U-Boot 96: differenze tra le versioni

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Dopo alcune ore di manovre finalmente l<nowiki>'</nowiki>''U-96'' si libera della presenza mortale del caccia e riemerge per controllare la situazione in superficie, ma una delle navi colpite, anche se in fiamme, non affonda, e il comandante decide di darle il colpo di grazia. Il siluro va a segno e alcuni [[naufrago|naufraghi]] inglesi rimasti a bordo si lanciano in acqua, tentando di raggiungere il sommergibile per essere salvati. Il comandante ha un momento d'indecisione: lasciare annegare i naufraghi o imbarcarli, obbligando il sommergibile a rientrare alla base per consegnarli e rischiando la corte marziale? La scelta è sofferta ma rapida: l<nowiki>'</nowiki>''U-96'' si allontana, abbandonando i marinai inglesi al loro destino. Il pattugliamento riprende e, mentre si stanno riparando i danni dovuti al bombardamento, Johann si presenta dal capitano per scusarsi e per assicurarlo che quanto è successo non si ripeterà: ''Der Alte'' sulle prime sembra irremovibile, ma si rende conto della buona fede del motorista e gli fa capire che non saranno presi provvedimenti nei suoi confronti.
 
La missione sembra al suo epilogo e il rientro in Francia imminente, ma il sommergibile riceve nuovi ordini: dovrà dirigersi verso la base di [[La Spezia]], in [[Italia]], dopo aver fatto una sosta per approvvigionarsi nel porto di [[Vigo (Spagna)|Vigo]], in [[Spagna]], dove una nave di rifornimenti tedesca attende l'arrivo del sommergivbilesommergibile. Per giungere in Italia sarà necessario forzare lo [[Stretto di Gibilterra]], presidiato dalla [[flotta]] britannica, e di conseguenza il comandante, rendendosi conto del pericolo dell'impresa, tenta di fare sbarcare Werner e il capo ingegnere a Vigo, in modo da salvare loro la vita, ma la richiesta viene rifiutata dall'alto comando tedesco e la navigazione riprende.
 
Avvistata [[Gibilterra]] il sommergibile, che secondo i piani avrebbe dovuto immergersi e a motori spenti lasciarsi trasportare dalla [[Corrente oceanica|corrente]] al di là dello stretto, viene individuato da un aereo e colpito da una bomba che lo danneggia e ferisce gravemente il navigatore Kriechbaum. Il capitano ordina di dare tutta la potenza ai motori e, con la base in allarme e la notte rischiarata dai razzi di segnalazione, tenta la fuga, ma questa non ha successo e l<nowiki>'</nowiki>''U-96'' s'inabissa. Il colpo ricevuto ha danneggiato gli strumenti per regolare l'immersione e il sommergibile affonda senza più controllo, ma, quando tutto sembra perduto, un [[banco di sabbia]] arresta la mortale discesa; la profondità è molto oltre il livello di tenuta del natante e la pressione dell'acqua provoca il cedimento dei [[rivetto|rivetti]] e delle tubature, che esplodono, inondando il sommergibile. I marinai, in una corsa contro il tempo, riescono fortunatamente a riparare le falle e a rimettere il sommergibile in condizione di emergere e, dopo oltre 24 ore d'immersione e praticamente senza più ossigeno, l<nowiki>'</nowiki>''U-96'' riesce a tornare in superficie. A causa dei danni, il capitano rinuncia a passare lo stretto di Gibilterra e dà invece l'ordine di fare rotta per la base in Francia.