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LPer ''''[[arte]] nel [[nazionalsocialismo|nazionalsocialistaTerzo Reich]]''' erasi intende l'arte approvata dal governo durante l'epoca della [[Germania nazista]] tra il [[1933]] e il [[1945]]. Dopo essere diventato dittatore nel 1933, [[Adolf Hitler]] sfruttò pesantemente il potere della legge per diffondere in tutta la Germania la sua personale visione artistica.
 
Nel caso della Germania, il modello doveva essere l'[[arte greca|arte classica greca]] e [[arte romana|quella romana]] che, secondo Hitler, incarnava esteriormente un ideale razziale interiore(1) ed era comprensibile all'uomo medio.[2] Quest'arte doveva essere [[Romanticismo|romantica]] ed [[realismo eroico|eroica]].[2] I nazisti disprezzavano la [[Repubblica di Weimar]] e la sua [[Cultura di Weimar|cultura]] e da tale ragione scaturì la scelta dei nazisti di adottare un'[[estetica]] conservatrice e [[propaganda|propagandistica]].[3]
 
== Teoria ==
Nel suo libro ''Hitler and the Artists'', lo storico Henry Grosshans dichiara che quando Hitler salì al potere nel 1933 "vedeva l'arte greca e romana come incontaminata dalle influenze ebraiche. L'arte moderna era [(percepita da luiHitler come]) un atto di la violenza estetica degli [[ebrei]] contro lo spirito tedesco,. come era vero per Hitler -"Sebbene" scrive Grosshans - questo sebbene "[[Max Liebermann|Liebermann]], [[Ludwig Meidner|Meidner]], [[Otto Freundlich|Freundlich]] e [[Marc Chagall]], che erano coloro che diedero un contributo significativo al movimento modernista tedesco, eranofossero ebrei, maHitler Hitler(. ..) prese su di sé la responsabilità di decidere chi, in materia di cultura, pensava e agiva come un ebreo."[4] La presunta natura "ebrea" dell'arte che era indecifrabile, distorta o che rappresentava oggetto "depravato" era spiegata attraverso il concetto di degenerazione, secondo cui l'arte distorta e corrotta era un sintomo di una razza inferiore.
 
Propagando la teoria dell'[[arte degenerata]], i nazisti combinarono il loro [[antisemitismo]] alla loro esigenza di controllare la cultura, consolidando così il sostegno pubblico di entrambe le campagne.[5] I loro sforzi in tal senso furono indubbiamente aiutati da una popolare ostilità al modernismo che precedette illa loro movimentoepoca.[6] LDurante gli [[anni 1930|anni trenta]], era diffusa l'idea che tale arte avesse riflettuto la condizione della Germania e la [[immoralità|bancarotta morale]] era diffusa e molti artisti hanno agito in modo da minare apertamente o sfidare i valori popolari e la moralità.[7]
 
Nel luglio del [[1937]], a [[Monaco di Baviera|Monaco]] si aprirono due mostre ufficialmente sponsorizzate: ''Entartete Kunst'', ("[[Mostra dell'arte degenerata]]"), mostrava l'arte moderna in un'installazione deliberatamente caotica accompagnata da etichette diffamatorie che incoraggiavano il pubblico a deridere; al contrario, la ''Große Deutsche Kunstausstellung'' ("[[Grande mostra d'arte tedesca]]") ha fatto la sua prima in mezzo a molti sfarzi. Questa mostra, allestita presso la sontuosa e [[Haus der deutschen Kunst|Haus der Kunst]] ("Casa dell'arte tedesca"), esponeesponeva il lavoroesemplari di artisti ufficialmente riconosciuti come [[Arno Breker]] e [[Adolf Wissel]]. "Il pubblico è entrato nei portali del nuovo museo, già soprannominato "Palazzo Kitschi" e "Munich Art Terminal", con una mostra ottenebrante attentamente limitata alle idealizzate famiglie contadine tedesche, nudi artistici commerciali e scene di guerra eroiche, tra cui non solo alcune opere dello stesso [[Adolf Ziegler]]."[8] "... Lo spettacolo era essenzialmente un fiasco e la partecipazione era bassa, le vendite erano ancora peggiori e Hitler finì per comprare la maggior parte dei lavori per il governo."[8] Alla fine di Quattroquattro mesi, l'''Entartete Kunst'' aveva attirato oltre due milioni di visitatori, quasi tre volte e mezzo il numero di quelli che visitavano la vicina ''Grosse deutsche Kunstausstellung''.[9]
 
== Retroscena storico ==
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Ci si aspettava che la musica fosse [[tonalità (musica)|tonale]] e priva di influenze [[jazz|jazzistiche]]; film e opere teatrali sono stati censurati. "La tariffa musicale si alternava tra musica leggera sotto forma di canzoni popolari o successi popolari (''[[Schlager]]'') e musica classica accettabile come [[Johann Sebastian Bach|Bach]], [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] e [[opera italiana]]." [44]
 
I centri urbani della Germania negli [[anni 1920|anni venti]] e [[anni 1930|anni trenta]] erano animati da locali jazz, [[cabaret]] e [[musica sperimentale|musica d'avanguardia]]. Al contrario, il regime nazionalsocialista fece sforzi concentrati per evitare la musica moderna (che era considerata di natura degenerata ed ebraica) e invece abbracciava la musica classica tedesca. Molto favorita era la musica che alludeva a un mitico, eroico passato tedesco come Johann Sebastian Bach, Ludwig van Beethoven e Richard Wagner. [[Anton Bruckner]] era molto favorito in quanto la sua musica era considerata un'espressione dello spirito del ''volk'' tedesco. [45] La musica di Arnold Schönberg (e più in generale quella atonale), [[Gustav Mahler]], [[Felix Mendelssohn]] e molti altri fu bandita perché i compositori erano ebrei o di origine ebraica.[46] Paul Hindemith preferì fuggire in Svizzera nel 1938[47] piuttosto che adattare la sua musica all'ideologia nazista. Alcune opere di [[Georg Friederich Händel]] sono state o vietate a titolo definitivo per temi di simpatia per ebrei e giudaismo e alcuni dei loro libretti sono stati riadattati. I compositori tedeschi che hanno eseguito la loro musica più spesso durante il periodo nazista erano [[Max Reger]] e [[Hans Pfitzner]]. [[Richard Strauss]] ha continuato ad essere il compositore tedesco contemporaneo più rappresentato, come era stato prima del regime nazista. Tuttavia, anche Strauss aveva bandito la sua opera ''[[La donna silenziosa]]'' del [[1935]] a causa del suo librettista ebreo [[Stefan Zweig]].[48]
 
La musica di compositori non tedeschi era tollerata se era di ispirazione classica, tonale, e non da un compositore di origine ebraica o che aveva legami con ideologie ostili al Terzo Reich. I nazisti riconobbero [[Franz Liszt]] per avere origini tedesche e fabbricarono una genealogia che affermava che [[Frédéric Chopin]] era tedesco, e [[Hans Frank]], il governatore generale nazista della Polonia occupata, aveva persino un "Museo Chopin" a [[Cracovia]]. La musica del russo [[Pëtr Il'ič Čajkovskij]] potrebbe essere stata eseguita nella Germania nazista anche dopo l'[[operazione Barbarossa]]. Anche le opere di [[Gioacchino Rossini]], [[Giuseppe Verdi]] e [[Giacomo Puccini]] sono state spesso eseguite. I compositori moderni non tedeschi più richiesti prima dello scoppio della guerra erano [[Claude Debussy]], [[Maurice Ravel]], [[Jean Sibelius]] e [[Igor Stravinsky]].[49] Dopo lo scoppio della guerra, la musica degli alleati tedeschi è stata eseguita con maggiore frequenza, tra cui l'ungherese [[Béla Bartók]], l'italiano [[Ottorino Resphigi]] e il finlandese [[Jean Sibelius]]. I compositori delle nazioni nemiche (come Debussy, Ravel e Stravinsky) furono in gran parte vietati e quasi mai eseguiti, questo sebbene ci fossero alcune eccezioni.