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(1) EZEN-AN.TAH-SUM, il Capodanno ittita di primavera, è la ‘festa Antares’ conservativa dei nomi sumeri. E ZEN da leggere ZEN E. EZEN ZEN ANDAS è la festa d’autunno che mostra il secondo ZEN scisso da E. (2) Fu Vittorio dal nome del re d’Italia Vittorio Emanuele II che venne ad inaugurarla, completato da Veneto nel 1918 per aiutare gli Italiani a capire dove fosse finita la prima guerra mondiale. (3) A nord del Monte Altare abbiamo la dorsale collinare che va da Serravalle a Nogarolo attraverso il sant’Antonio, Monte Pedof (m.562), Monte Baldo (m.598). I toponimi M.Pedof e M.Baldo andrebbero spiegati. Se Baldo è di origine longobarda allora diventa facile la connessione con Balder. Ricordo che Balder è la divinità germanica che ricorda Dumuzi-Tammuz-Adone, l’uomo-dio che discende agli Inferi, con la quiete invernale della Natura e ritorna a Primavera a riportare la Vita. Nel carteggio Bertucio Nigro la dorsale è nominata ‘Collo de Roveredo’. (4) Letteratura Vittoriese, Vittorio Veneto, Dario De Bastiani Editore, 2005: 26. (5) “del viaggio che, partendo da Ravenna, mi ha portato prima a passare il Po, l’Adige, la Brenta, la Piave, la Livenza, il Tagliamento; poi, superato il valico dell’Alpe Giulia (il Passo di Monte Carnico) attraverso quei sentieri tortuosi, la Drava nel Norico, l’Inn nel territorio dei Breoni (presso il Brennero), il Lech di Baiuaria (Baviera), il Danubio in Alamannia, in Reno in Germania; poi ancora i più grandi fiumi dell’Aquitania, la Mosella, la Mosa, l’Aisne, la Senna, la Loira, la Garonna, fino a giungere ai Pirenei, coperti di neve ancora nel mese di luglio”. -Diciassette sono i fiumi che Fortunato ha passato: elencandoli a Gregorio [in Opera Poetica] egli sembra ricordargli quanto il suo viaggio è stato lungo, e quanto ormai la sua terra è lontana- scrive Aldo Toffoli nel suo Letteratura Vittoriese, Vittorio Veneto, Dario De Bastiani, 2005. (6) Questa nostra conclusione secca rimpalla quella degli emeriti Valdobbiadenesi del tempo: -I Cenedesi dicono che è nato là, ma sbagliano-.}}
 
[[image:Trasimeno_dal_tezio.jpg|thumbnail|Il [[lago Trasimeno]] visto dalla cima del Tezio]]
IL '''Monte Tezio''' si trova in [[Umbria]], pochi chilometri a nord di [[Perugia]], nel territorio comunale di Perugia e di [[Umbertide]]. Alto 961 metri forma una piccola catena montuosa insieme al [[Corona (monte)|Monte Corona]] e al [[Acuto (monte)|Monte Acuto]].
 
==Geografia==
Il Tezio è la cima più alta del comune di Perugia. Il suo profilo caratterizzato dalle due vette, rispettivamente Tezio e Tezino, è abbastanza diverso da quello dei monti che lo circondano, di solito più bassi e dalle forme più arrotondate.
Pur non essendo collegato direttamente all'[[Appennino]] il Tezio presenta in alcuni paesaggi tipicamente appenninici, con pareti di roccia che ospitano da tempo una palestra del [[club Alpino Italiano]].
 
==Flora==
I boschi della zona sono prevalentemente composti da [[Leccio|lecci]], [[Cerro (albero)|cerri]], [[Roverella|roverelle]] e qualche [[castagno]]. Anche se nella parte bassa del Parco sono presenti molti [[Pino|pini]].
Il sottobosco è ricco di arbusti, oltre al [[corbezzolo]] si trovano anche [[ginepro]], [[rosa canina]]....
 
==Fauna==
Il monte e tutta l'area circostante è ricca di piccoli animali come [[volpe|volpi]], [[meles meles|tassi]], [[istrice|istrici]] e [[mustelidi]] vari. Non è raro poi imbattersi in animali più grandi come [[cinghiale|cinghiali]] e [[capriolo|caprioli]].
 
Frequenti sono anche gli uccelli, specialmente nelle parti più alte e meno frequentate è spesso possibile avvistare rapaci come la [[poiana]].
 
==Il parco==
 
==Attività umane==
 
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