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Le '''licalopecie''' (''Lycalopex'',<ref name="MSW3">{{MSW3|id=14000799}}</ref> <span style="font-variant: small-caps">[[Hermann Burmeister|Burmeister]], [[1854]]</span>), dette anche '''pseudovolpi'''<ref name="treccani">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/pseudovolpe_%28Enciclopedia-Italiana%29/|titolo=Pseudovolpe|editore=treccani.it|accesso=24 ottobre 2018}}</ref> o '''volpi lupo''',<ref name="treccani"/> sono un [[Genere (tassonomia)|genere]] di [[Canidae|canidi]] [[Cerdocyonina|cerdocionini]] originari del [[Sudamerica]]. L'[[IUCN]] usa tuttora il nome ''Pseudalopex'', ma considera ''Lycalopex'' un sinonimo legittimo.<ref name="IUCN">{{IUCN|summ=6929|autore=Jiménez, J.E., Lucherini, M. & Novaro, A.J. 2008}}</ref> Vengono spesso erroneamente chiamate «volpi», sebbene siano poco imparentate con le [[Vulpini|volpi propriamente dette]], essendo invece più vicine ai [[Canina|canidi lupini]] come i [[Canis lupus|lupi]] e gli [[Canis aureus|sciacalli]].
== Etimologia ==
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== Evoluzione e tassonomia ==
In base a uno studio del 2010, utilizzando il metodo dell'[[orologio molecolare]], fu ritenuto che le licalopecie siano di origine [[nordamerica]]na, separandosi dall'[[ultimo antenato comune]] con il [[Cerdocyon thous|maikong]] e l'[[Atelocynus microtis|atelocino]] a circa 2.4-2.7 milioni di anni fa, poco prima della formazione dell'[[Istmo di Panama]] che gli permise di entrare in Sudamerica durante il [[grande scambio americano]].<ref name="perini2010">{{en}} {{Cita pubblicazione|autore1=Perini, F. A. |autore2=Russo, C. A. M. |autore3=Schrago, C. G. |anno=2010 |titolo=The evolution of South American endemic canids: a history of rapid diversification and morphological parallelism |rivista=Journal of Evolutionary Biology |volume=23 |numero=2 |pp=311–322 |doi=10.1111/j.1420-9101.2009.01901.x |pmid=20002250}}</ref> Un'analisi delle sequenze delle regioni HV1 e HV2 del DNA mitocondriale di tutte le specie odierne, però, rivelò che le licalopecie si divisero dalla stirpe del [[Cerdocyon thous|maikong]] a circa 1-3 milioni di anni fa, dopo la formazione dell'istmo di Panama, e che la prima diversificazione fra le specie odierne avvenne solo un milione di anni fa, con ''L. vetulus'' essendo la specie più basale del genere. La seconda fase di diversificazione sembra essere accaduto in [[Cile]] o in [[Argentina]], con la diversificazione più recente essendo quella tra ''L. culpaeus'' e ''L. griseus'', stimata ad essere accaduto circa 600,000-350,000 anni fa. Lo studio rivelò inoltre che molteplici individui della specie ''L. gymnocercus'' portano aplotipi riconducibili a ''L. griseus'' in zone dove quest'ultimo non è presente. Ciò indicherebbe che l'areale di ''L. griseus'' è più vasto del previsto, o che le due specie si siano incrociate.<ref name="tchaicka">{{en}} L. Tchaicka et al. 2016. "Molecular assessment of the phylogeny and biogeography of a recently diversified endemic group of South American canids (Mammalia: Carnivora: Canidae). ''Genetics and Molecular Biology, 39 (3): 442-451</ref>
Questo [[albero filogenetico]] è basato su una filogenia proposta nel 2005 in base al [[DNA mitocondriale|genoma mitocondriale]] delle specie odierne,<ref name="Lindblad-toh2005">{{en}} {{cita pubblicazione|doi= 10.1038/nature04338|pmid= 16341006|titolo=Genome sequence, comparative analysis and haplotype structure of the domestic dog|rivista=Nature|volume= 438|numero=7069|pp=803 in 803–19 |anno=2005|cognome1= Lindblad-Toh|nome1=Kerstin|cognome2= Wade|nome2=Claire M|cognome3= Mikkelsen|nome3=Tarjei S.|cognome4= Karlsson|nome4=Elinor K.|cognome5= Jaffe|nome5=David B.|cognome6= Kamal|nome6= Michael|cognome7= Clamp|nome7= Michele|cognome8= Chang|nome8= Jean L.|cognome9= Kulbokas|nome9= Edward J.|cognome10= Zody|nome10= Michael C.|cognome11= Mauceli|nome11= Evan|cognome12= Xie|nome12= Xiaohui|cognome13= Breen|nome13= Matthew|cognome14= Wayne|nome14= Robert K.|cognome15= Ostrander|nome15= Elaine A.|cognome16= Ponting|nome16= Chris P.|cognome17= Galibert|nome17= Francis|cognome18= Smith|nome18= Douglas R.|cognome19= Dejong|nome19= Pieter J.|cognome20= Kirkness|nome20= Ewen|cognome21= Alvarez|nome21= Pablo|cognome22= Biagi|nome22= Tara|cognome23= Brockman|nome23= William|cognome24= Butler|nome24= Jonathan|cognome25= Chin|nome25= Chee-Wye|cognome26= Cook|nome26= April|cognome27= Cuff|nome27= James|cognome28= Daly|nome28= Mark J.|cognome29= Decaprio|nome29= David|last30= Gnerre|first30= Sante}}</ref> ma modificata per incorporare scoperte successive:<ref name="slater2009">{{en}} G. J. Slater, O. Thalmann, J. A. Leonard, R. M. Schweizer, K.-P. Koepfli, J. P. Pollinger, N. J. Rawlence, J. J. Austin, A. Cooper e R. K. Wayne, Evolutionary history of the Falklands wolf (PDF), in Current Biology, vol. 19, nº 20, 3 novembre 2009, pp. R937–R938, DOI:10.1016/j.cub.2009.09.018, ISSN 0960-9822 (WC · ACNP), PMID 19889366</ref><ref name="tchaicka"/>
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==Descrizione==
===Aspetto===
I membri di questo genere sono generalmente di taglia media, misurando dai 53 ai 120 cm di lunghezza corporea e pesando dai 4 ai 13 chili. La specie più grande è ''L. culpaeus'', mentre la più piccola è ''L. sechurae''. Il pelame è generalmente denso, con una giarra fitta con lunghi peli di guardia. Il colore è solitamente grigio agouti con sfumature di [[ocra]] e di [[tenné]] sulle parti superiori, mentre la testa, il collo e le orecchie sono rossicce. L'addome e il torace sono spesso pallidi, e la coda e lunga e folta con una punta nera. Sebbene assomiglino superficialmente al [[Canis latrans|coyote]] del Nordamerica, la loro dentizione rassomiglia più a quella delle [[Vulpini|volpi]]. I [[molari]] sono ben sviluppati, ma i denti [[carnassiali]] sono relativamente corti.<ref name="walker'smammals">{{en}} Ronald M. Nowak et. al. ''Walker's Carnivores of the World'', JHU Press, 2005, pp. 84-86, ISBN 0801880335</ref><ref>{{en}} J. F. Eisenberg, ''Mammals of the Neotropics, Volume 3: Ecuador, Bolivia, Brazil'', University of Chicago Press, 1989, p. 282, ISBN 0226195422</ref>
===Comportamento===
Sono per la maggior parte canidi notturni. I loro vocalizzi sono stati descritti come ululati o latrati, e si sentono soprattutto di notte durante la stagione degli amori. Le licalopecie sono monogami, dando luce dopo una gravidanza di 55-60 giorni a quattro o cinque cuccioli all'anno. Il maschio partecipa nella cura delle prole.<ref name="walker'smammals"/>
===Ecologia===
Le licalopecie occupano numerosi habitat diversi: ''L. sechurae'' abita deserti sabbiosi, ''L. griseus'' le pianure e le boscaglie, ''L. gymnocercus'' le pampas, le colline, i deserti, e le foreste aperte, e ''L. culpaeus'' le zone montane alte fino a 4,500 metri. Le loro tane si trovano solitamente tra le rocce, sotto gli alberi, in cespugli o nelle fosse scavate da altri animali come gli armadilli o le [[Lagidium|viscaccie]]. Sono onnivori, con una dieta che include i roditori, i lagomorfi, gli uccelli, le lucertole, le rane, gli insetti, i frutti, e le canne da zucchero.<ref name="walker'smammals"/>
==Specie odierne==
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