Magistratura (storia romana): differenze tra le versioni

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Esisteva di nuovo il potere dell'[[Imperatore romano|imperatore]], il ''[[principato (storia romana)|princeps]]'' (nel significato anche di ''[[Princeps senatus]]''), in virtù del suo significato giuridico (''[[imperium]]''). Le due più significative componenti di questo ''imperium'' erano: la ''[[tribunicia potestas]]'' (potere tribunizio) e l<nowiki>'</nowiki>''imperium proconsulare'' (comando proconsolare).<ref name="Abbott, 342"/> In teoria, i poteri tribunizi (che erano simili a quelli dei [[tribuno della plebe|tribuni della plebe]] del periodo repubblicano) diedero all'imperatore l'autorità sul governo civile di Roma, il potere proconsolare (simile a quello dei governatori militari o dei [[proconsole|proconsoli]], sotto la vecchia repubblica) gli diede l'autorità sopra le [[esercito romano|forze armate]]; mentre questa distinzione risultò sufficientemente evidente durante il [[Alto Impero romano|periodo alto imperiale]], alla fine venne perduta ed i poteri dell'imperatore divennero meno costituzionale e più monarchici.<ref name="Abbott, 341"/>
 
In virtù del suo potere proconsolare, l'imperatore deteneva il comando militare che in epoca repubblicana era stato attribuito ai magistrati più alti in grado, vale a dire [[console romano|consoli]] e [[proconsole|proconsoli]]. Tuttavia, l'imperatore non era soggetto alle restrizioni costituzionali che consoli e proconsoli avevano, come la limitazione temporale del loro mandato. L'imperatore, infatti, aveva un uso prolungato di questi poteri che non aveva precedenti.<ref name="Abbott, 344">Abbott, 344</ref> Allo stesso non era richiesto di osservare la collegialità nel condividere il potere, non avendo un collega, e non subendone così un eventuale [[veto]]. Eventualmente gli fu attribuito un ulteriore potere che, sotto la Repubblica, spettava a solo al [[Senato (storia romana)|Senato]] o alle [[assemblee romane|assemblee popolari]], come il potere di dichiarare la guerra, il ratificare i trattati ed il negoziare con i ''leadersleader'' stranieri.<ref name="Abbott, 345">Abbott, 345</ref> I decreti proconsolari dell'imperatore, diedero allo stesso un'autorità militare al di sopra di tutti i governatori provinciali, ed anche sopra tutte le armate romane. Sotto l'alto Impero, l'Imperatore comandava, infatti, sia le province proconsolari (''non pacatae''), mentre il Senato comandava le province pretorie ''pacatae''.
 
Il potere tribunizio gli diede, invece, un potere superiore a tutti i magistrati nell'ambito civile (anche se forse l'aspetto più utile del potere tribunizio era il prestigio associato alla carica),<ref name="Abbott, 356">Abbott, 356</ref> nonché il potere di presiedere e, quindi, dirigere le assemblee popolari ed il Senato.<ref name="Abbott, 357">Abbott, 357</ref> Quando un imperatore ere investito del potere tribunizio, la sua figura e funzione diventavano sacrosanta, tanto che divenne [[pena di morte|reato capitale]], oltraggiare o ostacolare l'imperatore, perfino parlar male dell'imperatore.<ref name="Abbott, 357"/> E questo potere durava per la vita, a differenza di quanto accadeva per i [[tribuno della plebe|tribuni della plebe]] repubblicani, che avevano un mandato temporaneo.<ref name="Abbott, 357"/>