Unione Democratica per la Repubblica: differenze tra le versioni

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Il 9 giugno [[1998]] l'UDR si costituì ufficialmente come partito: Mastella ne divenne il segretario, Buttiglione e Scognamiglio ne diventarono co-presidenti mentre Cossiga accettò la carica di presidente onorario. Capigruppo erano [[Salvatore Cardinale]] e [[Gian Guido Folloni]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/07/03/il-partito-di-cossiga-prende-il-largo.html?ref=search Repubblica]</ref>
 
Ad ottobre si aprì crisi per il [[Governo Prodi I]]. Rifondazione Comunista ritirò il suo appoggio alla maggioranza: al voto di fiducia, Prodi venne battuto per un solo voto (313 no, 312 sì). In breve tempo, il centrosinistra indicò [[Massimo D'Alema]] come probabile premier: l'UDR appoggiò D'Alema che si presentò in Parlamento ottenendo la fiducia (da qui la formazione del [[Governo D'Alema I]]). Molto critici furono Casini e Berlusconi, che accusarono: "Questo governo nasce con la rappresentanza di un milione di nostri elettori" (alludendo al fatto che la maggior parte dei parlamentari UDR erano stati eletti nel [[Polo per le Libertà]]). Alcuni esponenti, tra cui il vice segretario [[Bruno Tabacci]], contrari a questa svolta, lasciarono il partito per aderire al CCD.
 
L'UDR partecipò dunque alla costituzione del [[governo D'Alema I|primo governo D'Alema]], con tre ministri (Scognamiglio alla difesa, Cardinale alle comunicazioni e Folloni ai rapporti con il parlamento) e 8 sottosegretari; ma fu subito scontro fra la tripla leadership di Cossiga, Buttiglione e Mastella.