Lavash: differenze tra le versioni

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In generale, il ''lavash'' fresco è apprezzato per il suo sapore e la sua facilità di utilizzo ([[panino|panini]], [[kebab]] ...), mentre il ''lavash'' secco si mantiene più a lungo, e serve, tra l'altro, durante l'[[eucaristia]] nella [[Chiesa apostolica armena]].
 
In Armenia, nella [[Province dell'Armenia|provincia]] di [[Gegharkunik]], la comunità del cibo di [[Terra madre]]<ref>{{collegamentoCita web interrotto|1url=[http://www.terramadre.org/pagine/rete/leggi2.lasso?id=2375&ln=&tp=3 |titolo=Fondazione Terra Madre - Produttori del Lavash tradizionale] |dateaccesso=marzo7 luglio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130512221028/http://www.terramadre.org/pagine/rete/leggi2.lasso?id=2375&ln=&tp=3 |dataarchivio=12 maggio 20182013 |boturlmorto=InternetArchiveBot }}</ref> di [[Chambarak]] raggruppa una decina di persone (coltivatori di grano, mugnai e panettieri) che intende preservare e valorizzare in modo duraturo una cultura ancestrale, un metodo di produzione e un patrimonio ecologico.
 
Tradizionalmente viene arrotolato, appiattito e poi cotto, appoggiandolo contro le pareti calde di un forno di [[terracotta]] chiamato ''tonir'' in armeno. Questo metodo è tuttora ampiamente utilizzato in Armenia, in Iran e in [[Turchia]].