di Lugo sono presenti sei scuole primarie e cinque scuole secondarie di primo grado, distribuite tra il capoluogo e le frazioni. L’offerta formativa di secondo grado comprende un liceo scientifico statale, il «G. Ricci Curbastro»<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.liceolugo.edu.it/index.php|titolo=Homepage Istituto Scolastico - www.liceolugo.it|sito=www.liceolugo.edu.it|accesso=2025-09-19}}</ref>, e un polo tecnico-professionale che riunisce istituti a indirizzo tecnico commerciale, industriale e professionale per i servizi commerciali e turistici. Sono inoltre attivi corsi serali per l’istruzione degli adulti.
 
===Università===
Le competizioni hanno inizio nella fine settimana antecedente il 15 maggio con le gare di sbandieratori e musici e terminano la domenica successiva con la sfilata storica (oltre 400 figuranti) e il palio della [[Caveja]], che è una gara di [[tiro alla fune]]: si sfidano contemporaneamente quattro squadre, una per ciascun rione. Al centro del campo di gara (lo spazio interno al Pavaglione) viene posto un tavolo quadrato, di due metri per lato, sul quale è collocata una pesante ruota in legno e ferro (uguale alle ruote dei carri agricoli). Nel mozzo è infilata una ''caveja''. La manifestazione, organizzata dall'associazione "Palio estense città di Lugo", termina il giorno del santo patrono, il 15 maggio, con i [[fuochi artificiali]] allestiti nella Rocca estense. Nella settimana del Palio viene preparata e distribuita alla popolazione la «Torta di S. Francesco e S. Ilaro», il dolce della festa.
Lugo è sede di corsi di laurea dell'[[Università di Bologna]]. Nell'anno accademico 2022/23 è stato attivato il corso in Meccatronica<ref>{{cita web|url=https://www.ilnuovodiario.com/2022/10/23/inaugurato-il-nuovo-corso-di-laurea-in-meccatronica-a-lugo-nuova-opportunita-di-formazione/|titolo=Inaugurato il nuovo corso di laurea in meccatronica a Lugo, «nuova opportunità di formazione»|accesso=11 novembre 2022}}</ref>.
}}
=== Musei ===
Gli eventi principali che si tengono ogni anno a Lugo sono, in ordine di calendario:
* Museo Francesco Baracca. Museo storico dedicato all'[[Francesco Baracca|aviatore lughese]]. Allestito nella Rocca Estense fino al 1990, il museo è situato nella casa natale dell'eroe (in via Baracca) ed ospita due aeroplani d'epoca: il [[Aeritalia G-91Y|G91-Y]] e lo [[SPAD S.VII|SPAD VII]], aereo del 1917 sul quale Baracca conseguì una delle sue 34 vittorie (il velivolo è stato restaurato nel 1990). Su di un fianco della fusoliera compare lo stemma personale dell'aviatore, il cavallino rampante che, adottato da [[Enzo Ferrari]], è diventato noto in tutto il mondo. Inoltre, sono in esposizione circa 300 pezzi, tra cimeli personali dell'eroe e documenti della sua epoca. Nel [[2014]] la storica sede del museo è stata sottoposta ad importanti lavori di consolidamento antisismico. Il museo ha riaperto con un nuovo allestimento il 23 maggio [[2015]]<ref>{{cita news|titolo=Il museo Francesco Baracca riapre i battenti|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=23 maggio 2015}}</ref>. La maggiore novità è la presenza di un [[simulatore di volo]] collegato a un modello digitale del terreno ad alta risoluzione. Il programma, dotato di una modalità interattiva, consente all'utente di prendere posto all'interno della carlinga, azionare i comandi e partire per un volo per qualsiasi destinazione del mondo<ref>''Dal museo Baracca ora si può decollare per ogni destinazione'', «il nuovo Diario-Messaggero», 30 gennaio 2016, p. 22.</ref>. Il museo Baracca è uno dei sei musei italiani interamente dedicati alla memoria dell'aviazione nazionale.
* Casa museo di Gioacchino Rossini o «Museo polifonico»<ref>{{Cita web|url=https://casarossinilugo.it/|titolo=La Casa di Rossini a Lugo|sito=Casa Rossini Lugo|lingua=it|accesso=2023-05-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bassaromagnamia.it/poitofintrests/casa-museo-gioachino-rossini/|titolo=Casa Museo Gioacchino Rossini|sito=Bassa Romagna Mia|lingua=it|accesso=2023-05-20}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|url=https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/2888/1999|titolo=La casa di Rossini a Lugo: genesi di un museo polifonico|rivista=DigItalia|autore=Maria Gregorio|autore2=Claudio Ballestracci|pp=145-150|data=ultimo aggiornamento dicembre 2021|accesso=20 maggio 2023|dataarchivio=19 gennaio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230119060403/https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/2888/1999|urlmorto=sì}}</ref><ref name="musei">{{Cita web|url=http://www.sistemamusei.ra.it/main/index.php?id_pag=6|titolo=Gli altri musei del territorio non aderenti al Sistema|sito=Sistema Museale della Provincia di Ravenna|accesso=2023-05-20}}</ref>. I genitori di Rossini ebbero residenza a Lugo in via Manfredi 25<ref>La famiglia Rossini è romagnola e la stirpe originaria del grande musicista proviene da Cassanigo di [[Cotignola]], come hanno dimostrato gli studiosi Domenico Savini e Raffaella Zama. Nell'albero genealogico vi sono antenati lughesi e faentini. Vedi Giovanni Baldini, «Il nuovo Diario-Messaggero», 10 novembre 2018, p. 27.</ref>. Il giovane [[Gioachino Rossini]] vi abitò, proveniente dalla natia [[Pesaro]], tra il maggio 1802 e il 1805. Il padre lo iscrisse alla scuola di musica dei fratelli Malerbi e gli trovò un insegnante di lettere, uno di matematica e uno di latino<ref name="Giardini1992">Gino Giardini, ''Rossini a Lugo alla scuola dei Malerbi'', Walberti, Lugo 1992.</ref>. Il nonno paterno abitava in via G. Rocca, 14. All'esterno di questa abitazione è posta una lapide con un'iscrizione in latino risalente al 1857<ref>Delibera municipale del 25 aprile 1857.</ref>. Tra il 2018 e il 2020 il Comune ha riadattato la residenza di via G. Rocca, composta da quattro stanze su due piani, a casa-museo. All'interno si possono ammirare documenti e cimeli che attestano il legame del compositore con la città<ref>{{cita web|url=http://www.romagnadeste.it/it/9-lugo/i1331-casa-museo-gioacchino-rossini.htm|titolo=Casa-museo Gioacchino Rossini|accesso=8 gennaio 2020|dataarchivio=13 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200213210142/http://www.romagnadeste.it/it/9-lugo/i1331-casa-museo-gioacchino-rossini.htm|urlmorto=sì}}</ref>. Il 28 febbraio [[2023]] Casa Rossini il Museo Baracca sono entrati nel novero delle «Case e studi delle persone illustri dell'Emilia-Romagna»<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/notizie/2023/case-studi-illustri-strutture-riconosciute|titolo=Case e studi delle persone illustri: le strutture riconosciute|accesso=8 agosto 2023}}</ref>.
A 200 metri circa dalla casa dove abitava il giovane Rossini vi era la residenza dei fratelli Malerbi<ref>{{cita web|url=https://www.smbr.it/lugo-casa-malerbi/|titolo=Lugo, Casa Malerbi|data=12 ottobre 2024}}</ref>. Giuseppe Malerbi (1771-1849) fu socio dell’Accademia Filarmonica bolognese e compositore di musica sacra<ref>Nel [[1811]] don Giuseppe Malerbi accettò l'incarico assegnatogli dal Comune di gestire la prima scuola musicale pubblica del paese per ragazzi meno abbienti. Vedi {{cita web|url=http://www.bibliotecatrisi.it/Archivio-notizie/La-Stanza-della-Musica-musicisti-lughesi-nelle-raccolte-storiche-della-Biblioteca-Trisi|titolo="La stanza della musica"|accesso=17 marzo 2020}}</ref>. Nel 1843 divenne membro della prestigiosa [[Accademia Nazionale di Santa Cecilia|Accademia romana di Santa Cecilia]]. Il fratello Luigi (1776-1843) anch'egli canonico, fu organista sia del Carmine che di S. Francesco a Lugo nonché autore di componimenti per [[pianoforte]]. All'inizio del XIX secolo la loro abitazione divenne sede di una scuola di musica (una delle prime della Romagna). I fratelli Malerbi furono i primi maestri del giovane Rossini, cui impartirono lezioni di basso cifrato e composizione dal 1802 al 1805<ref name="Gon">Federico Gon, ''Le rossiniane «Sonate a quattro» (1804): alle origini del “Tedeschino”'', in «Ad Parnassum. A Journal of Eighteenth and Nineteenth-Century Instrumental Music», Volume 14, n. 27 (aprile 2016), pp. 89-122.</ref><ref>I contatti tra Rossini e i suoi primi maestri proseguirono anche durante il suo soggiorno bolognese, cioè almeno fino al 1809.</ref>. All'età di dodici anni il loro allievo compose a Lugo la sua prima opera, le ''[[Sei sonate a quattro]]'' (1804)<ref name="Gon" /><ref>{{cita web|url=https://www.raiplayradio.it/audio/2018/11/Orrende-sonate-di-un-geniale-ragazzino-72def408-760a-4476-9a8c-e468dab653f9.html|titolo=G. Rossini, Sonata a quattro n. 6 in re maggiore|accesso=15 marzo 2020}}
{{Cita audio
|autore = Gioachino Rossini
|titolo = Sei sonate a quattro
|url = https://www.raiplayradio.it/audio/2018/11/Orrende-sonate-di-un-geniale-ragazzino-72def408-760a-4476-9a8c-e468dab653f9.html
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}}.
</ref>. Inoltre Rossini scrisse ''[[Demetrio e Polibio]]'' quando abitava già a [[Bologna]], ma prima d'iscriversi al liceo musicale. Quindi anche quest'opera testimonia la buona preparazione ricevuta alla scuola dei fratelli Malerbi<ref name="Giardini1992" />.
* Museo oratorio di Sant'Onofrio<ref name="musei" /><ref>{{cita web|url= http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/search.do?type=&group=GROUP0&customquery=*%3A*+-TYPE%3An+-TYPE%3Aeca+-TYPE%3Abib+-TYPE%3Aaut&value%28ANY%29=oratorio+di+Sant%27Onofrio+Lugo
|titolo=Oratorio di Sant'Onofrio|sito=PatER, portale del patrimonio dell'Emilia-Romagna |accesso=20 maggio 2023}}</ref>.
 
=== Media ===
* Festa del co-patrono [[san Francesco di Paola]], detto "san Franceschino"<ref>Chiamato così per non confonderlo con [[san Francesco d'Assisi]].</ref>. La devozione al profeta della conversione è presente a Lugo fin dai primi decenni del [[XVIII secolo]]. Si tiene la terza domenica dopo [[Pasqua]]. In concomitanza con la festa esce il numero unico annuale della rivista satirica ''E' scefal'' che, dagli anni sessanta, ironizza su vizi e virtù dei lughesi.
==== Stampa ====
* [[Contesa estense]]
A Lugo hanno una propria redazione due quotidiani che coprono il territorio romagnolo: «[[Corriere Romagna]]» e «[[il Resto del Carlino]]».
* Festa del Santo Patrono, [[Ellero di Galeata|Sant'Illaro]], il 15 maggio.
* Festa del Cavallino rampante, in onore dello stretto legame tra Lugo e la [[Ferrari]] (''vedi'' [[Francesco Baracca#L.27insegna personale|Francesco Baracca]]). Mese di giugno.
* Fiera biennale dell'Artigianato, Agricoltura e Industria. Si svolge ogni due anni, negli anni pari, durante il mese di settembre. La manifestazione riprende l'antica ''Fiera estense'', di cui si trovano testimonianze fin dal [[XV secolo]]. A partire dal [[XVII secolo]] la Fiera si tenne negli spazi antistanti la Rocca, coinvolgendo anche il loggiato prospiciente. Alla metà del [[XVIII secolo]] si decise di edificare un teatro per offrire spettacoli ai visitatori, così da renderne più agevole il soggiorno. Inaugurato nel [[1762]], è l'attuale [[Teatro Rossini (Lugo)|Teatro Rossini]]. Nel [[1781]] il costante incremento del giro d'affari convinse il Comune ad ampliare il loggiato, costruendo così il quadriportico detto "Pavaglione". La «Fiera di Lugo» si tenne fino al [[1890]]<ref>{{Cita news|autore=Michele Curzi|titolo=Antiche radici per un simbolo del territorio|pubblicazione=Il Nuovo Diario-Messaggero|data=8 settembre|città=Imola|pagina=14-15}}</ref>. Fu ripresa nel [[1932]] e di nuovo sospesa per il secondo conflitto mondiale<ref name="Walter Berti 2005, p. 21"/>. Nel secondo dopoguerra la Fiera fu indetta nel [[1948]] e ripetuta tutti gli anni fino al [[1959]], quando fu sospesa per mancanza di fondi. La Fiera attuale è stata ripristinata nel [[1965]]; inizialmente si è tenuta tutti gli anni dispari, fino al 1973. Dal 1976 la manifestazione si svolge negli anni pari. La ''kermesse'' dura circa otto giorni e si svolge nel centro storico.
 
=== Manifestazioni culturaliTeatro ===
A Lugo ha sede il [[Teatro Rossini (Lugo)|Teatro Rossini]] (intitolato a [[Gioachino Rossini]]), splendido esempio di teatro all'italiana inaugurato nel [[1761]]. Offre un programma di prosa, concerti e lirica. La stagione operistica è dedicata in prevalenza al periodo barocco.
Le principali rassegne che si svolgono a Lugo sono:
<!--Cinema teatro "San Rocco" (nato nel [[1964]]) che, oltre ad offrire una rassegna di commedie in [[lingua romagnola]], è l'unico cinema di prima visione rimasto aperto in paese. Fino agli anni ottanta del [[XX secolo]] a Lugo vi erano quattro cinema, oltre al San Rocco.-->
* ''Lugo Opera Festival'' (maggio): rassegna di [[opera lirica|opere liriche]], con particolare attenzione al Settecento ed alla musica contemporanea;
* ''Lugocontemporanea'' (fine luglio): una due-giorni di [[arte contemporanea]].
 
Dalla stagione 2004/2005 si tengono gli incontri del «Caffè letterario». Presso il più famoso albergo-ristorante di Lugo si svolge, una sera alla settimana, la presentazione di un libro alla presenza dell'autore. Durante ogni stagione si tengono circa venti incontri: il 400<sup>mo</sup> si è svolto nel settembre [[2013]].
 
=== Lugo nella letteratura ===
Lugo viene menzionata nell<nowiki>'</nowiki>''[[Orlando Furioso]]'' (canto 3, par. 41) di [[Ludovico Ariosto]], nelle ''Istorie Fiorentine'' (libro Quinto, cap. 22) di [[Niccolò Machiavelli]] e ne ''Il Trecentonovelle'' (novella CCXXIII) di [[Franco Sacchetti]].
 
=== Lugo nel cinemaCinema ===
Oltre alle prime nazionali di film con protagonisti [[Bud Spencer]] e [[Terence Hill]] ottenute per volere del loro produttore, il lughese [[Italo Zingarelli]], a Lugo sono stati girati i seguenti film:
* ''[[Boccaccio '70]]'' (1962), episodio "La Riffa", di [[Vittorio De Sica]] con [[Sophia Loren]], girato con molte comparse lughesi e utilizzando come scenario per alcune scene il [[luna park]] che si allestisce in occasione della Festa del patrono.
Riga 360 ⟶ 304:
* ''L'Agnese va a morire'' (1976) di [[Giuliano Montaldo]] con [[Ingrid Thulin]], [[Michele Placido]] e [[Ninetto Davoli]].
* ''E allora mambo'' (1999) di [[Lucio Pellegrini]] con [[Luca Bizzarri]], [[Paolo Kessisoglu]] e [[Luciana Littizzetto]], ambientato nella vicina [[Bagnacavallo]] ma con alcune scene girate nel centro di Lugo.
 
=== Cucina ===
{{Vedi anche|Cucina romagnola}}
 
=== Eventi ===
 
* Contesa Estense – Palio della Caveja: rievocazione storica che si svolge nel mese di maggio, con cortei in costume, gare tra i rioni cittadini e manifestazioni collaterali legate alla tradizione estense.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://rievocazionistoriche.cultura.gov.it/places/italy/emilia-romagna/lugo/palio-contesa-estense-citta-di-lugo/|titolo=Palio Contesa Estense Città di Lugo|sito=Rievocazioni Storiche|accesso=2025-09-19}}</ref>
* [[Giro di Romagna]] – storica corsa ciclistica su strada, disputata annualmente con partenza e arrivo a Lugo, che ha visto la partecipazione di numerosi campioni del ciclismo internazionale.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://sport.quotidiano.net/locale/altri-sport/il-giro-di-romagna-se-2f8d48c0|titolo=Il Giro di Romagna s’è tolto il velo. Un finale frizzante sulle Volture|sito=Quotidiano Sportivo|data=2025-09-04|accesso=2025-09-19}}</ref>
* Lugo Vintage Festival: manifestazione primaverile dedicata alla cultura e allo stile del Novecento, con espositori, mercatini, spettacoli e iniziative a tema.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.bassaromagnamia.it/events/lugo-vintage-festival/|titolo=Lugo Vintage Festival|sito=Bassa Romagna Mia|accesso=2025-09-19}}</ref>
* Motosalsicciata di Voltana: raduno motociclistico che abbina percorsi turistici a momenti gastronomici, organizzato nella frazione di Voltana in primavera.
* Lugo Cinema Estate: rassegna cinematografica all’aperto ospitata all’Arena del Carmine nei mesi estivi, con proiezioni di film italiani e internazionali.
* Caffè Letterario di Lugo: ciclo di incontri culturali con autori, conferenze e presentazioni di libri, organizzato in diversi periodi dell’anno.
* Biomarché: mercato settimanale dedicato ai prodotti biologici e a filiera corta, allestito sotto il Pavaglione ogni venerdì.
* Mercato settimanale: appuntamento del mercoledì che occupa il centro storico, tra i più estesi della Romagna per numero di banchi e varietà merceologica.
* Fiera biennale dell’Artigianato, Agricoltura e Industria («Bassa Romagna in Fiera»): manifestazione a cadenza biennale che si svolge nel centro storico di Lugo, con aree espositive dedicate ai settori agricolo, artigianale, industriale e commerciale. Coinvolge espositori provenienti dai comuni dell’Unione della Bassa Romagna e propone eventi, mostre e iniziative di promozione territoriale.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.settesere.it/it/notizie-romagna-bassa-romagna-in-fiera-biennale-a-settembre-tante-le-novit-n18253.php|titolo=Bassa Romagna in Fiera, biennale a settembre, tante le novità|sito=Settesere.it|accesso=2025-09-19}}</ref>
 
== Geografia antropica ==
===Urbanistica===
[[File:Lugo-1851.jpg|thumb|upright=0.9|Lugo nella carta topografica dello [[Stato Pontificio]] del [[1851]]]]
{{Vedi anche|Urbanistica di Lugo}}Nel corso della sua storia Lugo ha conosciuto diverse fasi di evoluzione urbana, legate sia ad esigenze difensive sia a strategie di riprogettazione del tessuto cittadino. La prima forma urbana fu quella del ''castrum'' fortificato (XIII secolo), attorno al quale sorsero i borghi di Brozzi, Cento e Codalunga. Con il dominio estense (XV secolo) furono autorizzate nuove costruzioni entro la cinta muraria e vennero avviati interventi di ampliamento della [[Rocca estense di Lugo|rocca]] e della piazza del mercato.<ref>Anna Tamburini, ''Lugo, il volto della città'', Edizioni Essegi, 1993, p. 108.</ref>
Il territorio attorno a Lugo si distingue per un disegno regolare, eredità della [[centuriazione]] romana, i cui assi ortogonali furono ripristinati dai contadini del [[Basso Medioevo]].
 
Lo schema regolare del territorio ha condizionato anche la geografia urbana della città: Lugo è organizzata, infatti, attorno a due assi ortogonali, che ricalcano il disegno della centuriazione:
Nel Cinquecento e nel Seicento si assistette alla demolizione della cittadella e alla costruzione del Pavaglione, destinato a favorire il traffico mercantile e a ospitare il mercato settimanale. In età moderna furono introdotti lavori di selciatura delle vie principali e furono creati nuovi spazi pubblici come i Granili, destinati a garantire sicurezza alimentare.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.smbr.it/lugo-vecchie-pescherie-della-rocca/|titolo=Lugo, Vecchie Pescherie della Rocca}}</ref>
* in senso ovest-est, la [[Strada statale 253 San Vitale|strada provinciale «San Vitale»]], che ha assunto il ruolo di ''decumano'';
 
* in senso nord-sud, l'attuale Via Garibaldi nella funzione di ''kardo''.
Tra XVIII e XIX secolo si svilupparono nuove piazze e palazzi nobiliari, mentre la costruzione dell’ospedale maggiore e la sistemazione delle strade risposero anche a criteri di adeguamento igienico e antisismico. Con l’Unità d’Italia e l’età umbertina furono abbattute diverse porte urbiche per agevolare la viabilità e ampliare gli spazi destinati a fiere e mercati.<ref name=":0" />
[[File:Lugo-1943.jpg|thumb|upright=0.9|Lugo in una fotografia dell'Aviazione britannica scattata il 6 agosto [[1943]] durante la [[Campagna d'Italia (1943-1945)|Campagna d'Italia]]]]
 
Nella seconda metà del XX secolo si assistette alla nascita di nuovi quartieri, come quello della ''Madonna delle Stuoie'' (1969), che introdusse aree residenziali moderne, parcheggi e zone di verde pubblico. Questi interventi segnarono il passaggio da una città di impianto medievale a un centro urbano orientato alla mobilità, alla sicurezza e alla qualità della vita dei cittadini.
 
=== Suddivisioni storiche ===
La città di Lugo è divisa in quattro rioni storici, ciascuno con una propria identità, legata a vicende, famiglie e tradizioni che hanno segnato i secoli.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.bassaromagnamia.it/poitofintrests/contesa-estense/|titolo=CONTESA ESTENSE|sito=Bassa Romagna Mia|accesso=2025-09-19}}</ref> In occasione della Contesa Estense questi rioni non sono solo protagonisti della disfida al tiro alla fune, ma rappresentano anche la memoria viva della comunità:
* Rione de’ Brozzi: nato nei primi decenni del 1200, si sviluppa lungo l’attuale Corso Mazzini. Il nome deriva probabilmente da un’antica famiglia proprietaria di terreni, ma richiama anche i “[[Biroccio|birocci]]”, i carri che percorrevano la via per raggiungere il mercato.
* Rione Cento: prende il nome da Via Cento, la strada più antica della città. La sua storia è legata al ritorno dei lughesi da Faenza nel 1218 e alla ricostruzione della Rocca. In quest’area sorse anche la contrada del Limite, poi dedicata a [[San Francesco da Paola]].
* Contrada del Ghetto: si sviluppa lungo l’attuale Corso Matteotti, un tempo Via Codalunga, già abitata dal XII secolo. Dal 1635 divenne il quartiere ebraico, chiuso da cancellate, che ospitava la numerosa comunità israelitica di Lugo.
* Rione Madonna delle Stuoie: ispirato all’antico Borgo del Limite, deve il suo nome a una chiesina eretta nel 1737 e dedicata alla [[Madonna della Misericordia]]. La zona, soggetta ad allagamenti, era ricca di canne palustri usate per intrecciare stuoie, da cui deriva l’attuale denominazione.
 
=== Frazioni ===
Fanno parte del comune i seguenti centri abitati: Ascensione, [[Belricetto]], Bizzuno, Ca' di Lugo, Campanile, Chiesanuova, Ciribella, Frascata, Giovecca, Malcantone, Passogatto<ref>Passo-gatto significa "passo con catena". Il passo in questione riguarda l'attraversamento del fiume [[GioveccaSanterno]]. Fino al [[XV secolo]], Malcantoneprima cioè che venisse costruita la Via Bastia, Passogattoera un passaggio obbligato in direzione di Ferrara, per cui, com'era d'uso, era sbarrato da una catena per obbligare i viandanti a pagare un dazio. Vedi A. F. Babini, ''Dalla Bastia del Zaniolo alla Bastia di Ca’ di Lugo'', Lavezzola, Santerno, 1959, p. 374.</ref>, San Bernardino, San Lorenzo, San Potito, Santa Maria in Fabriago, Torre, [[Villa San Martino (Lugo)|Villa San Martino]], Viola, [[Voltana]] e [[Zagonara]].<br />
Si trovano a sud di Lugo due frazioni: Villa San Martino e Zagonara. Tutte le altre sono a nord del capoluogo.
 
== Economia ==
Dalle dichiarazioni [[Irpef]] del [[2011]] (basate sui redditi del [[2010]]) emerge che i lughesi hanno dichiarato in media 22.881{{formatnum:22881}} euro. Rispetto agli anni precedenti si registra un aumento dei ricchi (coloro che dichiarano più di 100.000{{formatnum:100000}} euro all'anno) e una diminuzione dei nullatenenti che, rispetto al [[2009]], scendono da 267 a 196. Lugo non è ancora uscita dalla [[Grande_recessione#Crisi_del_debito_italiano|crisi iniziata nel 2009]]: vive una grave crisi economica e sociale con chiusura di aziende e perdita di posti di lavoro ed è anche uno dei Comuni più indebitati dell'Emilia-Romagna, {{sf|con ben 45 milioni di euro di disavanzo}}.
 
=== Settore produttivoAgricoltura ===
L’economia di Lugo èha caratterizzataavuto dastoricamente una floridaforte economia, di derivazione in gran partebase agricola. La [[frutta|frutticoltura]] ha fornitorappresentato per secoli il settore trainante, fornendo materie prime alle moltenumerose aziende conserviere della zona, alcune delle quali di importanzarilievo nazionale.<ref>{{Cita dellaweb|url=https://www.agrintesa.it/|titolo=Agrintesa zonaCooperativa Agricola|sito=www.agrintesa.it|accesso=2025-09-19}}</ref> ATra Lugoqueste haspicca sedela «Pucci», una delle prime cinqueprincipali industrie italiane di conserve alimentari (sottoli e sottaceti), «fondata a Lugo nel 1932.<ref>{{Cita web|url=https://www.pucci.it/|titolo=Pucci» S.r.l. - Novità|sito=www.pucci.it|accesso=2025-09-19}}</ref>
 
Nell’ultimo quarto del XX secolo si è assistito a un notevole sviluppo delle colture [[Cereali|cerealicole]] e, più in generale, delle colture estensive, che hanno contribuito a diversificare la produzione agricola locale.
Nell'ultimo quarto del [[XX secolo]] hanno conosciuto un forte sviluppo le colture [[cereali]]cole, ed estensive in genere. Nello stesso periodo è cresciuta l'industria manifatturiera, soprattutto del settore alimentare, in buona parte di tipo cooperativo. Anche i settori calzaturiero, metalmeccanico e della plastica hanno assunto dimensioni importanti.
 
=== Industria ===
Parallelamente all’evoluzione agricola, si è sviluppata l’[[industria manifatturiera]], con un ruolo di primo piano del settore alimentare, spesso organizzato in forma [[cooperativa]].<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.legacoop.coop/manifattura/|titolo=Manifattura|sito=Legacoop Nazionale|accesso=2025-09-19}}</ref> Accanto a questo comparto, hanno assunto dimensioni significative anche i settori calzaturiero, [[metalmeccanico]] e della [[plastica]].<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://cislromagna.it/categorie/femca/|titolo=Femca {{!}} Categorie|sito=CISL Romagna|accesso=2025-09-19}}</ref>
 
La presenza di queste attività ha favorito la crescita economica e l’occupazione, consolidando Lugo come uno dei poli produttivi più rilevanti della [[Romagna]].
 
=== Commercio ===
[[File:Mercato Lugo 1927-9.jpeg|thumb|Il tradizionale mercato del mercoledì (1927-1929). Nel 1981 chiuse mercato dei bovini che, grazie alla sua storia plurisecolare, era stato il terzo d'Italia per dimensioni.]]
Un settore di primaria importanza economica è il commercio. Tutti i mercoledì si svolge nel Pavaglione (''vedi infra'') e nelle piazze principali un mercato che, con gli oltre 600 operatori presenti, è fra i maggiori del [[Nord Italia]].
Un settore di primaria importanza resta il [[commercio]]. Ogni mercoledì si svolge nel Pavaglione e nelle piazze principali un mercato che, con oltre 600 operatori, è considerato tra i maggiori del [[Nord Italia]].<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.eventiesagre.it/Mercatini_Enogastronomici/21098316_Mercato+settimanale+a+Lugo.html|titolo=Mercato settimanale a Lugo a Lugo {{!}} 2025 {{!}} (RA) Emilia Romagna {{!}} eventiesagre.it|sito=www.eventiesagre.it|accesso=2025-09-19}}</ref>
 
=== Servizi ===
 
==== Credito e risparmio ====
La prima banca di Lugo fu il Monte di Pietà. Promosso su iniziativa di padre Andrea da Imola, la sua nascita fu registrata con atto comunale il 31 ottobre [[1544]]. La sede fu fissata nell'odierna piazza Trisi. Come ogni monte di pietà, la sua esclusiva attività fu l'erogazione di credito su pegno.<br />La prima banca in senso moderno è stata la [[Cassa di Risparmio]], fondata il 13 gennaio [[1845]] per iniziativa di una sessantina di lughesi., Ilcon contel'approvazione [[Giacomoe Manzonil'appoggio (politico)|Giacomodel Maria Manzoni]] fu il primo presidente.vescovo, [[Giovanni Maria Mastai Ferretti]],<ref>Il vescovofuturo diPio [[Imola]]IX (laaveva cuitentato giurisdizionenel comprende1837 anchela Lugo)fondazione edi futurouna PapaCassa Piodi IXRisparmio ad Imola, ma fu traboicottato idai priminotabili firmatariimolesi. LaVedi competenzaMino principaleMartelli, della''Un CassaVescovo diincompreso Risparmionell'Ottocento'', fuin di«Nuovo fornireDiario-Messaggero», credito11 aiagosto privati1984, ep. finanziare10.</ref>. leI impresesessanta artigianeazionisti esottoscrissero agricole.63 Ilazioni Montedel continuòvalore ladi sua20 attività[[Scudo nella sovvenzione alle personepontificio|scudi]] indigenticiascuna.
Il conte [[Giacomo Manzoni (politico)|Giacomo Maria Manzoni]] fu il primo presidente<ref>{{cita libro | nome= Pietro |cognome= Bedeschi| titolo= Il Movimento cattolico nella Diocesi d’Imola| anno= 1978| editore= Galeati| città= Imola|pp. 68-69.}}</ref>. La competenza principale della Cassa di Risparmio fu fornire credito ai privati e finanziare le imprese artigiane e agricole. Il Monte continuò la sua attività nella sovvenzione alle persone indigenti.
 
Nel 1879 la Cassa di Risparmio destinò l'ingente somma di {{formatnum:200000}} [[lira italiana|lire]] per la costruzione del nuovo ospedale cittadino «Umberto I».
Nel febbraio [[1906]] aprì la sede lughese del [[Credito Romagnolo|Piccolo Credito Romagnolo]], istituto bancario cattolico fondato a Bologna nel 1896<ref>{{cita libro | nome= Domenico |cognome= Sgubbi| titolo= Cattolici di azione in terra di Romagna| anno= 1973| editore= Galeati| città= Imola}}</ref>.
Nel [[1898]] fu fondata la «Cassa Rurale di prestiti di S. Ilaro», la prima cassa rurale della diocesi di Imola<ref>Pietro Bedeschi, ''Il Movimento cattolico nella Diocesi d'Imola'', Imola, Grafiche Galeati, 1973, p. 40.</ref>. La prima sede fu in via Garibaldi. I prestiti erano finalizzati principalmente all'acquisto di bestiame, di attrezzi agricoli e di sementi. Nel febbraio [[1906]] aprì la sede lughese del [[Credito Romagnolo|Piccolo Credito Romagnolo]], istituto bancario cattolico fondato a Bologna nel 1896<ref>{{cita libro | nome= Domenico |cognome= Sgubbi| titolo= Cattolici di azione in terra di Romagna| anno= 1973| editore= Galeati| città= Imola}}</ref>.
 
Nel [[1946]] il Monte di Pietà, in occasione del suo IV centenario, divenne Banca del Monte e fu autorizzato dal Ministero del Tesoro a fornire credito a privati e imprese, assumendo la stessa fisionomia della Cassa di Risparmio. La Banca del Monte ha finanziato il restauro del [[Teatro Rossini (Lugo)|Teatro Rossini]] che, danneggiato dai bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]] poté riaprire dopo circa trent'anni di inattività, nel [[1986]].
Da parte sua, la Cassa di Risparmio finanziò nel [[1879]] la costruzione del nuovo ospedale cittadino «Umberto I».
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
;Autostrade
Scorre per un breve tratto nel comune di Lugo il [[Autostrada A14 (Italia)#A14 diramazione Ravenna|raccordo autostradale per Ravenna]] posto lungo l'[[Autostrada A14 (Italia)|autostrada A14]]. Costruito come parte integrante dell'autostrada, oggi è percorribile senza pagare alcun pedaggio. Lo svincolo più vicino è posto nel comune di [[Cotignola]]. Da Lugo si raggiunge tramite la strada provinciale n. 95.
 
;Strade statali
Lugo è attraversata dall'ex [[Strada statale 253 San Vitale|SS 253 "San Vitale"]], che collega [[Ravenna]] con [[Bologna]]. Nel tempo sono state realizzate due circonvallazioni: la prima nel secondo dopoguerra; la seconda (sul tracciato di via Piratello) nel 1988.
Lugo è posta a 25&nbsp; km da Ravenna e 50 da Bologna. Dalla "San Vitale" si diparte la provinciale n. 95, che collega Lugo al raccordo autostradale per Ravenna.
 
;Strade provinciali
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=== Ferrovie ===
La città è servità da unadalla [[Stazionestazione di Lugo (Italia)|stazione ferroviariadi Lugo]], posta lungo la linea [[Ferrovia Castelbolognese-Ravenna|Castelbolognese–Ravennalinea Castel Bolognese–Ravenna]], e capolinea delle linee [[Ferrovia Lavezzola-Lugo|per Lavezzola]] e [[Ferrovia Faenza-Ravenna|per Faenza]]. Tale impianto è servito da treni regionali svolti da [[Trenitalia]] e [[TPER]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Emilia-Romagna]].
 
=== Aeroporto ===
* L'[[Aeroporto di Lugo]], a carattere locale, è dedicato quasi esclusivamente a voli turistici ed è sede di un aeroclub.
 
=== Mobilità urbana ===
Il servizio di trasporto pubblico è garantito da autocorse svolte dalla società START-[[Start Romagna]].
 
Nel [[1885]] a Lugo fu attivata la stazione capolinea meridionale della [[tranvia Lugo-Fusignano-Alfonsine]], impianto esercito con trazione a vapore che rimase in esercizio per soli 22 mesi.
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== Amministrazione ==
I Comuni di Lugo, [[Alfonsine]], [[Bagnacavallo]], [[Bagnara di Romagna]], [[Conselice]], [[Cotignola]], [[Fusignano]], [[Massa Lombarda]] e [[Sant'Agata sul Santerno]] formano insieme l'[[Unione dei comuni della Bassa Romagna]].
 
=== Sindaci precedenti ===
=== Sindaci ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{Vedi anche|Sindaci di Lugo}}
{{ComuniAmminPrec
| 19 aprile [[1946]]
| [[1964]]
| [[Vincenzo Giardini]]
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
| <small>Confermato </small>
}}
{{ComuniAmminPrec
| [[1964]]
| [[1976]]
| Adriano Guerrini
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
| <small>Confermato nel 1969</small>
}}
{{ComuniAmminPrec
| [[1976]]
| [[1980]]
| Adriano Manaresi
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
| [[1980]]
| [[1989]]
| Domenico Randi
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
| <small>Confermato </small>
}}
{{ComuniAmminPrec
| 13 febbraio [[1989]]
| 2 luglio [[1990]]
| Gian Carlo Ciani
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
| [[1990]]
| [[1993]]
| ...
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
| 15 maggio [[1993]]
| 15 giugno [[2004]]
| Maurizio Roi
|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]], poi<br />[[L'Ulivo]] (a guida [[Democratici di Sinistra|DS]])
|[[Sindaco]]
| <small>Confermato il 24 aprile 1995<br />e il 14 giugno 1999.</small>
}}
{{ComuniAmminPrec
| 16 giugno [[2004]]
| 8 giugno [[2014]]
| Raffaele Cortesi
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
Lugo è gemellata con le seguenti città:
* {{Gemellaggio|Italia|Nervesa della Battaglia|1968}}
* {{Gemellaggio|Francia|Choisy-le-Roi|3 marzo 1968}}<ref>{{Cita web|url=http://www.ravennatoday.it/cronaca/50-anni-di-gemellaggio-a-lugo-si-fa-festa-con-gli-amici-francesi-e-trevigiani.html|titolo=Gemellaggi}}</ref>
* {{Gemellaggio|GermaniaItalia|KulmbachNervesa della Battaglia|197429 giugno 1968}}
* {{Gemellaggio|ColombiaGermania|Agustin CodazziKulmbach|199321 febbraio 1974}}
* {{Gemellaggio|IsraeleColombia|YoqneamAgustin Codazzi|200612 luglio 1993}}
* {{Gemellaggio|IrlandaIsraele|WexfordYokneam Illit|201310 settembre 2006}}
* {{Gemellaggio|CinaIrlanda|Tai'anWexford|20103 maggio 2013}} (patto di amicizia)
* {{Gemellaggio|Belgio|Fleurus|16 maggio 2024}}
Inoltre ha sottoscritto un patto di amicizia con:
* {{Gemellaggio|Cina|Tai'an|4 giugno 2010}}
 
== Sport ==
Le associazioni sportive del territorio lughese (frazioni comprese) sono circa 140<ref>{{cita news|autore=Elena Loffi|titolo=Impianti sportivi, prosegue il rinnovamento|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=19 ottobre 2013}}</ref>, il movimento di iscritti raggiunge le 12000 unità.
=== Impianti sportivi ===
Il territorio di Lugo (comprendendo le frazioni) vanta la presenza di 60 impianti sportivi, tra i quali sedici palestre pubbliche.<br />
I principali impianti, ovvero i più attrezzati, sono i seguenti:
* [[Calcio (sport)|Calcio]]: lo stadio è intitolato ad [[Ermes Muccinelli]], campione di calcio lughese degli anni cinquanta. L'impianto comprende una pista di [[atletica leggera]] a sei corsie. Nel territorio comunale esistono otto impianti per il gioco del calcio. Il primo campo di calcio permanente di Lugo fu allestito all'interno del parco del Tondo. Venne inaugurato il 9 maggio [[1926]]<ref>Walter Berti (a cura di), ''Lugo nel 900. Una storia di Lugo nel XX secolo'', Walberti, Lugo 2005, p. 152.</ref>;
* [[Nuoto]] e [[sport acquatici]]: Lugo dispone di una piscina coperta; inaugurata nel [[1977]], comprende due vasche nuoto di 25&nbsp;m ed una vasca per tuffi ed attività subacquee. All'esterno della piscina c'è una vasca scoperta, utilizzata nei mesi caldi.
* [[Pallacanestro]] e [[pallavolo]]: il "vecchio" palazzetto dello Sport è situato nel centro cittadino. Il nuovo palazzetto, il «Pala Banca di Romagna» (inaugurato nel [[2007]]), è situato in periferia. Vi si praticano anche il [[pattinaggio a rotelle]] e il [[Tamburello (sport)|tamburello]]. L'impianto ha una capienza di 450 posti.
* Pattinaggio a rotelle: a Lugo vi è un impianto specifico per questo sport.
 
=== Manifestazioni sportiveCalcio ===
[[File:ACF Lugo - Coppa Italia 1995-96.jpg|thumb|La squadra di [[calcio femminile]] del {{Calcio femminile Lugo|N}} vincitrice della [[Coppa Italia (calcio femminile)|Coppa Italia]] nell'edizione 1995-1996]]
==== Ciclismo ====
Lugo è stata luogo di partenza e arrivo del celebre ''[[Giro di Romagna]]'', gara inserita nel calendario professionistico fondata nel [[1910]]. Organizzata dalla Società Ciclistica "Francesco Baracca", l'ultima edizione si è disputata nel [[2011]]. Nel settore giovanile la manifestazione più importante è la corsa ''Lugo-San Marino'', classicissima per Allievi (anch'essa organizzata dalla "F. Baracca") che si disputa dal [[1958]] ogni prima domenica d'ottobre.
 
La squadra storica della città è il «[[Baracca Lugo]]». Nato nel [[1909]], durante la sua lunga storia ha conseguito i migliori risultati all'inizio degli anni novanta, quando ha militato in [[Serie C1 1990-1991|Serie C1]]. Ha avuto fra i suoi allenatori [[Ezio Pascutti]], [[Alberto Zaccheroni]] e [[Mario Somma]]. Fra i giocatori vanno menzionati [[Stefano Bettarini]], [[Antonio Buscè]] e [[Adriano Zancopè]].
Nella frazione di San Bernardino si disputa annualmente il ''Gran Premio Camon'', [[corsa in linea]] maschile di [[ciclismo su strada]] riservata alla categoria [[Élite (ciclismo)|Under 23]] e vinta da giovani dilettanti divenuti in seguito professionisti come [[Adriano Malori]], [[Paolo Simion]] e [[Niccolò Bonifazio]]<ref>{{cita web|url=http://www.museociclismo.it/content/corse/corsa/77799-G.P.-Camon/index.html|titolo=G.P. Camon |editore=Museociclismo.it|accesso=5 ottobre 2014}}</ref>.
 
Nel [[2008]] il Baracca è fallito; la storia della società è stata salvata dall'A.S.D Stuoie Baracca Lugo, che ne ha rilevato i diritti sportivi. Nel [[2014]] la società è rinata<ref>[http://www.ravennatoday.it/sport/baracca-lugo-calcio-rinascita.html Calcio, rinasce il Baracca Lugo: di nuovo in campo la squadra simbolo della città]</ref>,<ref>{{Cita web |url=http://www.lugonotizie.it/articoli/2014/09/calcio-rinasce-il-baracca-lugo.html |titolo=Calcio, rinasce il Baracca Lugo |accesso=12 ottobre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180731155045/http://www.lugonotizie.it/articoli/2014/09/calcio-rinasce-il-baracca-lugo.html |urlmorto=sì }}</ref> ed è tornata ad iscriversi alla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]. Nella stagione 2014-2015 ha partecipato al campionato di Seconda Categoria della Provincia di Ravenna. Retrocesso in Terza, non si è iscritto al campionato 2015-2016.
==== Sport motoristici ====
Rombi di passione (ultimo fine settimana di settembre e primo fine settimana di ottobre). Manifestazione motoristica nata nel [[2005]], comprende il «Circuito rievocativo Francesco Baracca» (per moto d'epoca) e il «Memorial Alfredo Melandri»<ref>È dedicato ad Alfredo Melandri, pilota lughese di [[Formula 3]] tragicamente scomparso il 2 marzo 1998 all'[[Autodromo del Mugello]].</ref>, in cui personaggi famosi dello sport e dello spettacolo si sfidano in piazza Garibaldi sui [[go-kart]].
 
La storica antagonista del Baracca è la «Pro Lugo», nata nel [[1953]], spesso meno forte del Baracca ma sin dalla fondazione molto impegnata nel settore giovanile. Per questo tipo di attività fu premiata con la medaglia d'oro della Lega Dilettanti della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]].La «Pro Lugo» è attiva soprattutto nel [[calcio a 5]].
=== Società ===
Le associazioni sportive del territorio lughese (frazioni comprese) sono circa 140<ref>{{cita news|autore=Elena Loffi|titolo=Impianti sportivi, prosegue il rinnovamento|pubblicazione=Il nuovo Diario-Messaggero|data=19 ottobre 2013}}</ref>, il movimento di iscritti raggiunge le 12&nbsp;000 unità.
==== Calcio ====
;Lugo
La squadra storica della città è il «[[Baracca Lugo]]». Nato nel [[1909]], durante la sua lunga storia ha conseguito i migliori risultati all'inizio degli anni novanta, quando ha militato in [[Serie C1 1990-1991|Serie C1]]. Ha avuto fra i suoi allenatori [[Ezio Pascutti]], [[Alberto Zaccheroni]] e [[Mario Somma]]. Fra i giocatori vanno menzionati [[Stefano Bettarini]], [[Antonio Buscè]] e [[Adriano Zancopè]].<br />
Nel [[2008]] il Baracca è fallito; la storia della società è stata salvata dall'A.S.D Stuoie Baracca Lugo, che ne ha rilevato i diritti sportivi. Nel [[2014]] la società è rinata<ref>[http://www.ravennatoday.it/sport/baracca-lugo-calcio-rinascita.html Calcio, rinasce il Baracca Lugo: di nuovo in campo la squadra simbolo della città]</ref>,<ref>[http://www.lugonotizie.it/articoli/2014/09/calcio-rinasce-il-baracca-lugo.html Calcio, rinasce il Baracca Lugo]</ref> ed è tornata ad iscriversi alla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]]. Dalla stagione 2014/15 partecipa al campionato di Seconda Categoria della Provincia di Ravenna. Retrocesso in Terza, non si è iscritto al campionato 2015-2016.
 
La sua storica antagonista del Baracca è la «Pro Lugo», nata nel [[1953]], spesso meno forte del Baracca ma sin dalla fondazione molto impegnata nel settore giovanile. Per questo tipo di attività fu premiata con la medaglia d'oro della Lega Dilettanti della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FGCI]]. Oggi la «Pro Lugo» è attiva soprattutto nel [[calcio a 5]].
 
La terza società cittadina, che si distingue anch'essa per l'attività giovanile, è il «Madonna delle Stuoie Calcio», nato nel [[1982]].
 
La quarta società lughese è l'«Atletico Lugo». Nata nel [[2009]], si considera la continuazione dello "storico" Borgorosso, di cui ha ereditato i colori (bianco e rosso) e il cavallino rampante. Nelnel [[2012]] si è affiliata alla [[FIGC]].
 
;Frazioni
A Giovecca la principale squadra di calcio della frazione è «G.S.D. Giovecca 1976» che milita nel girone R di [[Seconda Categoria]] [[Emilia-Romagna]]. La società è nata nel [[1976]].
 
La sezione di Lugo dell'[[Associazione Italiana Arbitri]] (A.I.A.) è composta da 64 tesserati<ref>{{Cita web |url=http://www.aialugo.it/ |titolo=aialugo.it |accesso=17 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190705151214/http://www.aialugo.it/ |urlmorto=sì }}</ref>. Alcuni di essi operano a livello nazionale.
;Settore arbitrale
La [http://www.aialugo.it sezione di Lugo] dell'[[Associazione Italiana Arbitri]] (A.I.A.) è composta da 64 tesserati. Alcuni di essi operano a livello nazionale, quali [[Fabrizio Burattoni]] per la CAN-5, [[Daniele Gentilini]] come Assistente in [[Lega Italiana Calcio Professionistico|Lega Pro]], e [[Davide Zaganelli]] come Osservatore presso la Commissione Arbitri Interregionale (C.A.I.).
 
==== Ciclismo ====
Per la sua consolidata tradizione ciclistica, Lugo è stata la prima città romagnola sede di un arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]]: il 5 giugno [[1914]] si disputò la lunghissimafrazione L'Aquila-Lugo (quasi 400429&nbsp;km), vinta da [[Pierino Albini]] in 17 ore e 48 minuti. Lugo ospitò i corridori fino al 7 giugno, quando ripartirono alla volta di Milano. Nel [[2014]], cent'anni dopo, è stata sede di partenza della nona tappa del [[Giro d'Italia 2014|Giro]] (18 maggio, Lugo-Sestola).<br/>
Lugo ha dato i natali a una delle più antiche società ciclistiche della Romagna: il «Club velocipedistico lughese», fondato nel [[1886]].<ref>{{cita web|url=http://www.labassaromagna.it/Unione-dei-Comuni/News/Presentazione-del-libro-Giro-della-Romagna.-Cent-anni-portati-bene-di-Vittorio-Tampieri|titolo=Presentazione del libro "Giro della Romagna. Cent'anni portati bene" di Vittorio Tampieri|accesso=30 settembre 2013}}</ref> Quell'anno fu organizzata la prima corsa su bicicli. Nel febbraio [[1909]] nacque il «Club Sportivo Romagnolo»; l'anno seguente organizzò il 1º [[Giro di Romagna]], la famosa corsa in linea cui hanno partecipato i migliori ciclisti italiani. Il primo presidente fu Francesco Rossini<ref>{{cita web|url=http://www.pavaglionelugo.net/2016/11/il-club-sportivo-romagnolo.html|titolo=Il Club Sportivo Romagnolo|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>. Quando morì [[Francesco Baracca]], nel [[1918]], il Club Sportivo Romagnolo cambiò nome e divenne la «Società ciclistica "Francesco Baracca"».<ref>{{cita web|url=http://paneegazzetta.gazzetta.it/2009/09/07/il-giro-di-romagna/|titolo=Il Giro di Romagna|accesso=30 settembre 2013}}</ref>
 
Lugo ha dato i natali a una delle più antiche società ciclistiche della Romagna: il «Club sportivo romagnolo della velocipedistica», fondato nel [[1886]].<ref name="Tampieri">{{cita libro | nome= Vittorio | cognome= Tampieri| titolo= Giro di Romagna. Cent'anni portati bene| anno= 2010| editore= Il Ponte Vecchio| città= Cesena|p= 53}}</ref> Quell'anno fu organizzata la prima corsa su [[biciclo|bicicli]]. Nel 1892 la società fu rinominata «Unione velocipedistica lughese».<br />
La società fu organizzata come polisportiva: i primi settori furono ciclismo, motorismo, podismo e ippica. Successivamente entrarono: ginnastica, scherma e tamburello. Nel dopoguerra divenne presidente l'industriale Giacomo Valli<ref>Padre dell'editore [[Federico Valli]] (1906-1971).</ref>. Nel [[1921]], per celebrare il terzo anniversario della morte di Francesco Baracca, la Ciclistica "Baracca" organizzò una competizione aeronautica della lunghezza di oltre 1000 chilometri. La gara si tenne il 19 giugno di quell'anno.
Il 18 febbraio [[1910]] nacque il «Club Sportivo Romagnolo»<ref name="Tampieri" />; in pochi mesi organizzò il 1º [[Giro di Romagna]]. Il primo presidente fu Francesco Rossini<ref>{{cita web|url=http://www.pavaglionelugo.net/2016/11/il-club-sportivo-romagnolo.html|titolo=Il Club Sportivo Romagnolo|accesso=26 febbraio 2017|dataarchivio=27 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170227062750/http://www.pavaglionelugo.net/2016/11/il-club-sportivo-romagnolo.html|urlmorto=sì}}</ref>. L'anno dopo (1911) divenne presidente l'industriale Giacomo Valli<ref>Padre dell'editore [[Federico Valli]] (1906-1971), mantenne la carica fino all'avvento del fascismo a Lugo nel 1923.</ref>. La società fu organizzata come polisportiva: i primi settori furono ciclismo, motorismo, podismo e ippica. Successivamente entrarono ginnastica, scherma e tamburello.<br />
Quando morì [[Francesco Baracca]], nel [[1918]], il Club Sportivo Romagnolo cambiò nome e divenne la «Società ciclistica "Francesco Baracca"».<ref>{{cita web|url=http://paneegazzetta.gazzetta.it/2009/09/07/il-giro-di-romagna/|titolo=Il Giro di Romagna|accesso=30 settembre 2013}}</ref> Nel [[1921]], per celebrare il terzo anniversario della morte di Francesco Baracca, la polisportiva organizzò una competizione aeronautica della lunghezza di oltre 1000 chilometri. La gara si tenne il 19 giugno di quell'anno. Nel 1926 la Società ciclistica "Baracca" fu inglobata nelle strutture del regime, che ressero lo sport lughese fino al 1943.
La società rinacque nel 1946 con il nuovo nome di «Ciclistica “Francesco Baracca”, che porta tuttora. I suoi presidenti sono stati: Marino Costa (1946-47), Cesare Cantagalli (1948-49), Giuseppe Guerra (''Pipetto'', 1950-1954), Antonio Muratori (1955-56), Carlo Giovannini (1957-61) e Lorenzo Berardi (dal 1962 alla sua morte nel 1998, [[Stella al merito sportivo|Stella d'oro]] [[CONI]] nel 1987)<ref>''Lugo omaggia Lorenzo Berardi'', «il nuovo Diario-Messaggero», 25 giugno 2016, p. 31.</ref>. Nel [[2004]] la Ciclistica "Baracca" (durante la presidenza di Giorgio Tampieri) è stata insignita del [[Collare d'oro al merito sportivo|Collare d'oro]] del CONI<ref>Vittorio Tampieri, ''op.cit.'', pag. 224. La motivazione recita: «Protagonista di numerose organizzazioni di corse ciclistiche, tra le quali il Giro di Romagna, prosegue da oltre cent'anni la sua intensa attività al servizio dello sport e in particolare del ciclismo giovanile».</ref>.
 
Nella frazione San Bernardino è attiva la seconda società ciclistica del territorio lughese per dimensioni: l'«A.S.D. San Bernardinese». A Lugo hanno sede anche diverse società cicloturistiche. Le due più importanti sono l'«Unione Cicloturistica "F. Baracca"» (che, fondata nel [[1972]], è la più antica di Lugo e tra le più numerose in Italia) e il «Pedale Bianconero». Nel mese di maggio organizzano, rispettivamente, la gran fondo "Giro della Romagna" e la gran fondo "Città di Lugo". Entrambi i cicloraduni sono tra i più seguiti d'Italia.
Altri presidenti della polisportiva furono: Giuseppe Guerra, Antonio Muratori, Carlo Giovannini e Lorenzo Berardi (dal 1962 alla sua morte nel 1998, [[Stella al merito sportivo|Stella d'oro]] [[CONI]] nel 1987)<ref>''Lugo omaggia Lorenzo Berardi'', «il nuovo Diario-Messaggero», 25 giugno 2016, p. 31.</ref>. Nel [[2002]] la Ciclistica "Baracca" (durante la presidenza di Giorgio Tampieri) è stata insignita del [[Collare d'oro al merito sportivo|Collare d'oro]] del [[CONI]].
 
==== Giro di Romagna ====
Nella frazione San Bernardino è attiva la seconda società ciclistica del territorio lughese per dimensioni: l'«A.S.D. San Bernardinese». A Lugo hanno sede anche diverse società cicloturistiche. Le due più importanti sono l'«Unione Cicloturistica "F. Baracca"» (che, fondata nel [[1972]], è la più antica di Lugo e tra le più numerose in Italia) e il «Pedale Bianconero». Nel mese di maggio organizzano, rispettivamente, la gran fondo "Giro della Romagna" e la gran fondo "Città di Lugo". Entrambi i cicloraduni sono tra i più seguiti d'Italia.
{{vedi anche|Giro di Romagna}}
Un anno dopo la nascita del Giro d'Italia si è tenuta la prima edizione del [[Giro di Romagna]] (1910). Lugo è tradizionalmente il punto di partenza e arrivo della competizione. Organizzata dalla Società Ciclistica "Francesco Baracca", per diversi decenni la gara è stata inserita calendario professionistico. Nel secondo dopoguerra ha assegnato più volte il titolo di campione italiano. L'ultima edizione si è disputata nel [[2011]].
 
Nella frazione di San Bernardino si disputa annualmente il Gran Premio Camon, [[corsa in linea]] maschile di [[ciclismo su strada]] riservata alla categoria [[Élite (ciclismo)|Under 23]] e vinta da giovani dilettanti divenuti in seguito professionisti come [[Adriano Malori]], [[Paolo Simion]] e [[Niccolò Bonifazio]]<ref>{{cita web|url=http://www.museociclismo.it/content/corse/corsa/77799-G.P.-Camon/index.html|titolo=G.P. Camon|editore=Museociclismo.it|accesso=5 ottobre 2014}}</ref>.
 
Nella categoria non professionisti spiccano:
*il Giro della Romagna (con partenza ed arrivo a Lugo, sostituisce la manifestazione per professionisti);
*la Granfondo Città di Lugo.
Entrambe fanno parte del Circuito romagnolo<ref>Manifestazione annuale che comprende sei prove: Cime di Romagna (Faenza), Valle del Senio, Città di Imola, Ercole Baldini (Massa Lombarda), Città di Lugo e Giro della Romagna.</ref>.
 
Nel settore giovanile la manifestazione più importante è la corsa Lugo-San Marino, "classicissima" per Allievi (anch'essa organizzata dalla "F. Baracca") che si disputa dal [[1958]] ogni prima domenica d'ottobre.
 
==== SportPallacanestro motoristici ====
La principale società cestistica cittadina è il «Basket Club Lorenzo Zanni». Nacque all'interno della polisportiva «U.S. Robur» (atletica leggera, nuoto, calcio, corsa campestre e tennis tavolo), fondata nel [[1946]] (colori sociali: rosso-arancio e verde). Alla metà degli anni cinquanta mutò nome in «U. S. Libertas "F. Baracca" Lugo» e successivamente in «U. S. "F. Baracca" Lugo». La sezione pallacanestro si formò nel 1949 e disputò il suo primo campionato nella primavera del 1950. Partecipò ai campionati regionali, con un'unica presenza nelle serie nazionali, quella del [[Serie C 1954-1955 (pallacanestro maschile)|1954-55]]. Al termine della stagione 1958-59 l'attività agonistica fu sospesa. Fu ripresa nel 1966-67 con la partecipazione al campionato regionale di Iª Divisione<ref>Marco Dalpane, Giuseppe Rossi, ''Robur-pedìa. Enciclopedia della U.S. Robur pallacanestro Lugo'', I vol. (1936-1970), Walberti Lugo, 2012.</ref>.<br />
Nel [[1923]] la madre di [[Francesco Baracca]] donò ad [[Enzo Ferrari]] l'emblema del figlio che, con alcune modifiche, divenne il simbolo della prestigiosa [[casa automobilistica]] di Maranello.
Il massimo risultato del «Basket Club Lorenzo Zanni» sono stati i due campionati di [[Serie B (pallacanestro maschile)|Serie B]] nazionale disputati nel [[Serie B 2017-2018 (pallacanestro maschile)|2017-2018]] e [[Serie B 2018-2019 (pallacanestro maschile)|2018-2019]].
 
=== Sport motoristici ===
{{approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 260px
|titolo = I piloti della Scuderia Diemme<br/>(Ad Maiora nel 1980-81)
|contenuto = * 1973-77: [[Giovanni Proni]]
* 1973-75: [[Mario Lega]]
* 1974-75: [[Johnny Cecotto]]
* 1975: [[Otello Buscherini]]
* 1975: [[Carlo Piazza]]
* 1975-77: [[Vinicio Salmi]]
* 1976: [[Franco Uncini]]
* 1976: [[Stuart Avant]]
* 1976: [[Marco Lucchinelli]]
* 1977: [[Michel Rougerie]]
* 1980: [[Sauro Pazzaglia]]
* 1980-81: [[Roland Freymond]]
* 1981: Maurizio Massimiani
* 1981: Paolo Ferretti
* 1982: Massimo Broccoli
}}
Nel [[1923]] la madre di [[Francesco Baracca]] donò ad [[Enzo Ferrari]] l'emblema del figlio che, con alcune modifiche, divenne il simbolo della prestigiosa [[Ferrari|casa automobilistica di Maranello]].
 
Tra il [[1926]] e il [[1932]] si disputarono tre competizioni motoristiche denominate «Circuito di Lugo»:
* I edizione: 1926. Vinse [[Primo Moretti]] su [[Moto Guzzi]]<ref>{{cita web|url=http://www.primomoretti.it/PRIMO.HTM|titolo=Primo Moretti|accesso=29 maggio 2017}}</ref>;
* II edizione: 17 aprile 1927. Vinse [[Tazio Nuvolari]] su motocicletta [[F.I.V. Edoardo Bianchi|Bianchi]]<ref>{{cita web|url=http://www.tazionuvolari.it/it/component/content/category/9-tazio.html|titolo=Vittorie moto|accesso=29 maggio 2017}}</ref>;
* III edizione: 5 giugno 1932. Vinse [[Riccardo Brusi]] su Moto Guzzi<ref>{{cita web|url=http://www.paolotordi.it/paolotordi/index.php?page=archivio-civ-250-1923-1939|titolo=Archivio classifiche Campionato Italiano di Velocità classe 250 cmc. Dal 1923 al 1939|accesso=29 maggio 2017}}</ref>. All'edizione del 1932 partecipò la [[Competizioni motociclistiche della Scuderia Ferrari|Scuderia Ferrari]], che all'epoca era impegnata anche nelle corse motociclistiche.
[[File:Johnny Cecotto - Scuderia Diemme - 1975.jpg|thumb|left|[[Johnny Cecotto]] nel 1975, nel reparto corse della Scuderia Diemme]]
 
All'inizio degli anni sessanta fu fondato il Moto Club di Lugo. Tra la fine degligli anni settanta1970 e l'inizio degli anni ottanta1980, nacquero a Lugo vi furono ben due team che partecipavanoparteciparono ai campionati mondiali di [[Motomondiale|motociclismo]],: la [[Scuderia Diemme (1973-Venemotos]]1981) e la [[Ricci Ceramiche-Venemotos]] (anni 1980). IVenemotos loroera pilotistata (tracreata questida [[MarioAndrea Lega]]Ippolito, [[Johnnyun Albertoitaliano Cecotto]],emigrato in [[Franco UnciniVenezuela]],. Era l'importatore della [[CarlosYamaha LavadoMotor|Yamaha]] nel Paese sudamericano<ref>{{cita web|url=https://voce.com.ve/2020/04/03/489380/famiglia-ippolito-una-vita-a-tutto-gas/|titolo=Famiglia Ippolito, [[Rolanduna Freymond]]vita a tutto gas|accesso=4 novembre 2021}}</ref>. Sia la Diemme che la Venemotos equipaggiavano le Yamaha 250 e 350<ref>{{cita web|url=https://www.4live.it/2016/05/quarantanni-fa-in-un-tragico-incidente-al-mugello-perdeva-la-vita-otello-buscherini/|titolo=40 anni fa, [[Sauroin Pazzaglia]]un tragico incidente al Mugello, [[perdeva la vita Otello Buscherini]])|accesso=27 settembre 2021}}</ref>. I loro piloti vinsero diversi gran premi; ela Venemotos vinse anche deialcuni titoli mondiali (Mario Lega, classe 250 nel 1977, Johnny Alberto Cecotto classe 350 nel 1975 e classe 750 nel 1978, [[Carlos Lavado]], classe 250 nel 1983 e 1986)<ref>{{cita web|url=https://motosprint.corrieredellosport.it/news/rubriche/polvere-di-stelle/2021/11/09-4905459/polvere_di_stelle_la_storia_in_esposizione_a_lugo_e_bologna|titolo=Polvere Idi duestelle. venezuelaniLa Johnnystoria Albertoin Cecottomostra a Lugo e CarlosBologna|accesso=28 novembre 2021}}</ref>. I venezuelani Cecotto e Lavado in quegli anni divennero "lughesi d'adozione", specie Lavado, che continuò ad abitare a Lugo anche molti anni dopo il suo ritiro dalle corse. In<br quegli anni il Moto Club di Lugo e il Moto Club di San Lorenzo (una frazione di Lugo) organizzarono delle gare presso il [[Circuito di Misano Adriatico]]./>
In quegli anni il Moto Club di Lugo e il Moto Club di San Lorenzo (una frazione di Lugo) organizzarono delle gare presso il [[Circuito di Misano Adriatico]].
 
Nella frazione di Villa San Martino vi è l'Aeroclub Baracca, dove ha sede una delle pochissime scuole di guida di elicotteri in Italia. Hanno conseguito il brevetto a Lugo, tra gli altri, [[Nelson Piquet]], [[Gianni Bugno]] e [[Pierluigi Martini]].
 
====Pallacanestro Motociclismo ====
Lugo fu una delle sedi nelle quali si disputò la [[Temporada Romagnola]], manifestazione che si tenne dal 1945 al 1971.
La principale società cestistica cittadina è il «Basket Club Lorenzo Zanni». Disputa il [[Serie B (pallacanestro maschile)|campionato nazionale di Serie B]].
 
==== Sport olimpici ====
 
;Atletica leggera
==== Atletica leggera ====
L'atletica leggera a Lugo nacque nel periodo tra le due guerre. Dal dopoguerra fino agli anni sessanta la società di atletica cittadina (Club Atletico “F. Baracca”) svolse attività esclusivamente maschile. Alla fine del [[1969]] si costituì una seconda società per svolgere attività extra-Fidal (corse campestri) all'interno dell'[[Uisp]]. L'anno dopo, al suo interno nacque la prima società femminile lughese («Società Comprensoriale Atletica Femminile»). Nel [[1971]] una nota azienda cittadina, la «Diemme» di Gian Franco Deggiovanni, affiancò la gestione della S.C.A.F. come sponsor principale. Nel [[1973]] avvenne l'incorporazione del Club Atletico negli organici della società, sancendo la riunione dei settori maschile e femminile. Il nome della nuova società fu «Atletica Diemme Lugo».
 
Nel [[1980]] Pietro Melandri, storico dirigente dello sport lughese, ideò e organizzò il «Trofeo Deggiovanni» (in memoria del presidente Diemme prematuramente scomparso), manifestazione per i ragazzi delle scuole medie del comprensorio lughese. Da quell'anno la competizione si disputa ininterrottamente fino ad oggi, raccogliendo ad ogni edizione 1.700{{formatnum:1700}} giovani. Nel frattempo gli amatori non rimasero fermi: nel [[1986]] fu fondata una nuova società che svolgeva esclusivamente attività amatoriale, Master e Uisp. Dal nome dello sponsor, che l'affiancò sin dalla fondazione, prese il nome di «Gruppo Podisti Amatori Lughesina».
 
Nel [[1987]] l'Atletica Diemme Lugo assunse la denominazione attuale con il marchio Icel<ref>Nota azienda lughese, l'Industria Conduttori Elettrici Lugo fu fondata da Lodovico Preti nel primo dopoguerra.</ref>. Negli anni seguenti fu attivata una sinergia con la società imolese «Atletica Sacmi Avis». In virtù dell'accordo, le due società si sono specializzate: una nel settore femminile e l'altra nel settore maschile. I migliori atleti maschili (dalla categoria Junior in poi) vanno a Imola, mentre le eccellenze femminili si allenano a Lugo.
 
Nel [[2013]] l'Icel ha ottenuto per la prima volta nella sua storia la promozione in Serie A1, ovvero la massima serie nazionale della disciplina. Inoltre una sua tesserata, [[Carolina Bianchi]] (1988) ha vinto il titolo nazionale assoluto di [[Eptathlon]]. In campo giovanile, Michele Brini ha vinto il titolo italiano Cadetti nel [[Pentathlon]]. I tre successi conquistati hanno fanno del 2013 l'Anno d'oro dell'Atletica Icel. Nel [[2014]] l'Icel Lugo ha vinto il suo primo titolo italiano di società, conquistando l'oro nell'Eptathlon con Carolina Bianchi, Laura Reggi e Chiara Calgarini.<ref>{{cita web|url=http://www.fidalemiliaromagna.it/showquestion.php?faq=56&fldAuto=3804|titolo=Otto titoli nazionali di società per l'Emilia-Romagna nel 2014|accesso=27 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141227215124/http://www.fidalemiliaromagna.it/showquestion.php?faq=56&fldAuto=3804|dataarchivio=27 dicembre 2014}}</ref>
 
;==== Pugilato ====
L'ENAL Pugilistica, ma anche altre palestre specializzate, hanno allenato diversi campioni originari di altre località. Fra questi [[Francesco Damiani]], nato nella vicina [[Bagnacavallo]], campione italiano, europeo e mondiale WBO nonché medaglia d'argento olimpica, e [[Alfredo Mulas]], nativo della Sardegna, campione italiano dei pesi gallo nel 1978 e che tentò la conquista del titolo europeo contro il pugliese Zurlo.
 
;==== Scherma ====
Le origini della [[scherma]] a Lugo risalgono al [[1919]], quando nacque una società schermistica intitolata a Francesco Baracca. I soci erano prevalentemente ex ufficiali che avevano appreso la tecnica durante il [[servizio militare]]. Dal [[1930]] partecipò a manifestazioni agonistiche. Dopo la Seconda guerra mondiale la scherma lughese fu rifondata da Achille Antonellini (medaglia d'argento CONI)<ref>{{cita web|url=http://www.pavaglionelugo.net/2017/08/immagini-di-sport-lughese-di-qualche_19.html|titolo=Anni '60 - Torna in auge la nobile arte della scherma|accesso=22 luglio 2018|dataarchivio=22 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180722125537/http://www.pavaglionelugo.net/2017/08/immagini-di-sport-lughese-di-qualche_19.html|urlmorto=sì}}</ref>, che nel [[1948]] fondò la «Società schermistica lughese», da lui poi diretta per trentacinque anni. Si affiliò subito al CONI, prima società della provincia a registrarsi. Oggi laLa società conta circa 80 soci, tra tecnici e atleti<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lugo.ra.it/Comune/Comunicazione-e-Informazione/Comunicati-stampa/Anno-2018/Giugno-2018/Intitolata-ad-Achille-Antonellini-la-palestra-di-scherma-del-Palabanca|titolo=Intitolata ad Achille Antonellini la palestra di scherma del Palabanca|accesso=22 luglio 2018|dataarchivio=22 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180722130130/http://www.comune.lugo.ra.it/Comune/Comunicazione-e-Informazione/Comunicati-stampa/Anno-2018/Giugno-2018/Intitolata-ad-Achille-Antonellini-la-palestra-di-scherma-del-Palabanca|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Altri sport ===
; Altre società
Altre discipline molto seguite a Lugo sono: la [[pallavolo]] (Pallavolo Gattelli), il [[judo]] (Team Romagna Judo e Judo Club Lugo), il [[nuoto]] agonistico (Nuoto Club Lugo, Deka Nuoto Lugo nonché Sub Baracca Lugo per quanto riguarda il [[nuoto pinnato]]), il [[pattinaggio a rotelle]] (Up and Down), l'[[aeromodellismo]] (F. Baracca). Dal [[2011]] Lugo ha anche una squadra di [[rugby]], la A.s.d. Lugo Rugby, affiliata al [[Romagna Rugby Football Club]].
 
=== Impianti sportivi ===
Il territorio di Lugo (comprendendo le frazioni) vanta la presenza di 60 impianti sportivi, tra i quali sedici palestre pubbliche.<br />
I principali impianti, ovvero i più attrezzati, sono i seguenti:
* [[Calcio (sport)|Calcio]]: l'impianto comprende una pista di [[atletica leggera]] a sei corsie. Dal 25 aprile 1996 è intitolato ad [[Ermes Muccinelli]] (1927-1994), campione di calcio degli anni cinquanta. Nel territorio comunale esistono otto impianti per il gioco del calcio. Il primo campo di calcio permanente a Lugo fu allestito all'interno del parco del Tondo. Venne inaugurato il 9 maggio [[1926]]<ref>Walter Berti (a cura di), ''Lugo nel 900. Una storia di Lugo nel XX secolo'', Walberti, Lugo 2005, p. 152.</ref>;
* [[Nuoto]] e [[sport acquatici]]: Lugo dispone di una piscina coperta; inaugurata nel [[1977]], comprende due vasche per il nuoto di 25&nbsp;m ed una vasca per tuffi ed attività subacquee. All'esterno della piscina c'è una vasca scoperta, utilizzata nei mesi caldi.
* [[Pallacanestro]] e [[pallavolo]]: il primo palazzetto dello Sport di Lugo è stato inaugurato il 16 ottobre [[1971]]. Si trova in via Lumagni, nelle adiacenze del Tondo, ed è tuttora in funzione. È stato sede delle partite di pallacanestro della storica Rubor Lugo. Il nuovo palazzetto, il «Pala Banca di Romagna» (inaugurato nel [[2007]]), è situato in periferia. Oltre a pallacanestro e pallavolo vi si pratica anche il [[Tamburello (sport)|tamburello]]. L'impianto ha una capienza di 450 posti.
* [[Pattinaggio a rotelle]]: a Lugo vi è un impianto specifico per questo sport, sito in Via Piratello. La pista di pattinaggio (50 x 25 metri) è una delle più grandi in Italia. La società sportiva «Up and Down» è attiva dal 1985. Il lughese Andrea Poli (1989) ha vinto quattro volte il titolo di Campione del mondo.
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery mode="packed">
File:Rocca di Lugo Arco Ghetto ebraico.jpg|Primi decenni del XX secolo. La Rocca estense e l'Arco Clementino, che segna l'inizio del ghetto ebraico
immagine:Lugo_Baracca_011130_1.JPG|Monumento a Francesco Baracca
File:Pavaglione Lugo mercato della seta.jpg|Primi decenni del XX secolo. Il Pavaglione. Nel lato ovest si tiene il tradizionale mercato della seta
immagine:Piazza Francesco Baracca (Lugo).JPG|Piazza Baracca
File:Ospedale Umberto I 1910.jpg|L'ospedale «Umberto I», inaugurato il 21 ottobre del 1900
immagine:Piazza Baracca.JPG|Piazza Baracca
File:Ponte delle lavandaie Lugo.jpg|Primi decenni del XX secolo. Il ponte delle lavandaie sul Canale dei mulini
immagine:La piazza del mercato (Lugo, Italy).jpg|Piazza di Lugo con la Rocca estense
immagine:Lugo_rocca_estense.jpg|La Rocca estense
immagine:Lugo4.jpg|Piazza Mazzini, circondata dal Pavaglione
immagine:Lugo_teatro_rossini.jpg|Teatro Rossini, esterno
immagine:Teatro Rossini 01.jpg|Teatro Rossini (l'interno)
immagine:Lugo Baracca e Pavaglione 010424.JPG|La piazza
immagine:Rocca di Lugo Arco Ghetto ebraico.jpg|Primi decenni del XX secolo. La Rocca estense e l'Arco Clementino, che segna l'inizio del ghetto ebraico
immagine:Pavaglione Lugo mercato della seta.jpg|Primi decenni del XX secolo. Il Pavaglione. Nel lato ovest si tiene il tradizionale mercato della seta
immagine:Ospedale Umberto I 1910.jpg|L'ospedale «Umberto I», inaugurato nell'ottobre del 1900
immagine:Ponte delle lavandaie Lugo.jpg|Primi decenni del XX secolo. Il ponte delle lavandaie sul Canale dei mulini
immagine:Sant'Ilaro reliquiario.jpg|Reliquiario<ref>Con teca in argento e oro di [[Ellero di Galeata|Sant'Illaro]]. Anno [[1689]], chiesa del Carmine</ref>
immagine:Sant'Ilaro busto.jpg|[[Ellero di Galeata|Sant'Illaro]]<ref>Busto in argento del santo. Anno [[1961]], chiesa del Carmine</ref>
</gallery>
 
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== Bibliografia ==
* Fra [[Girolamo Bonoli]], [http://books.google.it/books?id=lr8TAAAAQAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Storia di Lugo ed annessi'']. Faenza: nella stampa dell'Archi impressor camer. e del S. Ufizio, 1732.
* Francesco Leopoldo Bertoldi, [http://books.google.it/books?id=dO03AAAAcAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Notizie istoriche dell'antica selva di Lugo'']. Ferrara: Editore Rinaldi, 1794.
* Giuseppe Antonio Soriani, ''Supplemento storico sulla origine e progressi della città di Lugo'', Tipografia Melandri, Lugo 1834.
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* Andrea Yaakov Lattes, ''Vita ebraica a Lugo nei verbali delle sedute consigliari degli anni 1621-1630'', con un'appendice di Mauro Perani, Firenze, Olschki, 2013 ISBN 978-88-222-6220-2.
* {{cita libro | titolo= La chiesa di San Giacomo Maggiore in Lugo| curatore= Giovanni Baldini| anno= 2015| editore= Nuovo Diario-Messaggero| città= Imola|cid=San Giacomo, 2015}}
* Laura Baldinini Senni, Michele Pagani, Maria Lucia Rocchi, ''Il teatro comunale "Gioachino Rossini" di Lugo di Romagna'', Fondazione Teatro Rossini, 2018
 
== Voci correlate ==
* [[Battaglia di Zagonara]] (1424)
* [[Battaglia del Senio]] (1945)
* [[Sommossa e sacco di Lugo]] (1796)
* [[Eccidio dei conti Manzoni]]
* [[Antiche unità di misura del circondario di Lugo]]
* [[Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale]]
* [[Stazione di Lugo (Italia)|Stazione di Lugo]]
* [[Teatro Rossini (Lugo)]]
* [[Aeroporto di Lugo]]
* [[Associazione Sportiva Dilettantistica Stuoie Baracca Lugo|A.S.D. Stuoie Baracca Lugo]]
* [[Giro di Romagna]]
* [[Amog|AMOG OTL]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Lugo (Italy)}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [[Istituto Geografico Militare|IGMI]], [https://web.archive.org/web/20150603012418/http://www.igmi.org/ancient/immagine.php?cod=6093 Descrizione topografica del territorio di Lugo] (carta del 1745)
 
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{{portale|Romagna}}
 
[[Categoria:Lugo (Italia)| *]]