Proairesi: differenze tra le versioni

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Breve cenno storico: Inserito il riferimento al testo di Giovanni Reale
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==Breve cenno storico==
Il sostantivo greco ''prohaíresis'' (<ref>[[Giovanni Reale]]), ''Storia della filosofia greca e romana'', Milano, Bompiani, 2018, v. ''Prohairesis'', pp. 2460-2461.</ref> e i suoi derivati sono poco attestati prima della metà del [[IV secolo a.C.]], e anche nella seconda metà di tale secolo sono usati raramente dagli autori greci.
 
Il termine non compare negli scritti di [[Lisia]] (450-380 a.C.) né in quelli di [[Andocide]] (440-390 a.C.), ed è usato soltanto quattro volte da [[Isocrate]] (436-338 a.C.). [[Senofonte]] (430-354 a.C.) non lo utilizza mai; [[Platone]] (429-348 a.C.) lo impiega una volta soltanto, mentre esso non compare in nessun testo di [[Iseo]] (415-344 a.C.). [[Licurgo]] (396-325 a.C.) lo usa due volte; [[Iperide]] (390-322 a.C.) ed [[Eschine]] (390-315 a.C.) entrambi tre volte; [[Demostene]] (385-322 a.C.) alcune decine di volte, ma di nuovo non compare in alcun testo di [[Dinarco]] (361-291 a.C.).