Massimo Scaligero: differenze tra le versioni
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Il problema degli intellettuali fascisti è un problema storico attualissimo ed aperto. Se da un lato l'operazione dominante è consistita per anni in una doppia ''[[damnatio memoriae]]'' consistente sia nell'affidare all'oblìo pagine critiche di determinate e illustri biografie (per salvare immagine e reputazione dei personaggi) sia in un processo di distruzione, sminuizione, denigrazione del valore dell'opera intellettuale di uno di questi intellettuali, prodotta in tutta risposta alle loro ingerenze con il regime.
Scaligero,a proposito della sua partecipazione al fenomeno italiano del fascismo, scrisse nel suo libro autobiografico ''Dallo Yoga alla Rosacroce'':{{citazione|Non politico, anzi apolitico per temperamento, tuttavia, giovanissimo, nel periodo fascista credetti poter immettere nella forma politica la mia visione del mondo: questo spiega la categoria in cui qualcuno ancora oggi tenta recludermi: categoria che io non rinnego per debito di lealtà e di verità, ma che non mi ha mai contenuto, né mi ha mai impedito di essere quello che realmente volevo. Tanto è vero che sono stato sempre un isolato, ospitato dalla stampa del tempo solo grazie alla validità etica degli argomenti che proponevo. Quello che ho scritto in quel periodo lo potrei ripubblicare oggi su qualsiasi giornale, di sinistra, di destra, o di centro, solo sostituendo alla parola «[[fascismo]]», per esempio, l'espressione «visione sociale», o «istanza morale». Se invece che in regime fascista mi fossi trovato in regime [[sovietico]], il contenuto delle mie idee sarebbe stato identico: avrei soltanto dovuto trovargli un'altra forma. I miei scritti del tempo stanno lì a testimoniare che io volevo allora quello che voglio tuttora: sottolineare, come senso ultimo dei problemi, l'esigenza della reintegrazione dell'uomo. Soltanto una via morale può garantire una via sociale: solo l'individuo libero che rechi in sé la moralità come forza, o come una seconda natura, è garanzia della giusta gestione di un organismo sociale e del suo stato di diritto: questo è stato sempre il senso dell'aspetto « politico » dei miei scritti: un pensiero d'una semplicità da parere ingenuo, e tuttavia concreta chiave del problema.<ref>Massimo Scaligero: ''Dallo Yoga alla Rosacroce''</ref>}}
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