Linguistica romanza: differenze tra le versioni

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La rapidità del cambiamento lessicale si denota ogni qualvolta una parola, dopo essere stata assunta da una lingua, cade in disuso perché sostituita da un altro termine.
Le ragioni di questa evoluzione sono differenti. In generale questo avviene quando un termine è [[Semantica|semanticamente]] più produttivo, ovvero quando sostituisce una parola, esprimendone meglio il significato o rendendo regolari le forme verbali che non lo sono.
Il cambiamento linguistico è costituito anche dalla creazione di nuove parole. Queste possono derivare da:
* la necessità di allargare o ridurre il significato di parole già esistenti (cambiamento semantico), come ''verde'' che oltre ad essere un aggettivo, passa ad indicare anche un ambiente naturale;
* [[prestiti linguistici]], come i più comuni anglicismi (ad esempio computer, laptop, thriller) che si sono più o meno adattati alla [[fonetica]] italiana. Questi possono essere calchi, ovvero traduzioni letterarie di una parola, oppure traduzioni parziali;
* prefissi e suffissi che modificano parole già esistenti dal punto di vista della connotazione o della [[categoria grammaticale]].
 
Oltre ai [[Prestito linguistico|prestiti]] più contemporanei, già in epoca latina venivano effettuati prestiti alle lingue romanze. Questi venivano detti "cultismi" ed erano introdotti direttamente dal latino classico, considerato lingua di cultura. Per questo motivo parole come ''causa'' non passano per il volgare nell'accezione di causa, mentre la derivazione ''cosa'' è evoluzione diretta proprio del termine volgare.
 
Nella maggior parte dei casi, inoltre, i termini più marcati vengono sostituiti da quelli meno marcati; è il caso dei verbi ''fabulare'' e ''parabolare'' che indicavano il parlare in modo particolare e/o il raccontare delle storie, i quali passano a significare il generico ''parlare'', sostituendo cosi il ''loqui'' del latino classico.
Viceversa può capitare che un termine non marcato venga sostituito o perché caduto in disuso o perché soggetto ad un cambio di significato,. ilIl termine ''domus'', ad esempio, scompare con il significato di ''casa'' e passa a significare solamente ''casa di Dio'', da cui ''duomo'', mentre per indicare la dimora si usa ''casa'' che si riferiva a capanna, casupola, termine con cui i contadini indicavano la propria dimora. In alcune varietà regionali invece permane ''domus'', in [[Sardo|sardo]] ad esempio ''domu'' continua a significare ''casa''.
 
Va ricordato che l'evoluzione lessicale non è uguale in tutte le [[Area linguistica|aree]], ma varia da una all'altra sulla base della [[Teoria delle onde|teoria delle onde]].
 
Un termine può essere abbandonato per cambi fonetici: nel passaggio da un sistema all'altro i segmenti assumono diversi suoni e, conseguentemente, alcune parole si assimilano ad altre. Questo porta ad un'ambiguità nell'identificazione dei due termini e, per motivi pratici, alla scomparsa di una delle parole i questione. Esplicativo è il caso di ''auris'', che in latino significa "orecchia". Poiché in latino volgare il dittongo ''au''→''o'', da ''auris'' si è passati ad ''oris', che si è poi evoluto in ''os'', indicante già "bocca" in latino classico. Per necessità si è quindi assunto il termine ''bucca'' (lat.volg.=guancia) per indicare appunto la bocca.
 
Un termine può essere abbandonato per cambi fonetici: nel passaggio da un sistema all'altro i segmenti assumono diversi suoni e, conseguentemente, alcune parole si assimilano ad altre. Questo porta ad un'ambiguità nell'identificazione dei due termini e, per motivi pratici, alla scomparsa di una delle parole iin questione. Esplicativo è il caso di ''auris'', che in latino significa "orecchia". Poiché in latino volgare il dittongo ''au''→''o'', da ''auris'' si è passati ad ''oris', che si è poi evoluto in ''os'', indicante già "bocca" in latino classico. Per necessità si è quindi assunto il termine ''bucca'' (lat.volg.=guancia) per indicare appunto la bocca.
 
Parole nuove già in latino venivano create attraverso l'aggiunta di [[suffissi]] e [[prefissi]].
Spesso è da queste parole [[Affissazione|affissate]] che derivano gli odierni termini romanzi, ad esempio ''giorno'' deriva da ''diurnum'' e non dall'originale ''dies''.
*i '''prefissi''' latini corrispondono per lo più a [[preposizioni]] (ad, cum, de, ex, in, re) e si attaccano soprattutto ai verbi che poi li trasmettono a sostantivi e aggettivi. Un esempio rilevante può essere quello inerente il verbo ''flare'' al quale possono essere aggiunti i prefissi ''sub'' e ''cum'' creando rispettivamente i verbi ''subflare'' (soffiare) e ''cumflare'' (gonfiare).
*i '''suffissi''' hanno principalmente due funzioni: creare parole nuove per [[Suffisso di derivazione|derivazione]] oppure esprimere l'atteggiamento di chi parla. Si possono avere diverse tipologie di suffissi tra cui accrescitivi e peggiorativi, ma i più diffusi sono i [[Diminutivo|diminutivi]], che passando alle lingue romanze perdono il significato diminutivo creando una nuova parola. Questo fenomeno si riscontra anche nell' ''[[Appendix Probi]]'', dove è riportato il seguente esempio: "''auris'' non ''oricola''", ad indicare come già nel latino volgare venissero preferite le parole derivanti dai diminutivi latini; infatti ''oricola'', da cui anche l'italiano ''orecchia'', proviene dal latino classico ''auriculum'', forma diminutiva di ''auris''.
 
== Rapporti con altre lingue ==