Abraha: differenze tra le versioni

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[[Procopio di Cesarea]] lo descrive come un apparente cristiano, già schiavo d'un bizantino stabilitosi ad [[Adulis]], in [[Etiopia]], dove operava commerci marittimi<ref>{{lingue|el|fr}}[http://remacle.org/bloodwolf/historiens/procope/perses1.htm#201 [[Procopio di Cesarea]], ''Storia della guerra contro i Persiani'', Libro I, Capitolo XX]</ref>. [[Ṭabarī]] scrive che Abraha si chiamava Abû Yaksum al-Ashram Abraha ben al-Sabâh e che apparteneva alla stirpe dei re d'[[Abissinia]].<ref>[[Ṭabarī]] (in realtà [[Bal'ami|Bal‘amī]]), ''La chronique, Histoire des prophètes et des rois'', trad. Herman Zotenberg, Parigi, Actes-Sud/Sindbad, 2001, vol. I, p. 267. ISBN=978-2742-733170.</ref>
 
Verso il 520/523, [[Dhu Nuwas]], re arabo convertito al [[Giudaismo]], era al potere nel regno di [[Himyar]] e, forse per motivi biecamente finanziari,<ref>L'ipotesi è che, con la strage operata (che viene riportata in Occidente come la strage dei "Martiri Omeriti", vale a dire "Himyariti"), egli evitasse di restituire un prestito gravoso, contratto coi ricchi commercianti cristiani di Najran.</ref> forse per smania missionaria, uccise i [[Cristianesimo|cristiani]] dell'oasi di [[Najran]]. Questo episodio è ricordato nel [[Corano]]<ref>Gli ''aṣḥāb al-ukhdūd'' (''[[Corano|Cor.]]'', 85:4, in {{arabo|أَصْحَابُ الأخْدُودِ}}, lett. ''compagni dei fossati'') sono tradizionalmente identificati con gli abitanti di Najran.</ref><ref> Vi furono 20.000 vittime, secondo Tabari (''op. cit.'', p. 263).</ref>. Un'antica tradizione fa risalire al regno dell'imperatore [[Costanzo II]] la conversione dell'oasi di Najran. La città aveva un [[vescovo]] che dipendeva probabilmente dalla [[Chiesa copta ortodossa]] d'Etiopia.
 
=== La presa di potere in Yemen ===