I reperti risalgono all’ultimo quarto [[XII secolo|XII]]-inizio del [[XIII secolo]]. I manufatti sono ingobbiati e coperti da vetrina piombifera incolore o colorata.
Le aree di provenienza vengono decretate sulla base di analisi mineralogiche:
*#Coste mediorientali del Mediterraneo: da qui provengono ceramiche ingobbiate monocrome con decorazioni graffite<ref name=BG_52>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 52}}.</ref>.
*#Area egeo-anatolica: le ceramiche sono ingobbiate monocrome e abbellite con decorazioni varie <small>(“Glazed Reserved Slip-ware”, “Glazed Spil-ware with Green Splashed Decoration”)</small><ref name=BG_52/><ref>{{cita|BERTI - CAPELLI 2000}}.</ref>.
*#Attica: le ceramiche sono ingobbiate e graffite <small>(“Zeuxippus ware. Class II”)</small><ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|pp. 52-53}}.</ref>.
*'''Prodotti dell’Italia meridionale'''
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Le aree di provenienza sono suggerite dai risultati forniti da analisi mineralogiche incrociati con le caratteristiche tecnologiche e morfologiche:
*#[[Salerno]] e [[Gaeta]]<ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 54}}, {{cita|BERTI - TONGIORGI 1984}}.</ref>.
*#Sicilia centromeridionale ([[Gela]])<ref name=BG_56>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 56}}.</ref>.