Victor Hugo: differenze tra le versioni

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Hugo sa benissimo che parlare della miseria, la "cosa senza nome", e per questo di usare una "parola da galeotti", scandalizza i benpensanti, ma risponde a Lamartine scrivendo che ciò è necessario: «Io illumino la notte».<ref name=uber/>
 
[[Émile Zola]] avrà da rimproverargli la sua tiepidezza nei confronti dei [[comune di Parigi (1871)|comunardi]] ( Hugo avrà parole di elogio solo per l'[[anarchica]] [[Louise Michel]], sua antica amante, cui dedicherà il poema ''Viro Major'' ) - e non sarà il solo -, mentre altri al contrario criticheranno le sue posizioni troppo socialiste. Hugo aiutò comunque alcuni comunardi in esilio.
 
[[Gabriele D'Annunzio]] gli dedica una lirica, ''Nel primo centenario della nascita di Vittore Hugo'', tratto da ''[[Elettra (D'Annunzio)|Elettra]]'', il secondo libro delle ''[[Laudi]]''. La stessa cosa faranno [[Mario Rapisardi]] (''Per il centenario di Victor Hugo'') e [[Giovanni Pascoli]] (''A Victor Hugo'').