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=== Gli anni settanta ===
La prima metà del decennio rappresentò secondo molti il periodo più basso della ''Berlinale'' dal suo inizio.<ref name="berlinale.1960">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archiv/jahresarchive/1960/01_jahresblatt_1960/01_Jahresblatt_1960.html|titolo=10th Berlin International Film Festival - June 24 - July 5, 1960|editore=www.berlinale.de|accesso=26 ottobre 2017}}</ref><ref name="berlinale.1962">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archiv/jahresarchive/1962/01_jahresblatt_1962/01_Jahresblatt_1962.html|titolo=12th Berlin International Film Festival - June 22 - July 3, 1962|editore=www.berlinale.de|accesso=16 dicembre 2017}}</ref> La selezione dei film e le decisioni delle giurie, che in questi anni premiarono film quali ''[[Lazarillo de Tormes]]'' di [[César Ardavin]] ([[Festival di Berlino 1960|1960]]) e ''[[L'estate arida]]'' di [[Metin Erksan]] ([[Festival di Berlino 1964|1964]]), provocarono malcontento nel pubblico e tra i giornalisti.<ref name=Jacobsen.96>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 96}}</ref><ref name="berlinale.1964">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archiv/jahresarchive/1964/01_jahresblatt_1964/01_Jahresblatt_1964.html|titolo=14th Berlin International Film Festival - June 26 - July 7, 1964|editore=www.berlinale.de|accesso=13 gennaio 2018}}</ref>
 
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Allo stesso tempo cominciarono ad emergere segnali che un cambiamento stava avvenendo nei contenuti. Dopo la Nouvelle Vague stavano emergendo il [[Free Cinema]] britannico e il [[Cinéma Nôvo]] brasiliano e divenne sempre più chiaro che il festival doveva affrancarsi dalle considerazioni tattiche dell'industria cinematografica.<ref name="berlinale.1960"/>
 
L'edizione del 1964 rappresentò un primo passo verso il rinnovamento con la "Settimana della critica", contro-manifestazione che alcuni anni dopo avrebbe dato origine al Forum internazionale del giovane cinema, e nel 1965 la struttura organizzativa venne profondamente riformata.<ref name="berlinale.1964"/> Il programma fu completato da una sezione dedicata a film considerati controversi (Informationsschau) e una con quelli selezionati da delegati e produttori dei Paesi partecipanti (Repräsentationsschau).<ref name="berlinale.1965">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archiv/jahresarchive/1965/01_jahresblatt_1965/01_Jahresblatt_1965.html|titolo=15th Berlin International Film Festival - June 25 - July 6, 1965|editore=www.berlinale.de|accesso=31 gennaio 2018}}</ref> I critici ebbero una maggiore presenza nella giuria e nella commissione di selezione, finora composta soprattutto da rappresentanti delle autorità o portavoce di gruppi di interesse.<ref name=Jacobsen.134>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 134}}</ref>
 
Nel 1967 la ''Berlinale'' fu trasferita all'ente privato Berliner Festspiele GmbH, il che significò una sorta di "denazionalizzazione" e l'auspicio di superare i problemi diplomatici che in passato avevano ostacolato la partecipazione dei [[Paesi socialisti]].<ref name="berlinale.1967">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archiv/jahresarchive/1967/01_jahresblatt_1967/01_Jahresblatt_1967.html|titolo=17th Berlin International Film Festival - June 23 - July 4, 1967|editore=www.berlinale.de|accesso=17 marzo 2018}}</ref> In realtà, la scelta di continuare ad escludere la [[Repubblica Democratica Tedesca]] portò i commentatori a vedere la ristrutturazione come una mossa puramente tattica.<ref name="berlinale.1967"/> [[Unione Sovietica]], [[Ungheria]], [[Bulgaria]], [[Romania]] e [[Polonia]] rifiutarono di partecipare, al contrario della [[Cecoslovacchia]] e della "non allineata" [[Jugoslavia]], che aveva comunque già presenziato in passato.<ref name=Jacobsen.148>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 148}}</ref>
 
Il festival dette prova dopo anni di stare al passo con i tempi e di essere parte dello sviluppo sociale. I film della nuova generazione di registi, tra cui [[Jean-Luc Godard]], [[Carlos Saura]] e [[Roman Polański]], generarono un nuovo amore per il dibattito, le tematiche diventarono più serie e il pubblico iniziò ad affollare i cinema interrogando registi e sceneggiatori.<ref name=Jacobsen.142>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 142}}</ref>
 
=== Gli anni ottanta ===