Nel [[1955]], dopo una lunga frequentazione, sposa Beppe Loy, fratello del regista [[Nanni Loy]]. I coniugi hanno quattro figli e l'unione dura per trent'anni, fino alla morte di Beppe nel [[1985]].<ref name=vita>{{Cita web|url = http://www.repubblica.it/cultura/2016/03/06/news/rosetta_loy_nella_mia_vita_ho_amato_due_uomini_e_la_letteratura_-134884545/|titolo = Rosetta Loy: "Nella mia vita ho amato due uomini e la letteratura"|sito = repubblica.it|accesso = 7 marzo 2019}}</ref> Ma negli stessi anni, Rosetta Loy conosce anche [[Cesare Garboli]], con il quale intesse un rapporto molto complesso (fisico e intellettuale) di cui non fa mistero.<ref name=vita/> Tuttavia, con la vedovanza, la donna rifiuta un legame maritale con Garboli e i due rimangono amici sino alla scomparsa dello stesso Garboli, nel [[2004]].<ref name=vita/>
=== La formazione letteraria ===
Erede di una cultura fortemente cattolica, Rosetta Loy ha trovato come punti di riferimento autori come [[Marcel Proust]], [[Fëdor Michajlovič Dostoevskij]] e [[Virginia Woolf]]. Perno nella sua cultura letteraria si riveleranno anche i classici tra i quali ''Guerra e Pace'' di [[Lev Tolstoj]].
Tra gli autori italiani, Loy si ispira a [[Elsa Morante]], della quale apprezza particolarmente i romanzi ''La storia'' e ''Menzogna e sortilegio''.
Altra fonte d'ispirazione fu [[Natalia Ginzburg]], apprezzata soprattutto per la semplicità del linguaggio dei suoi scritti. Fu proprio la Ginzburg ad accompagnare, con una nota personale, la pubblicazione del primo romanzo della Loy, ''La bicicletta'' (1974), in cui descrisse con toni elogianti il lavoro della debuttante scrittrice romana.
Sul tema dell'Olocausto, Loy ha definito ''I sommersi e i salvati'' di [[Primo Levi]] uno dei libri più importanti, che ha saputo trattare nel modo più delicato possibile, pur rivelandosi al tempo stesso estremamente efficiente, la tragedia vissuta dagli ebrei. Secondo la scrittrice, Primo Levi ha saputo analizzare con estrema chiarezza alcuni temi così fortemente fragili e spinosi dello sterminio, portando ''la sonda della letteratura, dopo varie riflessioni dello stesso autore, a toccare il punto dolente, la domanda estrema: perché qualcuno si è salvato e altri no?'', rivelando uno degli aspetti più atroci e al contempo suggestivi del genocidio ebraico; altri elogi vanno a ''La tregua'' di Levi e al ''[[Diario di Anna Frank]]''.
=== [[La bicicletta]] ===
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