Museo irpino: differenze tra le versioni
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La collezione presente all’interno della sezione risale alla seconda metà del [[XIX secolo]], merito della donazione dell’avvocato Giuseppe Zigarelli al comune di [[Avellino]], e dall’aggiunta nel corso degli anni di nuove acquisizioni provenienti da successivi scavi condotti nella zona del territorio irpino da parte della Soprintendenza archeologica<ref>{{Cita web|url=http://www.orticalab.it/Il-Museo-Irpino-si-arricchisce|titolo=ORTICALAB: libera, pungente e benefica|sito=www.orticalab.it|accesso=2018-10-03}}</ref>.
Diviso in nove sale, ognuna delle quali è dedicata ad un’area di provenienza specifica, il museo offre una panoramica riccamente documentata delle varie fasi di insediamento nella zona dell’[[Irpinia]], partendo dall’età preistorica fino alla tarda età romana: un’attenzione particolare è dedicata alla divinità italica [[Mefite]], culto diffuso a partire dal [[VI secolo a.C.]] nella ''Valle d’Ansanto'', con l’esposizione dell ‘[[Xoanon]]’, ossia il corpo ligneo della divinità, ritrovato nel torrente adiacente al lago di gesso e metano, ai piedi del medesimo santuario.
Attraversando circa cinque secoli di storia tale area ha infatti restituito un corpus di materiali archeologici di notevole valore, e molti sono i ritrovati che testimoniano il culto di questa divinità, dall’età italica, come la statuetta votiva che raffigura una donna in tipico abbigliamento sannitico, alle tavolette fittili con scene votive databili all’età imperiale<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.mediateur.it/museoirpino/|titolo=Museo Irpino - Info, orari, attività e servizi {{!}} Mediateur|pubblicazione=Mediateur|accesso=2018-10-03}}</ref>.
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=== Collezione Salomone ===
Nel 1935, il colonnello medico di marina Giuseppe Salomone, dona al Museo Irpino
Un’attenzione particolare è dedicata alla sezione delle porcellane cinesi della [[dinastia Qing]] (1644-1911), che giunsero in Europa direttamente dai palazzi imperiali (‘ceramiche imperiali’) di Pechino, ricche di rappresentazioni che riprendono la vita di corte, oltre alle tematiche classiche di mitologia cinese e letteratura.
=== Lapidario provinciale ===
Ricca di reperti sistemati secondo un ampio arco cronologico, che partendo dal [[I secolo a.C.]] arriva fino all’epoca medievale, con l’esposizione di importanti steli funerarie come quelle di Luigi di Sus, la sezione del lapidario provinciale comprende alcuni
Tra le steli funerarie spicca lo stile in senari giambici ispirato al poeta [[Orazio]], di quella dedicata a M. Pomponio Bassulo
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Con più di 1000 volumi, tra monografie, periodici ed enciclopedie, la biblioteca tematica archeologica è una sezione distaccata dell’attuale biblioteca provinciale.
Conserva al suo interno
== Collegamenti esterni ==
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