== Biografia ==
È risaputo che Alessandro Duroni ([[Canzo]], 1807 – [[Milano]], 1870) fu uno dei più rinomati ottici e fotografi attivi in Italia nel XIX secolo, oltre che il primo a importare la dagherrotipia a Milano grazie a ''kit'' provenienti direttamente da Parigi. Il motivo di ciò deriva dal fatto che alcuni membri della propria famiglia avevano aperto, nella capitale francese, una florida attività commerciale di ottica e strumenti di Fisica (''Barometta'') in società con parenti originari di Canzo; questi, nel 1839, furono incaricati da Alphonse William Molyneux Giroux di costruire a livello semi-industriale le prime macchine dagherrotipiche destinate al commercio nazionale e internazionale. ▼
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▲È risaputo che Alessandro Duroni ([[Canzo]], 1807 – [[Milano]], 1870) fu uno dei più rinomati ottici e fotografi attivi in Italia nel XIX secolo, oltre che il primo a importare la dagherrotipia a Milano grazie a ''kit'' provenienti direttamente da Parigi. Il motivo di ciò deriva dal fatto che alcuni membri della propria famiglia avevano aperto, nella capitale francese, una florida attività commerciale di ottica e strumenti di Fisica (''Barometta'') in società con parenti originari di Canzo; questi, nel 1839, furono incaricati da Alphonse William Molyneux Giroux di costruire a livello semi-industriale le prime macchine dagherrotipiche destinate al commercio nazionale e internazionale.
Le tracce della presenza di Alessandro Duroni a Milano partono certamente dall’estatedall'estate del 1831; l’annol'anno seguente si celebrò il matrimoniosposò con Barbara De Grandi e nel 1833 venne apertoaprì, in società con Giovanni Avignone, un negozio di chincaglieria e ottica in [[Galleria De Cristoforis]] che in breve tempo diventò un punto di riferimento tanto per la qualità degli strumenti venduti quanto per la serietà e la competenza del suo proprietario e direttore.
Duroni fu allievo dell'ottico François Cauche di Parigi.
Come è noto, Duroni fu allievo dell’ottico François Cauche di Parigi, personaggio avvolto nel mistero sino alla pubblicazione del libro biografico a cura del ricercatore [http://www.robertocaccialanza.com/home.html Roberto Caccialanza], ''[http://www.robertocaccialanza.com/alessandro_duroni_ottico_e_fotografo_a_milano_18.html Alessandro Duroni, Ottico e fotografo a Milano (1807-1870)]''; lo studio, realizzato a seguito di lunghe e complesse indagini a livello internazionale, presenta numerose informazioni biografiche assolutamente inedite su Cauche e su numerosi altri personaggi che frequentarono lo stabilimento fotografico Duroni o che collaborarono con il celebre ottico e fotografo nel corso della sua carriera. Il medesimo studio svela anche l'identità dell'[[Alessandro Duroni#/media/File:Duroni, Alessandro (1807-1870) - Dagherrotipo, prima del 1855.jpg|uomo con baffi, ritratto seduto di fianco a un tavolino nel dagherrotipo stereoscopico colorato del 1855]] riportato in questa pagina Wikipedia.
Dopo gli esperimenti di dagherrotipia del novembre 1839 eseguiti in collaborazione con [[Antonio Kramer|Antonio De Kramer]] e Giuseppe Miani, Alessandro Duroni proseguì il suo rapporto con la fotografia senza sosta - e con grande successo - fino al 1866, quando cedette lo stabilimento al cognato [[Icilio Calzolari]]. Come è noto, agli inizi del 1868 i figli di Alessandro, Antonio e Pietro, subentrarono nella conduzione del negozio di ottica in Corsocorso Vittorio Emanuele II.
Come nel caso dell’attivitàdell'attività fotografica, anche i rapporti con la Francia non si interruppero mai. Anzi, i fratelli Pierre e in seguito Constant gestirono per decenni gli atelier di Parigi, [[Avignone]] e [[Nîmes]]. Agli inizi degli anni Sessanta fu costituita una società in nome collettivo per il "commercio di oggetti d’otticad'ottica e la fotografia": da quel momento l’atelierl'atelier parigino di rue Vivienne n. 12 fu segnalato, insieme a quello storico di Milano, sul retro delle ''cartes de visite'' prodotte dalla ditta "Duroni & Murer".
Alessandro Duroni fu pioniere non solo nell’artenell'arte della fotografia, ma negli anni seguenti al 1839 quest’uomoquest'uomo eclettico e dallo «spirito intraprendente», dotato di una straordinaria «urbanità ed affabilità di maniere», si distinse per alcune invenzioni, scoperte, miglioramenti ed esperienze precoci nei campi dell’otticadell'ottica, della fisica, dell’astronomiadell'astronomia, della telegrafia, e persino nell’utilizzonell'utilizzo della luce elettrica; si recò diverse volte all’esteroall'estero presso i maggiori e più qualificati fornitori per valutare e acquistare gli ultimi ritrovati scientifici e tecnologici nelle materie di sua competenza; vinse numerosi premi ad Esposizioni nazionali e internazionali; fu co-fondatore del ''[[Tecnomasio Italiano Brown Boveri|Tecnomasio]]'' Italiano assieme a Carlo Dall’AcquaDall'Acqua e a Luigi Longoni.
A coronamento di una lunga e proficua carriera che lo vide sempre primeggiare tra i migliori fotografi d’Italiad'Italia, il Rere [[Vittorio Emanuele II]] lo nominò ''motu proprio'' Cavalierecavaliere dell’dell'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro|Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro]].
== Collezioni ==
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