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Nikolaj Maksimovič Minskij, [[Ebrei|ebreo]] di origine, nacque a Hlybokae, in [[Bielorussia]] nel 1855.
Si avvicinò alla [[letteratura]] scrivendo, inizialmente, versi intrisi di ideali sociali, in aderenza a quelli in auge ai tempi di [[Alessandro III di Russia]],<ref name ="le muse">{{cita libro | titolo=le muse | editore=De Agostini | città=Novara | anno=1966 | volume=VII |p=504}}</ref>come l{{'}}''Inno dei lavoratori''.<ref name =Trec>{{Treccani |nikolaj-maksimovic-minskij_%28Enciclopedia-Dantesca%29| accesso=15 febbraio 2019}}</ref>
Dopo questo periodo di esordio poetico si unì al movimento modernista, [[Decadentismo|decadente]], ruotante attorno alla [[rivista]] ''Il messaggero nordico'' (''Severnyj vestnik'').<ref name ="le muse" />▼
Questo cambiamento avvenuto nello scrittore, che dall'espressione degli «alti ideali sociali» degli esordi passò alla celebrazione dell'«uomo temerariamente audace», tendente alla bellezza, non aveva avuto in passato precedenti nella [[letteratura russa]],<ref name ="le muse" /> e proprio per questo è considerato uno tra i primissimi decadenti, caratterizzato da un lirismo a metà strada tra una tensione filosofica e una grande inclinazione estetizzante.<ref name =Trec />▼
▲Dopo questo periodo di esordio poetico si unì al movimento modernista, [[Decadentismo|decadente]], ruotante attorno alla [[rivista]] ''Il messaggero nordico'' (''Severnyj vestnik'').
▲Questo cambiamento avvenuto nello scrittore, che dall'espressione degli «alti ideali sociali» degli esordi passò alla celebrazione dell'«uomo temerariamente audace», tendente alla bellezza, non aveva avuto in passato precedenti nella [[letteratura russa]]
== Opere pincipali ==
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