Quilapayún: differenze tra le versioni

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Album in studio: L'album è del 1974
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=== L'esilio ===
FinTrovata dalresidenza a [[Colombes]], un comune ai confini con [[Parigi]], fin dall'inizio del loro esilio, i principioQuilapayún sono protagonisti di azioni di solidarietà verso la causa cilena, anche e produconosoprattutto attraverso una serie di concerti e la produzione di nuovi dischi di denuncia della situazione del Paese (che in Italia saranno distribuiti da [[I Dischi Dello Zodiaco]]).<ref name="musicapopular"/> Il 15 settembre 1973 suonaronosuanano all'[[Olympia (teatro)|Olympia]] di [[Parigi]], diventando i primi cileni ad esibirvisi, e tengono inoltre un concerto storico a [[Barcellona]], presieduto dai militari, in una [[Spagna]] ancora sotto la dittatura di [[Francisco Franco]].<ref name="musicapopular"/>
 
In questo periodo la formazione diviene più stabile, con solamente due cambi, quando, nel 1974, [[Rubén Escudero]] abbandona il gruppo per andare a studiare e [[Londra]] e, nel 1978, quando Eduardo Carrasco, decide di abbandonare il palco per dedicarsi alla sola attività di direttore, venendo sostituiti da [[Guillermo García]] e [[Ricardo Venegas]], pescati tra i "''quilapayunes''" cileni.<ref name="musicapopular"/>
Alla fine degli anni settanta il gruppo rivede la propria collocazione tra arte e politica, anche alla luce della collaborazione col poeta surrealista [[Roberto Matta]], e ha dei contrasti con la sinistra cilena. In questa fase vengono raggiunti alti gradi di sviluppo musicale, anche grazie all'apporto di musicisti quali [[Gustavo Becerra]] e [[Juan Orrego Salas]] e all'ingresso nel gruppo del giovane compositore [[Patricio Wang]].
 
Nel 1974 esce ''[[El pueblo unido jamás será vencido (album)|El pueblo unido jamás será vencido]]'', primo album pubblicato in esilio e contenente il celebre [[El pueblo unido jamás será vencido|inno omonimo]], scritto da Sergio Ortega e pubblicato in Cile poco prima della loro partenza, cui fa seguito l'anno successivo ''[[Adelante]]''.<ref name="musicapopular"/>
 
Alla fine degli anni settanta il gruppo rivede la propria collocazione tra arte e politica, anche alla luce della collaborazione col poetapittore surrealista [[Roberto Matta]], e ha dei contrasti con la sinistra cilena.<ref name="musicapopular"/> L'album ''Umbral'' del 1979 segna infatti il distacco del gruppo dal Partito Comunista, con l'intenzione di allontanarsi dallo [[stalinismo]], in favore di un maggiore impegno culturale e artistico.<ref name="musicapopular"/> In questa fase, che prende il nome di "La rivoluzione e le stelle" ("La revolución y las estrellas"), vengono raggiunti alti gradi di sviluppo musicale, anche grazie all'apporto di musicisti quali [[Gustavo Becerra]] e [[Juan Orrego Salas]] e all'ingresso nel gruppo del giovane compositore [[Patricio Wang]] (ex [[Barroco Andino]], e la musica presenta temi più allegri, incorporando poesia e umorismo nei loro concerti.<ref name="musicapopular"/>
 
Nel 1981 partecipano all'importante trasmissione televisiva frequentata da nomi importanti della musica francese ''Le Grand Echiquier''; nello stesso anno prendono parte a un concerto sinfonico con il regista [[Mikīs Theodōrakīs]]; nel 1983 sono uno dei primi gruppi a entrare in [[Argentina]] dopo la fine della [[Processo di riorganizzazione nazionale|dittatura militare]]; nel 1984 replicano per due settimane all'[[Olympia (teatro)|Olympia]] di Parigi; nel 1988, poco prima del loro rientro in Cile, registrano una nuova versione della ''[[Cantata Santa María de Iquique]]''.<ref name="musicapopular"/>
 
=== Crisi e divisione ===