Nuraghe: differenze tra le versioni
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[[File:Nuraghe Losa.JPG|upright=1.2|thumb|Abbasanta, resti del [[Nuraghe Losa]].]]
[[File:Nuraghe, 1600 B.C..jpg|upright=1.2|thumb|Ricostruzione di un Nuraghe polilobato.]]
Ne rimangono in piedi circa settemila (
Alcuni sono più complessi ed articolati, veri e propri "castelli" nuragici con il "mastio" che in certi casi raggiungeva un'altezza
== Patrimonio dell'umanità ==
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== Storia ==
{{Vedi anche|Civiltà nuragica}}
Secondo l'archeologo [[Giovanni Lilliu]], durante la media [[Età del bronzo]], attorno al [[XV secolo a.C.|1500 a.C.]]/[[XI secolo a.C.|1100 a.C.]], si ebbe presumibilmente il maggior sviluppo di questi edifici. Egli non ha mai offerto prove scientifiche di ciò. Neppure la datazione del Nuraghe di Barumini è confortata da prove certe.
Nell'[[Età del ferro]], ossia dal [[IX secolo a.C.|900 a.C.]] in poi, non furono costruiti nuovi nuraghi, tuttavia non furono abbandonati ma anzi in alcuni casi vennero ristrutturati e riadattati,
Si calcola che siano stati realizzati non meno di 10.000 nuraghi
Le costruzioni nuragiche hanno subito i danni maggiori negli ultimi 150 anni, soprattutto dopo l'emanazione dell'[[editto delle chiudende]] quando divennero materiale da costruzione per i muretti a secco che ancora oggi caratterizzano il paesaggio sardo, e con l'ampliamento della rete viaria e l'impiego delle pietre nelle [[massicciata|massicciate]] stradali
=== Origine del nome ===
La radice ''Nur'' della parola ''nuraghe'' è di origine prelatina e dovrebbe significare "''mucchio di pietre, mucchio cavo''". Secondo quanto riferisce lo studioso [[Giovanni Lilliu]]: {{Citazione|... «preindoeuropeo, o di sostrato mediterraneo, è anche il nome del monumento: nuraghe, detto pure altrimenti, a seconda dei distretti e dialetti della Sardegna, ''nuràke'', ''nuràxi'', ''nuràcci'', ''nuràgi'', ''naràcu'' etc. Questo termine, specie nel secolo XIX, fu messo in relazione con la radice fenicia di ''nur'', che vuol dire ''fuoco'', e fu spiegato come ''fuoco'' nel senso di ''dimora'' o di ''tempio del fuoco'', con riferimento a culti solari che si sarebbero praticati sulla terrazza delle torri nuragiche. Oggi, invece, i filologi propendono a considerare il vocabolo nuraghe come un reliquato della parlata primitiva paleomediterranea, da ricollegarsi col radicale ''nur'' e con le varianti ''nor'', ''nul'', ''nol'', ''nar'' etc.: radicale largamente diffuso nei paesi del Mediterraneo, dall'Anatolia all'Africa, alle Baleari, alla Penisola iberica, alla Francia, col duplice significato, opposto ma unitario, di ''mucchio'' e di ''cavità''. Il vocabolo stesso poi indicherebbe non la destinazione ma la speciale forma costruttiva del nuraghe, il quale vorrebbe dire appunto ''mucchio cavo'', ''costruzione cava'', ''torre cava'', a causa della figura turrita del suo esterno, fatta per accumulo di grossi massi, e per la cavità cupoliforme dell'interno...»|Giovanni Lilliu, ''I Nuraghi. Torri preistoriche della Sardegna'', Ilisso, [[2005]], pag. 57.}}
Secondo l'archeologo Giovanni Ugas dell'[[Università di Cagliari]], la parola nuraghe potrebbe derivare invece da [[Norax]] o Norace, eroe degli Iberi-[[Balari]]. È possibile infatti che la radice ''Nur-'' sia un adattamento ai timbri mediterranei della radice indoeuropea ''Nor-'' che si ritrova in alcuni toponimi della Sardegna (es. [[Nora (Italia)|Nora]], [[Noragugume]]), nel Lazio con [[Norba latina|Norba]] città dei [[Volsci]] o Noreia antica città del [[Norico]]
Il [[linguistica|linguista]] [[Massimo Pittau]] ritiene che la parola ''nuraghes'', nelle sue varie forme, è sicuramente da riportare al sostrato linguistico pre-punico, pre-romano e quindi [[Lingua protosarda|protosardo]] o nuragico.<ref name="pittausardegnanuragica" />
=== Cronologia ===
In base ad una classificazione ed alla divisione temporale elaborata dallo studioso [[Giovanni Lilliu]] (''Nuragico I, II, III, IV, V'') l'edificazione dei nuraghi e lo svilupparsi della civiltà nuragica ha seguito diverse fasi collocabili entro l'età del Bronzo e l'età del Ferro. Lo stesso studioso però sconsiglia di adattare schematicamente la sua classificazione alle suddivisioni cronologiche di queste età adoperate per l'Europa continentale, la Penisola italiana e l'Egeo, anche se non mancano parallelismi tra cultura nuragica con elementi delle regioni europee ed
<timeline>
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Vista la varietà delle costruzioni che tradizionalmente sono raggruppate sotto la dicitura di "nuraghe" è difficile fornire una descrizione univoca.
La divisione più semplice è quella tra il "nuraghe a bastione" (non: protonuraghe, o nuraghe "a corridoio"), con una distribuzione degli spazi prevalentemente orizzontale e il nuraghe "a
Le mura che lo compongono sono poderose e possono arrivare ad uno spessore di quattro o cinque [[metro|metri]], con un [[diametro]] esterno fino a trenta-cinquanta metri alla base, diminuendo poi con l'aumentare dell'altezza, con un'inclinazione
La particolare forma è dovuta alla singolare tecnica di costruzione che prevede solide fondazioni con grossi blocchi di pietra squadrati e sovrapposti a secco, in maniera circolare, senza utilizzo di leganti e tenuti insieme dal loro stesso peso. Man mano che si procede in altezza, i filari sono spesso disposti in cosiddetta [[Isodomo|opera isodoma]], si restringono progressivamente e diminuisce anche la proporzione dei massi, ora sempre più piccoli e meglio lavorati.<ref>AA.VV., ''Ichnussa. La Sardegna dalle origini all'età classica'', Milano, 1981</ref>.
[[File:Su mulinu - vista.jpg|thumb|upright=1.1|Feritorie e finestra del [[Nuraghe Su Mulinu]], [[Villanovafranca]]]]
La parte superiore era presumibiolmente occupata da una terrazza alla quale si accedeva tramite una [[Scala (architettura)|scala]] elicoidale, illuminata nel percorso ascendente da [[feritoia|feritoie]] ricavate nelle spesse mura. La porta di ingresso si apre preferenzialmente a [[Sud|mezzogiorno]] ed immette in un corridoio ai cui lati si aprono sovente delle nicchie e che conduce ad una camera rotonda, la cui volta è formata da anelli di
Furono costruiti ovunque, ma spiccano prevalentemente in posizione dominante, su un
[[File:Nuraghe Ruju.jpg|thumb|left|upright=1.1|Nuraghe Ruju a [[Chiaramonti (Italia)|Chiaramonti]], Sassari]]
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Il problema di una divisione in categorie delle tipologie di nuraghe è stato affrontato in tempi recenti da vari studiosi anche se non vi sono ancora soluzioni univoche.
La categorizzazione delle diverse tipologie è generalmente morfologica
[[File:Nuraghe-albucciu-2.jpg|thumb|upright=1.1|Il [[Complesso nuragico di Albucciu|Nuraghe Albucciu]] è un esempio di protonuraghe]]
=== Nuraghi a bastione (prima detti a corridoio o protonuraghi). ===
{{vedi anche|Protonuraghe}}
L'altezza di norma non superava i 10 metri benché la superficie occupata da queste costruzioni
L'ambiente più funzionale e forse più importante - probabilmente richiesto proprio dai committenti - di questi edifici era il terrazzo, che
Dei circa 7.000 nuraghi censiti solo 300 circa sono di questo tipo<ref name="melisciviltànuragica">Paolo Melis, [http://paolomelis.altervista.org/CiviltaNuragicaMelis.pdf ''Civiltà Nuragica''], Delfino editore, Sassari, 2003. ISBN 88-7138-287-0</ref>.
[[File:Nuraghe of Is Paras - Isili - Sardinia - Italy - 02.jpg|thumb|left|upright=1.1|[[Nuraghe Is Paras]] - [[Isili]]. La sua ''thòlos'' è alta ben 11,80 metri ed è la più elevata in tutta la [[Civiltà nuragica|Sardegna nuragica]], seconda, per [[Età del Bronzo|quel periodo]] solo alla cosiddetta [[Tesoro di Atreo|tomba di Agamennone]].]]
=== Nuraghi monotorre, coperto a
È il nuraghe per antonomasia e rappresenta la quasi totalità dei nuraghi della Sardegna.
La torre, di forma tronco-conica, ospita al proprio interno una o più camere sovrapposte, coperte
L'accesso, architravato, è generalmente sullo stesso piano di calpestio del suolo e immette in un andito che immette frontalmente nella camera centrale (la quale, nella realtà, non si trova quasi mai al centro, bensì è eccentrica per via delle strutture accessorie intermuraria: scala etc) e lateralmente (generalmente a sinistra) nella scala elicoidale ricavata all'interno della massa muraria che conduce al terrazzo o alla camera superiore<ref name="melisciviltànuragica" />.
Oltre all'andito, alla camera centrale e a quelle superiori sono spesso presenti altri ambienti minori come nicchie e cellette ricavate nello spessore murario ma anche pozzi o silos scavati nel pavimento.
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| File:Sezione Nuraghe Santa Barbara.jpg|Ricostruzione del nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu, sezione.}}
=== Nuraghi a recinto (localmente detti "a tancato") ===
Un esempio di nuraghe appartenente a questa tipologia è il [[nuraghe santa Barbara]] a [[Villanova Truschedu]]. In tale nuraghe l'ingresso al complesso avveniva
In momenti successivi
[[File:Sardinien Orroli Nuraghe Arrubiu.jpg|thumb|left|upright=1.1|Il [[nuraghe Arrubiu]] di [[Orroli]] fu una reggia nuragica il cui mastio centrale raggiungeva in origine un'altezza compresa tra i venticinque e i trenta metri.]]
=== Nuraghi polilobati ===
Chiamati anche "regge" nuragiche, i nuraghi polilobati sono quelli meno frequenti. Molto elaborati e spesso concepiti in modo unitario,
Secondo la teoria militare, dalla torre arroccata su una cima isolata, semplice vedetta situata al confine del territorio di pertinenza della singola [[tribù]], o a presidio dei punti strategici più rilevanti come le vie d'accesso alle vallate, i sentieri che salivano agli altopiani, i corsi d'acqua, i guadi, le fonti, etc., si giunse successivamente alle complesse costruzioni, comprendenti fino a ventuno torri<ref name="ilgiganterosso"/> e dalle mura spesse alcuni metri, ubicate al centro dell'area di comune interesse, forse utilizzata come residenza fortificata dell'autorità politica, civile, militare e probabilmente anche religiosa della regione.
Questi "castelli" ciclopici (non megalitici!) costituivano delle vere e proprie regge, ed erano circondati da altre cinte murarie più esterne, talora fornite anch'esse di torri (i cosiddetti ''antemurali''), che circondavano i bastioni a costituire una vera e propria ulteriore linea avanzata di difesa.
Dopo le [[piramidi egizie]] sono considerati come le più alte costruzioni
[[File:LaPrisgiona-pjt.jpg|thumb|left|upright=1.1|[[Nuraghe La Prisgiona|Nuraghe ''La Prisgiona'']] - [[Arzachena]].]]
[[File:Nuraghe reconstruction.jpg|upright=1.2|thumb|Ricostruzione di un villaggio nuragico.]]
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== Particolari costruttivi ==
Sono sconosciute le tecniche dell'edilizia nuragica, in quanto non ritenute degne del grande impegno che sarebbe invece necessario per studiarle e conoscerle in modo appropriato. In Sardegna non esiste una branca dell'Archeologia Sperimentale che se ne occupi. Di conseguenza, le ipotesi esistenti sulla statica del nuraghe sono in massima parte formulate da "non addetti ai lavori" e tutte approssimative o francamente errate. Per tale motivo, non si riportano.
=== Dimensioni ===
Le dimensioni dei nuraghi variano soprattutto in base alla loro tipologia: i nuraghi a corridoio hanno una superficie molto variabile mentre la maggior parte delle torri
I
I nuraghi a torre hanno invece superfici comprese tra i 635 m² del nuraghe Tolinu di [[Noragugume]] e i 32 di Sa Rocca Pischinale a [[Bosa]], la fascia più ricorrente è anche in questo caso quella che oscilla tra i 101 e i 200 m² che rappresenta in questo caso ben il 75% dei 231 nuraghi dello studio eseguito<ref name="moravettiricerche" />.
Il diametro dei nuraghi a torre varia dai 10 ai 15 metri (media di 12,30 nel Marghine - Planargia<ref name="moravettiricerche" />) e l'altezza dai 10 ai 22 metri<ref name="zeddaarcheologia">Mauro Peppino Zedda, ''Archeologia del paesaggio sardo'', Cagliari, Agorà Nuragica, 2009. ISBN 88-901078-3-9</ref>. La torre Nuragica più alta, era forse quella del Nuraghe Arrubiu, superava in origine i 27 metri <ref>https://www.academia.edu/9937076/IL_NURAGHE_ARRUBIU</ref>
L'inclinazione della muratura varia tra i 10° e i 16°
=== Scale ===
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