Boza: differenze tra le versioni

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La determinazione accurata dell'origine è difficile, poiché le bevande alcoliche a base di miglio sono note alle antiche civiltà (babilonesi, egiziane) fin dall'antichità. Nel caso della Boza, vari autori spesso si riferiscono a un'origine centroasiatica.<ref>{{Cita libro|autore=Mehrdad Kia|titolo=Daily Life in the Ottoman Empire|editore=ABC-Clio|anno=2011|p= 240|lingua=inglese}}</ref> Da qui la bevanda fu portata in [[Anatolia]] dalle tribù nomadi. I [[turchi selgiuchidi]] chiamavano bevande simili alla birra ''Bekni''.
 
Nell'[[impero ottomano]], la produzione di Boza era un'importante attività commerciale, e furono costruite molte birrerie e locali di consumo (chiamate ''Bozahâne''). La boza era anche la bevanda abituale dei [[giannizzeri]]. In tempo di guerra, un ''Bozacı'' - il produttore di boza - seguiva sempre le truppe e quindi ne assicurava la fornitura. Sotto [[Selim III]] venne lanciata sul mercato una versione con oppio. Lo scrittore via di viaggi ottomano [[Evliya Çelebi]], il quale viaggiò in tutto il mondo conosciuto, racconta di tossicodipendenti da Boza, i quali "non venivano mai morsi da cani randagi", perché avevano sempre un bastone da passeggio a causa della loro andatura instabile.<ref>{{Cita libro|autore1=Ebru Boyar|autore2=Kate Fleet|titolo=A Social History of Ottoman Istanbul|editore=Cambridge University Press|anno=2010|p=189|url=http://books.google.de/books?id=hHd2OizxNCcC&pg=PA189&dq=Boza+drink&hl=de&sa=X&ei=AXDwU6PqJqaa1AWZl4CoBg&ved=0CCoQ6AEwAA#v=onepage&q=Boza%20drink&f=false|lingua=inglese}}</ref> Il viaggiatore arabo [[Ibn Battuta]] riferì della Boza turca nel XIV secolo quando visitò l'Asia centrale. Sotto [[Mehmed IV]], tutte le bevande alcoliche, comprese quelle a bassa percentuale come la Boza, vennero vietate, anche se senza successo.
 
Con il dominio ottomano, la Boza arrivò nei Balcani,<ref> Agnes Sachsenroeder: CultureShock! Bulgaria: A Survival Guide to Customs and Etiquette, Marshall Cavendish International Asia Pte Ltd, 2010, S. 141</ref><ref> Mehrdad Kia: „Daily Life in the Ottoman Empire“, ABC-Clio 2011, S. 240 </ref> dove è conosciuta soprattutto in Bulgaria e Romania come ''боза'' o ''bragă''. Prima della diffusione dei negozi di dolciumi bulgari (''Sladkarnitsa''), dove la Boza veniva spillata da grandi contenitori in grandi bicchieri, i venditori ambulanti di Boza divennero parte di strada cittadina. Poiché molti di questi venditori ambulanti erano albanesi, in Bulgaria si crede che la Boza sia una bevanda albanese. Nella città bulgara di Radomir, che nel XVIII secolo era uno dei centri per la produzione della Boza, c'è un monumento in onore dei venditori ambulanti di Boza.