Gustave Eiffel: differenze tra le versioni
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=== L'ingegnere Eiffel ===
==== Nel segno di
Eiffel aveva studiato chimica nella prospettiva di diventare l'amministratore della prosperosa fabbrica di aceto e vernici dello zio Jean-Baptiste. Una volta terminati gli studi, dunque, Eiffel era sicuro di venire impiegato in rapido tempo e perciò iniziò a condurre vita da ''bohémien'': amava mettere in vista le sue qualità di elegante cavaliere e di audace avventuriero, ed era sempre il primo quando si trattava di giocare scherma, ballare come un vero [[dandy]] o amoreggiare con le belle parigine. Lo zio, tuttavia, era un autentico repubblicano («tutti i re sono dei furfanti» era una frase che amava ripetere) e, in virtù del suo credo politico, diede luogo a un'aspra disputa con sua sorella ed il cognato bonapartista. Il deterioramento dei rapporti con il ricchissimo zio costrinse Gustave a lavorare senza paga alla polveriera di Châtillon-sur-Seine, trascorrendo mesi di nera miseria.
[[File:Bordeaux passerelle
La fortuna ritornò ad arridergli di nuovo quando nel 1856 incontrò Charles Nepveu, ingegnere meccanico specializzato nella costruzione di strutture metalliche e nella produzione di materiale ferroviario.
Questo fu per l'Eiffel un periodo di gioia e di felicità. Con il ponte Saint-Jean aveva sensibilmente accresciuto la sua notorietà, e quello di ingegnere ferroviario era un lavoro che non solo gli garantiva la sicurezza dello stipendio, ma che gli piaceva enormemente: in questo modo, infatti, aveva la possibilità di costruire strutture grandiose in grado di dominare la Natura e di stare nel suo elemento, l'aria aperta, con la gioviale compagnia dei suoi operai. Oltre che per il suo virtuosismo tecnico, egli ebbe anche modo di distinguersi per il suo coraggio: famoso è l'episodio in cui Eiffel, nuotatore provetto, riuscì a salvare uno dei ribattitori al servizio nel cantiere del ponte Saint-Jean, malauguratamente precipitato nel fiume (una volta giunti a riva, gli avrebbe persino detto: «Per cortesia, abbiate l'accortezza di legarvi saldamente in futuro»).<ref name=JI/>
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{{citazione|Mi accontenterei di una ragazza con una dote normale, un visino grazioso, d'umore gaio e costante, e di gusti semplici. In verità, quello di cui ho bisogno è una brava donna in casa che non mi dia troppo sui nervi, fedele e capace di darmi bei bambini|Gustave Eiffel<ref name=d>{{cita|Jonnes|p. 26|JJ}}.</ref>}}
Il suo desiderio si sarebbe avverato l'8 luglio 1862, giorno in cui Eiffel celebrò le nozze con la diciassettenne Marguerite Gaudelet, sua tenera amica d'infanzia: l'unione, coronata dalla nascita di cinque bambini, si sarebbe rivelata molto felice per entrambi i coniugi, che nel frattempo si erano trasferiti in una bella casa in rue de Prony. Nonostante la compagnia dell'amata Marguerite, il 1863 fu un anno tragico per l'Eiffel, funestato da una serie interminabile di disgrazie familiari. La sorella Marie, infatti, era stata ignominiosamente abbandonata dal marito Armand, esiliato in America, e profondamente ferita nell'orgoglio iniziò a dedicarsi a trine e merletti; se già quest'evento lasciò Eiffel in uno stato di profonda prostrazione, ancora più drammatico fu il lutto della sorella Laure, stroncata prematuramente da un tumore alla gola. In ricordo dell'amata sorella, morta alle ore 4:00 dell'11 agosto 1864, Eiffel avrebbe chiamato Laure la secondogenita. Neanche Marguerite, tuttavia, godeva di buona salute, e a partire dal 1877 la sua salute iniziò a farsi sempre più gracile e cagionevole: Eiffel, profondamente logorato, avrebbe scritto ai genitori che «Marguerite soffre di un grave disturbo polmonare che non lascia speranze». Anche lei sarebbe scomparsa una mattina di settembre, in seguito a un violento accesso di vomito ematico.<ref>{{cita|Jonnes|p. 27|JJ}}.</ref>
=== La Maison G. Eiffel ===
[[File:Budapest nyugati trams.jpg|thumb|Prospetto frontale della stazione di Budapest-Nyugati, progettata da Eiffel nel 1878]]
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