Karl Marx: differenze tra le versioni

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|Attività2 = economista
|Attività3 = storico
|AttivitàAltre = , [[sociologo]], [[Scienza politica|politologo]], [[giornalista]] e [[uomo politico]]<ref>''Enciclopedia Garzanti del Diritto e dell'Economia'', Garzanti Editore, Milano, 1985; ''Enciclopedia Garzanti di Filosofia'', Garzanti Editore, Milano, 1993.</ref>
|Nazionalità = tedesco
|Immagine = Karl Marx.png
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}}
[[File:Karl Marx Signature.svg|thumb|[[Firma]] di Marx]]
Il suo pensiero, incentrato sulla [[critica]] in chiave [[Materialismo|materialista]] dell'[[economia]], della [[Società (sociologia)|società]], della [[politica]] e della [[cultura]] [[Capitalismo|capitalistiche]], esercitò un peso decisivo sulla nascita delle ideologie [[Socialismo|socialiste]] e [[Comunismo|comuniste]] dalla seconda metà del [[XIX secolo]] in poi, dando vita alla corrente socioeconomico politica del [[marxismo]]. Teorico della [[Materialismo storico|concezione materialistica della storia]] e assieme al sodale [[Friedrich Engels]] del [[socialismo scientifico]], Marx è considerato tra i pensatori maggiormente influenti sul piano politico,<ref>Riprendendo la definizione di [[Benedetto Croce]], che lo chiama «[[Machiavelli]] del proletariato», alla voce corrispondente dell'''Enciclopedia Garzanti di filosofia'' viene descritto come «uomo politico».</ref> filosofico ed economico<ref>Secondo l'apprezzamento di [[Joseph Schumpeter]] (Marx «genio e profeta» della teoria economica (J. A. Schumpeter, ''Capitalismo, socialismo, democrazia'', Milano, Etas, 1977, p. 21) viene definito «filosofo, economista» in ''Enciclopedia Treccani'' alla voce corrispondente.</ref> nella storia dell'Ottocento.
 
== Biografia ==
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Avversario dell'azione politica e [[sindacato|sindacale]], l'[[anarchia|anarchico]] [[Michail Bakunin]] punta invece sull'azione spontanea del sottoproletariato urbano e dei contadini poveri. Accusa il Consiglio Generale di autoritarismo, di aver attentato agli statuti generali dell'Associazione e di rendere l'Internazionale un'organizzazione gerarchica. Marx era sempre attivo e lesse lo ''Stato e anarchia'' del suo rivale Bakunin, scrivendone dei commenti. Eccone uno stralcio<ref>K. Marx, ''Estratti e commenti critici a «Stato e anarchia» di Bakunin'', in K. Marx, F. Engels, ''Critica dell'anarchismo'', Torino, Einaudi, 1972, pp. 312-367.</ref>:
* Bakunin: «Ci sono circa 40 milioni di tedeschi. Saranno tutti membri del governo?».
** Marx: «Certamente, perché tutto inizia con l'autogoverno del bene comune».
* Bakunin: «Il suffragio universale tramite il quale il popolo intero elegge i suoi rappresentanti e i governanti dello Stato - questa è l'ultima parola dei marxisti e della scuola democratica. Tutte queste sono menzogne che nascondono il dispotismo di una minoranza che detiene il governo, menzogne tanto più pericolose in quanto questa minoranza si presenta come espressione della cosiddetta volontà popolare».
** Marx: «Con la collettivizzazione della proprietà, la cosiddetta volontà popolare scompare per lasciare spazio alla volontà reale dell'ente cooperativo».
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Il 2 dicembre [[1881]] muore la moglie Jenny e così la ricorda il socialista tedesco Stephan Born nelle sue memorie: «Marx amava la moglie, ed ella condivideva il suo amore. Ho conosciuto raramente unioni altrettanto felici, in cui la gioia, la sofferenza (che non fu loro risparmiata) e il dolore fossero condivisi con una tale certezza di reciproco possesso. Ed ho raramente incontrato una donna che fosse più armoniosa della signora Marx sia nel fisico sia per le qualità della mente e del cuore, e che, sin da un primo incontro, facesse una così favorevole impressione. Era bionda; i suoi figli, allora ancora piccoli, avevano i capelli e gli occhi neri come il padre».
 
Marx non si riprende più da questa grave perdita e malato di bronchite cronica a gennaio perde anche la sua primogenita Jenny (1844–18831844-1883). Gli restano le figlie [[Laura Marx|Laura]] (1845–1845-[[1911]]), moglie del socialista francese [[Paul Lafargue]]; e [[Eleanor Marx|Eleanor]] (1855–1855-[[1898]]), sposata con il socialista inglese [[Edward Aveling]]. Laura eed Eleanor muiono entrambe suicide. Alle già sue precarie condizioni di salute si aggiunge un'ulcera polmonare e il 14 marzo [[1883]] muore. Viene sepolto tre giorni dopo nel [[Cimitero di Highgate|cimitero londinese di Highgate]] accanto alle spoglie della moglie. Il suo amico Engels legge l'orazione funebre<ref>Gustav Mayer, ''Friedrich Engels'', Torino, Einaudi, 1969, p. 247.</ref>:{{citazione|Il 14 marzo, alle due e quarantacinque pomeridiane, ha cessato di pensare la più grande mente dell'epoca nostra. [...] Così come Darwin ha scoperto la legge dello sviluppo della natura organica, Marx ha scoperto la legge dello sviluppo della storia umana [...]. Ma non è tutto. Marx ha anche scoperto la legge peculiare dello sviluppo del moderno modo di produzione capitalistico e della società borghese da esso generata. La scoperta del plusvalore ha subitamente gettato un fascio di luce nell'oscurità in cui brancolavano prima, in tutte le loro ricerche, tanto gli economisti borghesi che i critici socialisti. [...] Per lui la scienza era una forza motrice della storia, una forza rivoluzionaria. [...] Perché Marx era prima di tutto un rivoluzionario. [...]
 
Marx era perciò l'uomo più odiato e calunniato del suo tempo. I governi, assoluti e repubblicani, lo espulsero; i borghesi, conservatori e democratici radicali, lo coprirono a gara di calunnie. Egli sdegnò tutte queste miserie, non prestò loro nessuna attenzione, e non rispose se non in caso di estrema necessità. È morto venerato, amato, rimpianto da milioni di compagni di lavoro rivoluzionari in [[Europa]] e in [[Americhe|America]], dalle miniere [[siberia]]ne sino alla [[California]]. E posso aggiungere senza timore: poteva avere molti avversari, ma nessun nemico personale. Il suo nome vivrà nei secoli, e così la sua opera!}}