Pemmone: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Aggiunta sezione note |
Aggiunte e note |
||
Riga 22:
Come diversi suoi predecessori, dovette anch'egli affrontare gli [[Slavi]], che sconfisse valorosamente e costrinse ad accettare le sue condizioni. [[Laurini#La battaglia di Laurinis|La battaglia]] si svolse in località [[Laurini|Lauriana]] e, stando a Paolo Diacono, si concluse con l'annientamento degli invasori a fronte di una sola perdita da parte longobarda.<ref name=":02">{{Cita libro|autore=[[Paolo Diacono]]|curatore=Antonio Zanella|titolo=[[Historia Langobardorum|Storia dei Longobardi]]|editore=[[Biblioteca Universale Rizzoli|BUR Rizzoli]]|città=[[Vignate]] (MI)|p=529|capitolo=Libro VI, 45|ISBN=978-88-17-16824-3}}</ref> Lo storico precisa anche che il grosso delle truppe di Pemmone era costituito dai figli, ormai cresciuti, dei guerrieri longobardi caduti, sempre per mano slava, con il duca [[Ferdulfo]];<ref name=":02" /> era stato Pemmone stesso a crescerli, accogliendoli "come se anche essi fossero stati generati da lui" (''Historia Langobardorum'', [[s:la:Historia Langobardorum - Liber VI|VI]], 26).<ref name=":0" />
Poco più tardi si trovò coinvolto in una grave contesa con il [[patriarcato di Aquileia|patriarca di Aquileia]] [[Callisto (patriarca di Aquileia)|Callisto]], sostenuto da re [[Liutprando]].<ref name=":03">{{Cita libro|autore=[[Paolo Diacono]]|curatore=Antonio Zanella|titolo=[[Historia Langobardorum|Storia dei Longobardi]]|editore=[[Biblioteca Universale Rizzoli|BUR Rizzoli]]|città=[[Vignate]] (MI)|pp=535-537|capitolo=Libro VI, 51|ISBN=978-88-17-16824-3}}</ref> Il patriarca protestò contro il fatto che il vescovo di [[Zuglio]], Fidenzio, avesse trasferito la sede della sua diocesi a [[Cividale del Friuli|Cividale]]; la decisione fu ribadita anche dal successore di Fidenzio, Amatore. Callisto, titolare della cattedra di [[Aquileia]], risiedeva a [[Cormons]] a causa dell'eccessiva vulnerabilità della sede patriarcale agli attacchi dei [[Bizantini]] e valutò sconveniente che un altro vescovo si insediasse nella capitale ducale: Cromons infatti era una sede non prestigiosa per il patriarca, in cui vi era solo il volgo, mentre un vescovo a lui subordinato frequentava la corte ducale e i nobili longobardi a Cividale.<ref name=":03" /> Scacciò quindi Amatore e si insedio nella sua residenza a Cividale.<ref name=":03" /> Pemmone e nobili longobardi della corte non
== Bibliografia ==
|