Ho Chi Minh: differenze tra le versioni

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|}}
{{Bio
|Nome = HồChí Minh
|Cognome = Chí MinhHồ
|CognomePrima = vi
|PostCognomeVirgola = ("Portatore di luce") [[pseudonimo]] di '''Nguyễn Sinh Cung'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Kim Liên
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[[File:Río Saigón, Ciudad Ho Chi Minh, Vietnam, 2013-08-14, DD 29.JPG|thumb|La città di [[Ho Chi Minh (città)|Saigon]] è stata ribattezzata ''Hồ Chí Minh'' in suo onore]]
[[File:Ho Chi Minh Mausoleum 2006.jpg|thumb|[[Mausoleo di Ho Chi Minh|Mausoleo]] di Hồ Chí Minh ad [[Hanoi]]]]
Fondatore nel [[1941]] del movimento [[Viet Minh]] ("Lega per l'Indipendenzaindipendenza del Vietnam"), nel [[1945]] traghettò il paese verso l'indipendenza, venendo acclamato presidente della [[Vietnam del Nord|Repubblica Democratica del Vietnam]]. Guidò il [[Vietnam del Nord]], riconosciuto ufficialmente nella [[Conferenza di Ginevra (1954)|conferenza di Ginevra del 1954]], durante la [[guerra del Vietnam]] fino al [[1969]], anno della sua morte.
 
== Primi anni ==
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Oltre che di politica, si occupò anche di linguistica e nel maggio del [[1922]] scrisse un articolo su una rivista in cui criticava aspramente l'uso di parole [[lingua inglese|inglesi]] nei mass-media francesi<ref name=brocheuxb/> ed esortava il primo ministro [[Raymond Poincaré]] a proibire l'uso sulla stampa nazionale del ''franglais'' (la commistione linguistica anglo-francese), dove apparivano parole come ''manager'', ''round'' e ''knock-out''. In questo periodo, mentre si trovava nella capitale francese, ebbe una relazione con una sarta di nome Marie Brière<ref name=brocheuxb/>.
 
=== Gli anni Ventiventi e Trentatrenta ===
[[File:Lenin-poster.jpg|thumb|left|Poster di propaganda sovietico pubblicato nel V anniversario della morte di Lenin ([[1929]])]]
 
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[[File:Giap-Ho.jpg|thumb|[[Võ Nguyên Giáp|Giap]] e Ho Chi Minh fotografati nel 1942]]
 
Nel 1940, Ho Chi Minh si trasferì a [[Kunming]], nella Cina del sud-ovest, dopo sette anni trascorsi a Mosca. Vi stabilì il [[quartier generale]] e riprese i contatti con i vertici del partito. Tornò in Vietnam nel febbraio del 1941, dopo trent'anni di assenza, ed organizzò un altro quartier generale nelle grotte di Pac Bo, vicino alla frontiera cinese, dove in marzo si tenne l'ottava sessione plenaria del partito. Fu in tale circostanza che venne fondato il movimento [[Viet Minh]] per l'indipendenza, a cui potevano accedere i patrioti vietnamiti di qualsiasi ideologia, ma egemonizzato dal partito comunista. Alcuni degli obiettivi del partito furono eclissati, come la limitazione delle proprietà fondiarie. La stessa retorica comunista fu abbandonata in nome del nuovo progetto, che intese creare un'unità tra le masse rurali e il nazionalismo della classe media urbana.<ref name=vietminh>{{en}} [http://countrystudies.us/vietnam/21.htm Establishment of the Viet Minh], countrystudies.us</ref>
 
I primi obiettivi che si pose [[Viet Minh]] furono la diffusione del suo apparato su tutto il territorio vietnamita e il consolidamento delle basi settentrionali in mano ai [[guerriglieri]], lontane dal controllo dei francesi, ma vicine alla Cina, dove era possibile fuggire o esercitarsi. I Viet Minh si attestarono nella zona di [[Viet Bac]], che comprendeva diverse province settentrionali. Il tentativo francese di reprimere il movimento fallì e questo estese la sua influenza su tutto l'arco della frontiera settentrionale. Nell'agosto del 1942, durante il viaggio per partecipare a un incontro in Cina con i vertici del locale Partito Comunista, Ho Chi Minh fu arrestato e tenuto in carcere per due anni dal [[Kuomintang]]. Riuscì poi a convincere il comandante regionale a scarcerarlo e a farlo tornare in Vietnam alla testa di un gruppo di guerriglieri addestrati e armati dai cinesi. Riprese il comando delle operazioni;, approvando il dispiegamento di uomini armati sul territorio a fini di propaganda militare e politica.<ref name=vietminh/>
 
Malato di [[malaria]], nonché di altri fastidi gastrointestinali, venne curato dai medici dell'[[Office of Strategic Services]] e ciò gli consentì di proseguire la sua lotta partigiana antigiapponese. A partire dal [[1944]] convisse con Do Thi Lac<ref name=Brocheux2/>, una donna di [[Tay (popolo)|etnia Tay]] (il matrimonio con Tăng Tuyết Minh si era concluso appena un anno dopo la sua celebrazione).
 
=== Occupazione giapponese del 1945 ===
Il 9 marzo 1945, i giapponesi occuparono militarmente l'intero Paese e disarmarono i francesi, creando uno [[Stato fantoccio]]. Il trattato del 1883 con cui i francesi avevano imposto il protettorato sul Vietnam fu dichiarato nullo. La situazione dell'Impero giapponese era comunque ormai compromessa nel quadro del conflitto mondiale, e il Partito Comunista Indocinese trasse profitto dal disarmo dei francesi e dal fatto che il controllo dei giapponesi si limitava ai maggiori centri urbani. Con la popolazione ridotta a morire di fame, fu individuato nei giapponesi il nemico da scacciare, e a tale fine furono invitati ad unirsi alla lotta i patrioti francesi e i borghesi moderati delle città. Il piano era di prendere prima il controllo delle campagne e poi avanzare verso i centri urbani. Tra i vari comandanti che si distinsero in questo periodo vi fu il comunista [[Võ Nguyên Giáp|Vo Nguyen Giap]], che avrebbe avuto un ruolo centrale nella politica del Paese nei decenni successivi.<ref name=vietminh/>
 
Un po' ovunque si formarono nuovi gruppi e organizzazioni di resistenza; ad Hanoi furono reclutati 2.000 nuovi operai, 100.000 contadini si unirono nella [[Provincia di Quang Ngai]]. Un'organizzazione comunista giovanile reclutò 200.000 combattenti a [[Ho Chi Minh (città)|Saigon]], che presto divennero un milione nell'intera [[Cocincina]]. Fu affidato al generale Giap il comando del neonato Esercito di Liberazione del Vietnam, il nucleo di quello che sarebbe diventato l'[[Quân Đội Nhân Dân Việt Nam|Esercito Popolare Vietnamita]].<ref name=vietminh/>
 
Nel giugno del 1945, Viet Minh si era compiutamente organizzato nella zona di Viet Bac sia a livello militare che amministrativo. Aveva iniziato la ridistribuzione delle terre che erano state dei francesi ai contadini più poveri, erano state abolite le ''[[corvée]]'', istituiti corsi per l'istruzione popolare ed annunciati il [[suffragio universale]]. A capo del direttivo fu posto Ho Chi Minh, e i territori liberati di Viet Bac contavano su un milione di abitanti. A sud era più esteso il controllo dei giapponesi, {{cn|che potevano contare sull'appoggio di grosse sette buddhiste locali}}. I comunisti erano comunque in crescita con diverse organizzazioni, tra cui le maggiori erano la Gioventù d'Avanguardia e la Federazione dei Sindacati Vietnamiti.<ref name=vietminh/>
 
Successivamente, a seguito della [[rivoluzione di agosto]] da lui ideata, Ho Chi Minh guidò Viet Minh in azioni militari di successo prima contro le forze di occupazione giapponesi e poi contro i francesi, che volevano rioccupare la nazione; il 2 settembre del [[1945]] proclamò ufficialmente l'indipendenza della Repubblica Democratica del Vietnam, prendendo spunto dalle analoghe dichiarazioni d'autonomia che erano state fatte in occasione delle rivoluzioni [[guerra d'indipendenza americana|americana]] e [[rivoluzione francese|francese]]<ref>Zinn,{{en}} Howard (1995). Zinn, ''A People's History of the United States: 1492-Present., New York:, Harper Perennial., 1995, p. 460., ISBN 0-06-092643-0.</ref>. Anche se fin dal 25 agosto era riuscito a convincere l'imperatore [[Bảo Đại|Bao Dai]] ad abdicare, nessuno Stato straniero aveva riconosciuto il suo governo (nemmeno l'URSS, che però manteneva nei suoi confronti un atteggiamento di benevola neutralità).
 
=== Richiesta d'aiuto a Harry Truman ===
Per evitare di trascinare il neonato stato vietnamita in aspre tensioni diplomatiche, nel mese di agosto e settembre 1945 Ho Chi Minh aveva richiesto, attraverso i canali [[Office of Strategic Services|OSS]] (il precursore della [[Central Intelligence Agency|CIA]], attivi fin dal tempo della resistenza contro i giapponesi) che gli statunitensi accordassero al Vietnam "lo stesso status delle Filippine", un protettorato per un periodo indeterminato prima dell'indipendenza. Con lo scoppio delle ostilità francesi nel Vietnam del Sud, tra il settembre e l'ottobre del 1945, richiese formalmente l'intervento degli Stati Uniti e delle [[Nazioni Unite]] contro l'intervento francese, citando la [[Carta Atlantica]], la Carta delle Nazioni Unite, e un discorso di politica estera del presidente degli Stati Uniti, [[Harry Truman]], che nell'ottobre del 1945 aveva incoraggiato l'auto-determinazioneautodeterminazione dei popoli.
 
Dall'ottobre 1945 al febbraio 1946, Ho Chi Minh scrisse al Presidentepresidente degli Stati Uniti Harry Truman o al Segretariosegretario di Statostato James Byrnes almeno otto comunicazioni<ref>{{Cita|Pentagon Papers}}. Part-I.Vietnam and the U.S., 1940-1950 - I.C. Ho Chi Minh: Asian Tito?. pag. C-73,74; C-80,81; C-90; C-92; C-95,97.</ref><ref>[http://rationalrevolution.net/war/collection_of_letters_by_ho_chi_.htm ''Collezione delle lettere di Ho Chi Minh'']</ref>.
Comunicò per l'ultima volta direttamente con gli Stati Uniti nel settembre del 1946, quando visitò l'ambasciatore statunitense a Parigi George Abbot, a cui chiese assistenza nella lotta per l'indipendenza del Vietnam dall'Unione francese<ref>{{Cita|Pentagon Papers}}. Part-I.Vietnam and the U.S., 1940-1950 - I.C. Ho Chi Minh: Asian Tito?. pag. C-103,104.</ref>.
 
Non vi è alcuna traccia di risposta del presidente degli Stati Uniti agli appelli di aiuto di Ho Chi Minh<ref>{{en}} Howard Zinn, Howard (1995).'' A People's History of the United States: 1492-Present''., New York:, Harper Perennial., 1995, p. 461., ISBN 0-06-092643-0.</ref>. Documenti relativi a un contatto diplomatico statunitense con Ho Chi Minh nel dicembre del 1946, rivelano la preoccupazione degli Stati Uniti di un eventuale trionfo del Viet Minh, che avrebbe potuto stabilire uno "stato comunista dipendente, diretto da Mosca". Due mesi più tardi, quando era in corso la [[guerra d'Indocina]] tra i francesi e i Viet Minh nel Vietnam del Nord, il segretario di Statostato [[George Marshall]] sottolineò di "non perdere di vista il fatto che Ho Chi Minh avesse collegamenti diretti con comunisti" e che "non siamo ovviamente interessati a vedere soppiantate amministrazioni dell'impero coloniale, da organizzazioni politiche e filosofiche provenienti o controllate dal Cremlino"<ref>{{Cita|Pentagon Papers}}. Part-I.Vietnam and the U.S., 1940-1950 - I.C. Ho Chi Minh: Asian Tito?. pag. C-4.</ref>.
 
Le tensioni politiche esistenti all'interno dei confini vietnamiti portarono alla soppressione di numerosi rivali del [[Partito Comunista del Vietnam]]: tra questi i leader del Partito Costituzionalecostituzionale e di quello Indipendentistaindipendentista, nonché [[Ngô Đình Khôi|Ngo Dinh Khoi]]<ref>{{en}} Joseph Buttinnger, ''Vietnam: A Dragon Embattled'', vol. 1., (New York:, Praeger, 1967)</ref>, fratello del suo futuro acerrimo nemico [[Ngô Đình Diệm|Ngo Dinh Diem]]. Nello stesso periodo avvenne l'epurazione dei [[trotskismo|trotskisti]] organizzati nel gruppo La Lutte, con numerosi fucilati, tra i quali i suoi principali dirigenti: Trần vặn Thach e Tạ thu Thâu. Pare comunque che Ho Chi Minh fosse contrario alle repressioni spietate; ad esempio, il più grande imprigionamento di massa (31.000 persone arrestate<ref>{{en}} Cecil B. Currey, ''Victory At Any Cost'', (Washington:, Brassey's, 1997), p. 126</ref>) nonché l'assassinio di un centinaio di politici antimarxisti<ref>{{en}} Spencer Tucker, ''Encyclopedia of the Vietnam War: a political, social, and military history'', (vol. 2), 1998</ref> avvennero nel luglio del [[1946]], periodo in cui Ho si trovava fuori dal confini nazionali.
 
== Indipendenza del Vietnam e guerra d'Indocina ==
[[File:1990 CPA 6182.jpg|thumb|Ho Chi Minh raffigurato in un francobollo sovietico del 1990]]
L'abdicazione dell'imperatore Bao Dai portò Ho Chi Minh a dichiarare la nascita della Repubblica Democratica del Vietnam e la sua indipendenza. Di fronte alle tensioni tra Viet Minh e militari francesi, il comandante britannico [[Douglas Gracey]] proclamò la [[legge marziale]]: a tale strumento (considerato una manovra per favorire i francesi, {{chiarire|dando loro un appiglio legale per giustificare la repressione}}) Ho Chi Minh rispose proclamando il 24 settembre uno sciopero generale<ref>Stanley Karnow, Vietnam''Storia adella Historyguerra del Vietnam''</ref>.
 
A fine settembre giunsero ad [[Hanoi]] 200.000 soldati cinesi nazionalisti, che imposero ad Ho Chi Minh e al suo generale [[Lu Han]] lo scioglimento del Partito Comunista Indocinese e la nascita di un governo di coalizione. Quando Chiang Kai-Shek a seguito di un accordo col governo francese rinunciò alla propria influenza sul Vietnam in cambio della concessione di [[Shanghai]], Ho Chi Minh non ebbe scelta e il 6 marzo 1946 firmò un accordo con Parigi nel quale si riconosceva il Vietnam come uno Stato autonomo all'interno della [[Federazione Indocineseindocinese]] e dell'[[Unione francese|Unione Francese]].
 
{{chiarire|Il bombardamento francese di [[Haiphong]] del 23 novembre, che costò la vita a circa 6.000 vietnamiti, gli fece cambiare radicalmente idea.|bombardamento in tregua per accordo?}} Ho Chi Minh dichiarò nullo l'accordo precedente e il 19 dicembre scoppiò quindi la [[Guerraguerra d'Indocina]], che vide contrapposti i Viet Minh ai francesi, i quali potevano contare anche su una parte delle locali popolazioni colonizzate in [[Cambogia]], [[Laos]] e nello stesso Vietnam. Nei primi mesi di guerra, le truppe del generale [[Jean Etienne Valluy]] accerchiarono la roccaforte di Viet Minh a Việt Bắc tentando di catturare Ho Chi Minh, che riuscì a scappare.
 
La vittoria dei comunisti nella [[guerra civile cinese]] (1º settembre [[1949]]) diede a Ho Chi Minh la possibilità di trovare nuovi alleati: nel febbraio del [[1950]] si recò a Mosca, dove incontrò [[Mao Zedong]] e [[Iosif Stalin|Josif Stalin]]; in tale occasione quest'ultimo riconobbe il suo governo. I tre capi di Stato concordarono sul fatto che il Vietnam sarebbe divenuto uno Stato indipendente dotato di un governo comunista sostenuto e supportato dalla Cina<ref>Luo Guibo, pp. 233-6</ref>, che divenne la principale alleata dei Viet Minh. L'emissario di Mao in URSS ufficializzò la disponibilità del governo [[maoismo|maoista]] ad addestrare a [[Pechino]] 70.000 soldati vietnamiti<ref>Russian Ministry of Foreign Affairs, "Cronologia," p. 45.</ref>, nonché ad allearsi militarmente con Ho qualora il conflitto con la Francia si fosse rivelato molto impegnativo.
 
Secondo il giornalista [[Bernard B. Fall]], dopo alcuni anni di guerra Ho negoziò una tregua con il nemico. Proprio quando la trattativa sembrava a buon punto, i francesi chiesero la consegna di alcuni soldati giapponesi divenuti comunisti, che avrebbero dovuto essere sottoposti al [[processo di Tokyo]] per crimini commessi durante la Secondaseconda guerra mondiale. Ho Chi Minh rispose che gli ufficiali giapponesi erano ormai divenuti alleati e amici e non voleva tradirli, pertanto l'accordo non si trovò e la guerra proseguì<ref>Fall,{{en}} Bernard Fall, ''Last reflections on a War'', p. 88., New York:, Doubleday, 1967.</ref>.
[[File:Stevan Kragujevic, Ho Chi Minh, Josip Broz Tito and Edvard Kardelj, Beograd, avgust 1957.jpg|miniatura|Ho Chi Minh con [[Josip Broz Tito]].]]
Inizialmente in difficoltà, a causa della soverchiante superiorità bellica dei rivali, gli indipendentisti riuscirono a cogliere decisivi successi e vinsero il conflitto. Decisiva per le sorti della guerra fu la [[battaglia di Dien Bien Phu]], che si concluse il 7 maggio [[1954]] con la morte del colonnello [[Charles Piroth]], la resa del comandante [[Christian de Castries]] e la piena vittoria militare sul campo delle forze comuniste.
 
== Presidenza e Guerraguerra del Vietnam ==
Nella successiva [[conferenza di Ginevra (1954)|conferenza di Ginevra]], il Vietnam fu riconosciuto indipendente, ma venne diviso in due parti: sud (con governo presidenziale a modello di democrazia occidentale filo-[[Stati Uniti d'America|statunitense]]) e nord (comunista e, almeno inizialmente, filo-[[unione Sovietica|sovieticasovietico]]). Ho Chi Minh divenne Presidentepresidente della Repubblica Democratica del Vietnam (ossia il [[Vietnam del Nord]]) nel [[1954]] (in teoria se n'era già dichiarato presidente il 2 marzo [[1946]], ma in quell'occasione non venne riconosciuto a livello internazionale).
 
Durante la conferenza Ho Chi Minh propose di istituire nel [[1956]] un [[referendum]] riguardo l'unificazione dei due Stati: dopo un'approvazione di massima, la proposta non passò per l'opposizione del Vietnam del Sud sostenuti dagli Stati Uniti<ref>{{en}} Marcus Raskin &e Bernard Fall, ''The Viet-Nam Reader'', p. 89; William Duiker, ''U. S. Containment Policy and the Conflict in Indochina'', p. 212; Hue-Tam Ho Tai, ''The Country of Memory: Remaking the Past in Late Socialist Vietnam'', (2001), p. x notes that "totalitarian governments could not promise a democratic future."</ref>. La circostanza portò Ho Chi Minh ad avvicinarsi completamente a Stalin e Mao: con arresti e, condanne a morte di esponenti politici anti-comunistianticomunisti<ref>Communist Party of Vietnam, Kinh nghiệm giải quyết vấn đề ruộng đất trong cách mạng Việt Nam (Experience in land reform in the Vietnamese Revolution), consultabile online: {{cita web |url=http://dangcongsan.vn/details.asp?topic=2&subtopic=5&leader_topic=79&id=BT1060374012 |titolo=Copia archiviata |accesso=20 gennaio 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080120020044/http://dangcongsan.vn/details.asp?topic=2&subtopic=5&leader_topic=79&id=BT1060374012 |dataarchivio=20 gennaio 2008 }}</ref>.
 
Ho Chi Minh instaurò in Vietnam un governo comunista: nazionalizzò le scuole, rese l'istruzione obbligatoria e gratuita, diede al [[Partito Comunista del Vietnam|Partito Comunista Vietnamita]] il ruolo di guida all'interno della società, istituì come forma di governo la repubblica parlamentare ed assegnò all'[[Assemblea Nazionale Vietnamita|Assemblea Nazionale]], che già deteneva il potere legislativo, la facoltà di eleggere il presidente dell'assemblea stessa, il primo ministro ed il presidente della repubblica.
 
Ho Chi Minh fu un moderato all'interno del Partito Comunista, e perse costantemente influenza nei confronti dei militanti radicali. Si ebbe una prova di ciò nel [[1956]], quando il partito scelse [[Lê Duẩn|Le Duan]] come responsabile della guerriglia Viet Cong in Vietnam del Sud al posto del più moderato [[Vo Nguyen Giap|Giap]], cui andavano le preferenze di Ho<ref>{{en}} Cheng Guan Ang, e Ann Cheng Guan, ''The Vietnam War from the Other Side'', p. 21., (2002).</ref>. Le Duan divenne anche segretario del partito del [[1960]], ma in ogni caso, grazie al suo grande carisma, Ho fu una forza trascinante nel tentativo di riunire il Vietnam del Nord con il [[Vietnam del Sud]] attraverso un'invasione negli [[anni 1960|anni sessanta]].
 
Il governo della Repubblica Sudvietnamita (RVN) del presidente Diem[[Ngô Đình Diệm]], con l'appoggio degli USA sotto l'amministrazione [[Dwight D. Eisenhower|Dwight Eisenhower]]<ref name="eisenhower">Il presidente statunitense Eisenhower inviò il 23 ottobre 1954 una lettera indirizzata a Diem che impegnava gli Stati Uniti d'America a dare «un maggior contributo al benessere a alla stabilità del governo del Vietnam». Il testo completo della lettera è disponibile a questo {{en}} [http://vietnam.vassar.edu/doc5.html indirizzo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100626063138/http://vietnam.vassar.edu/doc5.html |data=26 giugno 2010 }}</ref>, interpretò il sud-est asiatico come un altro campo di battaglia della [[Guerraguerra fredda|Guerra Fredda]] e quindi non aveva interesse a far tenere elezioni democratiche che avrebbero favorito l'influenza [[Comunismo|comunista]] sul governo del Sud. Il Presidente Eisenhower annotò nelle sue memorie che se si fosse tenuta un'elezione su base nazionale, i comunisti avrebbero vinto prendendo l'80% dei voti. In aggiunta si disse che i comunisti probabilmente non avrebbero permesso elezioni libere nella loro parte di Vietnam. Indipendentemente da ciò, né gli USA né i due Vietnam avevano firmato la clausola elettorale dell'accordo. L'FLN (o comunisti vietnamiti) guidò l'insurrezione popolare contro il governo Sudvietnamitasudvietnamita. Per salvare l'RVN, gli Stati Uniti iniziarono ad inviare consiglieri militari.
 
Cominciò così nel [[1962]] la [[guerra del Vietnam]], che Ho Chi Minh tentò fermare nel [[1963]] con uno scambio epistolare col presidente Diem chiedendo di aprire dei negoziati di pace<ref name=Brocheux3>Brocheux, Pierre, p. 174</ref>. Lo statista sudvietnamita sembrava essersi convinto, ma gli Stati Uniti erano ormai intenzionati a dare fuoco alle polveri e l'incertezza di Diem contribuì a screditarlo agli occhi degli ''yankee'', che infatti l'anno seguente sostennero seppur in maniera molto discreta un colpo di Stato contro di lui<ref name=Brocheux3/>.
 
Ho Chi Minh guidò politicamente e pubblicamente (grazie al suo enorme prestigio e nonostante la sua tarda età) fino alla sua morte nel [[1969]], la [[guerra del Vietnam]] contro gli statunitensi, che appoggiavano il Vietnam del Sud e che a partire dal [[1965]] sferrarono continui [[Operazione Rolling Thunder|attacchi aerei]] contro il territorio del Vietnam del Nord e che si infiltravano clandestinamente anche attraverso il neutrale Laos<ref>{{en}} Davidson, ''Vietnam at War: the history, 1946–1975'', 1988</ref>: per l'occasione, si affidò anche alla lotta insurrezionale al sud dei guerriglieri [[Viet Cong]]. Essendo già abbastanza anziano al momento dello scoppio della guerra, Ho Chi Minh lasciò il comando delle operazioni al fidato Giap, mentre anche politicamente dovette spesso dibattere con i suoi luogotenenti più giovani e ambiziosi (Le Duan, Van Tien Dung, Nguyen Chi Thanh).
 
Anche dopo parziali sconfitte, a causa dell'intervento diretto delle forze americane in combattimento a partire dall'estate [[1965]], non pensò mai di abbandonare la lotta suggerendo ai suoi soldati di combattere in posti impervi e difficili da localizzare, da raggiungere e da oltrepassare in modo tale che i vietcong fossero favoriti dalla maggior conoscenza del luogo: uno di questi campi di battaglia venne rinominato [[Sentiero di Ho Chi Minh]] in suo onore. Quando, alla fine degli anni sessanta, Le Duan riuscì a far arrivare nel Vietnam del Nord 320.000 volontari cinesi, che si impegnarono in un'opera di ricostruzione delle infrastrutture danneggiate<ref>Chen Jian, "China's Involvement in the Vietnam Conflict, 1964-69,", China Quarterly, Non. 142, (Junegiugno 1995), pp. 366–69.+</ref>, Ho e Giap ebbero la possibilità di spostare più soldati sul fronte bellico.
 
L'ultima grande offensiva militare che vide fu l'[[offensiva del Têt|offensivaquella del Tet]], in cui Giap, diede vita ad una serie di audaci operazioni in tutto il Sud non urbanizzato; Ho Chi Minh aveva capito che nelle guerre moderne l'elemento psicologico era importante come quello tattico-strategico, se non addirittura di più: gli statunitensi, ormai convinti di essere a un passo dalla vittoria del conflitto, erano convinti di trovarsi di fronte un nemico capace solo di opporre una sterile resistenza difensiva; subire un'offensiva su larga scala, anche se magari confusa e troppo ardita, fu per loro un bruttissimo colpo al morale.
 
== La morte ==
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Stanco e malandato, Ho Chi Minh morì settantanovenne la mattina del 2 settembre del [[1969]] a causa di un arresto cardiaco (la notizia venne data alla popolazione solo due giorni dopo). Il suo successore alla presidenza non fu una singola persona, ma un collettivo di ministri, militari e uomini politici che proseguirono la guerra.
 
Al suo funerale parteciparono migliaia di vietnamiti, nonché i leader dei principali [[partito comunista|partiti comunisti]] del mondo: per l'[[Italia]], si recò nel luogo della cerimonia [[Enrico Berlinguer]].
 
=== Eredità politica e umana ===
[[File:Ho Chi Minh statue.jpg|upright|thumb|Statua raffigurante Ho Chi Minh]]
Da statista, ebbe stretti rapporti con il [[Partito Comunista Cinese]] e con il suo presidente, [[Mao Zedong|Mao Tse-tung]]. Rispondendo a un intervistatore, che gli chiedeva come mai non scrivesse tanti libri come il suo omologo [[Cina|cinese]], Ho rispose: ''"«Se trovate qualcosa su cui il presidente Mao non abbia scritto, ditemelo: cercherò di colmare tale lacuna"''».
 
Uno scritto di Ho Ci Minh si trova nell'antologia ''[[Il Vietnam vincerà]]''<ref>Bibliografia Einaudi di Enrica Collotti Pischel [http://www.einaudi.it/libri/autore/enrica-collotti-pischel/0002399 Enrica Collotti Pischel < Autori < Einaudi].</ref> e parla della linea strategica del [[Viet Cong|Fronte di Liberazione Nazionale]], dopo che non furono mantenuti gli accordi della [[Conferenza di Ginevra (1954)|conferenza di Ginevra del 1954]].
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Durante la sua presidenza, Ho fu al centro di un grosso [[culto della personalità]], che ebbe un incremento dopo la sua morte. La sua salma infatti subì un procedimento di imbalsamazione simile a quello utilizzato per [[Lenin]], e ad occuparsene fu proprio l'équipe sovietica di medici e di tecnici che seguiva la manutenzione delle spoglie di quest'ultimo. Attualmente la salma è esposta ad [[Hanoi]], in un apposito mausoleo.
 
Il suo ruolo politico negli ultimi tempi di vita fu comunque modesto, e la sua persona svolse soprattutto la funzione di simbolo.
 
Nel [[1975]] la città di Saigon (Sàigòn) venne ribattezzata [[Ho Chi Minh (città)|Città di Ho Chi Minh]] (Thành phố Hồ Chí Minh) in suo onore. Gli vennero dedicati un [[museo di Ho Chi Minh|museo]], un [[Mausoleo di Ho Chi Minh|mausoleo]] e numerose statue; anche l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura|UNESCO]], nel [[1987]], invitò i leader degli stati membri a partecipare alla commemorazione del centenario della nascita del leader vietnamita visto "l'importante e poliedrico contributo del Presidentepresidente Ho Chi Minh nei settori della cultura, dell'istruzione e delle arti" e "la dedizione di Ho Chi Minh alla causa della liberazione nazionale del popolo vietnamita" che contribuì "alla lotta comune dei popoli per la pace, l'indipendenza nazionale, la democrazia e il progresso sociale"<ref>[http://www.unesdoc.unesco.org/images/0007/000769/076995E.pdf Il documento in PDF] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141225203955/http://unesdoc.unesco.org/images/0007/000769/076995e.pdf |data=25 dicembre 2014 }}</ref>.
 
Ho era noto per il suo stile di vita semplice, la moderazione e l'integrità, ed era chiamato affettuosamente "Zio Ho" (Bác Hồ) dai suoi sostenitori. Sei anni dopo la sua morte, quando i comunisti riuscirono a conquistare il Vietnam del Sud, diversi carri armati del Vietnam del Nord portavano uno striscione con scritto: "Sei sempre in marcia con noi, caro zio Ho".
 
La sua personalità non è stata ugualmente apprezzata da una parte dei suoi connazionali, soggetti agli eventi finali ed alle conseguenze civili della occupazione del Vietnam del Sud da parte del Nord, caratterizzate da feroci repressioni, persecuzioni, confische, e violenze diffuse, che anziché riconciliare la popolazione prostrarono economicamente il paese e produssero la fuga in massa all'estero di tutta una parte della popolazione stessa, producendo il noto fenomeno del "[[Boatboat people]]", che vide l'esodo di migliaia di famiglie verso gli altri paesi dell'Asia, dell'America e dell'Europa.
 
== Opere in italiano ==