Cesa: differenze tra le versioni
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→I busti-reliquiari ed il braccio di San Cesario: traduzione dicitura in latino |
→Il culto di San Cesario a Cesa: la cristianizzazione del culto pagano di Cesare: integrazione ed inserimento note |
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Lo scrittore Camillo Pellegrino ci riferisce che questa stessa iscrizione si legge anche in una lapide presente a Capua, presso la Chiesa di San Bartolomeo Apostolo, ed a [[Terracina]] (descritta dal Grutero)<ref>Camillo Pellegrino, ''Apparato alle antichità di Capua'', Volume 2, A. Forni, 1771</ref>, presente nella [[Duomo di Terracina|Cattedrale di San Cesareo]], costruita sui resti del cosiddetto tempio di Apollo che il diacono Cesario avrebbe fatto crollare. Secondo Fr. Maria Pratilli, da questa iscrizione si deduce che Terracina ''"fu dedotta Colonia dall'imperatore Cesare Augusto"'', forse nello stesso tempo in cui fu dedotta anche Capua<ref>Francesco Maria Pratilli, ''Della via Appia riconosciuta e descritta da Roma a Brindisi libri IV'', Giovanni di Simone, 1745</ref>.
Capua aveva perso la sua autonomia in seguito alla [[seconda guerra punica]] (211 a. C.). Amministrata per lungo tempo da prefetti scelti da Roma, ottenne lo ''status'' di colonia (e relative istituzioni) solo nel 50 a. C., con una deduzione di veterani che nel 36 venne ripetuta, rendendo necessario l'ampliamento dei suoi confini, fatto a cui si riferisce il presente documento epigrafiche<ref>M. Balbo, ''Sala CLIII: Roma, le leggi e l'espansione in Italia meridionale.Schede epigrafiche'', in C. Capaldi, F. Zevi (edd.), ''Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La Collezione epigrafica'', Milano 2017.</ref>.
A margine di un intervento di scavo nell'area dell'[[Anfiteatro campano|Anfiteatro Campano]] di [[Santa Maria Capua Vetere]] è stato riportato in luce un cippo pomeriale con iscrizione in latino ''"Iussu imp(eratoris) Caesaris, qua aratrum ductum est";'' questa pietra era stata piantata nel terreno, lungo la fossa che costeggiava le mura cittadine, verosimilmente con la parte iscritta rivolta verso la città, a segnare l'esistenza del sacro confine tra ''urbs'' e ''suburbium'', ovvero tra la colonia romana ed il suo territorio (il ''Caesar'' dell'iscrizione è stato identificato con il giovane Ottaviano. Datazione: 36 – 31 a.C.). Questo cippo testimonia la volontà di rifondare la cesariana ''Colonia Iulia Felix'' da parte di Ottaviano, in ottemperanza alle decisioni del padre adottivo<ref>Laura Chioffi, Novità da Capua. XIV ''Congressus Internationalis. Epigraphiae Graecae et Latinae. 27. — 31. Augusti MMXII.''</ref>, ossia Giulio Cesare. ▼
▲A margine di un intervento di scavo nell'area dell'[[Anfiteatro campano|Anfiteatro Campano]] di [[Santa Maria Capua Vetere]] è stato riportato in luce un cippo pomeriale con iscrizione in latino ''"Iussu imp(eratoris) Caesaris, qua aratrum ductum est";'' questa pietra era stata piantata nel terreno, lungo la fossa che costeggiava le mura cittadine, verosimilmente con la parte iscritta rivolta verso la città, a segnare l'esistenza del sacro confine tra ''urbs'' e ''suburbium'', ovvero tra la colonia romana ed il suo territorio (il ''Caesar'' dell'iscrizione è stato identificato con il giovane Ottaviano. Datazione: 36 – 31 a.C.). Questo cippo testimonia la volontà di rifondare la cesariana ''Colonia Iulia Felix'' da parte di Ottaviano, in ottemperanza alle decisioni del padre adottivo<ref>Laura Chioffi, Novità da Capua. XIV ''Congressus Internationalis. Epigraphiae Graecae et Latinae. 27. — 31. Augusti MMXII.''</ref>, ossia Giulio Cesare.
Nel comune di [[Giugliano in Campania]] (il toponimo Giugliano deriverebbe dal fatto che in questi luoghi vi sarebbe stata una villa di Giulio Cesare, presso la quale gli abitanti avrebbero in seguito costruito un villaggio; oppure vi sarebbe stato un ''praedium Julianum'', appartenente ad un rappresentate della ''[[Gens Iulia|Gens Julia]]'') sorgeva la località San Cesareo, la quale doveva avere un’origine molto antica poiché si trovava lungo il corso della via Consolare e Campana (questa importante strada imperiale romana collegava il porto di Puteoli con Capua) e lì si sono verificati numerosi ritrovamenti archeologici di epoca romana<ref>''Raccolta Rassegna Storica dei Comuni'', vol. 24, Istituto di Studi Atellani</ref>. ▼
▲Nel comune di [[Giugliano in Campania]] (il toponimo Giugliano deriverebbe dal fatto che in questi luoghi vi sarebbe stata una villa di Giulio Cesare, presso la quale gli abitanti avrebbero in seguito costruito un villaggio; oppure vi sarebbe stato un ''praedium Julianum'', appartenente ad un rappresentate della ''[[Gens Iulia|Gens Julia]]'') sorgeva la località San Cesareo, la quale doveva avere un’origine molto antica poiché si trovava lungo il corso della via Consolare e Campana (questa importante strada imperiale romana collegava il porto di Puteoli con Capua) e lì si sono verificati numerosi ritrovamenti archeologici di epoca romana<ref>''Raccolta Rassegna Storica dei Comuni'', vol. 24, Istituto di Studi Atellani</ref>. In questa località esiste il sito “le Puscinelle”, presso lo stadio comunale. Si tratta di una testimonianza della civiltà romana e consiste in tre serbatoi per la raccolta di acqua piovana<ref>Enzo Di Grazia, ''Le vie osche nell'agro aversano'', Istituto di Studi Atellani, 1970</ref>.
==== I busti-reliquiari ed il braccio di San Cesario ====
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