Andrea Della Corte: differenze tra le versioni

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I suoi interessi principali furono l'[[opera buffa]] del [[XVIII secolo]], [[Gluck]] e [[Giuseppe Verdi|Verdi]]<ref name=lastampa14>{{Cita news|data= 14 marzo 1968|p=13|nome=Massimo|cognome=Mila|titolo= Quanto debbono a Della Corte il gusto e la cultura musicale |url= http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,13/articleid,0119_01_1968_0063_0013_5160485/|giornale= La Stampa|città= Torino|accesso=2 maggio 2016}}</ref>. Della Corte scrisse 35 libri e numerosi saggi e articoli<ref name=lastampa13 />, pubblicati sia in Italia che all'estero, molti dei quali considerati di fondamentale importanza per la musicologia moderna<ref name=lastampa13 />, caratterizzati da un giudizio musicale severo e dal tentativo di innovare il mondo degli studi musicali italiani. Fu membro di importanti istituzioni musicali e culturali, quali l'[[Accademia dei Lincei]] di [[Roma]], l'[[Conservatorio Luigi Cherubini#L'Accademia nazionale Luigi Cherubini|Accademia nazionale Luigi Cherubini]] di [[Firenze]], dell'[[Accademia Nazionale di Santa Cecilia]] di Roma, l'[[Istituto Italiano per la Storia della Musica]] di Roma<ref name=encictor>''La grande enciclopedia di Torino''.</ref>.
 
Della Corte morì a Torino il 12 marzo [[1968]]. La città di Torino gli dedicò la sezione musicale della [[biblioteca]] civica, poi costituita in '''[[Biblioteca civica musicale "Andrea Della Corte"''']], alla quale la sua famiglia donò oltre 15.000 libri che gli erano appartenuti<ref name=encictor />.
 
== Note ==