Interstellar: differenze tra le versioni

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Il resto dell'equipaggio dell'<nowiki/>''Endurance''&nbsp;è composto dalla stessa Amelia Brand, dagli scienziati Romilly e Doyle, e dai&nbsp;[[robot]]&nbsp;semi-senzienti TARS e CASE. Tutti i membri dell'equipaggio si chiamano tra loro per cognome, tanto che di Doyle e Romilly non si sa neanche il nome. Solo il personaggio femminile, il dottor Amelia Brand, viene in un paio di occasioni chiamata "Amelia", ma durante tutto l'arco del film è denominata "Brand" o "dottor Brand", a differenza di suo padre, "professor Brand".
Dopo due anni di viaggio fino a Saturno, la nave Endurance (una struttura radiale composta da 12 moduli), finalmente attraversa il tunnel spaziale. Il primo pianeta che raggiungono è quello esplorato dalla scienziata Miller. Il pianeta risulta così vicino a Gargantua che [[Dilatazione temporale gravitazionale|la gravità del buco nero rallenta lo scorrere del tempo]]: ogni ora trascorsa sulla superficie del pianeta equivale a sette anni sulla Terra. Mentre Brand, Cooper, Doyle e DoyleCASE compongono la squadra di sbarco, Romilly rimane sull'''Endurance''&nbsp; con TARS per acquisire dati sul buco nero. Il pianeta si rivela però totalmente inospitale e inabitabile, apparentemente ricoperto da un unico oceano percorso da un gigantesco e distruttivo [[moto ondoso]]. Miller, giunta sulla superficie solo un paio d'ore prima di loro secondo il tempo del pianeta, è verosimilmente deceduta quando la sua nave è stata investita da un'onda di spaventose dimensioni. La squadra di sbarco subisce una sorte analoga: al sopraggiungere di una immane onda, Doyle rimane ucciso e la nave, piena d'acqua, non potrà ripartire se non dopo alcune ore.
 
Quando Cooper e Brand raggiungono finalmente l'<nowiki/>''Endurance'', sono trascorsi ventitré anni dalla loro partenza e Romilly è visibilmente invecchiato. Sulla Terra, Murph è diventata adulta e lavora come scienziata alla NASA, aiutando il professor Brand che ancora non ha risolto le equazioni. Solo in punto di morte, il professore confida a Murphy di aver risolto quell'equazione ben prima della partenza di Cooper e di aver capito che la sua soluzione non permette di sviluppare le navi che avrebbero potuto portare in salvo gli abitanti della Terra. L'unica salvezza per la specie umana è quindi rappresentata dal "piano B" sempre predisposto dal professor Brand: far nascere una nuova popolazione umana su un altro pianeta da embrioni congelati presenti a bordo dell'''Endurance'', condannando però gli umani ancora presenti sulla Terra a morire. Murph è sconvolta da queste rivelazioni, ma capisce che il piano originario potrebbe ancora funzionare se si raccogliessero particolari informazioni sui dati gravitazionali presenti solo all'interno del buco nero, e pertanto inaccessibili.
 
Poiché nessuno sull'<nowiki/>''Endurance''&nbsp;conosce i veri piani del professor Brand, gli astronauti continuano la loro missione. Dopo il disastroso esito della prima esplorazione, rimane carburante per raggiungere solo uno dei due pianeti restanti. Dopo una drammatica votazione (si scopre infatti che Brand era innamorata di Edmunds), il gruppo decide di raggiungere Mann e il suo pianeta, poiché è l'unico che ancora trasmette dati. Quando Brand, Cooper e Romilly sbarcano sulla superficie, scoprono un ambiente freddo e coperto di ghiacciai, con un'atmosfera a base di ammoniaca, del tutto inabitabile. Mann comunque è ancora vivo, e lo risvegliano dall'[[ibernazione]]. Nella base di Mann arriva la notizia della morte di Brand tramite un videomessaggio di Murph, la quale rivela però anche l'impossibilità di salvare il genere umano. Cooper, che l'ascolta, decide di tornare al più presto sulla Terra. Il dottor Mann aveva però falsificato i dati, facendo credere che il pianeta fosse abitabile, solo per sperare che giungesse qualcuno a salvarlo, e non può dunque permettere agli altri di tornare sulla Terra e perciò tenta di uccidere Cooper. Brand e CASE accorrono in suo aiuto e riescono a salvarlo. Romilly non scampa all'esplosione del laboratorio minato dal folle Mann dalla quale solo TARS ne esce indenne. Rubando una navetta (Ranger 1), Mann raggiunge l'''Endurance'' in orbita, ma sbaglia la manovra di aggancio, causando la depressurizzazione della camera stagna e una conseguente esplosione in cui rimane ucciso, che distrugge Ranger 1 e danneggia seriamente l'astronave "Endurance", spingendola verso l'atmosfera del pianeta. Solo una manovra complicata e pericolosa, resa possibile dall'esperienza e la determinazione di Cooper, consente a lui e Brand di riprendere il controllo del veicolo e di salvarsi, a prezzo però di consumare altro prezioso carburante.
 
Ormai impossibilitati a tornare sulla Terra, i due ricorrono a una manovra chiamata&nbsp;[[fionda gravitazionale]]&nbsp;attorno al buco nero per raggiungere il terzo pianeta, quello esplorato da Edmunds, in modo da portare a termine almeno il piano B. L'avvicinamento al buco nero determinerà però un ulteriore ritardo di cinquantuno anni rispetto al tempo sulla Terra, ma non ci sono alternative. Affinché Brand possa farcela, è necessario alleggerire la nave, così Cooper e TARS si staccano dall' "Endurance" e si lasciano inghiottire dal buco nero. Come "motori supplementari" erano stati infatti usati i due veicoli di atterraggio: Ranger 2 e Lander 1. Cooper si posiziona su Ranger 2 e TARS su Lander 1, mentre il dottor Brand e CASE rimangono sull' "Endurance", a cui rimane ancorato anche Lander 2, il modulo che verrà usato da Brand e CASE sul pianeta di Edmunds.
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Anche TARS si è salvato e riesce a mettersi in comunicazione con Cooper, il quale comprende che la scelta degli esseri superiori non era ricaduta su di lui, ma sulla figlia Murph, e che lui era un ponte grazie al quale poter comunicare con la figlia attraverso il sentimento di amore paterno. Cooper riesce così a trasmettere a Murph adulta i dati quantistici sulla [[Singolarità gravitazionale|singolarità]], raccolti nel frattempo da TARS dentro Gargantua. I dati vengono trasmessi da Cooper nella lancetta dei secondi di un vecchio orologio da polso, in codice Morse. Questi dati consentono a Murph di completare la teoria del tutto, risolvere le equazioni e controllare la gravità. Conclusa la trasmissione dei dati, il tesseratto collassa e Cooper viaggia a ritroso attraverso il [[Ponte di Einstein-Rosen|tunnel spaziale]]; ormai allo stremo delle forze e condannato a morte certa, riappare vicino a Saturno. Secondo il tempo terrestre sono trascorsi 76 anni dalla sua partenza. Si risveglia in un letto, sorvegliato da un medico e una infermiera: è stato recuperato nel cosmo, apparentemente per puro caso, e si trova in un'immensa astronave terrestre in orbita intorno a Saturno. L’astronave, costruita anni prima grazie alle equazioni di Murph, che lui stesso le aveva permesso di completare, è stata chiamata “Stazione Spaziale Cooper”, in onore della geniale scienziata.
 
Saputo del salvataggio del padre, Murph -ormai anziana e morente- si fa portare sulla stazione orbitante per vederlo un’ultima volta. L’incontro tra Murph, quasi novantenne, e il padre giovane come quando era partito, è struggente. Per Murph, che per decenni aveva creduto di essere stata abbandonata a morire, vedere il padre mantenere la promessa di ritornare, è una felicità carica di emozione, ma anche resa quieta dalla vecchiaia e dalla vita piena vissuta con la sua famiglia. Murph si prepara all'estremo saluto dei suoi figli e nipoti, non prima di avergli rivelato che Brand e CASE sono ancora dispersi sul pianeta di Edmunds, invitandolo a raggiungerli. Il pianeta esplorato dall'astronauta Edmunds (deceduto nell’impresa) sarà la nuova casa dell’umanità, quella dove le grandi astronavi si stanno dirigendo. Cooper ruba uno shuttle e parte con TARS (da lui appositamente ricostruito) per riunirsi a Brand.
 
== Produzione ==