Architettura telematica: differenze tra le versioni

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=== Rappresentazione a blocchi correlati ===
 
La prima metodologia di rappresentazione delle architetture telematiche risale agli [[anni 70]], nata dalla necessità di fare distinzione tra ''informatica concentrata'' e ''informatica distribuita''<ref>{{cita libro|cognome= Naso|nome=Michele|coautori=ATLAS|titolo=Architetture hardware e sistemi informatici |anno=2007 |isbn=88-268-1014-1}}</ref>. Inizialmente gli utenti remoti si collegavano ad un unico calcolatore centralizzato (es. [[mainframe]]) in cui risiedeva tutta la potenza elaborativa; con l'avvento del Personal Computer, ci si interrogò sulla possibilità di realizzare [[Rete informatica|reti]] complesse di più [[Calcolatore|calcolatori]] collegati tra loro in uno schema a maglia così che le informazioni potessero viaggiare dalla sorgente alla destinazione seguendo percorsi distinti. Sebbene i [[Arpanet|primi progetti]] furono sviluppati a scopo militare negli [[Stati Uniti d'America|USA]], oggi ne abbiamo applicazioni civili in molteplici ambienti, il più noto dei quali è rappresentato da [[Internet]]<ref>{{cita libro|cognome= Comer|nome= Douglas E.|titolo=The Internet Book|anno=2001|isbn=0-13-030852-8}}</ref>.
 
È una metodologia che ha come scopo unico la descrizione dei collegamenti fisici e logici degli apparati che identificano i nodi e fa distinzione tra i diversi tipi di collegamento: [[Linea elettrica|linee]] [[Telegrafo|telegrafiche]], [[Telefono|telefoniche]], ''commutate'' o ''dedicate'', ponti [[Radio (elettronica)|radio]], [[Satellite artificiale|satelliti]] per le telecomunicazioni, ecc.<ref>{{cita libro|cognome= Tanenbaum|nome=Andrew S.|titolo=Reti di calcolatori |anno=2000}}</ref>