Curtatone: differenze tra le versioni

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* la S.P. 57 "Mantova - Viadana"
 
Ad est, immediatamente fuori dai confini comunali, è lambito dalla ex S.S. 62 “Cisa” in direzione Reggio‐Emilia ed a nordest dalla [[Tangenziale Sud di Mantova|Tangenziale Sud]] di Mantova.
 
Le tre statali, radiali alla città di Mantova, trovano, nella S.P. 29 “Spolverina”, la tangenziale urbana di Mantova e nella S.P. 55
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{{vedi anche| Battaglia di Curtatone e Montanara}}
 
Testimonianza del dominio romano sul territorio di Curtatone sono le due strade rettilinee e parallele che tagliano il territorio comunale, potendo le stesse rappresentare gli antichi [[Decumano|decumani]], questi ultimi altresì paralleli alla più settentrionale [[via Postumia]].
In epoca medievale fu edificato un castello denominato "Curtatono" che fu incluso, a tutela di Mantova, nel sistema difensivo denominato "[[Serraglio mantovano|Serraglio]]". L'importanza strategica del territorio determinò una proprietà diretta dei [[signori di Mantova]], prima dei [[Bonacolsi]] e successivamente dei [[Gonzaga]].
 
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Dopo il [[trattato di Zurigo]] del [[1859]] il territorio comunale fu diviso, con le tre frazioni di San Lorenzo, Ronchi e Balconcello, annesse al [[Regno d'Italia]] all'interno della [[provincia di Cremona]]. Il comune di Curtatone veniva successivamente riunificato, dopo la [[III guerra d'indipendenza]], con la ricostituzione nel [[1868]] della [[provincia di Mantova]]<ref>legge 9 febbraio 1868, n. 4322</ref>.
 
Negli stessi luoghi della battaglia risorgimentale nei pressi della frazione di Curtatone, per la precisione in "[[Eccidio di Valletta Aldriga|Valletta Aldriga]]", il 19 settembre [[1943]] dieci militari italiani furono trucidati dai tedeschi<ref>Gabriella Annaloro, I martiri della Valletta Aldriga, in "Curtatone, i segni della storia"</ref>. Altresì nel corso della stessa [[II guerra mondiale]], nei pressi della frazione di San Silvestro, il 23 dicembre 1944, una bomba sganciata accidentalmente da un cacciabomboardiere amglo-americano, colpì la “Casa dei vetri”, che fu poi il primo embrione della “Casa del Sole’”. All’epoca la struttura ospitava un gruppo di orfanelli, sfollati dall’istituto Soncini di Mantova. Furono 11 i bambini che morirono insieme a una giovane suora <ref>[http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2017/12/22/news/per-non-dimenticare-la-casa-dei-vetri-1.16270542 Per non dimenticare la “Casa dei Vetri”.]</ref>.
 
Recenti studi ([[2014]]) farebbero risalire [[Ponteventuno]]<ref>[http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2013/07/02/news/attila-e-leone-si-videro-a-ponteventuno-1.7360197 Attila e Leone? Si videro a Ponteventuno.]</ref><ref>AA.VV., ''Curtatone. I segni della storia'', Mantova, 2014.</ref>, frazione di Curtatone, ad uno dei luoghi<ref>Gli altri luoghi ipotizzati per l'incontro sarebbero: l'"Ager Ambulejus" in frazione [[Salionze]] nel comune di [[Valeggio sul Mincio]] in [[provincia di Verona]] e [[Governolo]], in [[provincia di Mantova]].</ref> in cui avvenne nel [[452]] lo storico incontro tra [[Attila]] e [[papa Leone I]],<ref>[http://www.governolo.it/Storia/Attila%20e%20S.%20Leone%20I.htm Attila e Leone I sulle rive del Mincio]</ref> che fermò le incursioni del condottiere unno.