Partito Popolare Italiano (1994): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Fix minori |
||
Riga 44:
Il '''Partito Popolare Italiano''' ('''PPI''') è stato un [[partito politico]] [[italia]]no di [[Centrismo|centro]], fondato il 18 gennaio [[1994]] quale erede diretto della [[Democrazia Cristiana]].
La sua esperienza, caratterizzata da un esplicito riferimento all'[[Partito Popolare Italiano (1919)|omonima formazione]] di [[Luigi Sturzo]] del [[1919]], si è conclusa agli inizi degli [[Anni 2000|anni duemila]] confluendo nel[[Democrazia è Libertà - La Margherita|la Margherita]]. Attualmente l'eredità popolare è raccolta nell'Associazione Politica I Popolari, associazione creata per disposizione congressuale dell'ultimo Congresso Nazionale del PPI. A livello europeo aderiva al [[Partito Popolare Europeo]], partito democristiano e conservatore, mentre in Italia faceva parte, dal [[1995]], della coalizione di [[centro-sinistra]] promossa da [[Romano Prodi]].
== Storia ==
Riga 65 ⟶ 61:
Nonostante la diversa situazione politica, il Partito Popolare di Martinazzoli intendeva continuare nella sua vocazione di centro, alternativo sia al [[Partito Democratico della Sinistra]] (PDS), sia alle alleanze collocabili a destra che emergevano con [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] e [[Alleanza Nazionale]].
Il Partito Popolare Italiano esordisce alle [[Elezioni politiche italiane del 1994|elezioni politiche del 1994]] nella coalizione nota come [[Patto per l'Italia]], guidata da [[Mariotto Segni]] (che presenterà anche la lista [[Patto Segni]]) e composta anche dell'ex presidente del Consiglio socialista [[Giuliano Amato]] e del [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]] di [[Giorgio La Malfa]].
Il PPI in queste elezioni subì una grossa sconfitta e la strategia di riproporre il centro risultò penalizzante a causa delle contrapposizioni imposte dal maggioritario.
Riga 75 ⟶ 71:
Complessivamente, nei comuni con oltre 15 mila abitanti, ottenne l'11,2% dei consensi.</ref>, ma che rappresentano un terzo dei consensi della vecchia DC; così il PPI che nella precedente legislatura disponeva di 206 deputati e 107 senatori, all'indomani delle elezioni politiche del [[1994]] tornò con 33 seggi alla Camera e 27 al Senato<ref name="ipotesi_proporzionale">Senza considerare valutazioni diverse da parte dell'elettorato basate su una diversa legge elettorale, con il precedente sistema completamente proporzionale il PPI avrebbe eletto 70 deputati e 35 senatori.</ref>.
Il fondatore e segretario [[Mino Martinazzoli]], considerando il risultato elettorale negativo, si dimise il giorno seguente la conta dei voti e la guida del partito venne assunta da un comitato di reggenza guidato dalla presidente [[Rosa Russo
Con la determinante assenza volontaria di quattro senatori popolari ([[Vittorio Cecchi Gori|Cecchi Gori]], [[Luigi Grillo|Grillo]], [[Nuccio Cusumano|Cusumano]] e [[Tomaso Zanoletti|Zanoletti]], che vennero sospesi di conseguenza dal partito), il [[Governo Berlusconi I]] riuscì ad avere la fiducia, oltre che alla Camera, anche al Senato, ottenendo 159 voti rispetto ai 158 necessari. Ciononostante durò pochi mesi, caduto dopo una mozione di sfiducia presentata dal PPI e dalla [[Lega Nord]], che ritirò il suo appoggio iniziale al Governo.
Riga 132 ⟶ 128:
Il PPI partecipò alle elezioni politiche del 21 aprile [[1996]] nell'ambito della coalizione del[[l'Ulivo]] e alla Camera, nel proporzionale, presentò liste comuni con [[Südtiroler Volkspartei|SVP]], [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]], l'[[Unione Democratica (Italia)|Unione Democratica]] di [[Antonio Maccanico]] e i [[Comitati per l'Italia che vogliamo]] di Romano Prodi: la cosiddetta lista [[Popolari per Prodi]], che ottenne il 6,8% dei voti e 4 deputati nel proporzionale, e nel maggioritario, sotto il simbolo del[[l'Ulivo]], furono invece eletti 66 deputati e 32 senatori popolari.
Il partito fece parte della maggioranza che espresse i governi della [[XIII legislatura della Repubblica Italiana|XIII Legislatura]] dal [[1996]] al [[2001]], in cui suoi esponenti assunsero importanti cariche governative, come [[Beniamino Andreatta]], [[Sergio Mattarella]], [[Rosa Russo
=== La confluenza nella Margherita ===
|