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Questo cambiamento avvenuto nello scrittore, che dall'espressione degli «alti ideali sociali» degli esordi passò alla celebrazione dell'«uomo temerariamente audace», tendente alla bellezza, non aveva avuto in passato precedenti nella [[letteratura russa]],<ref name ="le muse" /> e proprio per questo è considerato uno tra i primissimi decadenti, caratterizzato da un lirismo a metà strada tra una tensione filosofica e una grande inclinazione estetizzante.<ref name =Trec />
 
Minskij utilizzò la poesia per i suoi approfondimenti e indagini intellettuali, intrisi, in un primo tempo, di una fusione di elementi [[Friedrich Nietzsche|nietzscheani]], di [[mistica]] orientale, di pensieri [[Populismo|populistici]],<ref name =Trec /> e in un secondo tempo di una saldatura tra le idee del [[proletariato]] e la vecchia [[intelligencijiaintelligencija]] russa,<ref name ="le muse" /> con i quali creò un suo sistema filosofico-[[religione|religioso]], da lui denominato "Meonismo", da lui indicato come la «religione del futuro, la religione del sacrificio disinteressato senza preghiere umane e miracoli divini»,<ref name ="le muse" /> e definito invece da [[Vladimir Sergeevič Solov'ëv|Vladimir Solov'ev]] l{{'}}"abracadabra della filosofia".<ref name =Trec />
 
Questo suo innovativo modello filosofico-religioso si concretizzò con la trilogia [[Dramma|drammatica]] ''Lo spettro ferreo'' (''Zeleznyj prizrak'', ''La piccola tentazione'' (''Malyj soblazn''), ''Chaos'', scritta tra il [[1909]] e il [[1912]].<ref name ="le muse" />
 
Per un certo tempo fu [[Bolscevismo|bolscevico]], e dopo la rivoluzione del [[1905]] redattore della rivista [[Comunismo|comunista]] ''Novaja Žizn{{'}}'': però dopo il [[1917]] fu esule, anche se si dichiarò sempre un seguace del [[Socialismosocialismo]].<ref name =Trec />
 
La poesia di Minskij è intrisa di immagini [[Dante Alighieri|dantesche]], difatti la dedica al ciclo dei ''Pesni ljubvi'' espresse come epigrafe un verso del ''[[Purgatorio (Dante)|Purgatorio]]''.
 
Inoltre Minskij Ma il contributo più originale alla reinterpretazione di D. è certo il suo saggio Ot Dante k Bloku, del 1921 (in " Sovremennyja Zapiski " VII) inteso a studiare l'" enorme, secolare, problema dell'io ". Attraverso una contorta e spesso fumosa ricostruzione di tutta l'opera dantesca, alla ricerca delle " vere " idee-guida, M. perviene alla paradossale affermazione di D. precursore di Nietzsche. Sebbene caduca nelle sue pretese gnoseologiche e ‛ profetiche ', l'interpretazione di M. resta emblematica per una generazione intera della cultura russa.
 
== Opere pincipali ==