Codice civile (Italia): differenze tra le versioni
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I codici in vigore in Italia, ad eccezione del codice di procedura penale, nella parte approvata nel [[1988]] e più volte riformata, risalgono al periodo del [[Storia dell'Italia fascista|regime fascista]].
I codici civile e di procedura civile risentono dell'influsso fascista meno del codice penale del [[1930]], anche per via delle numerose riforme. È indubbio, tuttavia, che l'opera di codificazione era una forma di monumento giuridico da lasciare ai posteri, come era stato anche il ''code Napoléon''.
Sono state espunte le parti fasciste come i riferimenti alle norme [[Corporativismo|corporative]]<ref>"Durante i lavori di codificazione si parlava comunemente, e con grave scandalo di [[Emilio Betti|Betti]] il quale sentì il bisogno di
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Il codice civile italiano rappresenta una prima struttura, un primo sistema di legiferazione mutuato dal codice napoleonico, dal codice tedesco e dal codice austriaco.
Alcuni dicono che si tratti di un codice ancora rurale, non adatto quindi ad esprimere compiutamente le esigenze di un mondo che sta affermandosi come quello moderno, sotto le spinte del diritto di matrice anglosassone ([[common law]]). Tuttavia, significative riforme, come quella del [[diritto societario]] del [[2003]] hanno contribuito a modernizzare il codice, introducendo quelle necessità di speditezza dei traffici giuridici che un codice prevalentemente statico e di principi generali come quello italiano non possedeva.
== Struttura ==
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