Parabita: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Asia (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 112:
Il territorio parabitano è stato abitato sin dall'antichità: la presenza dell'uomo in quest'area risale infatti a 80.000 anni prima di Cristo. I rinvenimenti effettuati nel corso del [[XX secolo|Novecento]], come scheletri e le due statuine ([[Veneri di Parabita]]) in osso di bue o cavallo raffiguranti donne in gravidanza, sono riconducibili all'uomo di [[Cro-Magnon]]. Inizialmente abitatore di caverne, nel corso del [[Neolitico]] l'uomo abbandonò le grotte e realizzò il primo insediamento abitativo formato da capanne.<br />Come già riportato nella sezione precedente, la possibilità di una filiazione dell'attuale Parabita da una presunta antica città denominata Bavota e collocata appena 2 chilometri più ad est dell'attuale abitato è contestato da eminenti studiosi e probabilmente priva di ogni fondamento. La fonte storica più attendibile a tal proposito è Claudio Tolomeo, che, nella sua Geographia e descrivendo le città messapiche non fa menzione della presunta Bavota. Molto probabilmente la leggenda della città è dovuta ad un errore di trascrizione del nome antico della città di Vaste (Poggiardo), oppure è possibile che nelle vicinanze dell'attuale Parabita sia esistita una villa-ripostiglio, fattispecie abbastanza comune in periodo romano, denominata Bavota. Sicuramente non esistono prove storiche ne nessun tipo di ritrovamento archeologico che facciano pensare ad una città, e nemmeno ad un insediamento di una qualche rilevanza, nelle vicinanze di Parabita. Molto più probabile una filiazione dalla vicina città di Alezio, suffragata peraltro con concomitanze linguistiche nel dialetto abbastanza evidenti.
 
Il nucleo primordiale della città venne costruito probabilmente in periodo normanno riproducendo l'assetto urbanistico del periodo e venne dotata di mura difensive e di quattro porte di accesso (Porta di Lecce a nord, Porta di Gallipoli a ovest, Porta Falsa a est e un'altra porta a sud di cui si ignora il nome).<br />Con l'avvento del [[feudalesimo]] furono diverse le [[dinastia|casate]] che detennero il controllo del feudo. Nel [[1231]] il casale di Parabita apparteneva a Bernardo Gentile che lo cedette agli [[Angioini]]; essi potenziarono il sistema difensivo edificando il Castello. Nel [[1269]] era del francese Giovanni di Tillio al quale successero i figli nel [[1280]]. Fu poi di Niccolò Adimari e nel [[XIV secolo]] della [[Sanseverino (famiglia)|famiglia Sanseverino]]. Nel [[XV secolo]] passò a Ottino De Caris e poi a [[Giovanni Antonio Orsini Del Balzo]]. Nel [[1484]] Parabita fu invasa dai [[Repubblica di Venezia|Veneziani]] che avevano occupato [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]]. Nei primi anni del [[XVI secolo|Cinquecento]] era signore del feudo Francesco Orsini del Balzo alla cui corte viveva lo scrittore Antonino Lenio. Dopo la guerra tra francesi e spagnoli, guidati rispettivamente da [[Francesco I di Francia|Francesco I]] e [[Carlo V]], i Del Balzo dovettero fuggire da Parabita. Dal [[1531]] il feudo fu gestito dal Regio Fisco e nel [[1535]] venne acquistato da Pirro Branai (Granai) Castriota, figlio di Giovanni e discendente di [[Vrana Konti]], al quale si deve la ristrutturazione del castello eseguita dall'architetto [[Evangelista Menga]]. Il feudo venne gestito dai Branai (Granai) Castriota fino al [[1678]] e nel [[1689]] fu venduto ''sub hasta'' a Domenico Ferraro che lo trasforma in [[Ducato (feudo)|ducato]]. Alla sua morte passò al nipote Giuseppe e ai suoi discendenti che furono gli ultimi feudatari di Parabita fino all'emanazione delle [[leggi eversive della feudalità]], attuate tra il [[1806]] e il [[1808]]<ref>L. A. Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto - Istituto Araldico salentino, Lecce, 1994</ref>.
 
=== Simboli ===
Riga 155:
* Chiesa di Sant'Antonio
* Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
[[File:Palazzo Castriota Parabita.jpg|thumb|upright=0.8|Palazzo Branai (Granai) Castriota]]
[[File:Castello Parabita.jpg|thumb|upright=0.8|Castello Angioino]]
 
Riga 168:
=== Architetture militari ===
==== Castello angioino ====
Il castello risale al [[XIV secolo]] e si deve agli [[Angioini]] che lo edificarono per potenziare il sistema difensivo della città. Con l'avvento della famiglia Branai (Granai) Castriota, feudatari dal [[1535]] al [[1678]], la fortezza venne ristrutturata e ammodernata secondo i criteri militari dell'epoca. Tra gli anni [[1540]]-[[1545]], i lavori guidati dall'architetto [[Evangelista Menga]] portarono alla demolizione dei vecchi torrioni circolari e alla costruzione di quattro [[bastioni]] a pianta laoncelata. L'attuale fisionomia venne data nel [[1911]] dall'architetto Napoleone Pagliarulo incaricato dal proprietario Raffaele Elia di rendere la fortezza adatta ai bisogni abitativi della famiglia.<br />Presenta una pianta quadrangolare caratterizzata da una imponente mole centrale decorata con motivi rinascimentali. Pregevole è la [[Corte (architettura)|corte]] interna sul quale si affacciano portali a tutto sesto che conducono negli ambienti interni. Le stanze hanno coperture [[volta a botte|a botte]], a botte ogivale, [[volta a padiglione|a padiglione]]. La cappella di famiglia, dedicata a [[san Francesco d'Assisi]], possiede una copertura con cupola su pennacchi sferici.
 
=== Siti archeologici ===