Ho Chi Minh: differenze tra le versioni
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Kim Liên
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[[File:Río Saigón, Ciudad Ho Chi Minh, Vietnam, 2013-08-14, DD 29.JPG|thumb|La città di [[Ho Chi Minh (città)|Saigon]] è stata ribattezzata ''Hồ Chí Minh'' in suo onore]]
[[File:Ho Chi Minh Mausoleum 2006.jpg|thumb|[[Mausoleo di Ho Chi Minh|Mausoleo]] di Hồ Chí Minh ad [[Hanoi]]]]
Fondatore nel [[1941]] del movimento [[Viet Minh]] ("Lega per l'
== Primi anni ==
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Oltre che di politica, si occupò anche di linguistica e nel maggio del [[1922]] scrisse un articolo su una rivista in cui criticava aspramente l'uso di parole [[lingua inglese|inglesi]] nei mass-media francesi<ref name=brocheuxb/> ed esortava il primo ministro [[Raymond Poincaré]] a proibire l'uso sulla stampa nazionale del ''franglais'' (la commistione linguistica anglo-francese), dove apparivano parole come ''manager'', ''round'' e ''knock-out''. In questo periodo, mentre si trovava nella capitale francese, ebbe una relazione con una sarta di nome Marie Brière<ref name=brocheuxb/>.
=== Gli anni
[[File:Lenin-poster.jpg|thumb|left|Poster di propaganda sovietico pubblicato nel V anniversario della morte di Lenin ([[1929]])]]
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[[File:Giap-Ho.jpg|thumb|[[Võ Nguyên Giáp|Giap]] e Ho Chi Minh fotografati nel 1942]]
Nel 1940
I primi obiettivi che si pose [[Viet Minh]] furono la diffusione del suo apparato su tutto il territorio vietnamita e il consolidamento delle basi settentrionali in mano ai [[guerriglieri]], lontane dal controllo dei francesi, ma vicine alla Cina, dove era possibile fuggire o esercitarsi. I Viet Minh si attestarono nella zona di [[Viet Bac]], che comprendeva diverse province settentrionali. Il tentativo francese di reprimere il movimento fallì e questo estese la sua influenza su tutto l'arco della frontiera settentrionale. Nell'agosto del 1942, durante il viaggio per partecipare a un incontro in Cina con i vertici del locale Partito Comunista, Ho Chi Minh fu arrestato e tenuto in carcere per due anni dal [[Kuomintang]]. Riuscì poi a convincere il comandante regionale a scarcerarlo e a farlo tornare in Vietnam alla testa di un gruppo di guerriglieri addestrati e armati dai cinesi. Riprese il comando delle operazioni
Malato di [[malaria]], nonché di altri fastidi gastrointestinali, venne curato dai medici dell'[[Office of Strategic Services]] e ciò gli consentì di proseguire la sua lotta partigiana antigiapponese. A partire dal [[1944]] convisse con Do Thi Lac<ref name=Brocheux2/>, una donna di [[Tay (popolo)|etnia Tay]] (il matrimonio con Tăng Tuyết Minh si era concluso appena un anno dopo la sua celebrazione).
=== Occupazione giapponese del 1945 ===
Il 9 marzo 1945, i giapponesi occuparono militarmente l'intero Paese e disarmarono i francesi, creando uno [[Stato fantoccio]]. Il trattato del 1883 con cui i francesi avevano imposto il protettorato sul Vietnam fu dichiarato nullo. La situazione dell'Impero giapponese era comunque ormai compromessa nel quadro del conflitto mondiale
Un po' ovunque si formarono nuovi gruppi e organizzazioni di resistenza; ad Hanoi furono reclutati 2.000 nuovi operai, 100.000 contadini si unirono nella [[Provincia di Quang Ngai]]. Un'organizzazione comunista giovanile reclutò 200.000 combattenti a [[Ho Chi Minh (città)|Saigon]], che presto divennero un milione nell'intera [[Cocincina]]. Fu affidato al generale Giap il comando del neonato Esercito di Liberazione del Vietnam, il nucleo di quello che sarebbe diventato l'[[Quân Đội Nhân Dân Việt Nam|Esercito Popolare Vietnamita]].<ref name=vietminh/>
Nel giugno del 1945, Viet Minh si era compiutamente organizzato nella zona di Viet Bac sia a livello militare che amministrativo. Aveva iniziato la ridistribuzione delle terre che erano state dei francesi ai contadini più poveri, erano state abolite le ''[[corvée]]'', istituiti corsi per l'istruzione popolare ed annunciati il [[suffragio universale]]. A capo del direttivo fu posto Ho Chi Minh
Successivamente, a seguito della [[rivoluzione di agosto]] da lui ideata, Ho Chi Minh guidò Viet Minh in azioni militari di successo prima contro le forze di occupazione giapponesi e poi contro i francesi, che volevano rioccupare la nazione; il 2 settembre del [[1945]] proclamò ufficialmente l'indipendenza della Repubblica Democratica del Vietnam, prendendo spunto dalle analoghe dichiarazioni d'autonomia che erano state fatte in occasione delle rivoluzioni [[guerra d'indipendenza americana|americana]] e [[rivoluzione francese|francese]]<ref>
=== Richiesta d'aiuto a Harry Truman ===
Per evitare di trascinare il neonato stato vietnamita in aspre tensioni diplomatiche, nel mese di agosto e settembre 1945 Ho Chi Minh aveva richiesto, attraverso i canali [[Office of Strategic Services|OSS]] (il precursore della [[Central Intelligence Agency|CIA]], attivi fin dal tempo della resistenza contro i giapponesi) che gli statunitensi accordassero al Vietnam "lo stesso status delle Filippine", un protettorato per un periodo indeterminato prima dell'indipendenza. Con lo scoppio delle ostilità francesi nel Vietnam del Sud, tra il settembre e l'ottobre del 1945, richiese formalmente l'intervento degli Stati Uniti e delle [[Nazioni Unite]] contro l'intervento francese, citando la [[Carta Atlantica]], la Carta delle Nazioni Unite
Dall'ottobre 1945 al febbraio 1946, Ho Chi Minh scrisse al
Comunicò per l'ultima volta direttamente con gli Stati Uniti nel settembre del 1946, quando visitò l'ambasciatore statunitense a Parigi George Abbot, a cui chiese assistenza nella lotta per l'indipendenza del Vietnam dall'Unione francese<ref>{{Cita|Pentagon Papers}}. Part-I.Vietnam and the U.S., 1940-1950 - I.C. Ho Chi Minh: Asian Tito?. pag. C-103,104.</ref>.
Non vi è alcuna traccia di risposta del presidente degli Stati Uniti agli appelli di aiuto di Ho Chi Minh<ref>{{en}} Howard Zinn,
Le tensioni politiche esistenti all'interno dei confini vietnamiti portarono alla soppressione di numerosi rivali del [[Partito Comunista del Vietnam]]: tra questi i leader del Partito
== Indipendenza del Vietnam e guerra d'Indocina ==
[[File:1990 CPA 6182.jpg|thumb|Ho Chi Minh raffigurato in un francobollo sovietico del 1990]]
L'abdicazione dell'imperatore Bao Dai portò Ho Chi Minh a dichiarare la nascita della Repubblica Democratica del Vietnam e la sua indipendenza. Di fronte alle tensioni tra Viet Minh e militari francesi, il comandante britannico [[Douglas Gracey]] proclamò la [[legge marziale]]: a tale strumento (considerato una manovra per favorire i francesi, {{chiarire|dando loro un appiglio legale per giustificare la repressione}}) Ho Chi Minh rispose proclamando il 24 settembre uno sciopero generale<ref>Stanley Karnow,
A fine settembre giunsero ad [[Hanoi]] 200.000 soldati cinesi nazionalisti, che imposero ad Ho Chi Minh e al suo generale [[Lu Han]] lo scioglimento del Partito Comunista Indocinese e la nascita di un governo di coalizione. Quando Chiang Kai-Shek a seguito di un accordo col governo francese rinunciò alla propria influenza sul Vietnam in cambio della concessione di [[Shanghai]], Ho Chi Minh non ebbe scelta e il 6 marzo 1946 firmò un accordo con Parigi nel quale si riconosceva il Vietnam come uno Stato autonomo all'interno della [[Federazione
{{chiarire|Il bombardamento francese di [[Haiphong]] del 23 novembre, che costò la vita a circa 6.000 vietnamiti, gli fece cambiare radicalmente idea.|bombardamento in tregua per accordo?}} Ho Chi Minh dichiarò nullo l'accordo precedente e il 19 dicembre scoppiò quindi la [[
La vittoria dei comunisti nella [[guerra civile cinese]] (1º settembre [[1949]]) diede a Ho Chi Minh la possibilità di trovare nuovi alleati: nel febbraio del [[1950]] si recò a Mosca, dove incontrò [[Mao Zedong]] e [[Iosif
Secondo il giornalista [[Bernard B. Fall]], dopo alcuni anni di guerra Ho negoziò una tregua con il nemico. Proprio quando la trattativa sembrava a buon punto, i francesi chiesero la consegna di alcuni soldati giapponesi divenuti comunisti, che avrebbero dovuto essere sottoposti al [[processo di Tokyo]] per crimini commessi durante la
[[File:Stevan Kragujevic, Ho Chi Minh, Josip Broz Tito and Edvard Kardelj, Beograd, avgust 1957.jpg|miniatura|Ho Chi Minh con [[Josip Broz Tito]].]]
Inizialmente in difficoltà, a causa della soverchiante superiorità bellica dei rivali, gli indipendentisti riuscirono a cogliere decisivi successi e vinsero il conflitto. Decisiva per le sorti della guerra fu la [[battaglia di Dien Bien Phu]], che si concluse il 7 maggio [[1954]] con la morte del colonnello [[Charles Piroth]], la resa del comandante [[Christian de Castries]] e la piena vittoria militare sul campo delle forze comuniste.
== Presidenza e
Nella successiva [[conferenza di Ginevra (1954)|conferenza di Ginevra]], il Vietnam fu riconosciuto indipendente, ma venne diviso in due parti: sud (con governo presidenziale a modello di democrazia occidentale filo-[[Stati Uniti d'America|statunitense]]) e nord (comunista e, almeno inizialmente, filo-[[unione Sovietica|
Durante la conferenza Ho Chi Minh propose di istituire nel [[1956]] un [[referendum]] riguardo l'unificazione dei due Stati: dopo un'approvazione di massima, la proposta non passò per l'opposizione del Vietnam del Sud sostenuti dagli Stati Uniti<ref>{{en}} Marcus Raskin
Ho Chi Minh instaurò in Vietnam un governo comunista: nazionalizzò le scuole, rese l'istruzione obbligatoria e gratuita, diede al [[Partito Comunista del Vietnam|Partito Comunista Vietnamita]] il ruolo di guida all'interno della società, istituì come forma di governo la repubblica parlamentare ed assegnò all'[[Assemblea Nazionale Vietnamita|Assemblea Nazionale]], che già deteneva il potere legislativo, la facoltà di eleggere il presidente dell'assemblea stessa, il primo ministro ed il presidente della repubblica.
Ho Chi Minh fu un moderato all'interno del Partito Comunista
Il governo della Repubblica Sudvietnamita (RVN) del presidente
Cominciò così nel [[1962]] la [[guerra del Vietnam]], che Ho Chi Minh tentò fermare nel [[1963]] con uno scambio epistolare col presidente Diem chiedendo di aprire dei negoziati di pace<ref name=Brocheux3>Brocheux, Pierre, p. 174</ref>. Lo statista sudvietnamita sembrava essersi convinto, ma gli Stati Uniti erano ormai intenzionati a dare fuoco alle polveri e l'incertezza di Diem contribuì a screditarlo agli occhi degli ''yankee'', che infatti l'anno seguente sostennero seppur in maniera molto discreta un colpo di Stato contro di lui<ref name=Brocheux3/>.
Ho Chi Minh guidò politicamente e pubblicamente (grazie al suo enorme prestigio e nonostante la sua tarda età) fino alla sua morte nel [[1969]], la
Anche dopo parziali sconfitte, a causa dell'intervento diretto delle forze americane in combattimento a partire dall'estate [[1965]], non pensò mai di abbandonare la lotta suggerendo ai suoi soldati di combattere in posti impervi e difficili da localizzare, da raggiungere e da oltrepassare in modo tale che i vietcong fossero favoriti dalla maggior conoscenza del luogo: uno di questi campi di battaglia venne rinominato [[Sentiero di Ho Chi Minh]] in suo onore. Quando, alla fine degli anni sessanta, Le Duan riuscì a far arrivare nel Vietnam del Nord 320.000 volontari cinesi, che si impegnarono in un'opera di ricostruzione delle infrastrutture danneggiate<ref>Chen Jian, "China's Involvement in the Vietnam Conflict, 1964-69
L'ultima grande offensiva militare che vide fu l'[[offensiva del Têt|
== La morte ==
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Stanco e malandato, Ho Chi Minh morì settantanovenne la mattina del 2 settembre del [[1969]] a causa di un arresto cardiaco (la notizia venne data alla popolazione solo due giorni dopo). Il suo successore alla presidenza non fu una singola persona, ma un collettivo di ministri, militari e uomini politici che proseguirono la guerra.
Al suo funerale parteciparono migliaia di vietnamiti, nonché i leader dei principali [[partito comunista|partiti comunisti]] del mondo: per l'[[Italia]], si recò nel luogo della cerimonia [[Enrico Berlinguer]].
=== Eredità politica e umana ===
[[File:Ho Chi Minh statue.jpg|upright|thumb|Statua raffigurante Ho Chi Minh]]
Da statista, ebbe stretti rapporti con il [[Partito Comunista Cinese]] e con il suo presidente, [[Mao Zedong|Mao Tse-tung]]. Rispondendo a un intervistatore, che gli chiedeva come mai non scrivesse tanti libri come il suo omologo
Uno scritto di Ho Ci Minh si trova nell'antologia ''[[Il Vietnam vincerà]]''<ref>Bibliografia Einaudi di Enrica Collotti Pischel [http://www.einaudi.it/libri/autore/enrica-collotti-pischel/0002399 Enrica Collotti Pischel < Autori < Einaudi].</ref> e parla della linea strategica del [[Viet Cong|Fronte di Liberazione Nazionale]], dopo che non furono mantenuti gli accordi della [[Conferenza di Ginevra (1954)|conferenza di Ginevra del 1954]].
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Durante la sua presidenza, Ho fu al centro di un grosso [[culto della personalità]], che ebbe un incremento dopo la sua morte. La sua salma infatti subì un procedimento di imbalsamazione simile a quello utilizzato per [[Lenin]], e ad occuparsene fu proprio l'équipe sovietica di medici e di tecnici che seguiva la manutenzione delle spoglie di quest'ultimo. Attualmente la salma è esposta ad [[Hanoi]], in un apposito mausoleo.
Il suo ruolo politico negli ultimi tempi di vita fu comunque modesto
Nel [[1975]] la città di Saigon (Sàigòn) venne ribattezzata [[Ho Chi Minh (città)|Città di Ho Chi Minh]] (Thành phố Hồ Chí Minh) in suo onore. Gli vennero dedicati un [[museo di Ho Chi Minh|museo]], un [[Mausoleo di Ho Chi Minh|mausoleo]] e numerose statue; anche l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura|UNESCO]], nel [[1987]], invitò i leader degli stati membri a partecipare alla commemorazione del centenario della nascita del leader vietnamita visto "l'importante e poliedrico contributo del
Ho era noto per il suo stile di vita semplice, la moderazione e l'integrità, ed era chiamato affettuosamente "Zio Ho" (Bác Hồ) dai suoi sostenitori. Sei anni dopo la sua morte, quando i comunisti riuscirono a conquistare il Vietnam del Sud, diversi carri armati del Vietnam del Nord portavano uno striscione con scritto: "Sei sempre in marcia con noi, caro zio Ho".
La sua personalità non è stata ugualmente apprezzata da una parte dei suoi connazionali, soggetti agli eventi finali ed alle conseguenze civili della occupazione del Vietnam del Sud da parte del Nord, caratterizzate da feroci repressioni, persecuzioni, confische
== Opere in italiano ==
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