Massimo Scaligero: differenze tra le versioni

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Peter Staudenmaier, universitario che ha dedicato un importante studio ai rapporti fra nazismo, fascismo ed esoterismo, ha definito Massimo Scaligero una "figura ignominiosa" per la sua intensa attività di propaganda razzista ed antisemita al servizio del regime.<ref>Peter Staudenmaier, Between Occultism and Nazism: Anthroposophy and the Politics of Race in the Fascist Era", Aries Book, Brill, 2014</ref> <ref>Collaborò con articoli alla rivista di regime ''[[La difesa della razza]]''. Nella comunità ebraica di Roma, viene ricordato, insieme a Julius Evola, Giovanni Preziosi, Piero Pellicano, Alberto Luchini, fra gli intellettuali più attivi nella propaganda antisemita che portò alla promulgazione delle leggi razziali nel 1938</ref>Staudenmaier tuttavia non rilegge nella sua interezza la vicenda biografica di Scaligero, cristallizzandolo entro la mera esperienza del periodo fascista. Come la universitaria italiana [[Mirella Serri]] dimostra nel suo libro "I Redenti", la vicenda biografica di Scaligero segnò, insieme a quella di uno sparuto numero di intellettuali fascisti, un reale processo di redenzione dalla ideologia fascista .