Utente:Leo Pasini/Sandbox: differenze tra le versioni

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Il [[pilota collaudatore]] A. N. Lazarev sottolineò le buone caratteristiche di volo dello Yak-7 come caccia, la facilità di uscire dalla [[Vite (aeronautica)|vite]] e il buon comportamento in picchiata, caratteristiche che egli riteneva superiori a quelle dello Yak-1. Ma i difetti inerenti il propulsore persistevano; altri affliggevano le tubazioni del motore M-105P, il sistema di bloccaggio del carrello e il ruotino di coda<ref name=HELE60/>.
 
Il [[Comitato di difesa dello Stato]] (GKO<ref group=N>In russo «Государственный Краснознаменный Обороны», traslitterato «Gosudarstvennyj Krasnoznamennyj Oborony»</ref>) ed il [[Consiglio dei commissari del popolo dell'Unione Sovietica|Commissariato del popolo per l'industria aeronautica]] (NKAP<ref group=N>In russo «Народный Комиссариат Авиационной Промышленности», traslitterato «Narodnyj Komissariat Aviacionnoj Promyšlennosti»</ref>) emanarono nell'agosto 1941 i decreti necessari affinché lo Yak-7 fosse prodotto dai GAZ n°301 e n°153; tuttavia le maestranze del GAZ n°301 dovettero essere evacuate a [[Novosibirsk]] dove condivisero gli impianti dell'impiantodel GAZ n°153. Per questa ragione nel 1941 furono prodotti soltanto 62 aerei: 51 nel settembre/ottobre dal GAZ n°301 e 11 dal n°153 in dicembre<ref name=HELE60/>.
 
Ancora nel mese di agosto del 1941, parallelamente allo sviluppo del caccia, venne intrapreso un processo di semplificazione dell'originale versione da addestramento: in particolare si intervenne sul carrello d'atterraggio che, mantenuto "fisso", fu irrobustito e disposto senza inclinazioni laterali rispetto alla vista frontale. Questa versione, conosciuta come Yak-7V<ref group=N>In russo «Як-7В», iniziale della parola «Вывозной» che tradotta letteralmente significa «esportazione» ma che all'epoca era utilizzata per identificare una variante destinata a consentire ai piloti di familiarizzare con il modello d'aereo.</ref>, fu prodotta in 510 esemplari tra il maggio del 1942 ed il dicembre 1943, nell'impianto n°153 di Novosibirsk<ref name=BGYG74>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 74|BGYG}}.</ref>.
 
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