Misteri eleusini: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Linneus (discussione | contributi)
ZimbuBot (discussione | contributi)
m WPCleaner v1.43 - Fixed using Wikipedia:Check Wikipedia (Elemento HTML <i>)
Riga 22:
 
=== Origini mitiche e loro fondamento ===
Il testo fondamentale dei Misteri di Eleusi, che ne narra sia il [[mito]] sia la fondazione, è l<span class="">'</span>''Inno a Demetra'' collocato come secondo inno nella raccolta degli <i>''[[Inni omerici]]</i>'' (650 a.C. circa). Secondo l'inno, la figlia di Demetra, [[Persefone]] (detta anche ''Kore'', "fanciulla"), fu incaricata di dipingere tutti i fiori della terra, quando fu catturata da [[Ade]], il dio della morte e degli inferi. Egli la portò nel suo regno degli inferi. Sconvolta, Demetra cercò in ogni luogo sua figlia.
 
Durante le sue peregrinazioni, Demetra si rifugiò dal re di Eleusi, [[Celeo (re di Eleusi)|Celeo]], sotto forma della vecchia [[Doso]]. Dopo essere stata costretta a rivelarsi dalla regina [[Metanira]], lasciando il palazzo, la dea chiese a Metanira di ergerle un santuario con un altare da dove ella potesse insegnare i suoi riti agli uomini. Edificato il santuario, Demetra vi si rifugiò e, ancora adirata per la scomparsa della figlia Persefone, da lì provocò un'aridità che desolò tutta la Terra, generando carestie e impedendo così agli dèi di ricevere sacrifici dagli uomini<ref>[[Ovidio]], ''Metamorfosi'', V, 474-484.</ref>. Vanamente Zeus le inviò dei messaggi per farla tornare sull'Olimpo, ma gli rispose che sarebbe risalita sul monte degli dèi e avrebbe posto termine alla carestia solo qualora avesse potuto rivedere la figlia. Finalmente, Zeus cedette e permise a Persefone di tornare da sua madre<ref>Foley, Helene P., The Homeric "Hymn ro Demeter". Princeton University Press 1994. Anche Vaughn, Steck. ''Demeter and Persephone''. Steck Vaughn Publishing, June 1994</ref>.
Riga 28:
Ritrovata la figlia, Demetra acconsentì a ristabilire la vegetazione sulla Terra e a rientrare sull'Olimpo, ma non prima di aver insegnato i suoi Misteri a [[Diocle di Eleusi|Diocle]], [[Trittolemo]], [[Celeo (re di Eleusi)|Celeo]] ed [[Eumolpo]]<ref>Eumolpo è l'iniziatore mitico dei Misteri di Eleusi (cfr. [[Giovanni Tzetzes]], ad Aristofane ''Pluto'' 842, ma anche Scoli a Sofocle ''Edipo a Colono'' 1053). Scoli a Eschine 55a-b (3.18) spiega che tra i suoi discendenti, gli Eumolpidi, veniva scelto lo [[ierofante]], mentre il [[daduco]], così come l'araldo dei misteri e il sacerdote, veniva scelto nella famiglia dei Cerici (Cheryhes), i discendenti di Keryx (la cui origine era fatta risalire da questi a Ermes e non da Eumolpo come un'altra tradizione, rigettata, voleva: in tal senso cfr. Pausania I, 28,3). In un frammento di Porfirio (360F) viene riferito che lo ierofante si vestiva ad immagine del Demiurgo, mentre il daduco ad immagine del Sole, il sacerdote dell'altare ad immagine della Luna, mentre l'araldo ad immagine Ermes. Oscure sono le funzioni che hanno origine dalle discendenze di Diocle, Trittolemo e Celeo (cfr. [[Erwin Rohde]], nota n. 6 p. 234).</ref>.
 
[[André Motte]]<ref>{{Cita|Motte| pp. 101 e segg.}}</ref> individua nella fase iniziale dell<span class=""nowiki>'</span><inowiki>''Inno a Demetra</i>'' l'elemento portante dell'insegnamento iniziatico: quando Kore raccoglie il narciso si fa donna, sposa di Ade che le spiega che "quaggiù" ella regnerà «su tutti gli esseri che vivono e si muovono»; non quindi su un regno di ombre come rappresentato in Omero. La risalita di Kore corrisponde inoltre al ritorno della vegetazione sulla terra<ref name=motte>{{Cita libro|autore=[[André Motte]]|curatore=[[Julien Ries]] e [[Charles Marie Ternes]]|titolo=Simbolismo ed esperienza della luce nelle grandi religioni|anno=1997|editore=Jaca Book|città=Milano|p=109|capitolo=Notte e luce nei misteri di Elusi|cid=Motte}}</ref>.
 
== I Misteri ==