Torre dei Visdomini: differenze tra le versioni
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==Storia==
[[File:Corte dei visdomini, carta del bonsignori 1584.jpg|thumb|left|La torre dei Visdomini (in basso) in un dettaglio della [[pianta del Buonsignori]] (1584-1594)]]
Walther Limburger indica la fabbrica, contrassegnata da un'alta torre, come del Trecento, segnalando i graffiti rinnovati e la posizione davanti a [[via Sant'Elisabetta]]. Così [[Guido Carocci]] ne precisa la storia nel suo ''Illustratore fiorentino'' del 1909: «Di uno dei ceppi delle case de' Visdomini che si estendevano da un lato fino a [[via dei Calzaiuoli]] e dall'altra fino a [[chiesa di Santa Maria in Campo|Santa Maria in Campo]], facevano parte un palazzo che tuttora conserva il suo carattere trecentesco e la torre massiccia di fianco alla quale si vede ancora, per quanto murata, una porta assai caratteristica coll'architrave sorretto da delicate mensolette. Palazzo e torre appartennero più tardi ai Cortigiani, una delle famiglie facenti parte della consorteria dei Visdomini e vennero acquistati dall'Opera di [[Santa Maria del Fiore]] per incorporarli nell'edifizio della [[palazzo dei Canonici (Firenze)|Canonica]] che ai primi del XV secolo venne notevolmente accresciuto».
Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
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L'edificio conserva ancora i suoi caratteri antichi, con la facciata decorata a bozze di graffito interrotte da una fascia con elementi fitomorfi (lavoro integrato nel [[1884]] e ancora nuovamente restaurato e integrato negli anni novanta del Novecento) e finestre ad arco con bozze piane. In alto è una terrazza, frutto di una aggiunta posteriore.
Di fianco sorge l'alta torre medievale (in prossimità del numero 20 rosso), a pianta quadrangolare con la parte inferiore a grossi conci di pietra e la superiore a filaretto: piuttosto alta, per quanto scapezzata, ha sulla sommità una specie di abbaino. Accanto alla torre è una porta murata con architrave sostenuto da mensole. Ricoperta dal classico filaretto in pietra, presenta una serie di finestre ai piani poste in asse ma di diverse dimensioni. Sul fronte, sotto ad uno scudo con l'arme dei Visdomini, è una targa con i versi danteschi relativi al ruolo dei membri della famiglia nei periodi della vacanza della sede vescovile, quando questi erano chiamati a sostituire il vescovo amministrando in sua vece i beni della chiesa fiorentina.
{{Citazione|Così facean li padri di coloro
che, sempre che la vostra chiesa vaca,
si fanno grassi, stando in concistoro|''[[Divina Commedia]]'', [[Paradiso - Canto sedicesimo|Pd. XVI]] 112-114}}
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[[File:Torre dei visdomini 23, targa dantesca.JPG|thumb|upright=1.4|La targa Dantesca, con stemma dei Visdomini]]
[[File:Torre dei visdomini 22.JPG|thumb|upright=1.4|Il piano terra]]
* {{bps|Elenco 1902}}, p.
* {{bps|Illustratore fiorentino}} (1909) 1908, pp.
* {{bps|Limburger 1910}}, n. 720;
* {{bps|Palazzi 1972}}, p.
* {{bps|Roselli 1974}}, Giorgio Di Battista, p.
*Lara Mercanti, Giovanni Straffi, ''Le torri di Firenze e del suo territorio'', Alinea, Firenze 2003
* {{bps|Bargellini-Guarnieri 1977-1978}}, II, 1977, pp.
* {{bps|Maffei 1990}}, p.
* {{bps|Pecchioli 2005}}, pp.
*Fortunato Grimaldi, ''Le "case-torri" di Firenze'', Edizioni Tassinari, Firenze 2005.
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==Collegamenti esterni==
*Claudio Paolini
{{Via del Corso}}
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