Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche: differenze tra le versioni
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La sua funzione fondamentale era di garantire in modo indipendente dal [[governo italiano]] l'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e l'[[efficienza (economia)|efficienza]] e [[trasparenza]] delle [[pubblica amministrazione italiana|pubbliche amministrazioni italiane]].
La legge affidava alla Commissione<ref>Giancarlo Ricci, L'APPLICAZIONE DELLA RIFORMA BRUNETTANEGLI ENTI TERRITORIALI E NELLE AUTONOMIE FUNZIONALI, Lavoro nelle p.a., fasc.3-4, 2010, pag. 507.</ref>, chiamata ad operare in posizione di indipendenza di giudizio e di valutazione e in piena autonomia, il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere all’esercizio delle funzioni di valutazione, garantendo la trasparenza dei sistemi adottati e la visibilità degli indici di andamento gestionale delle amministrazioni pubbliche. A questo compito – volto essenzialmente a favorire l’efficienza dell’attività pubblica e la qualità dei servizi resi ai cittadini anche riconoscendo e premiando effettivamente il merito dei singoli e dei gruppi che operano all’interno delle amministrazioni – si accompagnava quello di garantire la trasparenza totale delle amministrazioni, cioè l’accessibilità dei dati inerenti al loro funzionamento anche con la fornitura in rete di una accorta selezione di quelli veramente utili a consentire alle istituzioni e ai cittadini di operare un partecipato controllo sul modo di gestione della “cosa pubblica”.
Nell’intento del [[legislatore]]<ref>Giampiero Buonomo, [https://www.academia.edu/2420574/Sulla_legge_anticorruzione Regole anticorruzione, alla Civit un ruolo chiave], in Guida agli enti locali, 9 luglio 2011, n˚ 28.</ref>, la trasparenza dei dati dovrebbe costituire lo strumento per assicurare l’integrità delle pubbliche amministrazioni e prevenire in tal modo il grave fenomeno della [[corruzione]].
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