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====Capitoli 19 - 25====
La '''nobilitas''', grazie ad alcune indiscrezioni <ref name="Fulvia"> [[Fulvia]], amante del congiurato [[Curio]], confida ad alcune nobildonne l'esistenza di un piano rivoluzionario. </ref>, comincia a sospettare del complotto e sotto questo timore decide di affidare il consolato ad [[Gaio Antonio Ibrida|Antonio]] ed all'[[homo novus]], [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]]. Catilina
{{quote|Se il valor vostro e la fede non conoscessi per prova, indarno opportuna occasione ed altra speranza di dominio mi si sarebbero appresentate: né io per dappocaggine o leggerezza il certo abbandonerei per l'incerto.|Inizio del discorso di Catilina ai congiurati; [[Gaio Sallustio Crispo|Sallustio]], ''De Catilinae coniuratione'' - cap. 20, 2; trad. di [[Vittorio Alfieri]], ''Della congiura di Catilina''.|Ni virtus fidesque vostra spectata mihi forent, nequiquam opportuna res cecidisset; spes magna, dominatio in manibus frustra fuissent, neque ego per ignaviam aut vana ingenia incerta pro certis captarem.|lingua=la}}
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====Capitoli 26 - 36====
I congiurati si riuniscono in casa di Porcio Leca, mentre Catilina affretta i preparativi della congiura; in seguito tenta di eliminare Cicerone, organizzando contro di lui un attentato, che però fallisce. Il console illustra in Senato la pericolosità della situazione ed ottiene i pieni poteri per fronteggiare la congiura; quindi pronuncia contro Catilina, presentatosi in [[Curia (storia di Roma)|Curia]], la prima delle sue ''[[Catilinarie]]''. Catilina è costretto a fuggire da Roma per raggiungere in [[Etruria]] il campo del congiurato Manlio. A questo punto l'autore riferisce il contenuto di un messaggio di Manlio a Marcio Re e di una missiva di Catilina a Catulo; nonostante le giustificazioni date dai due via epistola, il senato decide di nominare entrambi nemici dello stato.▼
▲I congiurati si riuniscono in casa di [[Porcio Leca
====Capitoli 37 - 47====▼
Sallustio inserisce un altro ''excursus'' in cui tratta le cause della congiura, individuando solamente quelle di natura politica e sociale. In seguito passa ad esaminare il tentativo di coinvolgere nella congiura i Galli Allobrogi; sotto consiglio di Cicerone, questi fingono di accordarsi con i congiurati per ottenere da costoro documenti compromettenti. Le lettere entrate in loro possesso permettono l'arresto dei congiurati rimasti a Roma, tra cui Publio Lentulo Sura e Gaio Cetego.▼
▲Sallustio inserisce
====Capitoli 48 - 54====
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