Josyp Slipyj: differenze tra le versioni
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Il 1º novembre [[1944]], con la morte di monsignor [[Andrej Szeptycki]], Slipyj gli succedette come [[Arcieparchia|arcieparca metropolita]] di [[Arcieparchia di Leopoli degli Ucraini|Leopoli degli Ucraini]] e capo della [[Chiesa greco-cattolica ucraina]].
Dopo che le truppe sovietiche riconquistarono [[Leopoli]], Slipyj venne arrestato la notte dell'11 aprile [[1945]] insieme ad altri vescovi dal [[Commissariato del popolo per gli affari interni]] con l'accusa di [[collaborazionismo]] con il [[regime nazista]]. Questo fu il primo passo nella progettata liquidazione della [[Chiesa greco-cattolica ucraina]] da parte delle autorità sovietiche.<ref>Bociurkiw, B.R., ''The Ukrainian Greek Catholic Church and the Soviet State (1939–1950).'' CIUS Press, 1996.</ref><ref>Pelikan, Jaroslav, ''Confessor Between East and West.'' W.B. Eerdmans Publishing. 1990.</ref><ref>[http://webarchive.loc.gov/all/20050420013302/http://www.risu.org.ua/eng/major.religions/greek.catholic/josyf.slipiy/ Religious Information Service of Ukraine: Patriarch Josyf Slipiy]</ref> Dopo essere stato incarcerato a [[Leopoli]], [[Kiev]] e [[Mosca (Russia)|Mosca]], un tribunale sovietico lo condannò a otto anni di lavori forzati in un [[gulag]] siberiano. Insieme a lui furono condannati per [[Tradimento (reato)|tradimento]] a lunghi periodi di carcere e lavori forzati anche i vescovi [[Hryhoryj Chomyšyn]], [[Mykola Čarneckyj]], [[Nykyta Budka]] e [[Ivan Liatyshevsky]].
A questo punto le autorità sovietiche convocarono forzatamente un gruppo di 216 sacerdoti e il 9 marzo [[1946]] nella cattedrale di San Giorgio venne aperto quello che passerà alla storia come [[sinodo di Leopoli]]. L'[[Unione di Brest]], la dichiarazione in cui la [[Chiesa greco-cattolica ucraina]] entrò formalmente in comunione ecclesiastica con la [[Santa Sede]] venne revocata da questo sinodo. La
Come afferma Mykola Posivnych, Josyf Slipyj vide i suoi anni di prigionia come anni perduti. I migliori anni della sua vita in termini di produttività, Slipyj li dovette spendere tra criminali, investigatori e carcerieri. Nella prigionia si ammalò e si fratturò gli arti numerose volte.
Gli scritti elaborati da monsignor Slipyj in prigionia riuscirono comunque a circolare. Nel [[1957]] [[papa Pio XII]] gli inviò una lettera di congratulazioni per il 40º anniversario della sua ordinazione presbiterale. Questa venne però confiscata;
=== Rilascio e arrivo a Roma ===
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