Adriano Franceschini: differenze tra le versioni
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Da questo stimolo iniziale prese il via il suo lavoro di ricerca, per vari aspetti simile a quello di un altro grande storico contemporaneo, [[Marino Berengo]].
Fu spinto dalla sua ''saggezza contadina'' quando cominciò ad indagare, attraverso gli atti notarili, le vicende dell'Alto Polesine, e fu questo approccio a spingerlo in seguito ad interessarsi della storia della sua città, delle sue vicende artistiche e della presenza ebraica. Come apertura al primo testo che produsse<ref>{{Cita|comunità rurali altopolesane}}.</ref> scelse le parole di un'epigrafe: ''Ognuno vede ciò che reca in cuore'', e tali parole possono sintetizzare lo spirito che lo muoveva.<ref>{{Cita|Franceschini|p.X}}.</ref><ref>{{Cita web|url = http://santafrancesca.altervista.org/materiali/Bendictina.pdf |titolo =In memoriam|autore =Andrea Zerbini|sito = santafrancesca.altervista.org|editore =Centro Storico Benedettino Italiano|data =gennaio-giugno 2014|formato =PDF |pagina =4|cid = |citazione = |accesso =23 maggio 2016}}</ref>
Frequentò in modo attento, minuzioso e assiduo i luoghi dove sono conservati i testi antichi, e concretizzò la sua azione nella trascrizione dei volumi consultati in centinaia di quaderni contenenti anche appunti personali, ricontrollando le fonti pure a distanza di decenni. Dedicò molta parte del suo tempo e del suo stipendio di maestro elementare nelle spese per i viaggi e per la ricerca dei documenti originali.
Per [[Adriano Prosperi]] l'immagine che più lo rappresenta è quella che ritrae [[Jacob Burckhardt]] mentre esce dall'Archivio di [[Basilea]] con una grande teca di documenti sotto il braccio.<ref>{{Cita|Franceschini|p.IX}}.</ref>
Partendo dallo studio delle comunità polesane iniziò ad interessarsi dei mutamenti prodotti dall'avvento della [[giurisdizione]] [[Vescovo|episcopale]] in sostituzione del precedente primato [[Ordine di San Benedetto|benedettino]]. Venne così in contatto col lavoro di altri studiosi, del passato o recenti, come [[Ludovico Antonio Muratori]], [[Girolamo Tiraboschi]], [[Giovanni Tabacco]] e [[Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli#La storia|Pier Francesco Fumagalli]].<ref name="Cita|Franceschini|p.XI">{{Cita|Franceschini|p.XI}}.</ref>
=== Presenza ebraica a Ferrara ===
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Appare quindi molto probabile che il maestro ritenesse doveroso riconoscere al popolo ebraico, integrato e radicato da secoli nella comunità ferrarese, in particolare considerando il periodo del ghetto, le persecuzioni e la spinta a rimuovere la sua identità attraverso il [[battesimo]], il diritto del ricordo per il ruolo avuto nella storia cittadina.<ref name="Cita|Franceschini|p.XI"/>
La sua opera principale dedicata a questo tema: ''Presenza ebraica a Ferrara. Testimonianze archivistiche fino al 1492'' e pubblicata postuma ebbe genesi da un incontro fortuito tra il maestro e l'avvocato [[Paolo Ravenna]] durante i lavori di preparazione di una [[Palazzo dei Diamanti#Lo spazio espositivo|mostra]] al [[Palazzo dei Diamanti]]. Era la fine degli [[Anni 1980|anni 80]] e la mostra sarebbe stata preparata per il [[1990]]. Lo studioso era già noto a livello internazionale ed era impegnato in quel momento nella stesura di tre volumi: ''Artisti a Ferrara in età umanistica e rinascimentale'', che sarebbero stati pubblicati nel [[1993]], nel [[1995]] e nel [[1997]].<ref>{{Cita|Franceschini|p.XIII}}.</ref>
== Citazioni ==
Viene citato da vari studiosi
== Onorificenze e riconoscimenti ==
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La sua attività venne apprezzata da storici a livello nazionale e internazionale, e il suo lavoro forse più impegnativo, ''Presenza ebraica a Ferrara. Testimonianze archivistiche fino al 1492'', venne pubblicato postumo, nel [[2007]].
Nella presentazione del volume il Presidente della [[Cassa di Risparmio di Ferrara#Fondazione della Cassa di Risparmio di Ferrara|Fondazione Carife]] ricorda la sua modestia come persona e il suo valore come studioso del patrimonio artistico e culturale della città [[este]]nse nel periodo [[Rinascimento|rinascimentale]].<ref>{{Cita|Franceschini|p.VII}}.</ref>
Nel [[1999]] è stato insignito
A lui è stata intitolata la Scuola Elementare di [[Porotto]], dove insegnò per moltissimi anni, e la sala di studio dell'Archivio di Stato di Ferrara, tante volte frequentata.<ref>{{Cita|S.E.A.Franceschini}}.</ref>
[[File:Targa commemorativa Adriano Franceschini - Scuola elementare Porotto, Ferrara.jpg|thumb|right|Targa commemorativa per Adriano Franceschini posta sulla Scuola elementare di Porotto a lui intitolata. Comune di Ferrara. [[Ferrariae Decus]]]]
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