Airglow: differenze tra le versioni

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[[File:Sts108-383-024.jpg|Foto scattata dallo [[Space Shuttle Endeavour]], dove vengono evidenziati due distinti fenomeni atmosferici: la sottile fascia verde che si estende lungo tutto l'[[orizzonte]] della Terra è l'emissione luminosa dell<nowiki>'</nowiki>''airglow'', emesso da uno strato di circa 30&nbsp;km di spessore e circa 100&nbsp;km di altitudine; l'emissione è sulla [[lunghezza d'onda]] dell'[[ossigeno]] atomico, pari a {{M|5577|-|angstrom}}. Il secondo fenomeno visibile nella foto è l'[[aurora boreale]], anch'essa in verde e sovrapposta per alcuni tratti all<nowiki>'</nowiki>''airglow''.|thumb]]
 
L<nowiki>'</nowiki>'''''airglow''''' o '''luminescenza notturna ''' è una debole emissione luminosa dell'[[atmosfera terrestre]]; come conseguenza, il cielo notturno non è mai completamente buio.<ref>{{Cita|ESOcast78}}.</ref> È stato notato la prima volta nel [[1868]] da [[Anders Ångström]] ed è causato da un insieme di processi negli strati superiori dell'atmosfera, come la ricombinazione degli ioni che sono stati [[Fotoionizzazione|fotoionizzati]] dalla [[radiazione solare]] durante il giorno, la luminescenza derivante dagli urti tra i costituenti dell'atmosfera ed i [[raggi cosmici]] incidenti e la [[chemiluminescenza]] associata alla reazioni dell'[[ossigeno]] e dell'[[azoto]] con lo [[ione idrossido]] ad altezze di poche centinaia di chilometri. Il fenomeno non è visibile durante il giorno perché celato dalla luce solare.
 
L<nowiki>'</nowiki>''airglow'' riduce il limite di sensibilità dei telescopi a Terra anche degli osservatori astronomici più grandi. Parzialmente per questa ragione, i [[telescopio spaziale|telescopi spaziali]] possono osservare oggetti più fiochi nelle lunghezze del visibile rispetto ai telescopi a terra.