Perdita Basigheddu: differenze tra le versioni

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Perdita Basigheddu ([[Nuoro]], fine sec. XVI - Nuoro o Cagliari, sec. XVII) è stata un'[[Inquisizione|inquisita]] e condannata dal [[Tribunale del Sant'Uffizio]] della Sardegna.
 
== Biografia ==
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Perdita e la sua compagna ebbero comunque una sorta di trattamento di favore in cvarcere: l'alcalde (il direttore della prigione) concesse infatti loro di stare nella sua casa, in cambio del loro servizio nel distribuire i pasti ai prigionieri regolari<ref>AHN, Inquisición, libro 771, f. 203v, citato in T. pinna, Op. Cit.</ref>.
 
Perdita fu anche costretta a curare la gamba di Gregorio, un servo dell'inquisitore Martin de Ocio y Vecila, con gli stessi unguenti per i quali era stata imprigionata. Per delle ragioni che non emergono dai documenti, la condanna della donna fu alleggerita: fu riconciliata con la Chiesa il 23 ottobre del 1605, pur mantenendo la condanna del carcere a vita e del ''sambenito'' (il sacco dei penitenti) perpetuo<ref>AHN, INQUISICIÓN,1631,Exp.2, f. 26r.</ref>. Tale condanna fu ulteriormente scontata, in quanto in un atto di un notaio cagliaritanonotarile del 1611, la si trova residente a Cagliari e sposata<ref>S. Pinna, Op. Cit.</ref>.
 
Nel 1622, incaricò il maestro campanaro cagliaritano Giovanni Pira per la realizzazione di una campana della chiesa della [[Chiesa della Madonna della Solitudine|Vergine della Solitudine]] a Nuoro.