Castello di Verrès: differenze tra le versioni

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Il castello seguì quindi le vicende dei discendenti di Giacomo, passando prima a suo figlio [[Luigi di Challant|Luigi]], poi a suo nipote [[Filiberto di Challant|Filiberto]] e quindi al figlio di quest'ultimo [[Renato di Challant]], che adibirono però a residenza il vicino e più comodo [[castello di Issogne]]<ref name="Issogne"/>.
 
Dai tempi della sua costruzione da parte di Ibleto, circa centocinquanta anni prima, il castello non aveva subito particolari lavori di modifica o manutenzione. Nel 1536 Renato, con l'aiuto del capitano spagnolo [[Pietro de Valle]], famoso architetto militare, ingrandì la fortezza adattandola alle [[armi da fuoco]] dell'epoca. Fece così costruire alla base dell'edificio cubico una cinta muraria munita di [[contrafforte|contrafforti]] e di torrette poligonali, adatte all'uso dei [[cannone|cannoni]], che munì di pezzi di [[artiglieria]] provenienti dal suo feudo di [[Valangin]] in [[Svizzera]]. A Renato si devono anche l'attuale [[vestibolo (architettura)|antiporta]] accessibile tramite un [[ponte levatoio]], nuove finestre cinquecentesche a crociera e nuove porte ad [[Arco (architettura)#Arco rialzato|arco moresco]]<ref>{{cita web|titolo=La fortezza di Renato di Challant su regione.vda.it|url= http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/cenni_storici_i/fortezza_renato_i.asp |accesso=22 agosto 2009}}</ref><ref>{{Cita|Anna Maria Ferrero|pp. 23-24}}.</ref>.
 
I lavori sono ricordati da una lapide in pietra situata sopra l'ingresso dell'antiporta, affiancata dagli [[stemmi]] di Renato di Challant (alla sinistra del testo) e della sua seconda moglie Mencia di [[Braganza]] (alla destra del testo):<ref>{{Cita|Anna Maria Ferrero|p. 39}}.</ref>